domenica 18 novembre 2018

Pink Floyd - A Piper At The gates dawn 1967/A Sacerful Of Secrets 1968


A Saucerful Of Secrets 1968



The Piper At The Gates Of Dawn 1967

1967. Mentre i Beatles pubblicavano " Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" disco che fa da cerniera fra il mondo beat e la nuova scena musicale che cominciava a segnare i primi passi, i Pink Floyd un po' a sorpresa, anticipando qualsiasi forma di evoluzione musicale futura, pubblicavano " A Piper at the Gates of Dawn " esempio di rock psichedelico progressivo con sonorità nuove mai sentite prima, disco che ha dato certamente il La, alla prolifica scena cosmica Tedesca. Il genio di Syd Barret si esprime ai massimi livelli nel secondo album dei Pink Floyd, pubblicato nel 1968 " A Sacerful of Secrets "dove la musica, fa viaggiare la mente dell'ascoltatore nei meandri più oscuri e sconosciuti del cervello, vero effetto "psipnotico". Suggerisco , per chi non lo avesse ancora fatto, l'ascolto di questi due dischi, in assoluto silenzio, mantenendo la massima concentrazione e abbandonandosi al trasporto dei suoni. A Voi.
Link Esterno - http://it.wikipedia.org/wiki/Pink_Floyd#La_storia



sabato 17 novembre 2018

Ataraxia - Adolescence Of An Ancient Warrior - Giappone


New Progressive giapponese alla Genesis periodo Gabriel con un tocco IQ periodo "Tales from the lush attic".
Disco imperdibile per i romantici di ieri e di oggi.
1 - Adolescence of An Ancient Warrior
2 - Gabble
3 - A Low
4 - Vatue Counting
5 - Plug Corde II
6 - Against The Wind

Genesis - Nursery Cryme (live bootleg) - Pillole per la nostra mente

Genesis

                           Nursery Cryme (Pillole per la Nostra Mente)

                                                              Live Bootleg


Nursery Cryme (Live Bootleg)




venerdì 16 novembre 2018

Van Der Graaf Generator - Aerosol Grey Machine 1968


Atmosfere sepolcrali e gotiche che lasciano spazio alle "psicopatiche" composizioni di Hammil.Il gruppo si muove già da questo primo album ( che doveva essere il primo "solo" di Hammil ) verso un complesso art rock ricamandolo in un avvincente tessuto musicale. Un album ,per il periodo,per orecchie colte e cervelli sopraffini. Una particolare attenzione all'intera discografia.

giovedì 15 novembre 2018

Renaissance - Renaissance 1969


Keith Relf e Jim MacCarty già nei Yardbirds, con Jane Relf, sorella di Keith, e il tastierista John Wawken, insieme per questo primo lavoro, che per il periodo, e da considerarsi un capolavoro di Art Rock Pomposo, album ricco di venature classiche e folk. Niente male per ex ragazzi Beat.

mercoledì 14 novembre 2018

Yes - The Yes Album 1971


Gruppo fondamentale per la nascita e lo sviluppo del rock progressive. Gli Yes hanno origine addirittura nel lontano 1963. Gruppo di R&B inglese, i Syndicats , dove militava Steve Howe. Howe si unisce in seguito ai Crowd che cambiano poi il nome in Tomorrow, quest'ultimo seguito

da numerosi fan della prima psichedelia inglese. Nel 1967 i Syndicats accorciano il loro nome in Syn con l'ingresso di Peter Banks e Chris Squire, per rinominarsi ,ancora ,nel 1968,con l'ingresso di Jon Anderson(dai Warriors) in Toy Shop. Pochi mesi più tardi,nascono gli Yes,Peter Banks-Jon Anderson-Chris Squire-Tony Kaye(dai Better Sweet) e Bill Bruford. Questa prima formazione si fa subito strada con diversi concerti dal vivo, da ricordare l'esibizione alla Royal Albert Hall come spalla dei Cream. Nel 1970 Banks,lascia per andare con i blodwyn Pig. Il suo posto viene da preso dal pirotecnico chitarrista Steve Howe. Con questa formazione pubblicano il loro terzo album, The Yes Album del 1971.Il disco ha un successo strepitoso di vendite toccando le vette della classifica inglese prima e di quelle europee dopo. Nasceva così ,il "rock sinfonico".

martedì 13 novembre 2018

The Trip - Atlantide 1972 ( Italian Prog )


The Trip - Atlantide 1972 ( Italian Prog ) Uno dei concept album più riusciti dell'epoca è Atlantide dei Trip. Il gruppo che da questo momento diventa un trio, racconta in musica la mitica storia dell'altrettanta mitica terra di atlantide della quale aveva scritto Platone nel suo "Timeo". Il suono acquisisce sempre più i tratti del prog ,con le tastiere di Vescovi che sembrano ricamare fantastici tappeti sonori

domenica 11 novembre 2018

Jethro Tull - Reflections Through The Glass Chandelier 1977


Eccezionale concerto a Los Angeles il 16/gennaio/1977, al Dorothy Chandler Pavilion.Il più grande gruppo" progrock medieval folk" di tutti i tempi. Con una strepitosa scelta dei brani ,a letteralmente mandato in visibilio gli spettatori presenti,una performance perfetta con esecuzioni impeccabili.Questo doppio Bootleg inoltre ha una eccellente qualità audio.Per tutti gli amanti del genere.Buon Ascolto. CD 1 1 - Terry Ellis Intro2 - Quartet3 - Wonderin' Aloud4 - Skating Away....5 - Jack in The Green6 - Thick As A Brick7 - Songs From The Wood8 - Instrumental9 - To Cry You a Song10 - A New Day Yesterday11 - Bathroom Time and Intermission12 - Velvet Green13 - Hunting Girl14 - Too Old To Rock And Roll CD - 2 1 - Beethoven's 9th2 - Minstrel in the Gallery3 - Cross Eyed Mary4 - Aqualung5 - Guitar Solo6 - Windup7 - Back Door Angels/Windup8 - Locomotive Breath9 - Back Door Angels (reprise)

venerdì 9 novembre 2018

Hobbit - Viaggio Al Centro Della Notte (Italian Progrock - Alternativo) 1999


(Recensione tratta da "NonConforme" n.9 prim-est 99)

A tre anni dal loro Incipium ecco che gli Hobbit si ripropongono sulla scena del rock alternativo con un lavoro interessantissimo.
Si può dire con tranquillità e senza esagerare che con "Viaggio al termine della notte" si vanno a collogra le migliori produzioni di musica di ambiente. Grafica curatissima, che insieme all'alta qualità del suono e alla ricercatezza dei testi fa di questo cd un lavoro completo, pronto per spopolare tra chi ha voglia di ascoltare la buona musica con contenuti di spessore; ascoltabile in ogni momento, buono per caricare e far riflettere. Passando ad un analisi più dettagliata si può dire che ci troviamo di fronte a dieci pezzi ben sistemati; si inizia con "Hobbit" cover dell'originale dei Diapason di Catania... anche se agli Hobbit va il merito non solo di averla portata alla ribalta ma di averla praticamente ricostruita e migliorata. Si contiunua con "La tua rivoluzione" specchio di un dramma generazionale dove tutti si credono rivoluzionari, tutti si sentono vivi ma non si rendono conto di essere già predestinati a passare per il mondo senza lasciare alcuna traccia di se. Il rock che ne esce fuori è melodico e ben cadenzato, caratteristica che si ritroverà in tutto il CD. Giusto e dovuto il tributo a "Dresda" perchè anche dopo parecchi anni è un crimine impunito che grida vendetta. Buono il mix tra acustico e distorto così come la scelta dei suoni. "Lady U$A: un occhio di riguardo per questa ballata destinata ad essere non solo il brano di punta ma anche una pietra miliare nel panorama musicale alternativo.Ottimo il legame tra musica e testo ad evidenziare che ci troviamo di fronte a giovani artisti che non hanno nulla da invidiare ai padri della nostra musica e non solo. Un sentimento di continuità porta gli Hobbit a dedicare "....E se fossero innocenti" a chi ha fatto dello sonteanismo una ragione di vita... Nota tecnica: azzecatissimi i cambi di tempo. Buono lesperimento di "Alfiere" dove la voce fredda e megafonata e le distorsioni fanno risaltare ancor di più la povertà dell'alfiere. In "Angeli con la spada" si rimane in tema di anni '70 anche se letti in chiave diversa. Qui il messaggio è trans-generazionale e visto l'impegno politico militante degli Hobbit è facilmente immaginabile a chi si siano ispirati. Il rock è quello tipico del gruppo che rende la canzone ancor più aggressiva di quanto lo sia già. Ormai divenuto un classico, il brano "Ragazzo dell'Europa" si colloca tra le migliori canzoni europeisti con in più una volontà unificatrice in cui il messaggio che se ne trae è molto più che una semplice speranza . Altro interessante esperimento è "Schivi delle macchine".I suoni più cupi e più duri evidenziano una ricerca accurata . Il testo denuncia un mondo artificiale che sta stretto a chi fa della tradizione uno stile di vita. IL "Viaggio al termine della notte" si conclude con "Quale domani?" un brano dialogato anch'esso destinato a carpire l'attenzione dei più atenti per la musicalità e per la struttura che prevede una doppia interpretazione. Il testo è ben articolato tra disagio e speranza, tra realtà e volontà di determinarla. Il CD si chiude con una frase che lascia intendere che il viaggio non termina qua ma è appena iniziato....Hobbit: un rock per la nazione.