Visualizzazione post con etichetta Rubrica: solo capolavori. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Rubrica: solo capolavori. Mostra tutti i post

martedì 20 agosto 2024

IQ - Subterranea 1997 (UK) Neo Prog

                                         IQ - Subterranea

                                      Neo Prog (UK) 1997


Doppio vinile 1997 "Subterranea" IQ

Il doppio vinile "Subterranea" degli IQ, pubblicato nel 1997, rappresenta un importante contributo al mondo del progressive rock. Quest'album concettuale è caratterizzato da un'atmosfera intensa e da una narrazione avvincente, che si svolge attraverso una serie di brani interconnessi. La band, nota per il suo approccio innovativo, utilizza "Subterranea" come un mezzo per esplorare temi complessi e profondi, rendendo l'ascolto un'esperienza immersiva e coinvolgente.

Analisi dei testi e loro significato

I testi di "Subterranea" sono ricchi di simbolismo e riflessioni sulla vita e l'umanità. Essi raccontano la storia di un individuo t
intrappolato in mondo sotterraneo, metafora delle sfide e delle limitazioni che affrontiamo nella vita. Ogni brano offre una prospettiva unica, contribuendo alla costruzione di una narrazione complessiva che esplora temi come l'isolamento, la ricerca di libertà e speranza. Le parole sono profonde e poetiche, permettendo all'ascoltatore di connettersi emotivamente con i personaggi e le loro esperienze.

La storia raccontata attraverso i brani

La narrazione di "Subterranea" si svolge attraverso una serie di episodi musicali che si intrecciano. Inizia con l'introduzione melodica di "Overture", che stabilisce il tono malinconico dell'album. I brani successivi seguono il protagonista in un viaggio di auto scoperta, dove affronta le sue paure e i suoi desideri. Ogni traccia rappresenta un capitolo, con transizioni che collegano perfettamente le diverse emozioni e stati d'animo, rendendo la storia fluida e continua.

Struttura musicale dell'opera

Dal punto di vista musicale, "Subterranea" presenta una complessità che caratterizza il Progressive Rock. L'album è costruito su arrangiamenti intricati e melodie evocative, sostenuti da una solida sezione ritmica. I cambi di tempo e le armonie vocali si combinano per creare un'esperienza sonora unica. La band utilizzando una varietà di strumenti, inclusi tastiere e chitarre potenziate, mette in risalto l'innovazione musicale che distingue questo lavoro dai precedenti album degli IQ.

Elementi di Progressive Rock sopraffini

"Subterranea" è un esempio perfetto di come il progressive rock può esplorare nuove direzioni artistiche. Elementi come l'improvvisazione e le strutture non convenzionali sono presenti, permettendo ai musicisti di esprimere liberamente la loro creatività. le parti strumentali spesso si estendono, creando paesaggi sonori che catturano l'ascoltatore e lo trasportano in un'altra dimensione. Le influenze di altre band del passato si possono percepire, ma gli IQ riescono a mantenere una voce distintiva e originale.

Innovazioni sonore rispetto ai precedenti lavori degli IQ

Rispetto ai precedenti lavori, "Subterranea" dimostra un'evoluzione nel suono e nella composizione degli IQ. L'album è più audace e ambizioso, con un uso più incisivo delle tecnologie moderne e delle produzioni. La band ha osato esplorare nuove sonorità e arrangiamenti, creando un'opera che si distingue non solo per sua profondità lirica ma anche per la sua ricchezza musicale. Questo cambiamento ha reso "Subterranea" un punto di riferimento per gli appassionati del genere, elevando ulteriormente il profilo della band all'interno della scena musicale del Progressive Rock.

Tracklist: Disc 1

01) Overture  4:38
02) Provider  1:36
03) Subterranea  5:53
04) Sleepless Incidental  6:23
05) Failsafe  8:57
06) Speak My Name  3:34
07) Tunnel Vision  7:24
08) Infernal Chorus  5:09
09) King of Fools  2:02  
10) The Sense in Sanity  4:47
11) State of Mine  1:59

Traclist: Disc 2

01) Laid Low  1:29
02) Breathtaker  6:04
03) Capricorn  5:16
04) The Other Side  2:22
05) Unsolid Ground  5:04
06) Somewere in Time  7:11
07) High Waters  2:43
08) The Narrow Margin  20:00

Line-up

Martin Orford - Tastiere, cori
Paol Cook - Batteria, percussioni
Mike Holmes - Chitarre
John Jowitt -Basso
Peter Nicholls - Voce solista, cori

Per un primo ascolto
                                                            The Narrow Margin (Live)






Anglagard - Hybris 1992 (Symphonic Prog) Svezia

                              Anglagard - Hybris 

                              Symphonic Prog (1992) Svezia 


La Rivoluzione del Prog Rock: Gli ANGLAGARD e il loro impatto incredibile

Negli anni '80, il Progressive Rock ha subito notevoli trasformazioni a causa dell'ascesa di nuovi generi musicali: Il Punk e la New Wave hanno messo in discussione le convenzioni del Prog, portando alla sua progressiva marginalizzazione. Nonostante la crisi, ci sono stati tentativi di mantenere viva la fiamma del Prog, ma molti artisti, tra i quali gli Yes e i Genesis, hanno virato verso sonorità più Pop. Questo ha creato un divario incolmabile per i puristi del prog, che hanno assistito alla trasformazione dei loro eroi in ciò che consideravano deludenti compromessi commerciali.

Effetti del Punk e della New Wave sul Prog

Il Punk ha infuso energia e urgenza nella musica rock, mentre la new wave ha portato una nuova estetica visiva e sonora. Questi cambiamenti hanno reso difficile per il Prog Rock prosperare, portando molti musicisti a esplorare  nuove direzioni. Anche se alcuni gruppi hanno cercato di mantenere il prog vivo, molti hanno ceduto alla pressione di evolversi in stili più commerciali. Questo ha generato frustrazione tra i fan storici e gli artisti più giovani che non si identificavano con il nuovo panorama musicale.

L'emergenza del Neo Prog e band influenti

Negli anni '80, si è anche assistito a una rinascita dell'interesse per il Rock Progressivo, cha ha portato alla nascita del Neo Prog. Questa nuova ondata ha preso ispirazione dai grandi nomi del passato, come Genesis, Yes, Gentle Giant, ma ha anche introdotto suoni moderni e innovativi. Le band Neo Prog hanno spesso incorporato elementi di musica elettronica , ampliando così il loro raggio d'azione musicale.
Un aspetto distintivo del Neo prog è la sua attenzione alla narrativa e alla composizione lirica. I testi delle canzoni spesso presentano temi fantastici e concetti complessi, creando un legame profondo con l'ascoltatore. Questo approccio ha aiutato a differenziare il Neo prog da altre forme di rock più commerciali, mantenendo viva, seppur in una nicchia, la tradizione del Rock Progressivo.

Band influenti del Neo Prog

Tra le band più influenti del movimento Neo prog si possono citare i Marillion, che hanno rappresentato uno dei punti di riferimento principali. Il loro album "Misplaced Childhood" è considerato un capolavoro, combinando melodie accattivanti con testi emotivamente profondi. Altre band, come i Pendragon e gli IQ, hanno contribuito a consolidare il genere con album che riflettono una forte identità musicale e stilistica.
Un altro gruppo significativo sono stati i Pallas, che hanno portato un mix di energia e complessità nelle loro composizioni. Le loro performance dal vivo, caratterizzate da un'energia travolgente e da una presenza scenica forte, hanno attratto un ampio pubblico. Queste band hanno non solo arricchito il panorama musicale del Progressive, ma hanno anche attirato l'attenzione su una nuova generazione di artisti nel settore.

Nascita e background degli ANGLAGARD

In questo contesto tumultuoso, è nata, tra gli altri, la band svedese ANGLAGARD, composta da membri di varie età, ognuno con una visione unica del Progressive Rock. I musicisti più giovani erano ben consapevoli del declino del genere e desiderosi di riportarlo in vita. Nonostante la loro giovane età, erano influenzati dai grandi album del passato e desideravano fare qualcosa di radicalmente diverso. La loro determinazione si rifletteva nella loro decisione di abbandonare attrezzature digitali e concentrarsi su strumenti analogici classici.


Strumenti e approccio musicale distintivo della band

La band ha investito in strumenti storici come il Mellotron e l'Organo Hammond, ritenuti essenziali per il loro suono retrò. Questa scelta non era solo estetica ma anche filosofica: volevano far rivivere le sonorità del prog rock degli anni '70, resistendo alle tendenze  moderne. Ci sono refusi di un'epoca passata nella loro musica, con arrangiamenti complessi che richiamano al virtuosismo di band storiche. La loro abilità nell'eseguire musiche intrigate ha catturato l'attenzione di molti nella scena musicale.

Riconoscimento e impatto di "Hybris" nella scena Prog

Il loro impatto è culminato con l'uscita di "Hybris". Album che è rapidamente diventato un pilastro nella scena Prog degli anni '90. Anche se il suo rilascio ha avuto luogo in un'epoca in cui molti si erano allontanati dal Prog, "Hybris" ha riesumato l'interesse per il genere. La musica dell'album era ricca di melodie sfaccettate e di influenze che andavano ben oltre il Neo-Prog. La critica ed i fan hanno accolto l'album con entusiasmo; molti l'anno considerato una boccata d'aria fresca in un panorama stagnante.

Design e produzione dell'album "Hybris"

La produzione di "Hybris" è stata un altro aspetto fondamentale del suo successo: curata nei minimi dettagli, l'opera ha presentato un design affascinante e un libretto completo di informazioni. Ogni copia dell'album è stata un'opera d'arte assetante, con foto e testi che celebrano sia la musica che la storia della band. Questo livello di attenzione al dettaglio ha reso "Hybris" un'esperienza immersiva tanto per i fan quanto per i nuovi ascoltatori. In questo modo, gli ANGLAGARD non solo hanno ridato vita al Prog Rock, ma hanno anche segnato un nuovo inizio per il genere, attirando persino l'attenzione di coloro che avevano abbandonato il progressive decenni prima.

Tracklist:

1) Jordròk (Earth Smoke) 11:10
2) Vandringar I Vilsenhet (Wanderings in Confusion)  11:53
3) Ifràn Klarhet Till Klarhet (From Clarity to Clarity) 08:05
4) Kurg Bore (King Winter) 12:56

Line-up

Johan Hògberg - Basso
Mattias Olsson - Batteria, percussioni
Jonas Engdegàrd - Chitarre elettriche ed acustiche
Anna Holmgren - Flauto
Tomas Jonson - Organo Hammond, Mellotron, Solina, Sintetizzatori, Piano
Tord Lindman - Voce, Chitarre elettriche , acustiche

Per un primo ascolto
                                                                   Jordròk
                                                      Vandringar I Vilsenhet
                                                                  Kurg Bore

                                                    Ifràn Klarhet Till Klarhet 


DISCOGRAFIA
                                                                       "Epilog" 1994
 
                                                                  "Viljans Oga" (2012)


lunedì 19 agosto 2024

Marillion - Misplaced Childhood 1985 Neo Prog (UK)

                          Marillion - Misplaced Childhood 

                                                    Neo Prog (1985) UK


"Mispalced Childhood" è un capolavoro del Neo Prog Britannico. Quest'album ha segnato un momento cruciale nella carriera dei Marillion, portandoli in cima alle classifiche e consolidando il loro posto nel panorama musicale. 
La struttura musicale di "Misplaced Childhood" è complessa e stratificata, con una serie di brani interconnessi che raccontano una storia coesa. Ogni traccia si evolve senza soluzioni di continuità, creando un flusso organico che guida l'ascoltatore attraverso diverse emozioni e stati d'animo. Le melodie sono ricche e stratificate, a dimostrazione della maestria compositiva della band. L'uso di modulatori e cambi di tempo contribuiscono a mantenere alta l'attenzione e a trasmettere un senso di movimento dinamico all'interno dell'album.
La strumentazione di "Misplaced Chldhood" è particolarmente variegata e ben orchestrata. La chitarra di Steve Rothery si fa portavoce di melodie eteree e penetranti, mentre le tastiere di Mark Kelly arricchiscono il suono con atmosfere sognanti. E' interessante notare come il basso di Pete Trewavas e la batteria di Ian Mosley forniscano una base solida e ritmica, permettendo ai colori musicali di esplorare liberamente. Gli arrangiamenti strumentali sono pensati in modo da enfatizzare la narrazione delle liriche, creando un'armonia perfetta tra parole e musica.
I Temi musicali presenti in "Misplaced Childhood" evolvono in modo significativo, riflettendo i cambiamenti emotivi e psicologici del protagonista. Dalle fasi di nostalgia e perdita a quelle di riscoperta ed accettazione. la musica accompagna l'ascoltatore attraverso un viaggio interiore. Ogni sezione dell'album presenta una variazione melodica che simboleggia i conflitti e le risoluzioni che il protagonista affronta, rendendo il tutto altamente riconducibile. Questa evoluzione musicale, supportata da transizioni fluide, è una delle caratteristiche distintive del disco.
Le liriche di "Misplaced Childhood" sono dense di significato e riflessione personale. Ognuna di esse esplora temi universali come la perdita dell'innocenza, l'amore e la ricerca di un senso di appartenenza. Il testo lascia trasparire un'introspezione profonda, invitando l'ascoltatore a riflettere sulle proprie esperienze  e sentimenti. Questa capacità di toccare corde emotive rende le liriche particolarmente incisive e memorabili.
Un aspetto intrigante delle liriche di "Mispaced Childhood" è la presenza di riferimenti autobiografici. Il frontman Fish, attraverso la sua scrittura, condivide esperienze personali che vanno a intrinsecarsi con il vissuto collettivo. Questi elementi autobiografici aggiungono una dimensione di autenticità al lavoro, rendendolo non solo un'opera d'arte musicale, ma anche una testimonianza della vita dell'artista. Le sue introspezioni incarnano la lotta interiore tra la crescita e la nostalgia, elementi che risuonano fortemente con molti ascoltatori.
Rispetto ad altre opere dei Marillion, "Misplaced Childhood" si distingue per la sua coesione e la profondità emotiva. Sebbene album come "Script for A Jester's Tear" e "Clutching at Straws" contengano brani memorabili, "Misplaced Childhood" è considerato una pietra miliare che ha spinto la band verso sonorità più mature e tematiche più audaci. Questa evoluzione fa parte del percorso creativo della band, contribuendo a una crescita costante e a una varietà di stili che hanno caratterizzato la loro discografia. Con il suo mix di potenza musicale e introspezione, l'album rimane un ineguagliabile simbolo del genio dei Marillion.
CONCLUSIONE
In conclusione, "Misplaced Childhood" dei Marillion è un'opera che trascende il semplice ascolto musicale per diventare un'esperienza emotiva e riflessiva. La combinazione di una struttura musicale innovativa, liriche profonde e riferimenti autobiografici crea un'opera d'arte che continua a colpire  e spirare le generazioni future. La sua influenza nel panorama musicale è palpabile e rimarrà un caposaldo per gli appassionati del genere. Ascoltare quest'album è immergersi in un viaggio condiviso di emozioni e scoperte.


Tracklist

01) Pseudo Silk Kimono  02:14
02) Kayleigh  03:35
03) Lavender  02:34
04) Bitter Suite  08:15
05) Heart of Lothian  03:40
06) Waterhole (Expresso Bongo)  02:07
07) Lords of the Backstage 01:59
08) Blind Curve  09:27
09) Childhood End?  04:32  
10) White Feather  02:20 

Line-up

Fish - Voce 
Steve Rothery - Chitarra elettrica ed acustica
Mark Kelly - Tastiere
Pete Trevasas - Basso
Ian Mosley - Batteria, percussioni

Per un primo ascolto
                                                                Full Album


Marillion - Script For A Jester's Tear 1983 Neo prog (UK)

                  Marillion - Script For A Jester's Tear 

                                                       Neo Prog (1983) UK


L'album "Script For A Jester's Tear" dei Marillion è un capolavoro della rinascita del Rock Progressivo. Questo lavoro a segnato il debutto ufficiale della band e ha immediatamente catturato l'attenzione per la sua complessità musicale e i temi profondi. Analizzando l'album brano per brano, possiamo notare come ogni traccia offra un'esperienza unica, contribuendo al concetto complessivo dell'opera. Le strutture musicali, le liriche evocative e l'atmosfera malinconica rendono quest'album un punto di riferimento per gli appassionati del genere. Di seguito, esploreremo ogni brano con dettagli e riflessioni.


Tracklist

1) Script For A Jester's Tear  08:42
2) He Knows, You Know  05:05
3) The Web  09:05
4) Garden Party  07:12
5) Chelsea Monday  08:16
6) Forgotten Sons  08:20

1) Il brano "Script For A Jester's Tear" si distingue per la sua complessità strumentale e la profondità emotiva. La struttura musicale è caratterizzata da una combinazione di passaggi melodici e ritmi intricati che trasportano l'ascoltatore in un viaggio emotivo potente. Analizzando i temi principali, si nota come il brano affronti questioni di vulnerabilità, solitudine e ricerca di identità. Gli elementi melodici e armonici distintivi, come l'uso  di arpeggi di chitarra e sintetizzatori, creano un atmosfera unica che coinvolge il pubblico. L'impatto emotivo è accentuato da liriche significative che invitano alla riflessione e all'autoanalisi. Queste componenti lavorano insieme per rendere "Script For A Jester's Tear" un brano straordinario nel repertorio della band.

2) "He Knows, You Know" affronta temi di alienazione e introspezione. Il brano riflette sul conflitto interiore e la ricerca di identità, con un significato che risuona profondamente con gli ascoltatori. Le liriche, dense di metafore, rivelano un dialogo interiore che scava nei luoghi più oscuri della psiche umana. L'atmosfera è raggiunta attraverso una musica ricca che si adatta perfettamente al contenuto emotivo dei testi.

3) "The Web" presenta una struttura musicale che si evolve con dinamismo, introducendo ritmi variabili e una composizione complessa. La cadenzatura del brano contribuisce a creare un senso di urgenza e tensione che riflette il messaggio centrale del brano. L'atmosfera generale è densa e coinvolgente, grazie a un'accurata selezione dei suoni  e strumenti che amplificano le emozioni espresse. Le scelte sonore, tra cui l'uso di sintetizzatori e chitarre distorte, alludono a una vulnerabilità intrinseca, mettendo in luce il conflitto interiore dei protagonisti. Il collegamento con il concetto di vulnerabilità è palpabile, rendendo "The Web" una traccia che invita all'introspezione. In sintesi, "The Web" rappresenta un esempio brillante della capacità dei Marillion di coniugare complessità musicale con profondità emotiva.

4) "Garden Party" è una delle tracce più iconiche dell'album, famosa per la sua vibrazione vivace e il suo messaggio di denuncia sociale. I testi raccontano l'esperienza di un personaggio che si sente estraneo in un ambiente esclusivo, evocando una forte critica alla superficialità della vita sociale. La melodia, accattivante e frizzante, contrasta con il tema serio delle liriche, creando un equilibrio affascinante. La performance vocale di Fish è particolarmente incisiva, rendendo il messaggio ancora più potente e memorabile.

5) "Chelsea Monday" offre una riflessione profonda sui temi già espressi nei brani precedenti di vulnerabilità e speranza. Il brano narra la storia di una giovane donna e le sue esperienze nel contesto di una Londra in continua evoluzione. La musica  è caratterizzata da un'atmosfera malinconica che si sposa perfettamente con il tono narrativo dei testi. I Marillion riescono a trasmettere una sensazione di connessione umana attraverso le liriche, rendendo il brano particolarmente toccante

6) "Forgotten Sons" è un'ode ai temi della guerra e della perdita, portando alla luce le conseguenze devastanti dei conflitti armati. La composizione si sviluppa in un crescendo emotivo che accompagna la narrazione, risultando profondamente coinvolgente. I testi sono pervasi da un senso di rifiuto verso l'assurdità della guerra, un tema universale che risuona in tutte le generazioni. Concludendo, questa traccia rappresenta un potente richiamo alla riflessione etica e sociale, evidenziando l'impatto che la musica può avere nel plasmare le opinioni e le emozioni.

Line-up

Fish - Voce solista
Mark Kelly - Piano, Organo Korg CX-3, Harpsichord
Steve Rothery - Chitarra elettrica ed acustica
Pete Trewavas - Basso, basso fretless
Mick Pointer - Batteria, percussioni

Per un primo ascolto
                                                            Script For A Jester's Tear

                                                                        Garden Party
                                                                      
                                                                      Forgotten Sons



domenica 18 agosto 2024

Ad Infinutum - Ad Infinitum 1998 - Symphonic Prog (US)

                        Ad Infinitum - Ad Infinitum 

                                         Symphonic Prog  

                                               1998 (US)


Ad Infinitum. Analisi di un capolavoro

Nel panorama della musica rock, l'album "Ad Infinitum" si distingue per la sua proposta originale, pur essendo impregnato di influenze classiche degli anni settanta. La band crea un tributo autentico ai grandi maestri del progressive e del symphonic rock, mantenendo una certa freschezza e originalità. Quest'album si presenta come un'esperienza sonora piacevole, perfetta per essere ascoltata in un pomeriggio tranquillo, non priva di elementi che colpiscano profondamente l'ascoltatore. La bellezza della musica sta nei dettagli e nelle sfumature, elementi che questo disco riesce ad esplorare in modo apprezzabile. Le chiare inclinazioni verso stili e sonorità di quel periodo sono evidenti, ma senza mai cadere in un'imitazione spudorata.


Influenze musicali degli anni settanta

L'album presenta molte influenze che rimandano a band iconiche come Yes, Genesis e Kansas. Nonostante le somiglianze, la band riesce a mantenere la propria identità, creando un sound che è sia il riflesso di un epoca passata che una proposta moderna. Critici musicali hanno notato come gli arrangiamenti di tastiera richiamano lo stile di Rick Wakeman  ed in qualche passaggio quello di Tony Banks, e questo diventa un punto di forza per l'intero progetto musicale. Il riconoscimento di queste influenze e parte integrante dell'apprezzamento dell'album. Tuttavia, la band non si limita a replicare, ma piuttosto interpreta e rielabora questi suoni in maniera personale.

Struttura musicale dellas traccia "A Winter's Tale"

"A Winter's Tale" è uno dei brani che meglio rappresentano l'essenza dell'album, con una narrazione musicale avvolgente. In questa traccia, emerge chiaramente l'influenza dei Genesis di fine anni settanta, grazie alla combinazione di melodie ricche e armonizzazioni vocali. La costruzione del brano alterna momenti di grandi intensità a sezioni più tranquille, creando un viaggio sonoro che coinvolge l'ascoltatore. Le chitarre, unite alle tastiere, producono un'atmosfera eterea e contemplativa, offrendo un'esperienza emotiva profonda. Si tratta di un brano che, pur richiamando il passato, si colloca con eleganza nel contesto contemporaneo.

Analisi della lunga composizione "Neither Here Nor There"

La traccia "Neither Here Nor There" rappresenta un punto culminante dell'album, con i suoi cambi di tempo e le dinamiche vocali che trasportano l'ascoltatore in un viaggio ricco di emozioni. Il brano si distingue per la sua complessità strumentale e per la qualità delle interpretazioni vocali, le quali sembrano richiamare le registrazioni degli anni settanta. Questa composizione è caratterizzata da un'evoluzione continua, che tiene l'attenzione alta per tutta la sua durata. I membri della band mostrano una grande maestria tecnica e una sensibilità artistica che si traduce in un'opera musicale di grande impatto. Nonostante le forte attribuzioni ai modelli storici, "Neithr Here Nor There" riesce a creare una sua atmosfera unica.

Esplorazione delle sonorità di "All Hallow's Eve"

"All Hallw's Eve" si presenta come un brano intrigante grazie alla varietà delle sonorità utilizzate, che includono un abbondante uso di chitarre acustiche. Questa traccia riesce a bilanciare momenti di calma e riposo con esplosioni di energia musicali. La combinazione di melodie incantevoli e arrangiamenti elaborati offre un respiro fresco all'album, pur rimanendo ancorato alle radici del progressive rock. La band si distingue per la capacità di evocare atmosfere che possono essere sia nostalgiche che innovative. la ricchezza del suono rende "All Hallow's Eve" una esperienza memorabile e coinvolgente.

Le altre tracce

Il brano dal titolo "Ad Infinitum", si apre con una melodia avvolgente che crea un clima di attesa. Le liriche, scritte da Michael Seguso, riflettono una ricerca interiore e l'aspirazione all'eternità. La durata di 8:26 minuti permette un'evoluzione musicale interessante, con arrangiamenti che si sviluppano in modo dinamico.
In "Immortality", il tema principale è la lotta contro il tempo e la ricerca di un senso di permanenza. Le liriche di Michael Seguso e Todd Braverman offrono una prospettiva profonda sulla mortalità. La  musicalità di 7:02 minuti accentua l'intensità del messaggio.
"Waterline" è una traccia di 11 minuti che esplora il confine tra la vita e la morte. Scritta da Ilan Goldman e Todd Braverman, il brano presenta emozioni contrastanti e una melodia che ricorda il flusso dell'acqua. Le liriche invitano a riflettere sulle esperienze di vita e sul significato dell'esistenza.
La traccia "Physician Heal Thyself" affronta il tema della responsabilità personale. Con una durata più breve di 4:25 minuti, le liriche trasmettono un messaggio chiaro sulla necessità di guarire se stessi per poter aiutare gli altri. La semplicità della melodia amplifica l'impatto del testo.
Il brano "Rain Down", della durata di 5:21 minuti, esplora il tema della purificazione attraverso la musica. Le liriche di Todd Braverman costruiscono una narrativa di liberazione, accompagnata da arrangiamenti coinvolgenti. Questa traccia riesce a creare un viaggio emotivo, culminando in un finale potente.
"Overland", scritto da Michael Seguso e Todd Braverman, è un brano di 8:43 minuti che invita a esplorare nuovi orizzonti. Le liriche riflettono un desiderio di avventura e scoperta, rendendola una delle tracce più ispiratrici dell'album. La costruzione musicale sostiene perfettamente il tema di esplorazione.
Infine, "Ad Infinitum (Reprise)" conclude l'album con una traccia di 2.27 minuti che riassume i temi esplorati. Le liriche di Michael Seguso offrono una riflessione finale, enfatizzando il ciclo della vita. Questa ripresa crea un senso di chiusura, mentre invita gli ascoltatori a riflettere su quanto ascoltato.

Conclusione

Fin dalla sua uscita, l'album ha ricevuto recensioni entusiastiche da parte della critica, apprezzato per la sua originalità e profondità emotiva. Il pubblico ha risposto positivamente, aderendo in massa ai temi esplorati e alla qualità della musica. Le performance dal vivo di questo album sono diventate eventi memorabili, testimoniando la connessione emotiva che la musica riesce a creare con gli ascoltatori.
"Ad Infinitum" ha avuto un impatto notevole non solo sulla scena musicale, ma anche sulla cultura popolare in generale. La band è diventata un punto di riferimento per i giovani artisti che cercano di esprimere concetti complessi attraverso la musica. Quest'album ha ispirato conversazioni sui temi trattati, incentivando un dibattito più ampio su questioni culturali e sociali. In questo modo, "Ad Infinitum" non è solo un album, ma un importante testimonianza della capacità della musica di influenzare e riflettere la società.

Track lists:

01) Ad Infinitum
02) Immortality
03) Waterline
04) Physician Heal Thyself
05) A Winter's Tale
06) Rain Down
07) Overland
08) All Hallow's Eve
09) Neither Here Nor There
10) Ad Infinitum (Reprise)

Line-up

Todd Braverman - Tastiere, chitarre, basso
Don Dipaolo - Batteria
Dave Bears - Basso
Ilan Goldman - Tastiere, voce solista e cori
Mike 'Goose' Seguso - Voce solista e cori, percussioni 
Craig Wall - Chitarre, basso e cori

Per un primo ascolto
                                                           A Winter's Tale

                                                       Neither Here Nor There

                                                            All Hallow's Eve

                                                                  Waterline


mercoledì 7 agosto 2024

Yes - Fragile (1971) Symphonic Prog (UK)

                                       Yes - Fragile (1971)

                                     Symphonic Prog (UK)


"Fragile" degli Yes: Un capolavoro del Rock Progressivo


"Fragile" degli Yes è una pietra miliare nella storia della musica, non solo per il gruppo stesso, ma anche per l'intero panorama musicale degli anni '70. Rilasciato nel 1971, quest'album segna un passo fondamentale nella carriera degli Yes, che si distingue tra band di rock progressivo. La sua importanza non si limita solo alle vendite o ai successi radiofonici, ma si estende all'innovazione musicale del genere.
"Fragile" rappresenta un momento cruciale per gli Yes, dimostrando la loro capacità di combinare melodie complesse con arrangiamenti sofisticati. Quest'album ha permesso alla band di guadagnare riconoscimento e rispetto all'interno della scena musicale. Esso ha anche gettato le basi per i futuri successi, rivelando il loro talento innegabile e la loro creatività.
Ogni brano di "Fragile" è un viaggio unico. La traccia d'apertura "Roundabout", mischia elementi di fantasia e introspezione. "Long Distance Runaround" è un classico esempio della capacità degli Yes di creare melodie accattivanti, mentre "Heart of the Sunrise" esplora emozioni profonde attraverso una complessità ritmica unica.
In "Fragile", gli Yes hanno intrapreso esperimenti musicali che hanno ridefinito il suono del rock progressivo di quegli anni. L'uso di armonie vocali elaborate e strumenti come il mellotron hanno arricchito la loro musica. La band ha anche incorporato influenze jazz e classiche spingendosi oltre i confini delle convenzioni rock.
"Fragile" ha avuto un impatto duraturo sull'evoluzione del Rock Progressivo. Il suo mix di virtuosismo strumentale e composizioni intricate ha ispirato molte altre band, nazionali ed internazionali. La capacità degli Yes di integrare diversi generi musicali ha aperto nuove strade creative per gli artisti successivi.
Nel corso degli anni, "Fragile" ha stabilito connessioni con molti altri artisti e generi musicali. La sua influenza è percepibile anche in lavori dei Genesis e dei King Crimson. Le innovazioni sonore presenti nell'album hanno anche influenzato generi come il Prog Metal e l'Elettronica.
L'eredità di "Fragile" è palpabile ancora oggi. Molte band moderne citano gli Yes come una delle loro principali influenze. Inoltre, l'album continua a essere celebrato nei concerti e nei festival, dimostrando che la sua rilevanza non è diminuita nel tempo.
Ogni brano di "Fragile" è un capolavoro assestante. Si può notare l'incredibile destrezza degli strumentisti, come la chitarra di Steve Howe e le tastiere di Rick Wakeman. Ogni membro della band ha contribuito con la propria unicità, rendendo l'album un'esperienza sonora indimenticabile.
In sintesi, "Fragile" degli Yes non è soltanto un disco, ma un viaggio che continua a risuonare nel cuore degli appassionati di musica. Esso celebra l'innovazione e la creatività, lasciando un segno incancellabile nella storia del Progressive Rock.

Track lists:

1) Roundabout  08:30

2) Cans and Brahms (extracts from  Brahms 4th Symphony in E            minor, Third Movement)  01:35

3) We Have Heaven  01:30

4) South Side Of The Sky  08:04

5) Five Percent For Nothing 00:35

6) Long Distance Runaround  03:34

7) Fish (Schindleria Praematurus)  02:35

8) Mood For A Day  02:57

9) Heart Of The Sunrise  10:35

Line-up:

Ion Anderson - Voce solista e cori

Steve Howe - Chitarra elettrica ed acustica, cori

Bill Bruford - Batteria e percussioni

Cris Squire - Basso, cori

Rick Wakeman - Organo Hammond, Pianoforte a coda, RMI Electra-Piano, Clavicembalo elettrico, Mellotron, sintetizzatore Moog

Per un primo ascolto

                                              "Roundabout"

                             "Long Distance Runaround & Fish (Shindleria Praematurus)"

                                "Heart Of The Sunrise"



martedì 6 agosto 2024

Steven Wilson/Porcupine Tree - Crossover Prog (UK)

                              Steven Wilson/Porcupine Tree

                                            Crossover Prog (UK)


Il Genio Musicale di Steven Wilson: Un Viaggio Tra i Porcupine Tree e la sua Carriera Solista.


Steven Wilson è un nome che riecheggia con forza nel mondo della musica progressiva e oltre. Artista poliedrico, produttore, e compositore, Wilson ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama musicale, sia con i Porcupine Tree sia come solista. Conosciuto per il suo approccio meticoloso alla produzione e per la sua abilità di tessere complessità emotiva nelle sue composizioni, Wilson ha saputo conquistare un vasto pubblico internazionale.


La carriera di Steven Wilson con i Porcupine Tree


I Porcupine Tree, nati come progetto solista di Wilson negli anni '80, si sono evoluti in una band completa che ha ridefinito i confini del rock progressivo. L'abilità di Wilson di miscelare influenze cha vanno dal rock psichedelico al metal, passando per l'elettronica e il pop, ha reso la band una delle più innovative del genere. La continua sperimentazione e l'esplorazione di nuovi suoni hanno contraddistinto ogni album dei Porcupine Tree, rendendoli una pietra miliare nella musica progressiva.


Gli Album Principali dei Porcupine Tree

1. "In Absentia" (2002): Quest'album segna una svolta significativa per la band, introducendo elementi più pesanti  Metal che si fondono con la loro usuale complessità melodica.

                                                                  "In Absentia" (2002)
                                                   
                                                                             "Trains"


2. "Deadwing" (2005): Un altro capolavoro che combina il rock progressivo con atmosfere cinematiche e narrazioni intricate.

                                                                 "Deadwing" (2005)

                                                    "Arriving Somewere But Not Here"

3. "Fear of a Blank Planet" (2007): Un concept album che esplora temi di alienazione e disconnessione nella società moderna, considerato da molti il culmine della loro carriera.

                                                       "Fear of a Blank Planet" (2007)

                                                                       "Anesthetize"

L'evoluzione stilistica dei Porcupine Tree è testimone della versatilità e della creatività di Wilson. Brani come "Trains" da "In Absentia" e "Arriving Somewere But Not Here" da " Deadwing" mostrano la maestria della band nel creare paesaggi sonori emotivamente ricchi e complessi. La capacità di fondere l'introspezione lirica con la sperimentazione musicale ha reso i Porcupine Tree un punto di riferimento nel genere progressivo.

Carriera Solista di Steven Wilson

Allontanandosi dai Porcupine Tree, la carriere solista di Wilson ha preso il volo negli ultimi anni, consentendogli di esplorare nuove texture sonore e di affinare ulteriormente il suo stile unico. I suoi album solisti sono caratterizzati da una maggiore varietà di influenze musicali e da un approccio ancora più personale nella scrittura delle canzoni.

Migliori album come solista

1. "The Raven That Refused To Sing (And Other Stories" (2013): Un album concept che si distingue per la sua profonda emotività e le sue complesse composizioni musicali.

                              "The Raven That Refused To Sing (And Other Stories)" (2013)

                                                                          "Luminol"


2. "Hand. Cannot. Erase." (2015): Una storia narrativa che esplora il tema dell'isolamento nella società moderna, dimostrando la maestria di Wilson nel raccontare storie attraverso la musica.

                                                         "Hand. Cannot. Erase." (2015)

                                                         "First Regret / 3 Years Older"

3. "The Harmony Codex" (2023): Da segnalare anche l'ultimo suo capo-lavoro, dalle belle atmosfere intricate ed imprevedibili. 

                                                          "The Harmony Codex" (2023

                                                                           "Staircase"

Il lavoro solista di Wilson si distingue per il suo stile eclettico, che spazia dal progressive rock alla musica elettronica, dal pop all'ambient. Brani come "The Raven That Refused to Sing" del 2013,  e "Routine" da "Hand.Cannot.Erase". Sono esempi emblematici della capacità di Wilson di toccare le corde emotive degli ascoltatori, combinando testi profondamente personali con melodie avvolgenti. La sua musica solista non solo riflette la crescita esponenziale e l'evoluzione artistica di Wilson ma continua a spingere sempre più in là i confini della musica contemporanea.

                                                      "The Raven That Refused to Sing"
                                
                                                                            "Routine"


lunedì 5 agosto 2024

Rubrica: Solo Capolavori (Progressive Rock) Anni '70 (Part Five) Multinazioni

                                  Rubrica: Solo Capolavori

                                                                     Progressive Rock

                                                                            Anni '70

                                                                           Part Five

Continuiamo con questa rubrica dedicata ai capolavori del rock progressivo degli anni '70, di quelle band e artisti che hanno sperimentato con forme, strutture e sperimentazione, portando il genere verso nuove vette artistiche. Questo post continuerà l'esame di altri album significativi di quel periodo, analizzando le migliori opere di  diverse band.

Pentacle - "Le Clef  Des Songes"

I Pentacle con " Le Clef  Des Songes", offrono un'opera che gioca con sogni e realtà attraverso un progressive rock parecchio innovativo. I brani si caratterizzano per una nuova fusione di melodie centrali e sperimentazioni sonore. L'album usa arrangiamenti complessi per trasmettere atmosfere sognanti e introspettive. Le liriche suscitano una sensazione di vaghezza, riflettendo il tema del sogno e della percezione. Il suono è ricco e stratificato, con chitarre incisive e tastiere sognanti che creano un paesaggio sonoro ricco di immagini evocative. "La clef  Des Songes" è un invito a perdersi nei propri pensieri, mostrando la versatilità e la creatività della band.

                                         Pentacle - "La Clef  Des Songes" (1975) Francia


                                                                        "Full Album"




Wigwam - "Fairyport"

"Fairyport" è un interessante deviazione nel Prog Rock, con i Wigwam che mescolano energia rock e dolci melodie. L'album è un capolavoro di scrittura e arrangiamento, caratterizzato da sezioni strumentali prolisse e liriche poetiche. Ogni brano è una finestra su un mondo di fantasia e meraviglia, con influenze che spaziano dal Jazz Rock al Rock Progressivo. I temi dell'album toccano l'universo dell'infanzia e della libertà di espressione, rendendolo accessibile e, al contempo, profondo. La qualità della produzione è impeccabile, permettendo ad ogni strumento di brillare in modo unico. "Fairyport" rappresenta un viaggio musicale che rimane impresso nella memoria.

                                                 Wigwam - "Fairyport" (1971) Finlandia


                                                                       "Losing Hold"

Yezda Urfa - "Boris" 

 "Boris" degli Yezda Urfa è un album che ha avuto un impatto significativo negli annali del Prog Rock. La band utilizza una combinazione di elementi psichedelici e progressive, offrendo un suono distintivo che li differenzia da altre band made in US. Le composizioni sono ricche di virtuosismi strumentali e intricate sezioni di tastiere. L'album affronta tematiche complesse, dall'identità alla società, in modo provocatorio. La produzione è altamente curata, permettendo una chiarezza del suono che amplifica l'esperienza d'ascolto. "Boris" non è solo un album, ma un'importante dichiarazione artistica che continua a influenzare nuove generazioni di musicisti negli USA e non solo.

                                                       Yezda Urfa "Boris" (1975) US


                                                                  "To-Ta In The Moya"

Mona Lisa - "Avant Qu'il ne Soit Trop Tard"

"Avant Qu'il ne Soit Trop Tard" è un'opera  significativa dei Mona Lisa che combina elementi di Rock Progressivo con liriche poetiche. L'album si distingue per la sua intricata tessitura musicale e la ricchezza melodica. I brani fondono chitarre elettriche e tastiere con arrangiamenti orchestrali, creando un'atmosfera evocativa ed immersiva.

                               Mona Lisa - "Avant Qu'il ne Soit Trop Tard" (1977) Francia


                                                       "Avant Qu'il ne Soit Trop Tard"

Premiata Forneria Marconi - "Per un Amico"

La Premiata Forneria Marconi, con "Per un Amico" del 1972, ha regalato al pubblico un capolavoro di sofisticazione musicale. Quest'album è un viaggio esperienziale che trasmette emozioni attraverso tutte le sue fasi soniche, dai momenti di intensa calma alle esplosioni di energia. Le melodie accattivanti e le complesse strutture dei brani rappresentano una perfetta fusione tra rock e musica classica.

Premiata Forneria Marconi - "Per un Amico" (1972) Italia

                                                                        "Full Album"

Popol Vuh - Seligpreisung

"Seligpreisung" è uno degli album più mistici dei Popol Vuh, incarnando l'essenza del rock progressivo in chiave spirituale. Le composizioni si intrecciano con suoni ambientali e strumenti eterei, creando un'atmosfera quasi sacra. L'album è un'esperienza sensoriale che invita chi ascolta a riflettere  immergendosi nel mondo parallelo dello spirito. La musica  attinge dalle  tradizioni indo orientali il suo carattere difforme. "Seligpreisung"  è uno dei tanti capolavori partorito dal krautrock tedesco.

                                             Popol Vuh - "Seligpreisung" (1973) Germania

                                                                       "Full Album"



SBB - "Pamiec"

"Pamiec" degli SBB è un esempio perfetto di come il rock progressivo possa incorporare elementi di jazz e musica elettronica. Quest'album offre una miscela avvincente di invenzione melodica e complessità ritmica. La band riesce a creare un'atmosfera emotivamente intensa, rendendo ogni ascolto un'esperienza unica e coinvolgente.

                                                      SBB - "Pamiec" (1976) Polonia


                                                           "Pamiec W Kamien Vrasta"

Sebastian Hardie - "Four Moments"

"Four Moments" di Sebastian Hardie è un'opera che si distingue per la sua eleganza e il suo lirismo. Ogni traccia dell'album è una celebrazione della natura e delle esperienze umane, trasporta in suoni distintivi e armoniosi: La band unisce elementi acustici e sintetizzati, creando un equilibrio sonoro che affascina ogni tipo di ascoltatore.

Sebastian Hardie - "Four Moments" 1975 (Australia)

                                                                       "Full Album"

Tasavallan Presidentti - "Lambertland"

"Lambertland" è un'opera fondamentale dei Tasavallan Presidentti, che incarna l'essenza di un rock progressivo maturo e innovativo. L'album offre una visione compositiva che esplora temi complessi attraverso arrangiamenti sofisticati. La fusione di melodie malinconiche e ritmi pulsanti  fa di "Lambertland" un'esperienza sonora imperdibile per gli appassionati del genere.

                                     Tasavallan Presidentti - "Lambertland" (1972) Svezia


                                                                        "Full Album"

In conclusione, il rock progressivo, negli anni '70, ha prodotto opere straordinarie e imperdibili che  continuano ad affascinare e influenzare il panorama musicale contemporaneo. Ogni album analizzato in questi ultimi post titolati "Solo Capolavori", offre una prospettiva unica su un genere che ha saputo rompere i confini della musica tradizionale. L'eredità di questi artisti è rimasta vivida e rilevante nel corso degli ultimi decenni.