Catania e l'Etna
Catania e l'Etna |
BREVE CENNO STORICO
Durante l’espansione greca nel Mediterraneo occidentale ( VIII secolo a.c. ) una spedizione partita dall'antica città dell’Eubea (isola greca vicino Atene) fondò in Sicilia la prima colonia greca “ Naxos”. Dopo poco tempo alcuni avventurieri si spinsero più a Sud e, dopo aver cacciato le popolazioni indigene dei Siculi , si stabilirono alle falde dell’Etna (728 a.c.). La nuova città denominata Katane orbitava politicamente ed economicamente per secondaria importanza attorno alla città di Naxos. Nel V secolo a.c. Siracusa, grande potenza militare per l’epoca, conquistava entrambi le città , le quali restavano sotto la sua egemonia fino allo scoppio della prima guerra punica (263 a.c.). Tutte le città greche ad eccezione di Siracusa cedettero, così, sotto la forza nascente dell’ Impero Romano, Katane venne rinominata Catini e sotto l’imperatore Augusto venne elevata allo status di colonia (21 a.c.) favorendo un lungo periodo di splendore e ricchezza. Dopo la caduta di Roma (476 d.c.), Catini fu depredata dai barbari, e soltanto nel 555 riuscì a liberarsene, grazie all’intervento di Giustiniano, l’allora Imperatore Romano d’Oriente. Diventò così una importante città Bizantina. All’inizio del IX secolo, tutta la Sicilia venne invasa dagli arabi, i quali arrivarono a Catania nell’875.Questo ulteriore dominio, che durò fino all’inizio del nuovo millennio, diede alla città rinnovato splendore economico e culturale. Nell’anno 1082 Ruggero d’Altavilla ( conte Normanno ), liberò la città dagli arabi e la riconsegnò alla cristianità. Venne eletto Vescovo l’Abate benedettino Ansgerio il quale edificò la prima cattedrale di Catania ( 1094 ) distrutta in seguito dal terribile terremoto del 1169 che causò anche 15.000 morti. Il regno normanno di Sicilia con capitale Palermo (comprendeva anche parte del sud d’Italia), tuttavia, a causa della mancanza di un erede ( il re Guglielmo II moriva senza lasciare figli ), si avviava alla sua fine, 1189. L’impero passò infatti alla zia Costanza, allora sposa di Enrico VI di Svevia. Catania si oppose con coraggio all’insediamento degli Svevi, ma nel natale del 1194 Enrico fu incoronato re di Sicilia e qualche anno dopo, il figlio Federico ancora bambino divenne re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero (1198-1250). Federico fu un grande Re , ma eccessivamente severo, e la città pagò un caro prezzo di sangue durante una rivolta anti Sveva nel 1232. Alla morte di Federico, il Papa, assegnò la Sicilia a Carlo d’Angiò (1266). Ebbe così inizio il breve regno angioino, che finì sia a Catania che in Sicilia nel 1282 con la rivoluzione dei Vespri Siciliani. Per la prima volta, toccava ai siciliani scegliere da chi essere governati, fu così che la corona venne offerta a Pietro d’Aragona. Ebbe così inizio una nuova dinastia, quella degli Aragonesi (1282-1410). Gli Aragonesi dimostrarono un affetto particolare per la città di Catania che per molti anni fu eletta a capitale del regno ed il castello Ursino fu la sede del Re e di tutta la sua corte. Anche la dinastia degli Aragonesi rimase senza eredi diretti, la Sicilia passò così sotto il diretto controllo del Re d’Aragona prima e, poi del Re di Spagna che delegò l’amministrazione dell’isola ai Vicerè. Catania inizio così una lenta decadenza che culminò alla fine del Seicento quando fu danneggiata dall’eruzione del 1669 e distrutta dal terremoto del 1693. Nel settecento la città venne lentamente ricostruita con edifici non molto alti e antisismici , vennero realizzate delle strade più ampie, chiese e conventi barocchi. Fu questo un periodo di rinascita economica e di splendore artistico. Intanto dal punto di vista geo-politico la Sicilia veniva assegnata al Duca di Savoia (1714-1719), agli Asburgo (1719-1734) ed infine ai Borboni di Napoli (1734-1860). Dopo la definitiva ricostruzione la città si orientava agli inizi dell’Ottocento verso l’unità d’Italia (subdola annessione). Nella seconda metà del secolo fiorivano in città diverse industrie , in particolare industrie per la raffinazione dello zolfo siciliano che veniva esportato in tutto il mondo. Catania cominciava così ad affacciarsi al resto del mondo accrescendo il suo prestigio, anche grazie a due dei suoi più illustri concittadini, il musicista Vincenzo Bellini e lo scrittore Giovanni Verga. Dalla fine dell’ottocento la città di Catania si ritaglierà un ruolo di polo culturale ed economico dell’isola , funzione che conserva ancora oggi.
Ricostruzione in 3D dell'antica Catania Greca
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