lunedì 16 settembre 2024

Piccola storia personale

                                  Piccola storia personale

Era l'estate del 1965 quando a soli 11 anni la mia esistenza prese una svolta inaspettata verso il mondo della musica. L'acquisto del mio primo disco "Mr. Tambourine Man" dei The Byrds segnò l'inizio di questa rivoluzione personale. Avvertii un'intima connessione con quelle note, capaci di trasportarmi lontano dal luogo in cui mi trovavo, un piccolo paese le cui radici affondavano in una tradizione culturale distante anni luce dalle nuove correnti musicali che stavano emergendo a livello globale.
                                              The Byrds - Mr Tambourine Man

Quella solitudine culturale fu il mio compagno costante. Non c'erano amici o conoscenti con cui condividere 'seriamente' l'entusiasmo verso ciò che consideravo una vera e propria epifania artistica. La musica "pop", come veniva definita all'epoca, era per molti un concetto estraneo, se non addirittura alieno. Il mio unico tramite con quel mondo parallelo era una piccola radiolina a transistor, attraverso la quale navigavo tra onde lunghe e corte alla ricerca di una musica che parlasse la mia stessa lingua emotiva.

In quel periodo, la musica leggera italiana dominava le stazioni radio locali, un genere che, nonostante la sua indiscutibile 'qualità', non riusciva a rispecchiare le tempeste che infuriavano nel mio animo giovane. Ero alla ricerca di qualcosa che potesse rompere gli argini della tradizione, che potesse trasportarmi oltre i confini visibili del mio piccolo mondo. La radiolina divenne così la mia finestra sul mondo, un legame fragile ma prezioso con una realtà musicale che sentivo profondamente mia.

Le difficoltà finanziarie rappresentavano un ostacolo non indifferente nel mio cammino di esplorazione musicale. I miei genitori, per quanto benevoli, non potevano permettersi di indulgere troppo frequentemente in spese considerate superflue come l'acquisto di dischi. Così, fu necessario attendere con pazienza, risparmiando ogni singola lira che riuscivo a mettere da parte, per poter infine arricchire la mia collezione con un nuovo tesoro: "A Quick One" dei The Who, nel 1966.
                                        The Who - Run Run Run (A Quick One)

Questi due dischi, così diversi tra loro ma entrambi rivoluzionari nel mio universo personale, segnarono l'inizio di una lunga e fruttuosa ricerca musicale. La scoperta di quel suono, quel battito nuovo e così radicalmente diverso dalla musica leggera italiana che riempiva le strade del mio paese, fu come una rivelazione. Mi resi conto che , nonostante l'isolamento culturale e le limitazioni economiche, la musica aveva il potere di unire, di parlare una lingua universale che superava ogni barriera.

Guardando indietro a quegli anni, è chiaro quanto la mia passione per la musica "pop" e quella radiolina a transistor abbiano segnato profondamente il corso della mia vita. Quella che iniziò come una scoperta casuale in un caldo pomeriggio d'estate si trasformò in una vocazione profonda, un viaggio attraverso le onde sonore che continua ancora oggi. L'estate del 1965 non fu soltanto l'inizio del mio percorso nel mondo della musica, ma il momento in cui trovai la mia vera voce.

La Sinfonia di una Vita: Un Viaggio nel Progressive Rock

Nel silenzio della mia stanza, circondato da una collezione sempre in crescita di vinili, rifletto sul cammino che mi ha portato a definire la colonna sonora della mia vita. Negli anni che seguirono la mia iniziale scoperta della musica, riuscii ad arricchire la mia collezione con inedite meraviglie in vinile. Era come se ogni nuova aggiunta fosse un tassello in più del vasto puzzle della mia identità musicale. Band come i Procol Harum "Shine on Brightly" (1968) , i Moody Blues "Days of Future Passed" (1967), I The Nice "Ars Longa Vita Brevis" (1968), i Vanilla Fudge "The Beat Goes On" (1968), i Deep Purple " The Book of Taliesyn" (1968) ed i Pink Floyd che muovevano i primi psichedelici passi con l'istrionico Syd Barret e gli album "The Piper at the gates of Dawn" (1967) e " A Saucerful of Secrets (1968), non erano semplici nomi scritti sulle copertine, ma veri e propri maestri che delineavano il percorso da seguire. La loro musica, che attingeva a piene mani dal folk, dal jazz, dalla musica popolare, classica e sinfonica, introduceva audaci sperimentazioni sonore che avrebbero segnato indelebilmente il mio gusto musicale.

Il vero punto di svolta, tuttavia, si verificò nel 1969, quando le mie orecchie incrociarono per la prima volta le melodie di "In The Court of the Crimson King" dei King Crimson. Non era semplicemente un album, ma un manifesto, una dichiarazione d'intenti che sfidava le convenzioni del rock per esplorare territori inesplorati. L'ascolto di quelle tracce fu una rivelazione; la complessità delle composizioni, l'intreccio tra strumentazioni classiche e modernità, il tutto impreziosito da testi che sfidavano l'immaginazione. Questo disco non ha solo dato il La a centinaia di capolavori, ma ha segnato la nascita e la consacrazione del Progressive Rock, un genere che avrebbe dato voce alle più svariate sperimentazioni artistiche.

La scoperta di quel capolavoro segnò un nuovo inizio del mio viaggio personale nella musica. Da quel momento, la mia esistenza si intrecciò indissolubilmente alle armonie del Progressive Rock, unico e poliedrico, capace di evocare paesaggi sonori di estrema bellezza e complessità. Quella che era iniziata come una semplice curiosità si trasformò ben presto in una passione sfrenata, un bisogno quasi fisico di esplorare l'infinito universo musicale aperto dai King Crimson e dai loro eredi. Ogni nuovo album, ogni concerto, ogni nota che riecheggiava nelle mie orecchie, era un mattoncino in più nella costruzione di quella che sarebbe diventata la mia vita nel 'pianeta della musica'. (Franco Mussida

Osservando la mia collezione di vinili, non posso fare a meno di sorridere, pensando a come quei dischi, apparentemente semplici oggetti, rappresentino in realtà le varie tappe di un viaggio incredibile attraverso la musica. Un viaggio che ha arricchito la mia vita di armonie deliziose, evocando emozioni, ricostruendo ricordi e incitando sogni. E mentre il giradischi continua a suonare, mi immergo nuovamente nelle sinfonie che hanno segnato il mio percorso, conscio che la mia avventura nella musica, quell'esplorazione senza fine delle sue più sottili sfumature, è ben lungi dall'essere terminata.

Nino Anastasio
                                                King Crimson - Epitaph (1969)

                        King Crimson - In The Court of the Crimson King (1969)

                                King Crimson - 21st Century Schizoid Man (1969)

La Musica (riflessioni personali)

                                La Musica

                                                     Riflessioni personali


La Musica Non Comincia e non Finisce

La musica, in ogni sua espressione, può essere vista come un legame cosmico tra le stelle e i suoni. E' un fenomeno che trascende il tempo e lo spazio, avendo origine nell'infinito e portando con se l'essenza stessa dell'universo. Questo legame non solo ci unisce gli uni con gli altri, ma crea anche un ponte tra l'umanità e il cosmo. Le vibrazioni musicali risuonano con le particelle delle stelle, dando vita a una melodia che non si esaurisce mai, ma continua a fluire eternamente.
Ogni nota, ogni silenzio e ogni rumore diventano componenti integranti di questa Orchestra Universale, il silenzio, spesso considerato l'assenza della musica, diventa invece una parte fondamentale della composizione. E' assordante proprio perchè riempito dalle possibilità sonore che non possiamo percepire. In una stanza vuota, le note fluttuano, scontrandosi ed unendosi, creando un'armonica sinfonia che possiamo ascoltare all'interno della nostra mente.
Le note agiscono come vettori, viaggiando attraverso l'universo e rimanendo in costante movimento nel multiverso. Ogni melodia ci accompagna in un viaggio interdimenzionale, facendo vibrare le corde più profonde delle nostre anime. Si Tratta di un'esperienza che va oltre la semplice percezione sensoriale; è un'esplorazione degli infiniti legami che ci uniscono a ogni forma di vita esistente nelle varie dimensioni.
Il concetto di infinito si materializza quando comprendiamo che l'esperienza musicale può condurci oltre i confini del tempo e dello spazio. Viviamo la nostra vita attraverso una sequenza di momenti musicali, in cui il passato e il futuro si fondono in un presente eterno. La nostra mente funge da filtro di questa realtà, trasformando l'astratto in qualcosa di tangibile e percepibile, e il tempo diventa malleabile sotto l'influsso delle melodie.
Le esperienze musicali hanno un impatto profondo sulla nostra vita e sulla nostra identità personale. Attraverso le melodie e i ritmi, raccontiamo storie ed esprimiamo sentimenti, riscoprendo aspetti della nostra esistenza che altrimenti rimarrebbero celati. Ogni viaggio musicale è un'opportunità per raccogliere significati e scoprire il nostro destino, assecondando il richiamo delle esperienze vissute.
Infine, la musica funge da collante inter connettivo all'interno dell'universo. Ogni nota aggiunta alla partitura della nostra vita diventa un richiamo al viaggio dell'anima. Riconoscere che l'universo ha bisogno di frequenze e melodie per proseguire il suo cammino ci ricorda che siamo tutti parte di un grande insieme. La musica non è solo un elemento di intrattenimento, ma una manifestazione della nostra essenza e della nostra esistenza nel grande mosaico del cosmo.

                                                                  Il suono dell'universo


sabato 14 settembre 2024

Alphataurus - 2084: Viaggio nel Nulla 2024 (Symphonic Prog) Italia

                 Alphataurus - 2084: Viaggio nel Nulla

                                  Italian Symphonic Prog

                                                  2024



Il Ritorno degli Alphataurus: Un Evento Imperdibile per i Fan del Rock Progressivo

Il ritono sulle scene della band milanese Alphataurus non può che avere il sapore di un evento tra gli appassionati dei rock progressivo italiano. Dopo aani di assenza, la band ha deciso di rconnettersi con i suoi fan, riemergendo con un nuovo lavoro che promette di rivitalizzare il panorama musicale. Questo mio articolo esplorerà la storia della band, la loro impoetanza nel genere e il significato del loro ultimo album, "2084:Viaggio nel Nulla"". 

Storia e importanza dell'album omonimo del 1973

Il debutto omonimo degli Aplhataurus nel 1973 è considerato un capolavoro del rock progressivo italiano. L'Album ha lasciato un segno indelebile, con brani che hanno affascinato e influenzato generazioni di musicisti. Le complesse strutture musicali e le liriche evocative hanno definito un nuovo standard nel panorama musicale italiano dell'epoca. La band ha saputo mescolare melodie orecchiabili con sperimentazioni sonore, creando un sound unico e riconoscibile

                                                         Alphataurus - "La Mente Vola"

Successo di "AttoSecondo" e altri progetti recenti

Nel 2012, gli Alphataurus hanno pubblicato "AttoSecondo", un album che ha nuovamente catturato l'attenzione dei fan. Questo disco ha mostrato una maturità artistica consolidata e un'evoluzione nel loro stile musicale. Oltre ad "AttoSecondo", la band ha rilasciato un album dal vivo, "Live in Bloom", e una raccolta di rarità, "Prime Numbers", Questi progetti hanno confermato la loro presenza attiva nel panorama musicale, nonostante la lunga assenza di inediti.

                                             Alphataurus - Valigie di Terra (AttoSecondo)

                                           Alphataurus - Peccato d'Orgoglio (live in Bloom)


Dettagli su "2084: Viaggio nel Nulla"

Il nuovo album, "2084: Viaggio nel Nulla", rappresenta un ritorno agli inediti per gli Alphataurus. La sua concezione è complessa, e la musica è caratterizzata da un suono moderno e accattivante. La lunghezza delle tracce, come "Pista 6" e "Wormhole", riflette il loro impegno nella costruzione di brani sofisticati e innovativi. Ogni pezzo del disco rappresenta una parte del concept distopico, sfidando l'ascoltatore a riflettere su temi profondi e attuali.

Scomparsa di Guido Wassermann e il suo impatto

La dipartita dello storico chitarrista fondatore, Guido Wassermann, ha avuto un grande impatto sulla band e i suoi fan. Wassermann è stato una figura chiave nella formazione del sound distintivo degli alphataurus. La sua mancanza si è fatta sentire, ma il gruppo ha continuato a onorare il suo legato musicale, integrando il suo spirito nelle nuove composizioni.

Aspetti Musicali e innovazioni nel nuovo album

"2084: Viaggio nel Nulla" presenta un'innovazione musicale che pur mantenendo le radici progressive, si avventura in nuovi territori sonori. Le nuove tecniche di produzione e una visione più moderna del rock progressivo si fanno notare nella composizione dei brani. La band riesce a combinare elementi classici con sonorità contemporanee, offrendo un ascolto fresco e coinvolgente. Quest'album è una testimonianza dell'evoluzione continua degli Alphataurus come band.

Temi Distopici e Filosofici nel concept album

Il titolo "2084: Viaggio nel Nulla" suggerisce un'esplorazione di temi distopici e riflessioni esistenziali. L'album invita ad una profonda meditazione sulle sfide future dell'umanità e i dilemmi etici che ci attendono. Attraverso la loro musica, gli Alphataurus pongono domande provocatorie e offrono spunti di riflessione su questioni contemporanee. Ogni traccia del concept si collega all'altra, creando un'esperienza narrativa continua ed unica.

Design e cover del disco e il novo batterista

La bellissima cover a tre ante del disco, illustrata dal nuovo batterista della band, ha già suscitato interesse ed ammirazione. Questa scelta artistica richiama i dipinti del leggendario debutto del 1973, collegando il passato con il presente. Il design innovativo accompagna la musica in viaggio visivo che arricchisce l'esperienza dell'ascoltatore. La presenza di un nuovo  membro nella band segna un'ulteriore fase di crescita e cambiamento.

Con "2082: Viaggio nel Nulla", gli Alphataurus non solo celebrano il passato, ma guardano anche verso un futuro promettente, rinvigorendo il genere del Rock Progressivo italiano con fresche idee e una rinnovata energia.

Tracklist:

1) Pista 6  (8:56)

2) Viaggio nel Nulla  (5:59)

3) Flashback (apocalisse)  (5:50)

4) Wormhole  (10:15)

5) Meta a Metà  (6:36)

6) E = mc2  (5:50)

Buy : https://ams-music.it/wp/ ( https://www.btf.it/ )

Edizioni:

1) Vinile nero 180 gr. con copertina apribile a tre ante e inserto 60x30 cm.

2) CD paperslave con copertina apribile a tre ante e libretto di 16 pagine

venerdì 13 settembre 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo in Scandinavia - Anni '70 - CD 3 (Svezia)

                   Il Rock Progressivo in Scandinavia

                                                Svezia



                                                   Front Cover Album Collage

                                                   CD 3
Tracklist:

01) Atlas - Pà Gata 
02) Blakulla - Maskinsang
03) Made In Sweden - Winter's A Bummer
04) Samla Mammas Manna - Langt Ner I Ett Kaninhal
05) Miklagard - Haxan
06) Trettioariga Kriget - Krigssang II
07) Kaipa - Se Var Morgon Gry
08) Algarnas Tradgard - Saturnus Ringar
09) Rag I Ryggen - Jan Banan
10) Radiomobel - Finalen - E Matt

01) Il brano degli Atlas, "Pà Gata"  si distingue per le sue strutture melodiche ed armoniche particolarmente espressive. La band mostra un'abilità eccezionale nel creare una musica che naviga fluente tra momenti lirici e apici emotivi intensi, mantenendo sempre al centro dell'attenzione la melodia. La commistione tra gli strumenti tradizionali del rock e l'uso sapiente di elementi più sperimentali conferisce al brano una dinamicità e una profondità uniche.
                                                             Atlas - Pà Gata

02) "Maskinsang" dei Blakulla è un esempio tanto affascinante quanto complesso di come i ritmi e i poliritmi possano essere sapientemente integrati nel rock progressivo. La capacità del gruppo di intrecciare diverse strutture ritmiche senza mai perdere la coerenza della composizione evidenzia una maturità compositiva che pochi riescono a raggiungere. Questo pezzo diventa così una rappresentazione dell'ingegnosità e dell'esplorazione musicale del periodo.
                                                       Blakulla - Maskinsang

03) Con "Winter's A Bummer", i Made In Sweden esplorano il vasto spazio delle sperimentazioni timbriche, utilizzando una varietà di effetti sonori e strumentazioni. Questo approccio permette alla band di creare paesaggi sonori inusuali e ambientazioni oniriche, sostituendo il tradizionale assolo di chitarra con esperimenti sonori che spingono l'ascoltatore oltre i confini del rock progressivo.
                                         Made In Sweden - Winter's A Bummer

04) "Langt Ner I Ett Kaninhal" si distingue per la sua struttura altamente atipica e l'approccio fortemente improntato sull'improvvisazione. I Salma Mammas Manna dimostrano una straordinaria capacità di mantenere una narrazione coesa anche all'interno di una composizione che sembra seguire logiche interne diverse, un vero e proprio viaggio attraverso il disorientamento creativo.
                             Samla Mammas Manna - Langt Ner I Ett Kaninhal

05) I Miklagard, con il brano "Haxan", incorporano influenze folk e rock in un amalgama che trascende la semplice fusione di generi. La traccia mostra come elementi tradizionali possano essere rinnovati attraverso approcci moderni, creando un ponte tra i passato e l'innovazione. L'uso di melodie folkloristiche non convenzionali all'interno di una struttura rock progressivo fornisce una nuova prospettiva sulla composizione musicale.
                                   Miklagard - 4) Narren 5) Haxan 6) Mellanspel

06) "Krigssang II" dei Trettioariga Kriget è una dimostrazione pioneristica di come dinamiche e cambi di tempo possano essere manipolati per arricchire la narrazione musicale. La band esplora le possibilità espressive del rock, integrando sezioni di grande impatto emotivo alternando momenti di delicata introspezione. Queste fluttuazioni dinamiche servono non solo come ornamentazione, ma come parte vitale della comunicazione del brano.
                                             Trettioariga Kriget - Krigssang II

07) I Kaipa, in "Se Var Morgon Gry", fanno un uso magistrale di sintetizzatori e tastiere, strumenti che divennero distintivi del rock progressivo di quel periodo. Questi strumenti non sono semplicemente accompagnatori, ma protagonisti che disegnano linee melodiche intricate e forniscono una ricca tessitura che avvolge l'ascoltatore. Attraverso l'uso innovativo dei sintetizzatori, i Kaipa riescono a creare un universo sonoro unico e immediatamente riconoscibile. 
                                                  Kaipa - Se Var Morgon Gry

08) "Saturnus Ringar" degli Algarnas Tradgard è un viaggio nelle atmosfere psichedeliche della natura. La band intreccia tessere sonore eteree con incursioni in territori sperimentali, creando una tela di suoni che invitano all'immersione totale. La capacità di evocare immagini così pregnanti attesta la maestria con cui questi pionieri hanno saputo reinventare il rock progressivo, conferendole una profondità quasi cinematografica.
                                          Algarnas Tradgard - Saturnus Ringar

09) I Rag I Ryggen combinano abilmente strumenti tradizionali con sonorità moderne in "Jan Banan", creando un'opera che risuona con il passato pur proiettandosi decisamente verso il futuro. Questa sintesi tra il vecchio e il nuovo enfatizza la natura pluridimensionale del rock progressivo svedese, riuscendo a catturare tanto la nostalgica bellezza delle tradizioni quanto la freschezza dell'innovazione.
                                                    Rag I Ryggen - Jan Banan

10) "Finalen" "E-Matt" dei Radiomobel chiudono questa panoramica con le loro evoluzioni strumentali e compositive che rappresentano l'apice dell'espressione creativa del rock progressivo svedese. Attraverso una perfetta integrazione di temi, variazioni e sviluppi, il gruppo dimostra una piena padronanza dei mezzi compositivi, realizzando un finale che è al tempo stesso una sintesi e una celebrazione della ricchezza del Rock Progressivo.
                                                       Radiomobel - Finalen
                                                        Radiomobel - E Matt

In conclusione, come si evince dai brani selezionati, nei '70 la Svezia ha visto l'emergere di una scena Prog particolarmente ricca e variegata, distinguendosi per la sperimentazione e l'innovazione. Questo periodo ha dato vita a composizioni memorabili che hanno saputo fondere insieme l'eredità del rock con le strutture complesse della musica classica, arricchendosi di influenze folk, jazz e di sperimentazioni elettroniche.  

Various Artists - Il Rock Progressivo in Scandinavia - Anni '70 - CD 2 (Svezia)

            Il Rock Progressivo in Scandinavia

                                                 Svezia



                                                   Front Cover Album Collage

Riprendiamo con il secondo volume della compilation dedicata al progressive rock svedese, un tesoro poco conosciuto ma incredibilmente prezioso nella storia della musica. Questo periodo ha, infatti, visto sorgere diverse band che hanno dedicato la loro attività musicale alla sperimentazione esplorando nuove dimensioni sonore, tecniche compositive innovative e temi lirici profondi. Tra queste le band selezionate per questo secondo capitolo, con i loro brani chiave che rappresentano un viaggio affascinante attraverso la complessità, l'originalità e la diversità di questo genere. Ogni brano racchiude caratteristiche uniche, testimoniando la ricchezza e la varietà della scena rock svedese.

                                                    CD 2

Tracklist:

01) Dice - Follies

02) Roine Stolt - Nytt Blod

03) Flaskt Brinner - Bennys Hammare

04) Bo Hansson - De Svarta Ryttarna

05) Trettioariga Kriget - Fjarilsattityder

06) Samla Mammas Manna - Forsta Satsen

07) Kebnekaise - Balladen Om Bjornbar Och Natmelon

08) Kaipa - Respektera Min Vaerld

09) Lotus - Marschvals

10) Ragnarok - Vattenpussar


01) "Follies" dei Dice, emerge come una composizione, nei suoi 22:00 minuti, eccezionalmente articolata, che incanta l'ascoltatore con la sua struttura sinfonica e gli intricati passaggi strumentali. Questo pezzo sfoggia una fusione di elementi classici e moderni, creando un tessuto sonoro ricco e multistrato, dove ogni strumento aggiunge profondità e colore al complesso mosaico musicale.

                                                              Dice - Follies


02) Roine Stolt, con "Nytt Blod", porta l'ascoltatore in un viaggio attraverso strutture sonore eteree e psichedeliche. La chitarra di Stolt, con il suo stile riconoscibile, intesse melodie che si espandono e si contraggono in una danza ipnotica con sezioni ritmiche complesse e variazioni dinamiche. E' la sperimentazione audace con le texture sonore a delineare questo brano come un'opera fondamentale nella scena progressiva.

                                                      Roine Stolt - Nytt Blod


03) La complessità ritmica è al cuore del brano "Bennys Hammara" dei Flasket Brinner, dove la band gioca con tempi inconsueti, creando una base pulsante che sfida le aspettative. La fusione di jazz e rock attribuisce al brano un carattere unico, con improvvisazioni strumentali che viaggiano attraverso emozionanti dinamiche, strizzando l'occhio alla tradizione musicale svedese.

                                           Flasket Brinner - Bennys Hammare


04) "De Svarta Ryttarna" di Bo Hansson è un viaggio sonoro attraverso paesaggi mistici e oscuri. Hansson utilizza la tastiera per dipingere scenari sonori che evocano immagini vivide e narrative epiche. Questo pezzo strumentale si distingue per la sua capacità di trasportare l'ascoltatore in una nuova dimensione, sospesa tra il reale e l'immaginario.

                                             Bo Hansson - De Svarta Ryttarna


05) I Trettioariga Kriget, con "Fjarilsattityder", offrono una profonda immersione nella complessità compositiva del rock progressivo. Attraverso cambi di tempo audaci, strumentazioni innovative e testi ricercati, il gruppo esplora temi esistenziali, avvolgendo l'ascoltatore in una riflessione profonda e coinvolgente.

                                           Trettioariga Kriget - Fjarilsattityder


6) "Forsta Satsen" dei Samla Mammas Manna  è un'esplorazione della forma e della funzione della musica. Attraverso un'impressionante varietà di sezioni musicali, il pezzo si muove tra momenti di pura espressione jazz, incursioni nel folk e sperimentazioni avant-garde. Questa dinamicità, tipica del Rio Avant Prog, rende il brano un'esperienza d'ascolto coinvolgente e imprevedibile.

                                        Samla Mammas Manna - Forsta Satsen


7) I Kebnekaise con "Balladen Om Bjornbar Och Natmelon", attingono profondamente alla ricca vena delle tradizioni folkloristiche svedesi. Il brano si distingue per l'uso di strumentazioni acustiche e melodie ancestrali, intrecciate in una tessitura sonora che celebre l'eredità culturale svedese pur navigando nei territori del rock progressivo.

                             Kebnekaise - Balladen Om Bjornbar Och Natmelon


8) In "Respektera Min Vaerld" i Kaipa dimostrano una straordinaria capacità di innovazione sonora, integrando elementi elettronici con la tradizionale strumentazione rock. La sperimentazione audace con sintetizzatori e effetti sonori da vita a paesaggi sonori vasti e immersivi, che invitano alla riflessione sull'interazione tra uomo e natura.

                                               Kaipa - Respektera Min Vaerld


9) "Marschvals" dei Lotus si distingue per il suo interessante uso del tempo e della melodia. Il Brano fluttua tra movimenti marziali e sezioni melodiche vicine alla ballata, creando un contrasto emotivo che affascina e coinvolge l'ascoltatore, offrendo uno sguardo introspettivo sulla gamma emotiva espressa attraverso la musica.

                                                         Lotus - Marschvals


10) "Vattenpussar" dei Ragnarok chiude questo viaggio attraverso il secondo volume del rock progressivo svedese degli anni '70 con un'ode alla bellezza evanescente del paesaggio nordico. Attraverso un uso evocativo degli strumenti musicali, la band crea un'atmosfera che riflette la maestosità e la fragilità della natura, sottolineando il legame indissolubile tra musica e ambiente.

                                                    Ragnarok - Vattenpussar



giovedì 12 settembre 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo in Scandinavia - Anni '70 - CD 1 (Svezia)


             Il Rock Progressivo in Scandinavia

                                                Svezia



                                                            Front Cover Album Collage


Il rock progressivo svedese degli anni '70 offre un panorama ricco e variegato, confluendo in uno stile unico e influente. Questa corrente musicale, sebbene influenzata dal rock progressivo globale, presenta caratteristiche distintive legate alla radici culturali e al contesto storico della Svezia. Analizzare la struttura musicale dei brani di questo periodo offre una finestra sulle tecniche compositive, gli esperimenti sonori e l'innovazione che hanno definito questo genere.

                                                 CD 1

Tracklists:

1) Kaipa - Skenet Bedrar

2) Trettioariga Kriget - Andra Sidan

3) Panta Rei - The Knight

4) Samla Mammas Manna - Duntrets Frojder

5) Alter Echo - Falska Banor

6) Nebulosa - Strezz Rock

7) Ragnarok - Var Glad Var Dag!

8) Autumn Breeze - Hostbris

9) Flasket Brinner - Ganglaten

1) "Skenet Bedrar" dei Kaipa unisce melodie intricate a cambi di tempo audaci, dimostrando una composizione sofisticata. L'uso di strumenti sia classici che elettronici contribuisce alla sua ricca texture, mantenendo una armonia fra le parti contrastanti. La trama sonora di questo brano è esemplare per il suo approccio olistico alla costruzione musicale, i cui differente movimenti si svolgono in un flusso coesivo ed evocativo.

                                                       Kaipa - Skenet Bedrar


2) Il brano "Andra Sidan" dei Trettioariga Kriget presenta una densa interazione di riff di chitarra, tastiere e strutture ritmiche complesse. Emerge una narrazione musicale che viaggia tra momenti di intensa energia a passaggi fluidi e riflessivi , riflettendo temi di conflitto e introspezione. Questa dinamica produce un'esperienza d'ascolto avvincente che cattura l'essenza emotiva del rock progressivo.

                                           Trettioariga Kriget - Andra Sidan

3) "The Knight" dei Panta Rei viaggia attraverso la sua struttura narrativa con fluidità e controllo, incorporando elementi folkloristici nordici che arricchiscono la sua texture. Le variazioni melodiche si legano alla storia raccontata, creando un ambiente sonoro che è tanto suggestivo quanto complesso. La capacità di fondere il racconto melodico con variazioni compositive audaci rende questo pezzo un esemplare unico nel suo genere.

                                                      Panta Rei - The Knight


4) I Samla Mammas Manna, con "Duntrets Frojder" offrono uno spaccato della capacità di trasformazione del rock progressivo. Evidenziando un approccio quasi goliardico ma tecnicamente sofisticato, questo pezzo oscilla tra segmenti lirici e esplorazioni astratte, una sorta di rielaborazione soggettiva del Rio Avant Prog. Il dialogo continuo tra gli strumenti crea un tessuto sonoro dinamico dove ogni elemento contribuisce al tono generale, giocoso e sperimentale.

                                     Samla Mammas Manna - Duntrets Frojder


5) Gli Alter Echo, con "Falska Banor", esplorano il dialogo tra ritmo e melodia. Il pezzo si distingue per la sua capacità di mantenere un senso di fluidità, nonostante la complessità delle sue strutture ritmiche. Sottolinea un punto di vista maturo sulla composizione, dove le dinamiche servono tanto la narrazione quanto l'atmosfera. L'effetto è uno spazio sonoro stratificato, ricco di tensione ma equilibrato.

                                                   Alter Echo - Falska Banor


6) Il Brano "Strezz Rock" dei Nebulosa porta avanti una fusione tra elementi tradizionali del rock e sperimentazioni più audaci. Questo pezzo rappresenta un dialogo tra passato e futuro, utilizzando tecniche di produzione innovative per creare una texture sonora che è contemporaneamente familiare e sorprendentemente nuova. L'approccio innovativo alla strumentazione e all'arrangiamento dimostra una volontà di superare il confini del genere accademico.

                                                    Nebulosa - Strezz Rock


7) "Var Glad Var Dag!" dei Ragnarok presenta una fusione di lirismo e intensità emotiva. La molteplicità di temi musicali attraversa uno spettro che va dal meditativo al liberatorio, con l'uso di tonalità che accentuano l'immersione emotiva. Ciò testimonia una ricerca della bellezza nelle dissonanze, e nel confronto tra la quiete e l'esplosione sonora, mostrando la varietà espressiva del rock progressivo svedese.

                                               Ragnarok - Var Glad Var Dag!


8) Con "Hostbris" gli Autumn Breeze dimostrano una competenza nell'articolare sentimenti attraverso la musica, dove ogni transizione e variazione di ritmo contribuisce alla narrazione globale del pezzo. L'equilibrio tra sezioni intricate e pause contemplative riflette un'intima connessione con i cicli naturali, esprimendo un senso di malinconia e rinnovamento. La precisione compositiva e la profondità emotiva rendono questo brano un esemplare notevole.

                                                   Autumn Breeze - Hostbris


9) Il pezzo "Ganglaten" dei Flasket Brinner esemplifica la capacità del rock progressivo di incorporare le radici folk nel suo linguaggio musicale. La struttura del pezzo è stratificata, con una ricca varietà di temi che si intrecciano in un vivace dialogo strumentale. Questa complessità non solo dimostra la virtuosità dei musicisti ma anche il loro desiderio di esplorare oltre i confini del genere, creando composizioni che sono fresche, dinamiche e profondamente legate alla tradizione culturale svedese.


Various Artists - Il Rock Progressivo in Scandinavia - Anni '70 - CD 8 (Islanda e Groenlandia)

              Il Rock Progressivo in Scandinavia

                                    Islanda e Groenlandia

Front Cover Album Collage

Il rock progressivo, che ha trovato delle espressioni veramente uniche in Islanda e Groenlandia durante gli anni '70, si caratterizza per la continua esplorazione di nuove frontiere sonore. Questa analisi mira a gettare luce sulla complessità e l'inventiva dei brani selezionati, offrendo una breve ma essenziale panoramica delle loro strutture musicali. Le band di quest'epoca spaziavano ampiamente nei generi, non limitandosi alla semplice definizione di rock progressivo, ma esplorando anche elementi di folk, jazz, e rock psichedelico. Questa fusione di stili ha contribuito a definire un'identità sonora distintiva per la regione, che merita di essere riconosciuta ed apprezzata in un contesto globale.


                                                   CD 8

Tracklist:

1) Eik - Hrìslan Og Straumurinn

2) Sume - Nye Tider

3) Icecross - Jesus Freaks

4) Sume - Qullissat

5) Nattura - Butterfly

6) Trubot - What We Believe In 

7) Svanfridur - What Now You People Standing By

8) Trubot - Fell Me

1) L'avventura sonora offerta da "Hrìslan og Straumurinn" degli Eik è una testimonianza della bellezza paesaggistica dell'Islanda, tradotta in musica. Attraverso complesse strutture armoniche e variazioni ritmiche, la band racconta una storia senza parole, guidando l'ascoltatore attraverso un viaggio emotivo che evoca la maestosità e la solitudine del paesaggio islandese. La combinazione di strumentazione tradizionale e moderna crea un'aura unica attorno al brano, dimostrando l'avanguardia di questi artisti nello sperimentare nuovi suoni.

                                                    Eik - Hrìslan Straumurinn


2) e 4) I Sume, provenienti dalla Groenlandia, hanno inciso profondamente nella storia musicale, ed i brani "Nye Tider" e "Qullissat" lo testimoniano, cantando in lingua groenlandese e rivolgendosi direttamente alle sfide e alle speranze della loro generazione. Le intricate tessiture di chitarra, insieme a testi evocativi, fanno di questi brani dei veri e propri inni generazionali, segnando un momento decisivo nell'affermazione culturale groenlandese. L'intreccio dei ritmi, unito alle armonie vocali, proietta l'ascoltatore in una dimensione tanto personale quanto universale.

                                                        2)  Sume - Nye Tider


                                                         4)  Sume - Qullissat


3) Con "Jesus Freaks", gli Icecross si addentrano in territori più oscuri e sperimentali, unendo tematiche astratte a introspezioni personali con una strumentazione che spazia da toni più grezzi a momenti di calma riflessiva. Il brano si distingue per il suo approccio audace nel trattare temi di alienazione e ricerca spirituale, supportato da una solida base musicale che unisce influenze heavy metal a passaggi melodici e dolci. Questa capacità di oscillare tra estremi opposti dimostra la versatilità degli Icecross e la loro padronanza nel creare musica che sia al tempo stesso provocatoria e coinvolgente.

                                                         Icecross - Jesus Freaks


5) In "Butterfly", i Nattura esplorano tematiche di trasformazione e rinascita attraverso l'utilizzo di simbolismi legati alla natura, supportati da strutture musicali intricate. La band riesce brillantemente a catturare la delicatezza del cambiamento, utilizzando dinamiche sonore che passano da leggere e aeree a potenti e travolgenti, in un crescendo emotivo che riflette il processo di metamorfosi. La ricchezza della composizione offre una profonda riflessione sulla capacità di adattamento e sulla bellezza dell'evoluzione, sia in ambito personale sia a livello collettivo.

                                                         Nattura - Butterfly


6) e 8) I Trubot emergono con i brani "What We Believe In" e "Fell Me", offrendo una profonda esplorazione dei valori umani e della connessione interpersonale. L'approccio lirico-introspettivo, combinato con la complessità delle strutture musicali, fa di questi pezzi una riflessione articolata sulla condizione umana. La musicalità dei Trubot è marcata da un uso intelligente dei contrasti dinamici, che serve a enfatizzare i temi trattati, rendendo l'esperienza d'ascolto intensamente emotiva e coinvolgente.

                                              6) Trubot - What We Believe In

                                                         8) Trubot - Fell me


7) "What Now You People Standing By" dei Svanfridur, è una chiamata all'azione, una sfida lanciata all'indifferenza, amplificata da un'orchestrazione ricca e da una narrativa coinvolgente. La passione e l'urgenza comunicativa dei Svanfridur trasudano da ogni nota, stimolando una profonda riflessione interna e un senso di responsabilità collettiva. Il brano dimostra come la  musica possa essere un potente veicolo di cambiamento sociale, usando l'arte per invitare al dialogo e all'impegno attivo nella società.

                                 Svanfridur - What Now You People Standing By


I conclusione. quest'analisi mette in luce come l'innovazione e la profondità tematica abbiano definito la scena musicale progressiva in Islanda e Groenlandia negli anni '70. Ogni brano selezionato è un capitolo di una narrazione più ampia, nella quale il rock progressivo ha offerto nuove strade per esplorare e comunicare esperienze umane, paesaggi emotivi e questioni sociali. Questi artisti hanno lasciato un'eredità di sperimentazione e espressione che continua a ispirare e a influenzare la musica contemporanea.

mercoledì 11 settembre 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo in Scandinavia - Anni '70 - CD 7 (Norvegia)

                         Il Rock Progressivo in Scandinavia

                                               Norvegia

                                                  Front Cover Album Collage

Il Rock Progressivo norvegese degli anni '70 si distingue per la sua capacità di fondere insieme una varietà di influenze musicali, creando un sound unico che ha contribuito a definire il paesaggio musicale dell'epoca. Questo periodo vide la nascita e l'affermazione di band che, attraverso l'esplorazione di nuove strutture e sonorità, sono riuscite a lasciare la loro presenza nella storia della musica. Ogni brano proposto in questo secondo volume della mia personale compilation dedicata al Progressive norvegese rappresenta un tassello importante per comprendere la complessità e la diversità del genere in quel decennio.


                                                   CD 7

Tracklist:

01) Octopus - Ouverture Part.1
02) Saft - Couple of Freaks
03) Popol Ace - Soft Shoe Dancer
04) Ruphus - Second Corner
05) Akasha - Death Hymn
06) Ruphus - Pictures Of A Day
07) Prudence - Sleepy City
08) Flax - Crusaders
09) Dèja Vu - Burning Bridges
10) Popol Vuh - Mrs. Randalie

1) "Ouverture Part. 1" degli Octopus si apre con una sequenza ambientale che lentamente introduce l'ascoltatore in un mondo sonoro ricco e stratificato. L'utilizzo di sintetizzatori, abbinato a melodie ricercate e a un tempo variabile, rispecchia la tipica tendenza del rock progressivo a esplorare nuove dimensioni sonore. La composizione si distingue per la sua capacità di alternare momenti di pura sperimentazione a sezioni melodiche più accessibili.
                                                 Octopus - Ouverture Part. 1

2) "Couple of Freaks" dei Saft, rappresenta un eccellente esempio di come la musica possa trasportare l'ascoltatore in un viaggio emotivo attraverso l'uso di dinamiche contrastanti e texture sonore inaspettate. La struttura del brano è caratterizzata da un continuo alternarsi tra parti calme, quasi meditative, a esplosioni di energia, elementi che contribuiscono a creare un pezzo intrigante e ricco di sorprese.
                                                       Saft - Couple of Freaks

3) "Soft Shoe Dancer" dei Popol Ace, cattura l'attenzione fin dalle prime note grazie alla sua introduttiva melodia orecchiabile. Questo brano si distacca leggermente dalla complessità strumentale tipica del genere, focalizzandosi maggiormente su un suono accattivante e ritmi coinvolgenti. Nonostante ciò, mantiene diversi aspetti prog-rock grazie alla stratificazione degli strumenti e alla sperimentazione nelle strutturazioni musicali.
                                                 Popol Ace - Soft Shoe Dancer

4) "Second Corner" dei Ruphus è un manifesto della complessità compositiva e della virtuosità strumentale che caratterizzano il rock progressivo. Il brano esplora diverse atmosfere e dinamiche, passando da momenti di intima riflessioni a sessioni dal vigoroso impatto sonoro. La band mostra un'eccellente padronanza tecnica, abbracciando pienamente la libertà espressiva concessa dal genere.
                                                     Ruphus - Second Corner

5) "Death Hymn" degli Akasha si distingue per il suo inizio oscuro e misterioso, che prepara il terreno a un viaggio musicale profondo e contemplativo. La strumentazione, densa e avvolgente, si combina a testi esplorativi, creando un'atmosfera carica di tensione emotiva. Il pezzo emerge come un esempio potente della capacità del rock progressivo di raccontare storie attraverso la musica, facendo appello sia alla mente che al cuore dell'ascoltatore.
                                          Akasha - Death Hymn

6) "Pictures A Day" dei Ruphus invita l'ascoltatore in un viaggio attraverso diverse scene musicali, ciascuna con i suoi colori e sfumature emotive. La struttura del brano è pensata come una suite, con sezioni che si susseguono in un flusso continuo, mantenendo sempre vivo l'interesse. La maestria nella composizione e negli arrangiamenti fa di questo pezzo un'eccellente rappresentazione della creatività e dell'innovazione del rock progressivo norvegese.
                                                       Ruphus - Pictures A Day

7) "Sleepy City" dei Prudence si caratterizza per le sue atmosfere sognanti e la raffinata tessitura melodica. Il brano si avvale di una struttura armonica ricercata che, insieme a liriche evocative, trasporta l'ascoltatore in un altra dimensione, permeata da una profonda sensazione di tranquilla malinconia. Il brano esprime appieno la tendenza del rock progressivo a esplorare tematiche liriche profonde accompagnate da una ricerca sonora costante.

Prudence - Sleepy City : https://music.apple.com/no/song/sleepy-city/1442402860

                                                  Prudence - Sailor Song (live)

8) "Crusaders" dei Flax si fa notare per il suo ritmo incalzante e la forte presenza di lenee di basso pronunciate, elementi che contribuiscono a definire l'identità unica del brano. L'arrangiamento strumentale, ricco e variegato, crea un fondale dinamico su cui si innestano melodie suggestive, dimostrando come il ritmo possa giocare un ruolo cruciale nella costruzione della tensione emotiva e narrativa di un pezzo musicale.
                                                          Flax - Crusaders

9) "Burning Bridges" Dei Dèja Vu presenta una struttura musicale audace, che integra elementi di rock, folk e persino ambient. La melodia  è accattivante  e si sviluppa attraverso variazioni tematiche e dinamiche che trascinano l'ascoltatore in un viaggio emozionale intenso. Il contrasto tra i momenti più eterei  e le esplosioni sonore più intense rappresenta una delle caratteristiche distintive del brano, illustrando la capacità del rock progressivo di evocare un'ampia gamma di emozione.
                                                   Dèja Vu - Burning Bridges

10) "Mrs Randalie" dei Popol Vuh chiude la nostra esplorazione con una composizione che riflette la varietà e la ricchezza del rock progressivo norvegese degli anni '70. Il brano si distingue per la sua elegante struttura melodica e per l'uso innovativo di texture sonore che ne fanno un pezzo suggestivo ed immersivo. La band dimostra una grande sensibilità artistica e una profonda comprensione degli elementi che rendono il rock progressivo uno dei generi più affascinanti e complessi della storia musicale,
                                                     Popol Vuh - Mrs Randalie


In conclusione, in Norvegia, gli anni '70 rappresentarono un'epoca di sperimentazioni e innovazioni nel campo musicale. Il rock progressivo emerse come una corrente che rompeva con i canoni tradizionali, introducendo elementi di musica classica, jazz, e avanguardia. Questo movimento si allontanava dalla struttura verso-ritornello tipica della musica popolare, preferendo composizioni più lunghe, complesse e strumentalmente ricche.

Various Artists - Il Rock Progressivo in Scandinavia - Anni '70 - CD 6 (Norvegia)


             Il Rock Progressivo in Scandinavia

                                               Norvegia

                                                 Front Cover Album Collage

Il rock Progressivo norvegese degli anni '70 sfoggia una ricchezza di espressione e un'audacia innovativa, testimoniata efficacemente dalle tracce scelte per questi 2 CD della  mia compilation dedicata a questa regione. Questo periodo ha visto i gruppi norvegesi esplorare e spingersi, come accaduto in altri paesi europei, oltre i confini musicali tradizionali, creando capolavori complessi e stratificati che sfidano ancora oggi la nostra comprensione della musica rock.


                                                   CD 6
Tracklist:

1) Ruphus - Day After Tomorrow
2) Popol Ace - Medicine
3) Aunt Mary - For All Eternity
4) Terje Rypdal - Over Birkerot
5) Host - Pa Sterke Vinger
6) Junipher Greene - Prelude: Take The Road Across  The Bridge
7) Deja Vu - Flying
8) Folque - Arpa
9) Moose Loose - B.M.

1) Il brano "Day After Tomorrow" dei Ruphus è un viaggio all'interno della struttura dinamica e delle innovazioni armoniche. Questa traccia evidenzia una composizione eclettica in cui la band gioca con il contrasto tra tranquillità e esplosioni sonore, offrendo una dinamica che mantiene l'ascoltatore in stato di attesa e sorpresa dalla prima all'ultima nota.
                                                Ruphus - Day After Tomorrow

2) La profonda analisi melodica in "Medicine" dei Popol Ace rivela un tappeto sonoro intricatamente tessuto, dove ciascuna nota e armonia sembra essere scelta con cura per contribuire a una narrazione emotiva attraverso la musica. La traccia si distingue per la sua capacità di amalgamare elementi di jazz, rock e musica classica in un tutto coeso, dimostrando le ampie capacità compositive del gruppo.
                                                       Popol Ace - Medicine

3) "For All Eternity" degli Aunt Mary su distingue per la sua profondità emotiva e per gli elementi distintivi che la rendono unica nel panorama del rock progressivo. Il brano si caratterizza per il suo incedere potente ma controllato, dove ogni strumento aggiunge sfumature emotive senza mai sovrastare gli altri, creando un equilibrio perfetto tra intensità e melodia.
                                                   Aunt Mary - For All Eternity

4) Terje Rypdal, con "Over Birkerot", porta l'ascoltatore in un'esplorazione sonora attraverso paesaggi musicali sospesi e atmosferici. Questo pezzo si distingue per l'uso magistrale della chitarra elettrica, che oscilla tra arpeggi meditativi  e sfociate di energia pura, delineando una traccia che è tanto un viaggio esteriore quanto un'esplorazione interiore.
                                                 Terje Rypdal - Over Birkerot

5) La costruzione armonica di "Pa Sterke Vinger" degli Host rappresenta un quadro ricco di colore e sfumature sonore. Questa composizione si avvale di una struttura armonica multidimensionale che accompagna l'ascoltatore attraverso paesaggi cangianti, ora dolci e melodici, ora drammatici e intensi, offrendo un'esperienza d'ascolto tanto varia quanto coinvolgente.
                                                      Host - Pa Sterke Vinger

6) "Prelude: The Road Across The Bridge" dei Junipher Greene si presenta come una masterclass di composizione e arrangiamento. Il brano esemplifica un'impeccabile fusione di generi, passando con disinvoltura dal rock al jazz, alla musica classica, dimostrando una versatilità compositiva e una comprensione profonda dei vari stili musicali.
                         Junipher Greene - Prelude: The Road Across The Bridge

7) L'evoluzione ritmica in "Flying" dei Deja Vu mostra una band navigare con abilità tra melodie suggestive e ritmi complessi. Il brano sfida le convenzioni ritmiche, giocando con tempo e metriche in modo da creare un'esperienza ritmica vivace e imprevedibile che cattura l'essenza della ricerca e dell'innovazione del Rock Progressivo.
                                                            Deja Vu - Flying

8) "Arpa" dei Folque incorpora con maestria influenze folk all'interno del contesto del rock progressivo, tessendo una texture sonora che è allo stesso tempo antica e sorprendentemente moderna. La traccia fa uso di strumenti tradizionali in combinazione con elementi rock per creare un suono che è un ponte tra passato e presente, tra la terra e l'astratto.
                                                             Folque - Arpa

9) I Moose Loose in "B.M." dimostrano un'audacia e un'innovazione che rompono con le antiche convenzioni. Evidenziando un approccio sperimentale alla composizione, questo pezzo incorpora elementi jazz, funk, e rock in un'amalgama che stuzzica e sfida le aspettative dell'ascoltatore, lasciando un'impressione duratura dell'ingegnosità e della creatività senza tempo della band.
                                                         Moose Loose - B.M.

In conclusione, questi primi 9 brani rappresentano meravigliosamente la diversità e la ricchezza del panorama rock progressivo norvegese degli anni '70. Ogni composizione, con le sue particolarità e innovazioni, testimonia la vitalità e l'irrinunciabile desiderio di esplorazione che animava i musicisti di quel periodo, offrendoci un patrimonio culturale di inestimabile valore.