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venerdì 4 aprile 2025

La Storia Musicale dei Pink Floyd: Dalla fondazione ad oggi

                                   PINK FLOYD

Pink Floyd (Album collage immaginario)

La storia musicale dei Pink Floyd: Dalla Fondazione ad Oggi

I Pink Floyd rappresentano uno dei gruppi più innovativi e influenti nella storia della musica rock. 
Dalla loro fondazione negli anni '60 fino agli sviluppi più recenti, il percorso della band ha visto numerosi cambiamenti, sia nella formazione che nell'evoluzione del loro sound. Questa mia narrazione documentaristica ripercorre, in ordine cronologico, le tappe fondamentali del gruppo, con particolare attenzione agli album più influenti e ai momenti di svolta che hanno definito il loro percorso musicale. Nel testo verranno analizzati in dettaglio i periodi legati all'era Syd Barret, il lungo periodo dominato da Roger Waters, e la fase caratterizzata dalla guida di David Gilmour, con uno sguardo approfondito su come il sound del gruppo si è evoluto nel tempo.

1960s: Gli Inizi e l'era Barret

Negli anni '60, il panorama musicale britannico era dominato da nuove idee e sperimentazioni. Nel 1964, studenti dell'Accademia d'Arte di Londra si incontrarono e formarono un gruppo che avrebbe rivoluzionato la scena musicale: nacquero così i Pink Floyd: Il nucleo originario vedeva protagonisti Syd Barret, Nick Mason, Roger Waters e Richard Wright. L'approccio iniziale del gruppo era fortemente influenzato dal beat e dal rock psichedelico, che all'epoca ampliavano i confini delle sonorità tradizionali.

                                                "The Piper at teh Gates of Dawn" (1967)


Il primo album dei Pink Floyd, pubblicato nel 1967, segna il culmine dell'era Barret. Di seguito ecco alcuni degli elementi caratterizzanti di questo lavoro:

Sperimentazione sonora: L'album abbraccia l'estetica psichedelica, utilizzando effetti come il flanger e il phaser , termini che indicano rispettivamente modulazioni del suono e variazioni ritmiche che creano un effetto "ondulato".

Immaginario surreale: I testi, pieni di immagini oniriche e simboli surreali, invitano l'ascoltatore a un viaggio oltre la realtà convenzionale.

Innovazione negli arrangiamenti: L'uso di strumenti non convenzionali e arrangiamenti audaci favorì un'esperienza sonora unica, ponendo le basi per l'evoluzione successiva della band.

La pubblicazione di "The Piper at the Gates of Dawn" non solo fece scalzare i confini della musica pop, ma gettò anche le fondamenta per il continuo sperimentalismo dei Pink Floyd. Le vendite, sebbene modeste rispetto agli standard moderni, furono in crescita, consolidando il gruppo come un punto di riferimento nel panorama psichedelico.

L'Era di Syd Barret

La figura di Syd Barret è fondamentale per comprendere le origini artistiche dei Pink Floyd. Con la sua visione fortemente personale, Barret guidò la band attraverso un periodo caratterizzato da un'estetica surreale ed innovativa. Tuttavia, i problemi personali e la salute mentale di Barret portarono gradualmente a un deterioramento che influenzò il suo contributo creativo. Nel 1968, a metà della produzione del secondo album, Barret fu costretto  a lasciare il gruppo, segnando la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova fase per i Pink Floyd.

                                                        "A Saucerful of Secrets" (1968)

                                                           "Atom Heart Mother" (1970)

                                                                            "Meddle" (1971)

1970s: L'età d'Oro e il Consolidamento del Sound

Con l'uscita di Syd Barret, il gruppo dovette reinventarsi. La direzione artistica passò progressivamente nelle mani di Roger Waters, portando a una trasformazione sia tematica che sonora. Negli anni '70, i Pink Floyd raggiunsero una notorietà mondiale grazie a una serie di album iconici, caratterizzati da temi profondi e innovazioni tecnologiche in studio.

                                                    "The Dark Side of the Moon" (1973)


Pubblicato il 1° marzo 1973, "The Dark Side of the Moon" è uno degli album più influenti e di maggior successo commerciale nella storia della musica. Alcuni elementi caratterizzanti di questo capolavoro sono:

Concetto integrato: L'album è costruito intorno a temi esistenziali quali il tempo, la follia, e il conflitto, creando una narrazione coerente e intensa.

Sperimentazioni Tecnologiche: L'uso di sintetizzatori, effetti sonori innovativi (come il "tape Loop") e registrazioni in studio all'avanguardia hanno trasformato la produzione musicale in una vera e propria arte. Per chi non conoscesse il termine, il sintetizzatore è uno strumento elettronico in grado di riprodurre vari timbri e suoni.

Suono Immersivo: La qualità della registrazione e l'uso perfetto della stereofonia hanno offerto all'ascoltatore un'esperienza sonora immersiva e nuova. Il mixaggio attento e bilanciato fece sì che ogni nota fosse percepita chiara e coinvolgente.

Le vendite di "The Dark Side of the Moon" hanno raggiunto cifre strabilianti, superando i 45 milioni di copie vendute nel mondo. Quest'album ha ridefinito il rapporto tra concept album e musica rock, lasciando un'eredità che continua a influenzare  artisti ancora oggi.


                                                      "Wish You Were Here" (1975)


Due anni dopo il successo planetario di "The Dark Side of the Moon", nel 1975 fu pubblicato "Wish you Were Here". L'album si distingue per:

Tributo a Syd Barret: La traccia "Shine On You Crazy Diamond" è un omaggio commosso all'ex membro fondatore, ricordando il talento e la fragilità.

Metafora dell'industria musicale: L'album esprime una critica velata all'industria discografica, evidenziando come meccanismi economici possano soffocare la creatività artistica.

Mix equilibrato tra Acustico ed Elettrico: L'uso sapiente di chitarre acustiche e straordinari effetti elettrici crea una sinergia tra il calore degli strumenti tradizionali e la modernità della tecnologia in studio.

La sua uscita segnò ulteriormente il consolidamento dei Pink Floyd come maestri della produzione sonora. Nonostante i numeri di vendite, che si aggiravano attorno ai 13/15 milioni di copie in tutto il mondo, il valore artistico e il messaggio trasmesso rimasero il vero punto di forza dell'album.

                                                                  "Animals" (1977)


Nel 1977, i Pink Floyd pubblicarono "Animals", un album che si ispirava alle teorie socio-politiche e alle condizioni della società contemporanea. Gli elementi salienti includono:

Approccio Concettuale: L'album si ispira al libro "La fattoria degli animali" di George Orwell, utilizzando metafore animali per criticare il capitalismo e la corruzione politica.

Estensione dei Brani: Le tracce lunghe, caratterizzate da un'estesa improvvisazione, mostrano la volontà di abbandonare la forma convenzionale del singolo per abbracciare narrazioni musicali più articolate.

Ritmi e Arrangiamenti Sperimentali: L'uso spontaneo dei cambi di tempo e degli assoli di chitarra, abbinato a sezioni strumentali estese, sottolinea ulteriormente il carattere ribelle e anticonformista dell'album.

"Animals" fu accolto con critiche che ne elogiarono la profondità e il coraggio tematico, sebbene le vendite furono inferiori rispetto ai capolavori precedenti. Tuttavia, la sua importanza artistica è innegabile, contribuendo a definire il linguaggio musicale e concettuale ella band.

                                                                     "The Wall" (1979)

                                                                    
                                                               Live in Berlino "1980"

"The Wall", pubblicato il 30 novembre 1979, rappresenta un altro momento di svolta nella storia dei Pink Floyd. L'album è un'opera rock che combina musica, narrazione e teatro. I punti salienti sono:

Narrazione Autobiografica: I brani affrontano temi personali come l'isolamento e la vulnerabilità, spesso ispirandosi alle esperienze vissute dai membri del gruppo.

Innovazione Multimediale: "The Wall" non fu solo un album, ma un progetto che preludeva a spettacoli dal vivo e successivi adattamenti cinematografici, mescolando musica e narrazione visiva.

Impatti Psicologici e Politici: L'opera esplora il concetto di barriere emotive e culturali, analizzando come questi "muri" possano impedire la comunicazione e il progresso personale: In questo contesto, il termine "muro" viene inteso come simbolo di difesa e isolamento.

Con vendite che hanno superato i 30 milioni di copie in tutto il mondo, "The Wall" ha definito un nuovo standard per gli album concettuali, diventando un punto di riferimento non solo per i fan dei Pink Floyd, ma per l'intera cultura musicale mondiale.

1980s: Il Passaggio dalla visione di Waters all'Era Gilmour

Dopo il trionfo degli anni '70, la band attraversò un periodo di importanti cambiamenti interni. Con il crescente peso creativo nella mani di Roger Waters, le tensioni personali aumentarono, portando infine alla sua uscita dal gruppo nel 1985. Questo passaggio segnò l'inizio di una fase fortemente condizionata dalla presenza di David Gilmour, la cui influenza avrebbe definito il sound dei Pink Floyd negli anni successivi.

                                               "A Momentary Lapse of Reason" (1987)


Dopo la separazione da Waters, i Pink Floyd rinascevano sotto la guida di David Gilmour. Pubblicato il 7 settembre 1987, "A Momentary Lapse of Reason" è il primo album della band in nuova configurazione. Alcuni aspetti distintivi dell'album includono:

Evoluzione del Suono: Il gruppo abbandona in parte i pesanti temi concettuali per abbracciare una struttura musicale più fluida e sperimentale, fondendo elementi di rock classico e sonorità elettroniche.

Produzione Moderna: L'uso di tecnologie digitali, come i campionamenti e l'editing computerizzato, rivoluziona il processo di registrazione, portando a un sound più definito e ambientale.

Tecniche di Mixaggio Innovativo: Un attento utilizzo dei riverberi e delay (effetti che creano un'eco del suono, spiegato semplicemente come un "ritardo del suono") offre un'esperienza d'ascolto che si apre ad ampi effetti spaziali, generando ambienti sonori capaci di trasportare l'ascoltatore in spazi quasi onirici.

L'album pur ricevendo critiche contrastanti per il cambiamento di orientamento, raggiunse comunque i 7/8 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Questo lavoro segnò il passaggio dalla visione di Waters a quella più orientata all'interpretazione di Gilmour, dimostrando che il gruppo era capace di reinventarsi pur mantenendo un'impronta riconoscibile.

                                                          "The Division Bell" (1994)


Pubblicato il 28 Marzo 1994, "The Division Bell" rappresenta l'ultimo grande album in studio dei Pink Floyd. Caratterizzato da un sound maturo e riflessivo, l'album è noto per:

Tema della Comunicazione: Le canzoni approfondiscono la difficoltà di comunicare e relazionarsi in un mondo sempre più complesso; un tema che si riflette nei testi e nelle sonorità, rendendo omaggio all'importanza dei rapporti umani.

Arrangiamenti Complessi: L'uso sapiente di tastiere, cori e strumenti a fiato, insieme alla chitarra evocativa di Gilmour, crea un tessuto sonoro stratificato e ricco di emozioni.

Produzione di Alta Qualità: L'album si distingue per la straordinaria cura nei dettagli in studio, con un'attenzione particolare al mixaggio che dà spazio a ogni elemento musicale - dalla batteria all'assolo di chitarra, rendendo l'ascolto un vero e proprio viaggio attraverso paesaggi sonori.

Con vendite che hanno superato i 6/7 milioni di copie a livello globale, "The Division Bell" ha rappresentato un ultimo, forte messaggio della band prima della loro lunga pausa dalle attività creative. La sua uscita suscita riflessioni sulla trasformazione del gruppo e sull'effimero equilibrio tra innovazione e tradizione.

1990s - 2000s; Evoluzione, Riconciliazione e Momenti di Ritorno

Il passaggio dai soli lavori in studi alla realizzazione di concerti memorabili ha caratterizzato il periodo successivo agli anni '80: Dopo la pubblicazione di "The Division Bell", i Pink Floyd abbracciarono, seppur sporadicamente, la dimensione live, culminando in eventi memorabili come la reunion per il Live 8 nel 2005. Durante questo periodo, la band non fu più attiva nella produzione di nuovi album ma consolidò il proprio status di icona musicale attraverso tour, progetti speciali e ristampe di lavori storici

Reunion Live ed Eventi Speciali 

La reunion per il live 8, tenutosi il 2 luglio 2005, fu un evento simbolico che vide la partecipazione di David Gilmour, Nick Mason e Richard Write (attraverso registrazioni precedenti, poichè nel frattempo Wright aveva lasciato definitivamente la band) insieme ad altri collaboratori. Questo evento non solo rafforzò la posizione dei Pink Floyd nella storia della musica, ma servì anche da tributo a una carriera che aveva saputo abbracciare decenni di evoluzione artistica. 

Le ristampe e le edizioni speciali di album storici, abbinate a documentari e retrospezioni, hanno inoltre permesso al pubblico di riscoprire la ricchezza sonora dei Pink Floyd, garantendo alla band un'eredità costante nell'immaginario musicale anche in un epoca caratterizzata dal digitale e dai nuovi canali di distribuzione.

                                                                  Reunion live 8 (2005)

2010 e Oltre: L'Eredità Attuale dei Pink Floyd

Negli anni 2010, sebbene i Pink Floyd non abbiano pubblicato nuovi album in studio, la loro influenza musicale continua a essere percepita in tutto il mondo. Le innovazioni apportate durante le varie fasi - dall'era Barret a quella Gilmour - hanno lasciato in'impronta indelebile non solo nella musica rock, ma in un ventaglio di generi che si sono evoluti in parallelo.

La Riscoperta del Passato

Attraverso numerose riedizioni e album commemorativi, i nuovi ascoltatori hanno potuto apprezzare la complessità e la bellezza della produzione sonora dei Pink Floyd. Le tecniche di registrazione e gli effetti studiati, come il delay e il riverbero ( per creare un'eco ed un senso di spazio all'interno della musica), continuano a essere studiati e imitati da musicisti e produttori moderni.

L'Influenza nel Mondo Digitale

Nel contesto odierno, dove la musica affronta sfide e opportunità nel digitale, il lascito dei Pink Floyd si manifesta attraverso la continua rilevanza del loro approccio concettuale e sperimentale. Le piattaforme di streaming e i social media hanno permesso a una nuova generazione di ascoltatori di scoprire e apprezzare opere come "The Dark Side of the Moon" e "Wish You Were Here". Questi album, inoltre, continuano a essere utilizzati come riferimenti per studi di registrazione e per l'analisi della produzione musicale, dimostrando come la loro capacità di fondere arte e tecnica rimanga ineguagliata.

Il Lascito Artistico e Culturale

L'eredità dei Pink Floyd non risiede solamente nei numeri di vendita o nelle collane di premi, ma soprattutto nell'innovazione che hanno portato nel mondo della musica. L'approccio alla composizione, la capacità di creare atmosfere coinvolgenti e le innovazioni in studio hanno aperto la strada a una nuova generazione di artisti, spingendo i confini del rock e della musica sperimentale. In molti contesti, troviamo oggi elementi che richiamano le atmosfere e i suoni caratteristici dei Pink Floyd, testimoniando quanto la loro influenza sia profonda e duratura.

Analisi delle Relazioni Interne e del Contesto Creativo

Un aspetto fondamentale di questa storia è rappresentato dalle dinamiche interpersonali all'interno del gruppo. Le relazioni tra i membri dei Pink Floyd sono state spesso un motore per l'innovazione, ma allo stesso tempo hanno alimentato tensioni che hanno portato a cambiamenti radicali nella formazione della band. Durante l'era di Syd Barret, la spontaneità e l'intensità creativa convivevano con una fragilità personale che inevitabilmente portò a conflitti interni. Con il passaggio a un approccio guidato da Waters, il potere decisionale divenne più centralizzato, determinando una divisione tra visione collettiva e interessi personali. Successivamente, con l'ingresso preminente di David Gilmour, la band si trasformò ulteriormente, cercando di conciliare il passato innovativo con la necessità di rinnovarsi e mantenere la propria identità musicale. 

Le tensioni, i compromessi e a volte le rotture - come l'uscita definitiva di Waters - hanno contribuito a definire la direzione artistica dei Pink Floyd. Queste dinamiche hanno giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo delle tematiche presenti nei loro album,. dove la critica alla società, l'esplorazione dell'io interiore e il confronto con la realtà sono elementi ricorrenti.

Conclusione: L'Eredità dei Pink Floyd

Dalla loro origine sperimentale negli anni '60, passando per una serie di trasformazioni che li hanno portati a produrre alcuni dei dischi più iconici della storia della musica, i Pink Floyd continuano ad esercitare un'influenza indelebile anche oggi. L'evoluzione del loro sound, l'impiego di tecnologie rivoluzionarie in studio, e la capacità di fondere arte e tecnica hanno determinato un percorso unico nel panorama musicale.

Oggi, il lascito dei Pink Floyd si riflette non solo attraverso le vendite e il riconoscimento internazionale, ma soprattutto nell'ispirazione che offrono a musicisti e appassionati di tutto il mondo. Le tematiche affrontate nei loro album - che spaziano dall'isolamento individuale al commento sociale - risuonano ancora nel nostro tempo, ricordandoci che la musica - quando incontra l'arte -  può essere un  mezzo potentissimo per trasmettere emozioni e idee. Gli album studiati, dal debutto con "The Piper at the Gates of Dawn" all'enigmatico "The Wall", fino alle introspezioni di "A Momentary Lapse of Reason" e "The Division Bell", rappresentano tappe fondamentali di un percorso che ha saputo innovarsi costantemente pur rimanendo fedele a uno spirito d'indagine ed esplorazione.

Le relazioni interne, le tensioni creative e le rinnovate scelte musicali mostrano come, dietro ogni grande opera d'arte, vi sia una storia complessa, fatta di collaborazioni intense, conflitti e una costante ricerca della perfezione sonora. Oggi, nel panorama musicale globale, il nome dei Pink Floyd è sinonimo di innovazione e audacia, e il loro studio di registrazione, le tecniche di produzione e la capacità di comunicare emozioni profondamente umane rimangono un punto di riferimento imprescindibile.

In conclusione, i Pink Floyd non sono soltanto una band che ha segnato la storia del rock: sono un esempio di come l'evoluzione artistica e l'innovazione possano andare di pari passo, lasciando un'eredità indelebile che continuerà ad affascinare e ispirare le generazioni future.

Riflessioni Finali

La grandezza dei Pink Floyd risiede nella loro capacità di reinventarsi e nell'immutabile ricerca di nuove forme espressive, musicali e visive. L'uso dei sintetizzatori, dei riverberi, dei delay e degli effetti particolari in studio sono stati, e continuano a essere, strumenti vitali non solo per creare atmosfere uniche, ma anche per spingere i confini della musica verso territori inesplorati. Queste tecniche,spiegate in termini semplici come "modulazione del suono" e "effetti eco", hanno rivoluzionato il modo in cui percepiamo la qualità sonora e hanno aperto la strada a innovazioni future.

La storia dei Pink Floyd è un viaggio che attraversa decenni, un percorso fatto di sperimentazioni, cambiamenti e costanti innovazioni. Dalla visione psichedelica di Syd Barrret ai racconti personali e drammatici espressi in "The Wall", dalla critica sociale di "Animals" alla riflessione introspettiva di "The Dark Side of the Moon", ogni fase della loro carriera ha segnato una tappa fondamentale nel panorama musicale mondiale.

Questo straordinario percorso ha portato a un'eredità che, oggi, non perde rilevanza. Le continue ristampe, i documentari, le analisi critiche e gli innumerevoli tributi, dimostrano quanto l'influenza dei Pink Floyd abbia attraversato il tempo. La loro musica, capace di unire rigore tecnico e poesia, resta un faro per chi cerca di comprendere come l'innovazione possa fondersi con l'emotività pura, dando vita a opere d'arte senza tempo.

In definitiva, la storia dei Pink Floyd è una testimonianza del potere trasformativo della musica, un invito a sperimentare e ad abbracciare il,cambiamento, pur mantenendo  intatta la propria identità creativa. La loro eredità vive nei cuori di milioni di fan e potrà sempre essere considerata un punto di riferimento imprescindibile nel vasto universo della musica rock e sinfonico/sperimentale.

Nino Anastasio

sabato 30 novembre 2024

Coltsfoot - A Winter Harvest 1995 UK Symphonic Prog

                                              Coltsfoot 

                                                         A Winter Harvest

                                                               1995 (UK)


Coltsfoot
Torniamo un pò indietro per far conoscere ai più un album della scena Neo Prog dei primi anni '90.

I Coltsfoot sono un'altro gruppo della scena progressiva dei primi anni '80, i loro demo venivano infatti spesso scambiati con i demo dei Pendragon e dei The Lens (IQ). I Coltsfoot si sono ritagliati uno spazio nel New Prog senza suonare brani eccessivamente lunghi , potrebbero per questo motivo essere accostati agli "Haze". Nel 1985 pubblicarono un eccellente nastro "From Within Stone Circles" e soltanto nel 1992 hanno pronto il materiale per un primo ottimo CD, ma come succede spesso per le band amatoriali, ci vollero tre anni ancora per la pubblicazione."A Winter Harvest" è un album veramente interessante e imperdibile, tra i migliori lavori dei primi anni '90 , con orientamento Genesis,Tull;Phillips e BJH.

 
Tracks list:

01 - A Winter Harvest
02 - Wood For The Trees
03 - Fields Of Elysium Green
04 - Leafless
05 - Lammastide
06 - The Green Man
07 - The Runner
08 - Untitled
09 - Coracles
10 - Walk Between The Lines
11 - Circle Of Elders
12 - Sprite Song
13 - In Retrospect



                                                                 Wood For The Trees

Discografia:

2 cut - EP (85)
From Within Stone Circles - MC (85)
Action At A Distance - MC (87 )
A Winter Harvest (95)

mercoledì 6 novembre 2024

Thomas David & Gunn Ronnie - The Giant Dance 1996 UK

                             Thomas David & Gunn Ronnie

                                                        The Giant Dance (UK)


Thomas David & Gunn Ronnie

Interessante storia raccontata dalla stessa voce di Ronnie Gunn. Un passato vissuto tra alcuni futuri  Genesis già dalla dine degli anni '60 che, a distanza di 30 anni a prodotto questa raccolta di brani emblematici che li avevano ispirato nel periodo d'oro del rock progressivo. 

Quando Peter Gabriel e io decidemmo di vivere a Londra, mi disse che un suo amico aveva un appartamento che avremmo potuto condividere. Ovviamente dovevamo andare tutti d'accordo, ma siccome di solito non sono uno che si lascia ammaliare al primo incontro, andai a trovare questo amico con un po' di trepidazione: Fortunatamente, con David Thomas trovai qualcuno che poteva essere quasi altrettanto testardo e irritante quanto me. Finimmo per condividere per quattro anni e mezzo l'appartamento e da allora siamo amici: Ora siamo entrambi più ammorbiditi. Durante la realizzazione del primo LP dei Genesis "From Genesis To Revelation" abbiamo avuto venti persone che soggiornavano nel nostro appartamento, e sono venute tutte in studio. Il loro contributo sopravvive principalmente nei battiti di mani nella canzone "In Limbo". David stesso, tuttavia, è molto presente tra le voci di supporto, e in particolare come armonia con la voce principale in "In The Wilderness". Durante le estati del 1968 e del '69, i genitori di David ci hanno fatto un giro a casa loro per le prove. Mentre era ancora a scuola, David cantava in una band, "The Spoken Word", che suonava durante le vacanze. Questo gruppo comprendeva, tra gli altri, i primi membri dei Genesis , Anthony Phillips alla chitarra e Peter Gabriel alla batteria e un amico di scuola di David, Ronnie Gunn, al pianoforte. Si erano sciolti quando vivevamo a Londra, ma David e Ronnie continuarono a suonare insieme. La speranza era che altre persone registrassero le loro canzoni, ma come abbiamo scoperto, questo può essere molto difficile, in particolare con materiale leggermente più complesso; quindi è fantastico che ora sia possibile per le persone ascoltare finalmente questa musica. I primi demo su questo CD risalgono al 1973 e sono stati registrati a casa dei genitori di Anthony Phillips nel Surrey e nel nostro vecchio appartamento. Le registrazioni successive furono fatte a casa di David a Putney, dove David registrò anche i primi demo di Peter Gabriel della sua carriera da solista post Genesis. A quei tempi il piede che batteva di Ronnie era leggendario perché era sempre in un tempo completamente diverso dalle sue mani sul pianoforte. Tuttavia, non rovinava l'efficacia del risultato, specialmente quando accompagnava la sua voce. Non avendo sentito nessuna di queste canzoni per vent'anni o giù di lì, è incredibile quanto bene ne ricordi alcune. Le preferite includono "Give My Love To The Future", "Walk To The Water" e "I Know She Danced"

Tracklist:

1) Great Western - 1975 
2) I Get The Feeling - 1975 
3) Somewere Upon TheWay - 1977 
4) A Minor Epic - 1978 
5) I Know She Danced - 1977 
6) (Give My) Love To The Future - 1977 
7) Coolly I Love You - 1969/74 
8) Walk To The Water - 1973 
9) Bring Back The Old Money - 1974 
10) Falcon Rise - 1973 
11) Hillside - 1971/73 
12) Memoriam - 1978 
13) Hey Lady - 1976 
14) Go Get The Girl - 1976 
15) To My Suprise - 1972/74 
16) Fate Is A Dancer - 1973 
17) Black Rat Sleepy Tune - 1976 
18) La danza gigante - 1979



martedì 5 novembre 2024

King Crimson - In The Wake Of Poseidon 1970 (UK)

                                            King Crimson

                                               In The Wake Of Poseidon (1970)

In The Wake of Poseidon


Formazione di culto del rock progressivo, con Robert Fripp che fa da fulcro attorno alle innumerevoli formazioni succedutesi sin dall'album d'esordio ( In the court of the Crimson King ) autentica icona del prog mondiale. Per questo secondo album, Fripp chiama a Se, jazzisti del calibro di Keith Tippet e Mel Collins e favorisce il ritorno di Pete Giles e Gordon Haskell, seconda voce. Il risultato è ottimo, il disco ancora più complesso e pretenzioso del precedente, lancia le basi di quello che sarà poi il sound della band. Non c'è spazio per le improvvisazioni, ogni singolo suono sembra pesato con il bilancino degli orefici, niente è suonato per caso , è una meravigliosa mistura di Art Rock Progressivo Sinfonico.



lunedì 4 novembre 2024

Citizen Cain - Somewhere but Yesterday 1994 (Symphonic Prog) UK

Citizen Cain

                                  "Somewhere but Yesterday"


Se sei stato un fan dei Genesis non potrai fare a meno di conoscere questo disco. E' semplicemente fantastico, gli intrecci sonori delle tastiere di Stewart Bell, oltre che al timbro dannatamente Trespass e Nursery Cryme, la chitarra di Alistar MacGregor, la perfezione degli arrangiamenti, la sezione ritmica sostenuta dall'impeccabile lavoro di Andy Gilmour al basso e Nick Arkless alla batteria e il timbro 'Gabriel' vocale di George Scott "Cyrus" ci riportano indietro all'età dell'oro del progressive rock barocco e romantico, dove eleganza e ricercatezza erano le caratteristiche principali che contraddistinguevano ogni passaggio strumentale.

TRACKS LISTING

1) Jonny Had Another Face / Parallel Lines (10:30)
2) Junk and Donuts / An Afterthought (9:20)
3) To Dance the Enamel-Faced Queen / Beyond the Boundaries (10:25)
4) Somewere but Yesterday / A Word in Your Ear (25:40)
a - Owls
b - Obssessions
c - The Ballad of Creepy John
d - Echoes - The Labyrinth Penumbra
e - All the Sin's Men
f - Farewell
g - A Word in Your Ear
5) Strange Barbarians / The Mother's Shroud (11:50)

Symphonic Prog (Genesis style by Gabriel) Un vero capolavoro.

Citizen Cain


DISCOGRAFIA:

                                               1) Serpent in Camouflage (1992)



                                                       2) Somewhere but Yesterday (1994)




                            3) Ghost Dance (1996) Album postumo con brani degli anni '80

                     
                                                                      Full album


                                                           4) Rising the Stones (1997)










                                                                5) Playing Dead (2002)




                                                                 6) Skies Darken (2012)





sabato 12 ottobre 2024

Pendragon - Not of This World 2001 (New Prog) UK

                       Pendragon - Not of This World

                                      New Prog (UK) 2001

Pendragon - Not of this World

L'album "Not of this World" dei Pendragon, pubblicato nel 2001, rappresenta una pietra miliare nel panorama del Neo Prog contemporaneo. Con un mix di melodie evocative e strutture musicali complesse, l'opera è un viaggio emotivo attraverso temi di introspezione e ricerca. Questa lavoro non solo afferma la maestria della band, ma offre anche una profonda riflessione sui conflitti esistenziali che molti di noi affrontano. In questa breve recensione, analizzeremo le melodie, la struttura musicale, le tematiche liriche e il loro impatto emotivo, con un occhio attento alla ricezione critica nel contesto del rock progressivo.

Analisi delle melodie nell'album

Le melodie di "Not of this World" sono ricche di sfumature e variazioni, che catturano l'ascoltatore fin dal primo ascolto. Ogni traccia è caratterizzata da melodie che fluiscono in modo armonioso, grazie all'uso di chitarre scintillanti e tastiere avvolgenti. L'album si distingue per la sua capacità di unire parti melodiche incantevoli a sezioni più complesse e dinamiche, creando un equilibrio affascinante. Le linee vocali di Nick Barrett sono particorlamante incisive, esprimendo una vulnerabilità che si rispecchia nelle melodie stesse. Questa fusione di melodia e emozione è una testimonianza della maestria compositiva della band.

Struttura musicale dei brani

Ogni brano del'album presenta una struttura musicale ben definita, spesso caratterizzata da cambi di ritmo e di atmosfera. Le tracce sono costruite su progressioni armoniche che evolvono fluidamente, permettendo alla musica di svilupparsi in modo organico. Alcuni pezzi, come "A Man of Nomadic Traits", offrono una sintesi di passaggi melodici delicati che si intrecciano con sezioni più potenti e strumentali. Questa approccio compositivo dimostra la padronanza della band nel tessere trame musicali complesse, dando vita a pezzi che si distinguono sia per la loro intimità che per la loro grandezza. L'uso di strumenti diversi arricchisce ulteriormente queste strutture e aggiunge profondità all'intero album.

Tematiche liriche principali

Le liriche di "Not of this World" affrontano tematiche profonde e spesso esistenziali. I testi esplorano la ricerca di significato e verità nel mondo moderno, ponendo domande sulla nostra esistenza e sul nostro posto nell'universo. L'album affronta anche il dolore, la solitudine e la speranza, riflettendo su esperienze umane universali. Ogni brano invita l'ascoltatore a contemplare la propria vita e le proprie emozioni attraverso in linguaggio poetico ed evocativo. Le liriche non sono solo un accompagnamento alla musica, ma diventano parte integrante del messaggio complessivo dell'album.

Impatto emotivo delle melodie

Il potere emotivo delle melodie di "Not of tihs World" è palpabile e riesce a toccare corde profonde nell'animo degli ascoltatori. Le melodie dolciastre si alternano a parti più drammatiche, creando un effetto a spirale che coinvolge l'ascoltatore in un'intensa esperienza musicale. Ogni brano rivela una nuova dimensione emotiva, che permette di vivere gioia e tristezza in modo vivido. Questa flessibilità emotiva è ciò che ha reso l'album un classico del genere, capace di rimanere rilevante nel tempo. L'interazione tra parole e musica crea una connessione profonda che non può essere ignorata.

Confronto con album precedenti

Rispetto agli album precedenti della band, "Not of this World" mostra una maturità e una complessità musicale superiore. Mentre opere come "The World" del 1991, "The Window of Life" del 1993 e "The Masquerade Overture" del 1996 avevano già dimostrato la capacità dei Pendragon di creare atmosfere uniche, quest'album porta la loro composizione ad un livello completamente nuovo. Le melodie sono più ricche e le strutture più audaci, evidenziando l'evoluzione della band nel tempo. Questo sviluppo si riflette anche nella produzione, che è più raffinata e curata. I fan della band apprezzeranno senza dubbio questo passo avanti, che dimostra la loro continua crescita artistica.

Ricezione critica e impatto nel genere

In conclusione, "Not of this World" è un capolavoro che combina melodie evocative, strutture complesse e testi profondi per creare un'esperienza musicale indimenticabile. L'album è un trionfo artistico che continua ad ispirare e coinvolgere ascoltatori di ogni età. Con il suo impatto sul genere e la sua capacità di smuovere emozioni, resta un'icona del Rock Progressivo contemporaneo. La maestria dei Pendragon nell'arte della composizione  della performance è indiscutibile,confermando il loro posto nel pantheon della musica progressiva.

Tracklist:

1) If I Were the Wind ( and You Were the Rain ) 
2) Dance of the Seven Veil
    a) Part 1: Faithless
    b) All Over Now
3) Not of this World
    a) Part 1: Not of this World
    b) Part 2: Give it to Me
    c) Part 3: Green Eyed Angel
4) A Man of Nomadic Traits
5) World's End
    a) Part 1: The Lost Children
    b) And Finally

Line-up

Nick Barrett - Chitarra e voce
Clive Nolan - Tatsiere
Peter Gee - Basso
Fudge Smith - Batteria

Con 

Tina Riley - Voci e cori

Per un primo ascolto

                                                             A Man of Nomadic Traits

                                                       Not of this World Part 1,2,3 (live)


mercoledì 9 ottobre 2024

IQ - Subterranea 1997 (Neo Prog) UK

                                         IQ - Subterranea

                                      Neo Prog (UK) 1997 

IQ - Subterranea

Il doppio vinile "Subterranea" degli IQ rappresenta un vero proprio capolavoro della band, pubblicato nel 1997. Quest'album non solo cattura l'essenza del progressive rock, ma racconta una storia profonda e articolata, che si snoda tra le melodie coinvolgenti e testi penetranti

Origini e sviluppo degli IQ

Gli IQ sono una delle band più influenti del panorama progressive rock britannico, con origini che risalgono agli anni '80. La loro musica combina sonorità complesse e arrangiamenti sofisticati, caratterizzati da un uso innovativo delle tastiere e da strutture elaborate. "Subterranea" segna un punto di svolta per la band, poichè rappresenta un'evoluzione rispetto ai lavori precedenti, abbracciando tematiche più scure e narrative. I membri della band, che avevano maturato anni di esperienza, hanno preparato questo progetto con la volontà di spingersi oltre i confini tradizionali del genere.

Descrizione del concept "Subterranea"

Il doppio vinile è composto appunto da due dischi, ciascuno dei quali presenta un mix di tracce che si collegano l'una all'altra. L'album si distingue per la sua struttura narrativa, in cui ogni brano contribuisce a costruire un racconto complesso. Le melodie si intrecciano con testi evocativi, creando un'atmosfera densa e coinvolgente. Diversi strati sonori e cambi di tempo arricchiscono l'esperienza, rendendo "Subterranea" un'opera che merita di essere ascoltata con attenzione e dedizione.

Tematiche principali dell'album

Le tematiche affrontate in "Subterranea" spaziano dalla solitudine alla ricerca di identità, passando per la lotta contro le forze oppressive. La narrativa si evolve attorno a un personaggio che si allontana dalla realtà per confrontarsi con i suoi demoni interiori. La band riesce a trasmettere una profonda sensazione di inquietudine attraverso la musica e i testi, generando una connessione emotiva con gli ascoltatori. Questa esplorazione dei temi esistenziali è uno degli aspetti più affascinati dell'album.ù

Analisi dei personaggi 

Il protagonista di "Subterranea" è un personaggio complesso, simbolo di una generazione in cerca di risposte. La sua evoluzione attraverso la trama mette in evidenza le sue debolezze e vulnerabilità, rendendolo estremamente riconducibile. Altri personaggi, come l'Oppressore e il Sognatore, rappresentano forze contrastanti, che arricchiscono ulteriormente la narrativa. Ogni personaggio è intenzionalmente sviluppato per rappresentare diverse prospettive sull'esistenza, rendendo l'opera multi-dimensionale e profonda.

Struttura musicale e innovazioni sonore

"Subterranea" non è soltanto un viaggio narrativo, ma anche un trionfo di innovazione musicale. La band sfrutta una varietà di strumenti e tecniche compositive per creare un paesaggio sonoro unico. L'uso di sintetizzatori, chitarre ed elementi orchestrali conferisce all'album una ricchezza sonora straordinaria. Inoltre, i cambi di tempo e le armonie vocali si amalgamano per dare vita a un'atmosfera che arricchisce ulteriormente la trama narrativa.

Impatto culturale e critica musicale

Sin dalla sua uscita, "Subterranea" ha ricevuto applausi dalla critica e ha avuto un impatto duraturo sulla scena musicale. Gli esperti del settore lodano l'album per la sua ambizione e originalità, considerandolo uno dei lavori di punta del Progressive Rock Moderno. La profondità tematica e la complessità musicale hanno affascinato i vecchi fan e ne hanno avvicinato dei nuovi, contribuendo a mantenere vivo l'interesse per la band. "Subterranea" si è affermato non solo come un album, ma come un marcatore di un'epoca del genere progressive.

Confronto con altre opere della band

Rispetto ad altri lavori degli IQ, "Subterranea" si distingue per la sua coesione e per la sua ambizione narrativa. Mentre altri album, come "The Wake" o "Ever", offrono esperienze musicali straordinarie, "Subterranea" porta l'idea dell'Opera Rock a un livello completamente nuovo. La sua capacità di raccontare una storia complessa attraverso la musica la rende una delle opere più significative della band. Gli ascoltatori possono percepire chiaramente l'evoluzione della band in termini di maturità artistica e di ambizione creativa.

In conclusione, "Subterranea" degli IQ è un album che va ben oltre le aspettative, sia musicalmente che narrativamente. La sua capacità di intrecciare storia e musica in un'opera coesa lo rende un capolavoro del progressive rock. Con i suoi temi profondi, personaggi ben costruiti e innovazioni sonore, "Subterranea" continua a risuonare tra i fan della musica, solidificando il posto della band nella storia del rock.

Tracklist:

Disc  1
01) Overture                     4.38
02) Provider                      1.36
03) Subterranea               5.53
04) Sleepless Incidental   6.23
05) Failsafe                       8.57
06) Speak My Name        3.34
07) Tunnel Vision             7.24
08) Infernal Chorus         5.09
09) King Of Fools             2.02
10) The Sense In Sanity   4.47
11) State Of Mine             1.59  

Disc  2 
01) Laid Low                    1.29
02) Breathtaker                 6.04
03) Capricorn                    5.16
04) The Other Side            2.22 
05) Unsolid Ground          5.04 
06) Somewere In Time      7.11 
07) High Waters                 2.43 
08) The Narrow Margin   20.00    

Line-up
Paul Cook - Drums and  e percussion
Mike Holmes - Guitar and guitar synth
Peter Nicholls - Lead vocal and backing vocals
John Jowitt - Bass and backing vocals
Martin Orford - Keyboards and backing vocals

Per un primo ascolto

                                                                  Overture / Provider

                                                          The Narrow Margin (live 1999)

sabato 5 ottobre 2024

Big Big Train - The Underfall Yard 2009 (Symphonic Prog) UK

                          Big Big Train - The Underfall Yard 

                                         Symphonic Prog

                                                                 (UK) 2009

Big Big Train - The Underfall Yard

L'album "The Underfall Yard" dei Big Big Train, pubblicato nel 2009, è un capolavoro del panorama Progressive contemporaneo. Quest'opera non è solo una collezione di brani, ma un viaggio sonoro attraverso le storie, ambientazioni e sentimenti profondamente radicati nella cultura britannica. In questo articolo, esploreremo vari aspetti dell'album, dalle sue origini e dal contesto storico al suo impatto sulla scena musicale.
Origini e contesto dell'album
"The Underfall Yard" è emerso in un periodo di rinnovato interesse per il progressive rock, con band che riscoprivano le radici del genere mentre incorporavano elementi moderni. I Big Big Train , con le loro sonorità uniche e le complesse strutture musicali, hanno trovato la loro voce in questo contesto. L'album è ispirato dall'industria navale e dai paesaggi industriali dell'Inghilterra, riflettendo un periodo di trasformazione e nostalgia. Questa connessione con la storia locale giocava un ruolo cruciale nell'identità della band, creando un legame emotivo con gli ascoltatori.
Analisi del titolo "The Underfall Yard"
Il titolo "The Underfall Yard" si riferisce a un'antica area del porto di Bristol, carica di storia e significato. Questo luogo, un tempo centrale per l'industria navale, rappresenta metaforicamente il passaggio del tempo e la perdita delle tradizioni. La scelta del titolo invita gli ascoltatori a riflettere sulle proprie esperienze legate al cambiamento e alla memoria storica. Inoltre suggerisce un'introspezione sul ciclo della vita e le sue inevitabili trasformazioni.
Tematiche principali dell'album
Le tematiche dell'album si intrecciano intorno alla memoria, al cambiamento e all'importanza della storia personale. Attraverso le varie tracce, si esplorano emozioni come la nostalgia e la perdita, ma anche la resilienza e la speranza. L'album affronta storie di vita quotidiana, sogni infranti e il potere della riflessione storica. Queste tematiche conferiscono all'album una profondità che risuona con molti ascoltatori, rendendo il messaggio universale e pertinente.
Struttura musicale e composizione
Musicalmente, "The Underfall Yard" è caratterizzato da una combinazione di melodie evocative, arrangiamenti stratificati e virtuosismo strumentale. Ogni brano presenta una cura meticolosa nei dettagli, con sezioni soliste di chitarra e tastiera che si intersecano fluidamente, L'uso di strumenti orchestrali e cori arricchisce la sonorità, creando un'atmosfera immersiva. La composizione è una fusione di stili, che spazia dal folk britannico al rock progressivo classico, riflettendo l'abilità della band di sperimentare senza perdere la loro essenza.
Interpretazione dei brani chiave
Brani come "The Underfall Yard" e "Victorian Brickwork" offrono storie raccontate con intensità lirica e musicalità avvincente. La title track si distingue per la sua progressione emotiva e la capacità di trasportare l'ascoltatore in un viaggio attraverso paesaggi sonori. "Victorian Brickwork" esplora la simbiosi tra passato e presente, evocando immagini vivide di epoche trascorse. Ogni brano è un capitolo assestante, contribuendo alla narrativa complessiva dell'album, mostrando l'abilità della band nel raccontare storie attraverso la musica.
Impatto dell'album sulla scena musicale
L'uscita di "Underfall Yard" ha avuto un impatto significativo nel rinvigorire l'interesse per il rock progressivo, contribuendo a un rinnovato seguito per il genere. L'album ha attratto una vasta gamma di ascoltatori, dai fan di vecchia data del prog a nuovi arrivati, grazie alle sue complesse composizioni e ai testi coinvolgenti. La band ha guadagnato credibilità nel panorama musicale, affermandosi come uno dei gruppi di punta nel revival del progressive rock. La loro capacità di attingere al passato mentre si guada al futuro è stata fonte di ispirazione per molte altre formazioni emergenti.
Critiche e recensioni ricevute
"The Underfall Yard" ha ricevuto recensioni generalmente positive dalla critica, lodato per la sua originalità e maestria tecnica. Molti critici hanno sottolineata la capacità della band di fondere influenze classiche con un approccio moderno. Questa miscela ha reso l'album non solo un lavoro d'arte, ma anche una dichiarazione rispetto al potere della narrazione musicale. L'album continua a essere riconosciuto come un capolavoro del genere, apprezzato tanto dai vecchi fan quanto da quelli nuovi.
In conclusione, "The Underfall Yard" dei Big Big Train è un album che lascia un'impronta duratura. La sua esplorazione di temi storici e personali, unita a una composizione musicale eccelsa, lo rende un lavoro di riferimento nel panorama del rock progressivo. Quest'opera invita gli ascoltatori a riflettere sul significato e l'impatto della loro storia personale, rendendola non solo un'esperienza di ascolto, ma anche un viaggio di auto-riflessione.

Per un primo ascolto
                                                                  The Underfall Yard

                                                                 Victorian Brickwork


martedì 1 ottobre 2024

IQ - Ever 1997 (New Prog) UK

                                                IQ - Ever 

                                     New Prog (1977) UK

IQ - Ever

L'album "Ever" degli IQ rappresenta un momento cruciale nella storia del rock progressivo, segnando 'definitivamente' il ritorno di questo genere su una scena musicale che sembrava in declino. La partenza di Fish dai Marillion, aveva lasciato molte incertezze sul futuro del Prog, almeno fino all'uscita di quest'album capolavoro rilasciato dagli IQ nel 1997. L'uscita di questo album ha riacceso la passione di molti fan della musica prog, questo capolavoro dimostrava che la scena era ancora viva e vibrante. "Ever" è diventato  un fondamentale punto di riferimento nella storia del New Prog.
Uno degli aspetti più notevoli di "Ever" è la traccia "Further Away", riconosciuta dai membri della band come una delle loro composizioni più impegnative. Questo brano supera i 14 minuti, esplora diverse sezioni musicali e cambi di tempo. Può sembrare difficile eseguirlo dal vivo, ma la band ha gestito la sfida con maestria, creando un pezzo di grande intensità emotiva e compositiva. L'apertura melodica, sostenuta da tastiere eteree e un basso innovativo, si fonde in un crescendo di chitarre potenti e ritmi incalzanti. Essa riflette perfettamente l'essenza della musica Prog, combinando complessità e bellezza in un unico brano sinfonico.
La qualità sonora dell'album è eccellente, contribuendo notevolmente all'esperienza complessiva.
La struttura di ogni brano è stata curata nei minimi dettagli, con arrangiamenti sofisticati che rendono ogni ascolto un viaggio unico.
Brani come "The Darkest Hour" e "Fading Senses" dimostrano la capacità della band di amalgamare melodie orecchiabili con complessità armoniche.
"Out Of Nowhere" offre un ritorno a ritmi più energici, mantenendo l'ascoltatore coinvolto dal primo all'ultimo brano.
Le tracce finali di "Leap of Faith" e "Came Down" confermano che l'album mantiene un livello elevato di qualità artistica fino alla fine.
Inoltre, l'album dal vivo "ForEver Live" ha ulteriormente evidenziato l'importanza di "Ever" nella carriera degli IQ. La musica dal vivo cattura l'energia e l'emozione che solo una performance in tempo reale può offrire. Quest'album ha anche posto un confronto diretto con opere Prog storiche, rivelando come gli IQ possano continuare a innovare pur mantenendo fedeli le radici del genere. "Ever" ha rappresentato non solo un ritorno del Progressive, ma anche una dichiarazione che il genere ha ancora molto da esplorare e offrire. La sua rilevanza nel tempo è innegabile e continua a influenzare nuove generazioni di musicisti ed appassionati.

Tracklist:

1) The Darkest Hour     10:52

2) Fading Senses             6:36

    a) After All

    b) Fading Senses

3) Out Of Nowhere         5:10

4) Further Away             14:31

5) Leap Of Faith              7:22

6) Came Down                5:56

Line-up

Peter Nicholls - Voce solista

Martin Orford - Tastiere, mellotron, synth, flauto, cori

Mike Holmes - Chitarre

John Jowitt - Basso, cori

Paul Cook - Batteria

 Per un primo ascolto      

                                                                      Further Away


                                                                     The Darkest Hour


giovedì 19 settembre 2024

Pendragon - The Masquerade Overture (Symphonic/New Prog) 1996 (UK)

                        Pendragon - The Masquerade Overture

                                               1996 (UK)

Pendragon - The Masquerade Overture


Pubblicato nel 1996, "The Masquerade Overture" dei Pendragon rappresenta un punto di svolta nella carriera della band. Quest'album è una composizione straordinaria di melodie intricate e testi profondi. In questo lavoro, il gruppo riesce a fondere la loro distintiva sonorità progressive con un approccio più melodico ed accessibile. La produzione si distingue per la sua precisione, creando un'atmosfera conivolgente che cattura l'ascoltatore sin dal primo ascolto.
Le radici di "The Masquerade Overture" affondano in un periodo di transizione per la band. Dopo il successo di alcuni album precedenti, i Pendragon desideravano evolversi musicalmente. Quest'album è stato concepito come una narrativa in musica, dove ogni traccia contribuisce a una storia più ampia. Il concetto di maschere e identità è centrale, riflettendo le esperienze umane universali.
Dal punto di vista musicale, "The Masquerade Overture" è una gioia per le orecchie. Le melodie sono ricche e variegate, caratterizzate da armonie vocali affascinanti. L'uso di chitarre elettriche, tastiere e sezioni ritmiche crea un paesaggio sonoro stratificato. Le transizioni tra sezioni melodiche e passaggi più complessi sono gestiste con maestria, mantenendo viva l'attenzione dell'ascoltatore.
I brani dell'album seguono una struttura ben definita, pur mantenendo un certo grado do libertà musicale. Ogni pezzo è costruito attorno ad un tema centrale, spesso con introduzioni lunghe e atmosfere eteree. Le transizioni sonore sono fluide, portando l'ascoltatore da momenti di quiete introspettive a esplosioni di energia. La varietà di stili all'interno dello stesso album mantiene un'energia fresca e stimolante.
I testi di "The Masquerade Overture" affrontano tematiche di identità, illusione e ricerca di autenticità. La narrazione coinvolgente invita l'ascoltatore a riflettere sulle proprie esperienze e sul significato di indossare una maschera. La profondità dei testi è supportata dalla bellezza delle melodie, creando un legame emotivo tra la musica e il messaggio. Questi temi universali fanno dell'album un'opera duratura nel panorama musicale.
La narrativa di "The Masquerade Overture" si snoda attraverso le tracce, creando un'esperienza di ascolto coesa. Ogni brano racconta una parte della storia complessiva, con elementi di teatro e dramma. Questo approccio narrativo distingue l'album da molti altri nella scena progressive. La capacità di raccontare una storia coinvolgente attraverso la musica è ciò che rende questo lavoro così speciale.
L'impatto di "The Masquerade Overture" sulla scena musicale è stato significativo. Ha ispirato molte band del progressive e ha consolidato la reputazione dei Pendragon come pionieri del settore. La fusione di melodie accattivanti e testi profondi ha creato un sottogenere che continua a influenzare artisti contemporanei. La band ha dimostrato che il rock progressivo può essere sia artistico che accessibile.
Criticamente, "The Masquerade Overture" ha ricevuto elogi per la sua composizione e produzione. I fan hanno celebrato l'album per la sua capacità di evocare emozioni e di far riflettere. Le recensioni hanno spesso sottolineato la maestria musicale e la profondità lirica come punti di forza. Questo album ha lasciato un'eredità duratura e continua ad essere un punto di riferimento del Rock Progressivo.

Per un primo ascolto
                                                                 "Masters of Illusion"


                                                                 "Guardian of my Soul"


martedì 20 agosto 2024

IQ - Subterranea 1997 (UK) Neo Prog

                                         IQ - Subterranea

                                      Neo Prog (UK) 1997


Doppio vinile 1997 "Subterranea" IQ

Il doppio vinile "Subterranea" degli IQ, pubblicato nel 1997, rappresenta un importante contributo al mondo del progressive rock. Quest'album concettuale è caratterizzato da un'atmosfera intensa e da una narrazione avvincente, che si svolge attraverso una serie di brani interconnessi. La band, nota per il suo approccio innovativo, utilizza "Subterranea" come un mezzo per esplorare temi complessi e profondi, rendendo l'ascolto un'esperienza immersiva e coinvolgente.

Analisi dei testi e loro significato

I testi di "Subterranea" sono ricchi di simbolismo e riflessioni sulla vita e l'umanità. Essi raccontano la storia di un individuo t
intrappolato in mondo sotterraneo, metafora delle sfide e delle limitazioni che affrontiamo nella vita. Ogni brano offre una prospettiva unica, contribuendo alla costruzione di una narrazione complessiva che esplora temi come l'isolamento, la ricerca di libertà e speranza. Le parole sono profonde e poetiche, permettendo all'ascoltatore di connettersi emotivamente con i personaggi e le loro esperienze.

La storia raccontata attraverso i brani

La narrazione di "Subterranea" si svolge attraverso una serie di episodi musicali che si intrecciano. Inizia con l'introduzione melodica di "Overture", che stabilisce il tono malinconico dell'album. I brani successivi seguono il protagonista in un viaggio di auto scoperta, dove affronta le sue paure e i suoi desideri. Ogni traccia rappresenta un capitolo, con transizioni che collegano perfettamente le diverse emozioni e stati d'animo, rendendo la storia fluida e continua.

Struttura musicale dell'opera

Dal punto di vista musicale, "Subterranea" presenta una complessità che caratterizza il Progressive Rock. L'album è costruito su arrangiamenti intricati e melodie evocative, sostenuti da una solida sezione ritmica. I cambi di tempo e le armonie vocali si combinano per creare un'esperienza sonora unica. La band utilizzando una varietà di strumenti, inclusi tastiere e chitarre potenziate, mette in risalto l'innovazione musicale che distingue questo lavoro dai precedenti album degli IQ.

Elementi di Progressive Rock sopraffini

"Subterranea" è un esempio perfetto di come il progressive rock può esplorare nuove direzioni artistiche. Elementi come l'improvvisazione e le strutture non convenzionali sono presenti, permettendo ai musicisti di esprimere liberamente la loro creatività. le parti strumentali spesso si estendono, creando paesaggi sonori che catturano l'ascoltatore e lo trasportano in un'altra dimensione. Le influenze di altre band del passato si possono percepire, ma gli IQ riescono a mantenere una voce distintiva e originale.

Innovazioni sonore rispetto ai precedenti lavori degli IQ

Rispetto ai precedenti lavori, "Subterranea" dimostra un'evoluzione nel suono e nella composizione degli IQ. L'album è più audace e ambizioso, con un uso più incisivo delle tecnologie moderne e delle produzioni. La band ha osato esplorare nuove sonorità e arrangiamenti, creando un'opera che si distingue non solo per sua profondità lirica ma anche per la sua ricchezza musicale. Questo cambiamento ha reso "Subterranea" un punto di riferimento per gli appassionati del genere, elevando ulteriormente il profilo della band all'interno della scena musicale del Progressive Rock.

Tracklist: Disc 1

01) Overture  4:38
02) Provider  1:36
03) Subterranea  5:53
04) Sleepless Incidental  6:23
05) Failsafe  8:57
06) Speak My Name  3:34
07) Tunnel Vision  7:24
08) Infernal Chorus  5:09
09) King of Fools  2:02  
10) The Sense in Sanity  4:47
11) State of Mine  1:59

Traclist: Disc 2

01) Laid Low  1:29
02) Breathtaker  6:04
03) Capricorn  5:16
04) The Other Side  2:22
05) Unsolid Ground  5:04
06) Somewere in Time  7:11
07) High Waters  2:43
08) The Narrow Margin  20:00

Line-up

Martin Orford - Tastiere, cori
Paol Cook - Batteria, percussioni
Mike Holmes - Chitarre
John Jowitt -Basso
Peter Nicholls - Voce solista, cori

Per un primo ascolto
                                                            The Narrow Margin (Live)

Continua.........



lunedì 19 agosto 2024

Marillion - Misplaced Childhood 1985 Neo Prog (UK)

                          Marillion - Misplaced Childhood 

                                                    Neo Prog (1985) UK


"Mispalced Childhood" è un capolavoro del Neo Prog Britannico. Quest'album ha segnato un momento cruciale nella carriera dei Marillion, portandoli in cima alle classifiche e consolidando il loro posto nel panorama musicale. 
La struttura musicale di "Misplaced Childhood" è complessa e stratificata, con una serie di brani interconnessi che raccontano una storia coesa. Ogni traccia si evolve senza soluzioni di continuità, creando un flusso organico che guida l'ascoltatore attraverso diverse emozioni e stati d'animo. Le melodie sono ricche e stratificate, a dimostrazione della maestria compositiva della band. L'uso di modulatori e cambi di tempo contribuiscono a mantenere alta l'attenzione e a trasmettere un senso di movimento dinamico all'interno dell'album.
La strumentazione di "Misplaced Chldhood" è particolarmente variegata e ben orchestrata. La chitarra di Steve Rothery si fa portavoce di melodie eteree e penetranti, mentre le tastiere di Mark Kelly arricchiscono il suono con atmosfere sognanti. E' interessante notare come il basso di Pete Trewavas e la batteria di Ian Mosley forniscano una base solida e ritmica, permettendo ai colori musicali di esplorare liberamente. Gli arrangiamenti strumentali sono pensati in modo da enfatizzare la narrazione delle liriche, creando un'armonia perfetta tra parole e musica.
I Temi musicali presenti in "Misplaced Childhood" evolvono in modo significativo, riflettendo i cambiamenti emotivi e psicologici del protagonista. Dalle fasi di nostalgia e perdita a quelle di riscoperta ed accettazione. la musica accompagna l'ascoltatore attraverso un viaggio interiore. Ogni sezione dell'album presenta una variazione melodica che simboleggia i conflitti e le risoluzioni che il protagonista affronta, rendendo il tutto altamente riconducibile. Questa evoluzione musicale, supportata da transizioni fluide, è una delle caratteristiche distintive del disco.
Le liriche di "Misplaced Childhood" sono dense di significato e riflessione personale. Ognuna di esse esplora temi universali come la perdita dell'innocenza, l'amore e la ricerca di un senso di appartenenza. Il testo lascia trasparire un'introspezione profonda, invitando l'ascoltatore a riflettere sulle proprie esperienze  e sentimenti. Questa capacità di toccare corde emotive rende le liriche particolarmente incisive e memorabili.
Un aspetto intrigante delle liriche di "Mispaced Childhood" è la presenza di riferimenti autobiografici. Il frontman Fish, attraverso la sua scrittura, condivide esperienze personali che vanno a intrinsecarsi con il vissuto collettivo. Questi elementi autobiografici aggiungono una dimensione di autenticità al lavoro, rendendolo non solo un'opera d'arte musicale, ma anche una testimonianza della vita dell'artista. Le sue introspezioni incarnano la lotta interiore tra la crescita e la nostalgia, elementi che risuonano fortemente con molti ascoltatori.
Rispetto ad altre opere dei Marillion, "Misplaced Childhood" si distingue per la sua coesione e la profondità emotiva. Sebbene album come "Script for A Jester's Tear" e "Clutching at Straws" contengano brani memorabili, "Misplaced Childhood" è considerato una pietra miliare che ha spinto la band verso sonorità più mature e tematiche più audaci. Questa evoluzione fa parte del percorso creativo della band, contribuendo a una crescita costante e a una varietà di stili che hanno caratterizzato la loro discografia. Con il suo mix di potenza musicale e introspezione, l'album rimane un ineguagliabile simbolo del genio dei Marillion.
CONCLUSIONE
In conclusione, "Misplaced Childhood" dei Marillion è un'opera che trascende il semplice ascolto musicale per diventare un'esperienza emotiva e riflessiva. La combinazione di una struttura musicale innovativa, liriche profonde e riferimenti autobiografici crea un'opera d'arte che continua a colpire  e spirare le generazioni future. La sua influenza nel panorama musicale è palpabile e rimarrà un caposaldo per gli appassionati del genere. Ascoltare quest'album è immergersi in un viaggio condiviso di emozioni e scoperte.


Tracklist

01) Pseudo Silk Kimono  02:14
02) Kayleigh  03:35
03) Lavender  02:34
04) Bitter Suite  08:15
05) Heart of Lothian  03:40
06) Waterhole (Expresso Bongo)  02:07
07) Lords of the Backstage 01:59
08) Blind Curve  09:27
09) Childhood End?  04:32  
10) White Feather  02:20 

Line-up

Fish - Voce 
Steve Rothery - Chitarra elettrica ed acustica
Mark Kelly - Tastiere
Pete Trevasas - Basso
Ian Mosley - Batteria, percussioni

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