PROGRESSIVE ROCK. '70/ '80/ '90 e oltre - Neo Prog. Psichedelic Prog. Heavy Prog. Crossover Prog. Symphonic Prog. Italian Progressive Rock. Eclectic Prog. Rock.
(QUESTA MUSICA TI SALVERA' LA VITA)
G E N E S I S M A R I L L I O N
Nel 2016, il Progressive Rock ha continuato a dimostrare la sua vivacità e capacità di rinnovarsi, attraverso un periodo di notevole fermento artistico, Durante quest'anno, si è assistito alla pubblicazione di numerosi album che hanno arricchito ulteriormente il panorama musicale, dimostrando che questo genere, nato alla fine degli anni '60, continua a trovare nuovi stimoli ed a evolversi grazie al contributo sia di band affermate che di gruppi emergenti. La caratteristica principale del Progressive Rock è quella di sfidare le convenzioni musicali, miscelando diversi stili ed influenze, dalla musica classica al jazz, e sperimentando con struttura, tempo e strumentazione.
Le band affermate ed i loro capolavori
Il 2016 ha visto le band consolidate del panorama progressive, pubblicare alcuni dei loro lavori più ispirati, confermando la loro capacità di innovare e mantenere alta l'attenzione dei loro fan: The Neal Morse Band, Big Big Train, Dream Theater, Karmakanic etc...etc...Questi artisti hanno saputo reinventarsi, portando freschezza nel loro suono pur rimanendo fedeli alle radici del genere. L'esperienza e la maturità artistica raggiunta da queste band hanno permesso di esplorare nuove dimensioni sonore e concettuali, spingendo i confini del Progressive Rock sempre più in là. Tali pubblicazioni non sono state solo un tripudio di abilità tecniche, ma anche la dimostrazione di come la musica possa essere un veicolo di narrazioni profonde e riflessive.
Band emergenti ed album di pregio:
Parallelamente al successo delle icone del genere, il 2016 ha visto l'affermarsi di numerose band emergenti che hanno presentato al mondo della musica album di notevole pregio: La Bocca Della Verità su tutte con il meraviglioso album "Avenoth". Questi gruppi, pur attingendo al vasto patrimonio stilistico del Progressive Rock, hanno apportato il loro unico contributo con idee innovative e un approccio fresco, arricchendo il genere con nuove prospettive. L'entusiasmo e la passione di queste nuove realtà hanno infuso nuova energia nel panorama progressive, rivelando come dietro l'angolo possano sempre nascondersi sorprese entusiasmanti e di grande qualità artistica.
Il futuro del Progressive Rock e possibili sorprese
Guardando al futuro, il Progressive Rock sembra destinato a continuare il suo percorso di evoluzione, spinto da una comunità di artisti e ascoltatori appassionati. La costante ricerca di innovazione, unita alla capacità di reinterpretare e adattare influenze musicali variegate, garantisce che il genere rimarrà vitale e pertinente. Le fondamenta gettate da band storiche, combinate con l'energia e l'originalità delle nuove entrate, promettono sviluppi entusiasmanti per il futuro del Progressive Rock. Questo genere, che ha fatto della sperimentazione e della complessità i suoi tratti distintivi, continuerà senza dubbio a sorprenderci con la sua capacità di reinventarsi. mantenendosi una fonte inesauribile di ispirazione e di sorprese musicali.
DISCOGRAFIA CONSIGLIATA
1) The Neal Morse Band - The Similitude of a Dreams (USA)
2) Big Big Train - Folklore (UK)
3) Cosmograf - The Unreasonable Silence (UK)
4) Opeth - Sorceres (Svezia)
5) Witchwood - Handful of Stars (Italia)
6) Karmakanic - Dot (Svezia)
7) Iamthemorning - Lighthouse (Russia)
8) Anderson & Stolt - Invention of Knowledge (UK/Svezia)
09) Bad Dreams - Dejà Vù (Argentina)
10) The Pineapple Thief - Your Wilderness (UK)
11) Evership - Evership (USA)
12) Tryo - Orbitas (Cile)
13) Anima Mundi - I Me Myself (Cuba)
14) Dream Theater - The Astonishing (USA)
15) The Mute Golds - Do Nothing Till You Hear From Me (UK)
16) Nuova Era - Return To The Castle (Italia)
17) Glass Hammer - Valkirie (USA)
18) The Samurai of Prog - Lost and Found (Multinazioni)
19) Fates Warning - Theories of Flight (USA)
20) Various Artist - Decameron, Ten Days in 100 Novellas Part III (Multinazioni)
21) Seven Impale - Contrapasso (Norvegia)
22) Arcipelago - Simbiose (Brasile)
23) Huis - Neither in Heaven (Canada)
24) Promenade - Noi al Dir di Noi (Italia)
25) SBB - Za Linia Horyzontu (Polonia)
26) Kaipa Da Capo - Darskapens Monotoni (Svezia)
27) Drifting Sun - Safe Asylum (Multinazioni)
28) Modern Rock Ensemble - Touch The Mystery (Ukraina)
29) Cirrus Bay - Places Unseen (USA)
30) Il Corponauta - Il Paradiso Degli Orchi (Italia)
31) The Gift - Why The Sea Is Salt (UK)
32) The Dear Hunter - Act V Hymns With The Devil in Confessional (USA)
33) Edensong - Years in the Garden of Years (USA)
34) Ingranaggi Della Valle - Warm Spaced Blue (Italia)
35) Kyros - Vox Humana (UK)
36) La Bocca Della Verità - Avenoth (Italia)
37) Marillion - Fear (UK)
38) Frost - Falling Satellites (UK)
39) Gustavo Santhiago - Animam (Brasile)
40) Motorpsycho - Here Be Monster (Norvegia)
41) Van Der Graaf Generator - Do Not Disturb (UK)
42) Purson - Desire's Magic Theatre (UK)
43) Kansas - The Prelude Implicit (US)
44) Gandalf's Fist - The Clockwork Fable (UK)
45) Circa - Valley Of The Windmill (US)
46) Thank You Scientist - Stranger Heads Prevail (US)
47) Karfagen - Spektra (Ucraina)
48) The Rome Pro(g)ject - Of Fate And Glory (Italia)
Quello dei Maxophone è un nome importante, forse
importantissimo, all'interno dello sterminato mondo del progressivo italiano.
Come molti altri colleghi, illustri e non, si sciolsero dopo un solo omonimo
LP, pubblicato nel 1975; ma quell'unico, bellissimo album, che all'epoca fruttò
alla band diverse date dal vivo e anche sporadiche apparizioni televisive, è
sufficiente a proiettarli nell'olimpo dei Grandi del prog italiano.
Al boxset in CD e DVD "From cocoon to butterfly" del 2005, alla
reunion del 2009 e al disco dal vivo "Live in Tokyo" mancava un solo
tassello: un nuovo album di brani inediti, che vede finalmente la luce in
questo "La fabbrica delle nuvole", e che AMS Records è orgogliosa di
pubblicare in esclusiva.
Dimenticate il sound degli esordi: i Maxhopone oggi sono molto vicini a un rock
moderno che in più occasioni si lascia contaminare da partiture progressive (un
nome su tutti: Neal Morse e i suoi Spock's Beard) e folk; il tutto a supportare
l'inconfondibile voce del tastierista e cantante Sergio Lattuada.
In conclusione, "La fabbrica delle nuvole" suona come una raccolta di
favole, musicate da un gruppo storico del prog italiano che, pur avendo
attualizzato il proprio sound al terzo millennio, non rinuncia a quell'aura
'mistica' che già ammantava il proprio primo, indimenticabile disco.
1) Un Ciclone sul Pacifico
2) Perdo il Colore Blu
3) Il Passo delle Ore
4) La Fabbrica
delle Nuvole
5) La Luna e la
Lepre
6) Estate '41
7) Nel Fiume dei Giorni i Tuoi Capelli
8) Il Matto e l'Aquilone
9) Le Parole Che non vi Ho Detto
Line-up
Alberto Ravasini - Lead
Vocals, Classic, Acoustic & Electric Guitars, Keyboards
Marco Tomasini - Electric guitar, Vocals
Sergio Lattuada - Grand Piano , Electric Piano , Keyboards, Vocals
Marco Croci - Basso
Carlo Monti - Drums, Percussion, Violin
Alcuni live dal passato
Sotto l'intero loro primo lavoro in versione inglese.
Solo un gruppo come i Phish che suonano insieme dal vivo dal 1986 potevano concepire uno spettacolo cosi stravagante e al contempo delizioso per il concerto di fine anno.
I Phish negli anni '90 hanno ridefinito il concetto di progressive rock, specie per le esibizioni live , condendolo con grunge e classica dai sapori orchestrali ed un tocco di humor alla Frank Zappa, i fiati arricchiscono il piatto sonoro con sprazzi di note jazz.
Guardate questo video, ne apprezzerete la qualità della musica e la fantasia, e vi innamorerete di questo gruppo che da 30 anni calca i maestosi palcoscenici degli States e i teatri di tutta l'America.
Buon ascolto.
Altri video:
Nel 1985 Alessandro Serri e Edmondo Romano fondano gli Eris
Pluvia, una fusione tra suoni antichi e moderni.
Nel 1991 danno vita ed arrangiano le loro composizioni nel lavoro discografico
“Rings of earthly light” uno dei più apprezzati album del progressive rock
internazionale di quegli anni.
Alessandro e Edmondo nel 1992 lasciano la band e insieme a Fabio Serri creano
il progetto ‘Ancient Veil’ e nel 1995 pubblicano l'omonimo CD. “I am changing”
è il nuovo capitolo di questo particolare suono.
Il ritorno dei fondatori degli Eris Pluvia con un nuovo album ricco di numerose
sonorità, grazie anche al contributo di diversi preziosissimi ospiti. Il
discorso viene ripreso, anche se a distanza di diversi anni, da «Rings of
earthly light», ripercorrendo anche il sentiero tracciato con «The ancient
veil».
Nell’album sono presenti molti musicisti che hanno preso parte al CD del 1991,
lavoro guidato, composto e prodotto quasi interamente da Serri e Romano. « I am
changing » è quindi il naturale seguito di quelle sonorità.
I brani sono sia strumentali che cantati ed anche se le tracce sono create per
essere autonome, rispettano nelle citazioni e negli arrangiamenti la struttura
del Concept album. Sono presenti al suo interno mini suite, canzoni e molte
parti orchestrali grazie all’utilizzo di archi, oboe, flauti, clarinetti…
Varie sono le tematiche affrontate in questo nuovo lavoro.
Nasce tutto dall'alba luminosa d'autunno di «Bright autumn dawn» per passare
poi alla tristezza di un amore perduto in «If I only knew ». La title track «I
am changing» racconta la trasformazione del cambiamento e «The fly» è un
viaggio alla scoperta di se stessi.
Il brano «Chime of the times» è particolare all’interno dell’album perchè
originariamente presente nel primo demotape degli Eris Pluvia del 1990.
I dipinti presenti nel CD sono di Francesca Ghizzardi.
Dopo diversi anni di assenza gli Ancient Veil torneranno ad esibirsi dal vivo
per presentare questo ultimo lavoro e ripercorrere le tappe più importanti
della loro carriera dal 1990 ad oggi. Da "Rings of earthly
light" a "I'm changing", ancora la stesse magiche atmosfere
folk-prog !!!
Fonte - www.btf.it
Tracks
List:
1. Bright
Autumn Dawn
2. If I Only Knew
3. You will See Me (Intro)
4. I am Changing
5. Only when they're Broken
6. You will See Me
7. Fading Light
8. The Fly
9. Chime of the Times
10. You will See Me (Finale)
11. A Mountain of Dust
Nel decimo anniversario della loro attività, i Pandora si presentano
e ci presentano questo loro quarto lavoro con la partecipazione di
ospiti speciali (tra cui Vittorio Nocenzi e David Jackson)
77 minuti di grande Prog , 4
brani inediti e 5 tributi a Genesis, Yes, Marillion, Banco del Mutuo Soccorso
ed Emerson Lake Palmer. "La scelta dei tributi (preferiamo evitare la parola cover) è
determinata dalla nostra voglia di onorare il pop-rock-prog che ci ha
accompagnati nella nostra crescita e che ci è sempre di ispirazione, rendendo
un vero e proprio omaggio a questo genere, ovviamente in chiave Pandora. Dopo
la scomparsa di figure molto importanti con le quali siamo cresciuti, era il minimo
che potessimo fare dando il massimo di quello che avevamo".
Tracks list :
Always and Everywhere (8:40)
The Way You Are (7:23)
Turin 03.02.1974 (7:52)
Drunken Poet’s Drama (8:21)
Passaggio di Stagioni (10:48)
Second Home by the Sea (8:51)
Man of a Thousand Faces (7:21)
Ritual – Part II (11:16)
Lucky Man (6:25)
Line-up:
Beppe Colombo: keyboards, backing vocals
Claudio Colombo: drums, percussions, bass guitar, electric and acoustic
guitars, cuatro, keyboards, backing vocals
Corrado Grappeggia: keyboards, lead & backing vocals
Emoni Viruet: lead & backing
vocals Con:
Dino Fiore (Castello di Atlante) - bass in "Canto di Primavera"
Andrea Bertino (Castello di Atlante) - violin (4)
Vittorio Nocenzi (Banco Del Mutuo Soccorso) - final moog solo in "Canto
di Primavera"
Irma Mallus: backing vocals (7)
David Jackson (VDGG): brass (5)
I Nuova Era sono una formazione fondamentale nel panorama
del prog-rock italiano: attivi tra la fine degli anni '80 e la prima metà dei
'90, furono autori in quel periodo di quattro album considerati dagli
appassionati imperdibili per chi nutra un minimo di interesse nella 'materia
progressiva'.
"Return to the Castle" non fa eccezione, e segna il vero ritorno
sulle scene della formazione capitanata da Walter Pini, da sempre principale
compositore della band, qui raggiunto tra gli altri dallo storico cantante e
chitarrista Alex Camalti. Oltre venti anni sono trascorsi infatti da "Il
passo del soldato" (1995), un lungo periodo interrotto nel 2010 da una
omonima release 'transitoria' (AMS187CD, 2010), una compilation di brani già
editi, demo, nuove registrazioni in studio e dal vivo.
Date le premesse, la pubblicazione di "Return to the Castle"
rappresenta perciò un evento importante: ben 75 minuti di rock progressivo
sinfonico cantato in inglese per la prima volta nella storia della band, che
spazia da frangenti barocchi ad altri più sognanti e atmosferici.
Contribuiscono alla durata consistente di questo album, costituito da sei
lunghi brani inframezzati da più brevi interludi - qui denominati 'Carousel' -
numerose e lunghe sezioni strumentali. Un must!
Fonte - www.btf.it
Track list:
1. Return To The Castle, Part 1 (9:55)
2. Carousel I: Through The Battles And The Years (2:56)
3. The Dragon And The Knight (12:21)
4. Carousel II: Dancing Shadows In The Forest
(4:05)
5. The Prophecy (8:00)
6. Carousel III: Living For The King (2:36)
7. The Castle (9:47)
8. Carousel IV: At The Banquet (including The Princess) (6:25)
9. Court Life (6:08)
10. Carousel V: The Dreams Of Childhood (4:31)
11. Return To The Castle, Part 2 – Conclusion (7:45)
Line-up:
Walter Pini: keyboards
Rudi Greco: electric bass
Maurizio Marra: drums
Alex Camaiti: vocals, guitars
Live del 1993 ( Dall 'album " Io e il Tempo " 1992 )
A circa tre anni dall’esordio
"L'Assenza" tornano i MESEGLISE, di fatto gli eredi della storica
band bolognese dei SITHONIA, sia per la presenza del tastierista e
autore (in particolare dei testi) Paolo Nannetti e del cantante Marco
Giovannini, sia per il suono e la poetica del progetto, pur proiettati
maggiormente verso la forma canzone.
"Stranamente Sereno" si
caratterizza per la nuova formazione con le new entry di Maya Seagull
(basso e voce) e Maria Robaey (violino, mandolino). Completa la line-up
il drumming preciso di Maurizio Lettera.
12 tracce che finalizzano la
ricerca dei due fondatori ex Sithonia: tessiture elettroacustiche ai confini
tra la canzone d'autore italiana e il rock progressivo, quel sound
delicatamente prog, a volte intimistico, che aveva contraddistinto i dischi dei
Sithonia stessi. Dunque un felice connubio tra momenti e fughe tipiche del
progressive storico settantiano e le suggestioni di un certo folk-pop
prettamente italiano.
Come sempre, nei Sithonia prima e
nei Méséglise poi, i testi delle canzoni sono parte importante del tutto e
tendono a un susseguirsi di immagini e descrizioni sfumate e crepuscolari,
storie e ballate come nel racconto dell’amore al tempo della guerra
("Caporale Milt") o il lento e maestoso cammino del cambiamento ne
“La strada verso la collina”, brani questi che hanno visto la collaborazione di
Alberto Celommi, storico chitarrista di autori quali Pierangelo Bertoli e Goran
Kuzminac
La registrazione (effettuata alla
Fonoprint di Bologna) è stata molto curata, così come tutta la realizzazione
grafica. Con questo disco il quintetto bolognese/modenese si pone come
originale cerniera tra due tradizioni della musica italiana, quella del
progressive rock e della canzone d’autore che sono rappresentative di originali
ispirazioni della nostra musica popolare, un patrimonio che ci accompagna da
decenni e che continua ad avere seguito pur nelle difficoltà di un panorama
attuale piuttosto difficile per le proposte indipendenti .
I Méséglise sono portatori di un’ispirazione autenticamente artigianale ma
contemporaneamente rigorosa, le canzoni sono da ascoltare più volte per
coglierne le sfumature di musica e parole.
Recentemente il blog “Music on the Rock” ha definito la loro musica “
Rock emozionale” e forse non esiste un’etichetta più azzeccata…
Fonte: BTF ( http://www.btf.it/ )
TRACKS:
1) Il Tempo di Un Caffe'
2) La Strada Verso
la Collina
3) Con Il Pallone
4) Caporale Milt
5) Interno Notte
6) L'Attesa
7. Confusi In Mezzo Ai Simboli
8) Festa In Collina
9) Trama di Coincidenze
10) Con Altri Occhi
11) Il Gioco Delle Parti (Instrumental)
12) La Strada Verso
la Collina -
Reprise (Instrumental)