Con due anni di ritardo esce “Palepolitana”, il nuovo doppio CD e LP in
vinile degli Osanna, la cui realizzazione era stata prevista per il
quarantennale di “Palepoli” 1973 - 2013. Un ritardo dovuto tuttavia alla
imprevista pubblicazione di altri due prodotti discografici degli stessi Osanna
tra il 2012 e il 2414, ovvero il CD ed LP “Rosso Rock” (registrato come
autentico “live” in Giappone nel 2011), e il successivo doppio DVD “Tempo”,
quale ulteriore “chicca” (realizzata per tutti gli appassionati e i fans del
prog e degli Osanna), a coronamento e sublimazione di una carriera musicale che
ben coniuga, ancora oggi, il passato, il presente e il futuro del gruppo di
“progressive rock” per eccellenza targato “Made in Naples”. La storia si
ripete. Già nel 1972 “Palepoli” (che doveva essere il secondo album degli
Osanna dopo la pubblicazione dell' LP “L'Uomo”), fu messo da parte, per
immergersi ed onorare l'improvvisa e urgente proposta venuta dalla nostra casa
discografica Fonit Cetra, per collaborare con Luis Enriquez Bacalov e Sergio
Bardotti, alla colonna sonora del film di Fernando Di Leo “Milano Calibro 9”. L’idea ed il piacere di
suonare con una grande orchestra sinfonica fu accettata all’unanimità e,
lasciando momentaneamente in stand by il lavoro di “Palepoli”, ci immergemmo in
questa nuova e entusiasmante avventura da cui uscì, nel 1972, il fantastico
album “Preludio, Tema, Variazioni e Canzona”. Così è accaduto nel 2012; mentre
si lavorava alla riedizione di “Palepoli”, eseguita con uno spirito innovativo
dalla nuova formazione, arrivò l’imprevista proposta da parte dei promoters
giapponesi, di fare un concerto a Tokio, nell’ambito della rassegna “Italian
Progressive Rock Festival”, eseguendo per la prima volta nella storia degli
Osanna e con una orchestra sinfonica nippone (la “Tokyo Vielle Ensemble”),
l’intero album legato al film “Milano Calibro 9”; ancora una volta fu data la
priorità alla nuova avventura, facendo slittare di qualche anno il progetto
“Palepolitana”. Tuttavia questo ritardo è stato provvidenziale perché sono
maturate nuove idee e c’è stato più tempo per elaborare e produrre molto più
materiale del previsto e che, dopo una attenta e scrupolosa selezione di brani
e idee musicali, ha dato modo di mettere a fuoco e in evidenzia quello che realmente
rappresenta il gruppo nel 2015
a distanza di ben 44 anni dagli esordi. E’ stato
realizzato un doppio CD con uscita prevista a maggio/giugno 2015, che comprende
tutti brani inediti nel primo dei due CD e nel secondo una nuova
interpretazione e rilettura, molto fedele alla partitura originale, dei tre
brani che compongono l'album storico “Palepoli”, ritenuto dalla critica e dagli
appassionati del progressive rock a livello internazionale, una pietra miliare
sia per la discografia italiana ed internazionale che per lo stesso gruppo
Osanna. “Palepolitana” nasce come omaggio alla napoletanità, come esaltazione
delle “eccellenze” artistiche, culturali, storiche, musicali e paesaggistiche
di Napoli; è una vera e propria dichiarazione d'amore per la propria città
esorcizzando tutti quei luoghi comuni che la vedono descritta come luogo di
degrado, di violenza, delinquenza, illegalità e di camorra. Sicuramente Napoli
vive le sue contraddizioni e le sue difficoltà ataviche ed esiste davvero un
degrado e una illegalità dilagante dovuta alla difficile sopravvivenza di un
popolo che è stato oppresso da tante dominazioni e schiavitù, ma non è
dissimile da tutte le realtà dei paesi, delle le città e delle metropoli del
mondo. Ebbene proprio dagli Osanna, stanchi di assistere passivamente al
dilagare di offese e calunnie dirette alla propria città da tanta
superficialità immorale e mediatica, si è alzato forte un grido d'amore in
difesa della propria terra, delle proprie radici e delle proprie tradizioni
secolari, mettendo in risalto tutte le positività di una città orgogliosa del
suo passato, del suo presente e del suo futuro. Una città che “è bella da
morire” e che, senza tema di smentite, è da sempre la vera capitale del
Mediterraneo. Da queste tematiche nasce il pretesto e il contesto poetico che
da linfa al nuovo lavoro discografico del gruppo, per mettere in risalto le
numerose eccellenze che ha partorito e continua a partorire la città. Il nome
“Palepolitana” nasce dall’ acronimo e fusione tra i termini Palepoli (quale
nome storico della città di Napoli dopo il primitivo legato alla Sirena
Parthenope) e Metropolitana (ovvero il treno underground del trasporto pubblico
napoletano famoso in tutto il mondo per le sue straordinarie “stazioni d’arte
contemporanea”). È un “album concept” come L’Uomo e Palepoli, che racconta una
ipotetica storia surreale di un personaggio a metà strada tra un uomo e un
androide, che dalle onde del mare tra gli scogli di Megaride nel golfo di
Napoli, bagnato da una tempesta di pioggia improvvisa, si rifugia nella
metropolitana e scende velocemente sotto terra per raggiungere istintivamente
una meta a lui sconosciuta e ignota attratto dal buio di una galleria. Come un
rimando alla discesa di Enea negli Inferi del lago d’Averno descritta da Virgilio,
in questo percorso si abbandona alle strane apparizioni di anime, fantasmi e
“munacielli”, umori, realtà virtuali e figure oniriche che appartengono
profondamente alla storia della città e si manifestano e si rivelano attraverso
il sudore delle pareti delle viscere di questa terra profondamente ricca di
sentimenti e sacralità ancestrali. Il treno corre, corre, corre nell’oscurità e
ci porta a conoscere la vera anima napoletana. La storia raccontata nel primo
CD “Palepolitana” è ideata da Lino Vairetti (da sempre autore delle liriche dei
brani degli Osanna), ed è divisa in 12 tracce musicali collegate tra loro senza
soluzione di continuità, così elencate: 1) Marmi - testo e musica di Lino
Vairetti 2) Fenesta Vascia - testo e musica di Lino Vairetti (con parte
letteraria rielaborata) 3) Michelemmà - testo e musica di Lino Vairetti (con
parte letteraria rielaborata) 4) Santa Lucia - testo e musica di Lino Vairetti
5) AntoTrain – musica di Sasà Priore (brano strumentale con solo pianoforte) 6)
Anni di Piombo - testo e musica di Lino Vairetti 7) Palepolitana - testo e
musica di Lino Vairetti 8) Made in Japan - testo di Lino Vairetti e musica di
Lino Vairetti e Pino Chillemi 9) Canzone Amara - testo e musica di Lino
Vairetti 10) Letizia – musica di Pako Capobianco (brano strumentale di sole
chitarre) 11) Ciao Napoli - testo e musica di Lino Vairetti 12) Profugo - testo
di Irvin Vairetti e musica di Lino Vairetti Il primo brano dal titolo
"Marmi", è un canto poetico di introduzione al racconto dell'intero
concept album. Parte dal suono delle onde del mare per immergersi nel vuoto di
una galleria sotterranea a bordo di un treno che correndo si disperde
nell’oscurità tra le viscere della terra. Una atmosfera magica ed evanescente
(in bilico tra rimandi sonori a Blade Runner di Vangelis e alla psichedelia
pinkfloydiana), che si dilata fino a raggiungere una dimensione onirica e
sublime, ma al contempo intimista e riflessiva. Il testo è un sunto degli umori
viscerali legati alla storia di Napoli, dal canto dalla legenda della Sirena
Parthenope fino ai nostri giorni. Citazioni del testo "Corri, corri,
corri... e portami con te, nel vuoto del tuo cuore vorrei morire...",
descrivono quel senso di abbandono e di rassegnazione dell'uomo indigeno legato
al territorio da un profondo amore, che accetta la sua amara sorte affidando la
propria vita alla "terra madre, donna, sorella, amante, vergine, guerriera
e schiava di una guerra"… poi il canto finale di ipotetiche e leggiadre
sirene, esorcizzano la paura dell’ignoto e alimentando uno stato di grazia tra
"sacralità virtuali, miracoli e misteri che l'uomo chiama amore".
"Fenesta Vascia" e "Michelemmà" sono i due brani
successivi, i cui testi, su musiche originali e inedite scritte da Lino Vairetti,
sono un adattamento letterario di due brani che, nella loro struttura
tradizionale, fanno parte della grande cultura della canzone classica
napoletana. Il primo (più vicino nella versione degli Osanna al canto di una
“villanella”), è di anonimo del '500, rielaborato nell' 800 da Giulio Genoino,
mentre il secondo dal titolo "Michelemmà" (una tiratissima tarantella
rock sullo stile di "Fuje 'a chiustu paese" di Palepoli), di anonimo
del '600, è stato attribuito al pittore e poeta Salvator Rosa. In questo brano
molto corale, hanno partecipato alcuni detenuti del carcere di Secondigliano di
Napoli, legati ad un progetto musicale promosso dal CPM di Franco Mussida e
condotto da Lino Vairetti. ll quarto brano "Santa Lucia" dalle note
ritmiche iniziali decisamente jazz/rock, è una invocazione a Santa Lucia e San
Gennaro (Santo patrono di Napoli), cui si chiede la grazia, attraverso il
miracolo, di salvare la propria anima dai peccati del mondo, offrendo in cambio
tutta la propria dedizione con un inno d'amore e di devozione. Il canto corale
finale diventa quasi una dichiarazione d'amore per la propria città attraverso
un atto di fede. Il brano ha degli spunti musicali di grande energia legati ad
una alternanza di parti melodiche e corali, con accenni ad atmosfere
"zappiane", dove emerge uno straordinario solo liberatorio di
chitarra elettrica. In assolvenza, sulla chiusura del brano Santa Lucia, entra
la quinta traccia dell’album "Anto Train", un dinamico solo di
pianoforte acustico su un ritmo iterativo in 7/8 (scritto e interpretato da
Sasà Priore). Il suono e il ritmo iterativo in 7/8 con gli intrecci sonori di
parti dissonanti, diventano un treno impazzito che corre nel buio fino ad
approdare, attraverso una dissolvenza di atmosfere vibranti rese dai suoni
evanescenti di synth, mellotron e dubble sax, al brano successivo "Anni di
Pombo", una ballad dolce e struggente con una interpretazione vocale molto
intensa, che ricorda gli anni della violenza urbana e del terrorismo vissuto
nelle stesse metropolitane negli anni ’70 e ’80, con una voluta citazione al
famoso film omonimo di Margarethe Von Trotta. Il brano si chiude con un intenso
assolo di sax di David Jackson, che ancora una volta mostra la sua grande
sensibilità e creatività da grande artista internazionale. Poi è la volta del
brano che da il titolo all’intero progetto discografico:
"Palepolitana". Un sound decisamente rock, dinamico ed esplosivo
(caratteristica riconosciuta da sempre agli Osanna fin dai suoi esordi con Lady
Power ed Everybody's gonna see you die dall'album L'Uomo). Un forte riff
iterativo con intreccio di quattro assoli consecutivi di armonica, organo,
chitarra elettrica e sax, si alternano alle voci che cantano tutte le
sfaccettature e le contraddizioni esistenziali dell'uomo contemporaneo. La
metropolitana come luogo di incontro e di scontro tra esseri umani dove si
manifestano in tutte le innumerevoli e possibili sfaccettature, le isteriche
realtà, i comportamenti, le passioni, le paure, le emozioni, le diversità, la
violenza, l’indifferenza e le crudeltà degli esseri umani. Contraddizioni di un
vissuto umano e urbano che si albergano ogni giorno nelle stazioni delle
metropolitane del mondo e, nel caso specifico, nella "Palepolitana"
degli Osanna. "Made in Japan", ottavo brano del CD, pone l'accento
sulla solitudine e sulle contraddizioni dell’uomo in bilico ed in conflitto tra
passato e futuro; tra l’accettazione passiva di un mondo robotizzato e
tecnologico “digitale” di natura nipponica e la ricerca di una vita naturale
intrisa di semplicità e di umiltà parafrasando un istintivo avvicinamento al
culto “parrocchiale”. La metropolitana invasa da migliaia di persone che non
comunicano più tra loro ma isolate in un dialogo schizofrenico con se stessi
attraverso cellulari, iPad e mezzi elettronici di varia natura. Le “paure” di
ogni essere umano nell’affrontare la propria solitudine ed esistenza, sono
messe in relazione ad una vita frenetica contemporanea che lo rendono schiavo e
assuefatto da un consumismo di tecnologie digitali, lasciandolo da solo in
preda delle sue insicurezze. Il brano musicalmente ha degli spunti melodici e
ritmiche molto dinamiche, con un inciso corale ed un riff musicale molto
efficaci e immediati. "Canzone Amara" nono brano del CD scritto
sull’aria del famoso Canone di Pachelbel del ‘600, è un canto d'amore scritto
per tre voci in dialetto napoletano. Ospite femminile la cantante Sophya
Baccini. Il brano si avvale del quartetto d'archi di Gianluca Falasca (presente
come violino solo e come quartetto in altri brani del CD). Il testo parla
dell'amore impossibile tra il Centauro Vesuvio e la Sirena e dea Parthenope, i
due amanti che Zeus volle punire, per la sua gelosia, trasformando (come narra
una ipotetica leggenda sulle origini di Napoli), lui in un vulcano e lei nella
città di Napoli. I due amanti pietrificati e messi l’uno vicino all’altro senza
potersi più amare sublimano il loro amore attraverso questo brano. Il canto
d'amore continua nella breve traccia strumentale successiva dal titolo
"Letizia", scritta ed eseguita da Pako Capobianco per sole chitarre
acustiche con grande maestria attraverso la costruzione di un dolce intreccio
melodico ed armonico. "Ciao Napoli" è l’undicesimo brano dal piglio
decisamente rock come Palepolitana. È un vero inno alla napoletanità e nel
testo c’è una descrizione di tutte quelle eccellenze artistiche, culturali,
musicali e storiche, su descritte. Dal coro Ciao Napoli e dall’oscurità delle
gallerie attraversate nel percorso della ipotetica Palepolitana, si ritorna
alla luce del sole e il viaggio approda di nuovo tra le onde del mare il cui
suono si dissolve nelle note cristalline dell’ultima traccia: “Profugo”. Il
brano, cantato egregiamente con una interpretazione struggente da Irvin
Vairetti, affronta il tema dell' immigrazione, dei diseredati, dei senza
dimora, dei vagabondi, della condizione umana dei “disperati” del mondo. Il
testo tratto da una poesia del palestinese Mahmoud Darwish, è un libero
adattamento in dialetto napoletano scritto dallo stesso Irvin Vairetti. Il
secondo CD “Palepoli” con una rilettura fedele alla partitura originale,
riprende i tre brani che componevano l’album: “Oro Caldo”, “Stanza Città” e
“Animale senza Respiro”, scritti da Lino Vairetti e Danilo Rustici. Tuttavia
sono da segnalare alcune cose di estrema importanza per tutti i fedeli e appasionati
di prog, degli Osanna e di Palepoli (album storico legato alla prima opera rock
omonima italiana e considerato come pietra miliare della discografia Osanna).
La prima segnalazione riguarda l’inserimento di alcune piccole parti che
nell’album originale furono tagliate perché Palepoli doveva essere
originariamente un album doppio. Furono esclusi molti brani alcuni dei quali
come Il Castello dell’Es ed alcune Variazioni vennero recuperate in altri album
come Milano Calibro 9 e Landscape of Life. Mentre altre parti furono appunto
tagliate e, in questa occasione, sono state recuperate. Sono solo piccoli
frammenti ma sicuramente una “chicca” per tutti gli appassionati. La seconda
segnalazione riguarda invece un “errore storico” commesso da qualche fonico della
Fonit Cetra che nel masterizzare l’album per la produzione di CD (cosa avvenuta
nel 1980), ha commesso un grave errore inserendo al posto del brano Stanza
Città”, un brano inesistente, ovvero uno scarto e ripetizione dell’inizio di
“Oro Caldo” con uno strano reverse di sottofondo (che è stato identificato nel
brano “There Will Be Time” da Milano calibro 9). Mentre il brano “Stanza Città”
è stato invece inglobato nell’unica traccia chiamata “Oro Caldo”. Per il brano
“Animale senza Respiro” tutto regolare. Questo “errore storico” si è perpetuato
nel tempo fino ad oggi in tutte le ristampe fatte anche in Vinile. Era doveroso
fare questa precisazione e pertanto in questa nostra nuova versione abbiamo
rispettato le tracce originali. Era dovere di cronaca. La nuova Lineup degli
Osanna: Lino Vairetti – voce, chitarra acustica e 12 corde e armonica Gennaro
Barba – batteria Pako Capobianco – chitarra elettrica solista, chitarra
acustica e 12 corde Nello D’Anna – basso elettrico Sasà Priore – piano, Fender
Rhodes, organo e synth Irvin Vairetti – voce, mellotron e synth Special guests:
David Jackson – sax e flauti in: Oro Caldo, Animale senza Respiro, Anni di
Piombo e Palepolitana Sophya Baccini – voce femminile in: Marmi, Fenesta
Vascia, Michelemmà e Canzone Amara Gianluca Falasca – violino solista in: Santa
Lucia, Palepolitana, Ciao Napoli Falasca String Quartet in: Marmi, Fenesta
Vascia, Michelemmà, Canzone Amara e Profugo Angelo Salvatore - flauto in:
Fenesta Vascia, Michelemmà e Canzone Amara E’ un album completamente dedicato a
Napoli con una vera e propria fusione e contaminazione tra il rock progressivo
e la tradizione popolare partenopea. Un linguaggio multimediale che esprime la
forte identità del gruppo distinguendolo da tutta la cultura rock
internazionale. La teatralità che ha sempre contraddistinto le performance
degli Osanna, rivisitando in modo contemporaneo le maschere e costumi della
forte tradizione partenopea con il famoso "Pulcinella rock" (così
definito negli anni '70 da Renzo Arbore nella sua presentazione e prefazione
nell'album L'Uomo), ritornano con nuove immagini riprese dal fotografo RicPic –
Riccardo Piccirillo, in un contesto meraviglioso nell’Atelier e tra le opere
dell’artista Lello Esposito, uno dei più grandi scultori napoletani, unico nel
suo genere, che ha saputo tradurre in opere scultoree gli umori e le alchimie
metafisiche dei simboli della cultura popolare partenopea. L’immagine di
copertina è tratta da una scultura di Lino Vairetti
Tracks
CD 1
1) Marmi - testo e musica di Lino Vairetti
2) Fenesta Vascia - testo e musica di Lino Vairetti (con
parte letteraria rielaborata)
3) Michelemmà - testo e musica di Lino Vairetti (con parte
letteraria rielaborata)
4) Santa Lucia - testo e musica di Lino Vairetti
5) AntoTrain – musica di Sasà Priore (brano strumentale con
solo pianoforte)
6) Anni di Piombo - testo e musica di Lino Vairetti
7) Palepolitana - testo e musica di Lino Vairetti
8) Made in Japan - testo di Lino Vairetti e musica di Lino
Vairetti e Pino Chillemi
9) Canzone Amara - testo e musica di Lino Vairetti
10) Letizia – musica di Pako Capobianco (brano strumentale
di sole chitarre)
11) Ciao Napoli - testo e musica di Lino Vairetti
12) Profugo - testo di Irvin Vairetti e musica di Lino
Vairetti
CD 2
“Palepoli” (intero album) 2015.
line-up
Lino Vairetti – voce, chitarra acustica e 12 corde e
armonica
Gennaro Barba – batteria
Pako Capobianco – chitarra elettrica solista, chitarra
acustica e 12 corde
Nello D’Anna – basso elettrico
Sasà Priore – piano, Fender Rhodes, organo e synth
Irvin Vairetti – voce, mellotron e synth
Special guests:
David Jackson – sax e flauti in: Oro Caldo, Animale
senza Respiro, Anni di Piombo and Palepolitana
Sophya Baccini – voice in:
Marmi, Fenesta Vascia, Michelemmà e Canzone Amara
Gianluca Falasca – violino in:
Santa Lucia, Palepolitana, Ciao Napoli
Falasca String Quartet in:
Marmi, Fenesta Vascia, Michelemmà, Canzone Amara e Profugo
Angelo Salvatore - flute in: Fenesta Vascia, Michelemmà e
Canzone Amara
Fonte : btf.it
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