PROGRESSIVE ROCK. '70/ '80/ '90 e oltre - Neo Prog. Psichedelic Prog. Heavy Prog. Crossover Prog. Symphonic Prog. Italian Progressive Rock. Eclectic Prog. Rock.
(QUESTA MUSICA TI SALVERA' LA VITA)
G E N E S I S M A R I L L I O N
Proseguiamo oggi con la pubblicazione del vol. n. 20 della compilation dedicata agli anni '70, ed in questo caso al progressive rock italiano.
Compilation, che ripeto, sarà di 30 CD, e sarà veramente esaustiva, trattando il progressive italiano nella sua completezza di contaminazioni possibili, dal sinfonico al jazz, dal folk alla sperimentazione etc. etc.
Questa la track - list:
01) Gleemen - Farfalle Senza Pois 03:11
02) Beia Come Aba - La Danza della Nuova Terra 06:43
03) Bella Band - Faidadiesis 06:51
04) Deodato - Also Sprach Zarathustra 09:00
05) Braen's Machine - Flying 02:25
06) Orchestra Njervudarov - Tot Stelle Reflex 04:17
07) Gaetano Liguori Idea Trio - Viva la Cassa del Mezzogiorno 05:56
"Dei ricordi, un museo" è il primo vero album solista di Stefano "Lupo" Galifi, voce dei leggendari Museo Rosenbach, autori nel 1973 di "Zarathustra", tra i massimi capolavori del Rock Progressivo Italiano. Tornato a Calcare numerosi palchi e studi di registrazione negli ultimi anni come cantante de "Il Tempio dele Clessidre" e dei riformatisi Museo Rosenbach, nonchè ospite e collaboratore di numerosi artisti della scena prog tricolore. Stefano ha finalmente trovato occasione di riordinare desideri, riflessioni e ricordi e di esprimere ancora una volta tramite la musica i propri pensieri. Un ciclo si chiude, e prima di aprirne un altro è necessario riorganizzare ed aprire i cassetti del proprio essere per riporre le proprie risposte, come in un 'museo esistenziale' che chiunque possiede. Per la realizzazione di questo obiettivo Lupo si è avvalso della collaborazione di affermati musicisti e compositori che molti appassionati del genere sapranno riconoscere, a partire da Luca Scherani ( LaCoscienza di Zeno, Hostsonaten) il quale ha accolto l'invito con entusiasmo, immaginando le melodie e le musiche adatte alla potenza espressiva della voce di Stefano. I testi sono stati affidati a GabrieleGuido Colombi ( La Coscienza di Zeno, Not a Good Sign), parole ermetiche che interpretano il desiderio di riordinare quanto accumulato nel magma esistenziale di una vita. Completano la formazione Marcella Arganese (Ubi Major, Mr Punch), co-autrice della title-track che ripercorre il passato musicale di Lupo, e Folco Fedele, batterista professionista conosciuto in più ambiti oltre alla sua collaborazione con l'ensemble genovese dei Panther & C.
"Dei ricordi, Un Museo" è un album di moderno prog-rock in cui, grazie all'impronta stilistica dei musicisti coinvolti e alla voce, ancora oggi incredibilmente cristallina ed intensa, di Stefano Galifi, riecheggiano le sonorità del'età dell'oro di quel progressive italiano di cui lo stesso Lupo è da sempre figura fondamentale.
Oggi pubblichiamo il settimo volume della compilation dedicata ai gruppi made in USA dei '70. Alcuni con un preciso progetto progressive ( Yezda Urfa, Northwind, etc..) altri, influenzati fortemente da ciò che accadeva negli UK, marcavano le loro composizioni con elementi puramente progressive ( Asia, Ambrosia, Coyote, etc...).
Ecco la tracks list:
01) Asia - Love May We Gone 06:39
02) Touch - Friendly Birds 04:52
03) Ambrosia - Time Waits For No One 04:54
04) Yezda Urfa - Cancer Of The Band 06:51
05) Northwind - Nightmares 03:45
06) Holding Pattern - Honor Before Glory 07:40
07) Mystic Siva - And When You Go 04:56
08) Vindication - Atop Of The Mountain 06:38
09) Coyote - Cowboys & Indians 02:55
10) Load - Too Much To Believe 13:12
Per un ascolto immediato:
Asia - Full album Touch
Ambrosia
Yezda Urfa
Northwind
Holding Pattern
Mystic Siva
Vindication
Coyote
Load
Link - https://mega.nz/file/WLxiCLoR#wtpjlcqI7RdliGfaLH_dwSh5mQ8Rgi9YqDAljaqbDcA
Ciao ragazzi. Ecco finalmente anche il Volume n. 19 della mega compilation dedicata al progressive italiano degli anni '70. In questo volume, un pò come per il n. 18, potrete apprezzare i diversi progetti di gruppi o singoli artisti animati dalla ricerca di nuove sonorità, mescolando stili diversi e creandone di nuovi.
Tracks list:
01) Baracca e Burattini - Adriatica
02) The Underground Set - Emisfero
03) Riccardo Zappa - St Dumont
04) Sandro Brugnolini - Adrie's Dream
05) Kramemboli - Saphary
06) Le Stelle di Mario Schifano - Susan Song
07) Carlo Siliotto - C'è una Donna
08) Blue Beard - Losing You
09) Gen Verde - Come Follow Me
10) Enzo Carella - Vocazione
11) New Trolls Atomic System - La Nuova Predica di Padre O' Brien
12) Aktuala - When The Light Began
PER UN ASCOLTO IMMEDIATO.
https://voca.ro/199wNhelujK1 (Baracca e Burattini - Adriatica)
The Urderground Set - Emisfero
Riccardo Zappa - St Dumont
Sandro Brugnolini - Adrie's Dream
Jek Dicoppe & Kilroy - Saphary
Le Stelle di Mario Schifano - Susan Song
Carlo Siliotto - C'è una donna
Blue Beard - Losing You
Gen Verde - Come Follow Me
Enzo Carella - Vocazione
New Trolls Atomic System - La Nuova Predica di Padre 0'Brien
Aktuala - When The Light Began
link - https://mega.nz/file/TLh0BT4K#2VSLE6ItKFa31BCUyvNPW8YOeMlmx99SWMk_sAg4Y6U
Influenzato fortemente dagli UK, grazie ai numerosi tour dei maggiori gruppi prog inglesi in terra americana, il progressive rock made in usa ha avuto una crescita esponenziale negli anni con molti gruppi che, folgorati da una così tanta innovazione e freschezza musicale, ricercavano composizioni complesse e progressive. Alcuni gruppi alla loro prima esperienza discografica, altri con un passato psichedelico o hardrock e altri ancora arrangiando i loro brani AOR in modo classico e pomposo. Vedi gruppi come Kansas, Styx, etc..etc.. Questo 6° volume, mette insieme gruppi diversi che hanno subito influenze diverse. Tutti, però, molto interessanti. Il brano scelto per ogni gruppo, come credo di avere già scritto in qualche altro mio post, non è necessariamente il migliore dell'album, ma è quello che meglio rappresenta il gruppo stesso. Passiamo adesso alla presentazione della track list:
01) Earthrise - Eden's Child 06:46
02) Mirthrandir - Conversation With Personality Giver 05:38
Pronto da pubblicare il volume 18 della compilation dedicata al progressive rock italiano degli anni '70. Questo volume è molto rappresentativo perchè descrive al meglio la complessità e la varietà di stili che oltre al classico ed al sinfonico hanno influenzato questo genere musicale che tanto amiamo.
Tracks list:
01) SNC - Chanson Pour Nora
02) La Compagnia Digitale - La Compagnia Digitale
03) Tito Schipa Jr. - L'Alba
04) Pazzo Fanfano di Musica - Sospiri del Fiore
05) Automat - Ultraviolet
06) Marcello Capra - Il Ballo Degli Gnomi
07) Franchi Giorgetti Talamo - E' Diventato Normale
Il tastierista varesino Roberto Carlotto, soprannominato Hunka Munka, ha iniziato a suonare sin dall'infanzia, anche se la sua carriera musisale è stata gravemente compromessa da un incidente aereo che gli ha procurato gravi ferite. I suoi inizi come musicista professionista lo hanno portato a suonare in Inghilterra, Germania e Svizzera, dove ha anche avuto la possibilità di supportare artisti come Rod Stewart e Colosseum. In Italia aveva precedentemente suonato con Big 66, I Cuccioli e successivamente con Ivan Graziani ( Anonima Sound 1970), prima di intraprendere la carriera solista iniziando con un singolo nel 1971. Come artista solista, Carlotto era facilmente riconoscibile per le sue ottime qualità tecniche e l'alto livello della sua attrezzatura, che includeva un numero incredibile di tastiere diverse e persino i primi esempi di drum machine a nastro. Il suo unico album solista, " Dedicato A Giovanna G.", con la sua scandalosa copertina, è un album di soft-prog, ovviamente dominato dalle tastiere di Hunka (specialmente dal suo organo Hammond auto-personalizzato) e da una strana voce tremolo che ricorda Demis Roussos o i Bee Gees. Tra i musicisti di supporto c'erano il batterista Nunzio "Cucciolo" Favia degli Osage Tribe e il chitarrista Ivan Graziani.
Dopo l'uscita dell'album Carlotto si unì ai Dik Dik nel 1973, sempre con il batterista Cucciolo che suonò con lui anche più tardi come Carlotto & Cucciolo. Ha anche presumibilmente publicato un album elettronico nel 1984, "Promise Of Love" (Atlantic AMX 12003), sotto il nome di Karl Otto. Nel 2011 Roberto Carlotto entra a far parte dei riformati Analogy suonando con loro numerosi concerti. Nei primi anni 2000 Roberto Carlotto inizia una collaborazione con il tastierista Joey Mauro, talentuoso utilizzatore e riparatore di tastiere vintage; insieme hanno rivitalizzato il nome Hunka Munka... e finalmente hanno pubblicato un album ispirato chiamato "Foreste Interstellari" in cui Carlotto scrive testi, suona le tastiere e canta come protagonista. Joey Mauro suona anche le tastiere e scrive musica insieme a Mr. Hunka Munka.
Una nuova ensemble musicale o come si diceva una volta un autentico supergruppo dedicato e votato alla musica progressiva, al folk-rock con suoni vintage e contemporanei.
La formazione è costituita da: Maurizio Venegoni (Deus Ex Machina) dei CAP alle tastiere, moog, Hammond XK3 con leslie, Alvaro Fella dei Jumbo (voce solista), Dario Guidotti dei Jumbo alle tastiere (voce, flauto, sassofono), Paolo Doria dei Gamba De Legn alla chitarra, Enrico Venegoni dei CAP alle tastiere, mellotron, Zarenbourg piano e cugino di Maurizio, Augusto Gentili al basso elettrico, agli arrangiamenti e alla produzione esecutiva ed infine Massimiliano Varotto alla batteria (oltre che titolare delle meravigliose scritte, nomi, titoli,logo e scritture a mano del libretto e del gruppo). In questa occasione e dopo la registrazione dell'album Luca Musso (già collaboratore con Massimiliano Varotto e Augusto Gentili) sostituisce Paolo Doria che ha lasciato per sopraggiunti vari impegni familiari (terza paternità) e lavorativi.
Per il nuovo album, il titolo e il loro motto è: SI NO SABIR...TAZIR! (se non parli la lingua Sabir, taci) mentre invece il loro genere musicale è un elettrizzante ma innovativo progressive rock.
Se il rock and roll è trasgressione, il prog è un'attitudine che scardina i luoghi comuni.
Il Prog è una sorta di scala per il paradiso, con esso si può osare, andare oltre l'immaginario collettivo. Nel suo stato più puro non segue le normali regole o convenzioni della composizione musicale. E' una musica piena di inventiva, libera di esplorare in percorsi tortuosi e con molta fantasia ed improvvisazione ma al tempo stesso studio e dedizione assoluta. La musica progressiva è senz'altro la musica della libertà d'espressione e della libertà compositiva, e Le Antiche Pescherie Nel Borgo non fano eccezione, avendo l'esigenza di sconfinare dalle strutture rigide e metriche adoperate dai canoni normali usati in precedenza.
Non più semplici canzoni ma brani veri e propri con sviluppi ritmici, armonici e melodici, più elaborati, attingendo dalla musica classica, dalla musica medievale, madrigale e dal jazz: Vere e proprie partiture inframezzate con stacchi in controtempo e fughe maestose e solenni. I testi sono e possono essere mitologici, religiosi, folkloristici, dalla sublime liricità. A tutto ciò aggiungi una formazione con grandi musicisti, virtuosi e strumentisti di rilievo che hanno trovato la via maestra. L'idea del disco nasce da quella vulcanica mente di Maurizio Venegoni, già nella band Consorzio Acqua Potabile (CAP).
I brani come d'incanto s'incastrano perfettamente uno con l'altro in un "fil rouge" dal respiro e dal fascino veneziano: Oltre Gulliver ci sono diverse cover con i testi rifatti in italiano, non tradotti, bensì riscritti, costruiti, pensati e rielaborati in toto. Un progetto ambizioso in cui l'idea originale è di prendere brani oscuri di artisti o gruppi alquanto sconosciuti, gemme rock provenienti da tutto il mondo: Argentina, Francia, Irlanda, Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Paesi dell'Est Europeo e rielaborarle in chiave più attuale, usando strumenti vintage in una propria elettrizzante versione di cover singolari con riletture arricchite da spunti assai notevoli. Non mancano brani originali scritti (i testi, le liriche sono di Maurizio Venegoni), pensati, suonati ed arrangiati dall'ensemble delle Antiche Pescherie Nel Borgo.
La sezione ritmica con Augusto Gentili al basso e Massimiliano Varotto alla batteria è incalzante, pulsante, pregevole così come le tastiere (Hammond, Mogg, Piano, Mellotron, Korg ed altre diavolerie varie) che ci regalano autentici voli pindarici. Dario Guidotti, eccelso polistrumentista, arricchisce i suoni al flauto, al sax contralto e alla voce. Alvaro Fella ha del portento nel modellare,cantare splendide ballate, raccontare storie di rabbia, d'amore, di vita quotidiana o di pura fantasia. Il tutto cantato con rara espressività nella lingua Sabir, una sorta di Esperanto in auge dalla fine del 1660 in buona parte dele città di mare italiane ed anche mediterranee.
Ma perchè creare una lingua per i soli portuali o agli addetti al porto?
All'epoca di Antonino Pigafetta nato a Vicenza (1492-1531) celebre navigatore, geografico, scrittore italiano, storiografo dell'impresa di Ferdinando Magellano e cittadino della Repubblica di Venezia, la lingua parlata dai marinai era il sabir (dall'arabo sapere) o "parlar franco", una lingua mista. Il Sabir consentiva agli uomini di mare di dialogare durante le operazioni di attracco e di sbarco ed era una lingua composta in buona parte di parole tratte dal veneziano (il 70%) ma anche dal portoghese, genovese,arabo,latino,scandinavo,greco e turco.
La Repubblica di Venezia, lo ricordiamo, a partire dal XVII secolo, Serenissima Repubblica di Venezia, è stata una repubblica marinara con capitale Venezia. Fondata secondo tradizione nel 697 da Paoluccio (Paulicio) Anafesto, considerato il primo doge del Ducato di Venezia, al governo nel periodo 697-717 e che nel corso dei suoi millecinquecento anni di storia ( anno di dissoluzione 1797) si affermò come una delle maggiori potenze commerciali e navali europee. Inizialmente estesa nell'area del Dogado (territorio attualmente assimilabile alla città metropolitana di Venezia) nel corso della sua storia annesse gran parte dell'Italia nord-orientale, l'Istria, la Dalmazia, le coste dell'attuale Montenegro e dell'Albania oltre a numerose isole del Mare Adriatico e dello Ionio orientale. Al massimo della sua espansione, tra il XIII e il XVI secolo, governava anche il Peloponneso, Creta e Cipro, la gran parte delle isole greche, oltre a diverse città e porti del Mediterraneo orientale,
Se No Sabir... Tazir! parla di antiche e strane storie di pesci, di uomini, di mare e di terra. Un racconto in assonanza con il dialetto veneziano diffuso dalle Commedie Goldoniane.
Il CD uscito ai primi di maggio ed è accompagnato da un elegante booklet di 78 pagine, assai utile con notizie, foto, informazioni sul gruppo, sul progetto, la loro storia, le loro passioni e dettagli su ogni singolo membro della band. A breve sarà disponibile anche in vinile, un pregevole long-playing da non mancare assolutamente.
Tra gli otto brani che compongono il disco (CD) per un totale di un'ora (59:13) andiamo a commentare e segnalare: Corte Sconta (detta Arcana), (Venezia, in dialetto arcaico dei pescatori, in lingua SABIR) è tratta dal brano "Illuminations" dei germanici Eloy di Frank Bornemann presente nel loro album "Colours" di space-rpck del 1980 riprendendo l'antica leggenda veneziana degli orti misteriosi con porte fatate che permettevano, quasi uno "stargate" spazio-temporale, con l'obbligo di bere tanto...."Tse maligni a Venessia ei se dise anche il Polo (Marco) passò di qua". Mellotron, Moog e Yamaha flauto e la chitarra di Paolino Doria su tutti.
Tocheti Pocheti (%:14) ovvero "pezzetti a pezzetti piccoli" è un traditional (liriche in italiano sabir sempre di Maurizio Venegoni) con soprattutto l'uso del synthesizer, del Zarenbourg Waldorf piano e del sax, un brano ripreso anche dai francesi Minimum VItal: In questa edizione il cantato di Alvaro Fella suggerisce la ricetta per il Bisato alla Venexiana.
Sorisu Nel Vedru (Por L'Homo Feliz) di oltre 10 minuti e mezzo è ugualmente traditional perso nella notte dei tempi che inizia con il basso, in chiave jazzed è davvero un esperimento riuscito. E' la fusione di due brani: un antico tradizionale irlandese "An Erch Kentan" reinterpretato qualche anno fa, alle Uillean Pipe, dall' amico di Bretagna, Ronan Le Bars unito ad un pezzo degli statunitensi Happy The Man dal titolo "Service With A Smile".
4tro (quattro) è un brano di grande atmosfera con il sax in evidenza, piano e tastiere, molti cambi di tempo, break surreali che fanno viaggiare la mente. Un motivo dedicato ed ispirato a David Crosby ed al quartetto formidabile di CSNY.
Il nome è Lemuel (Io sono Lemuel) di oltre 7 minuti vede flauto e chitarra in prima linea ed è l'unico pezzo originale composto dal gruppo (musica Enrico e Maurizio Venegoni, testo di quest'ultimo). Dedicata all'arte del viaggio di cui Venezia da sempre incarna perfettamente lo spirito. Gulliver (Gulliver's Travel's, in italiano I Viaggi di Gulliver, oppure Viaggi di Gulliver in vari paesi lontani dal mondo). è un romanzo fantastico e satirico del 1726 nell'opera di Jonathan Swift di cui Gulliver ne è una grande protagonista. Fantasia e satira in un'allegoria dell'animo umano dell'Inghilterra e della Francia settecentesca, scritto sotto pseudonimo da Jonathan Swift come Lemuel Gulliver.
Biancomagno (o Parole di Pesce) di 9 minuti e mezzo proviene dal brano "Harto Y Confundido" degli argentini El Reloj. Qui viene trasformato come d'incanto in una diatriba tra due venditori di pesce che si contendono la cliente sul mercato cittadino di Venezia. Forse non tutti sanno ma nel 1700 in pochi in città apprezzavano il pesce come cibo! Il Biancomagno è anche un libro anonimo del 700 a cui ispirarsi.
Chiudono il disco due bonus tracks: "Bhairavi - Profumi d'Oriente" (musica e arrangiamenti di Augusto Gentili) e "Tomba, Masso Poeta e..." con testo sabir di Maurizio Venegoni e la musica degli irlandesi Mellow Candle (il loro album "Swaddling Songs" è del 1971), fautori di un raffinato ed intelligente folk-rock dalle venature celtiche e psichedeliche.
Un nuovo sodalizio-ensemble in aggregazione spontanea e progressiva, le Antiche Pescherie Nel Borgo proseguono in un percorso di rara efficacia dove la bellezza, ricercatezza e armonia sono dominanti. Una splendida band a cui riconoscere l'originalità delle ispirazioni letterarie e che si riflette nel periodo del pop-italiano anni '70 (era così chiamato allora il progressive italiano) in un mondo musicale composito, articolato, creativo che all'epoca ebbe soltanto un discreto successo.
Le Antiche Pescherie Nel Borgo restano una formazione decisamente assai originale, fantasiosa ed unica che porta e riporta in alto il vessillo del rock progressivo italiano contemporaneo.
Lo splendido CD e il prezioso vinile presto saranno disponibili su Amazon.it oppure scrivendo per email direttamente a Maurizio Venegoni: veneg@tiscali.it
Disco CD, Vinile o entrambi, assolutamente indispensabile per i cultori del genere.
Esce finalmente su CD e DVD il leggendario concerto tributo a Franco Battiato dei Cancelli della Memoria, tenutosi al Teatro Dante di Castellanza il 26 novembre 2010. Sul Palco, tra i musicisti dei primi lavori storici di Franco Battiato, Gianfranco D'Adda e Mario Dalla Stella, anche nuove leve come Paolo "Ske" Botta (Yugen, Not a Good Sign), Mauro Galbersanini, Roberta Pagani e Carlo Cilibrasi.
Il concerto comprende pezzi tratti da "Fetus", quasi tutto "Pollution", "Sulle Corde di Aries" ed uno da "Click" (da cui il gruppo trae il nome), in una scaletta che rispecchia la struttura originaria dei brani e mantenendo i suoni vintagi, anche grazie allo stesso Arp Odissey 2006/eco Binson Echorec del tour del '73. In fine, in fase di missaggio, è stata riproposta anche la suddivisione degli effetti sonori, con i passaggi a rotazione dal canale da sinistro a quello destro, proprio come avveniva a quel tempo.
Il cofanetto, in una pregevole confezione gimmick, oltre ad un inserto pieghevole (formato 23x35) che ripropone il poster del concerto Pollution di Franco Battiato tenutosi nel 1972 a Bologna in Piazza S.Stefano, contiene sia il CD (75 min.) sia il DVD del concerto dei Cancelli Della Memoria. La sezione video comprende anche un eccezionale bonus di 40 minuti con interviste ad alcuni protagonisti del periodo '70 con Franco Battiato; il compianto Gianni Mocchetti, a Jutta Nienhaus (Analogy - sua la voce in "Da Occidente a Oriente") fino ad arrivare alla presenza dello stesso Battiato che ci racconta, insieme con Gianluigi Pezzera ( fonico della Bla Bla) a Gianfranco D'Adda (storico batterista e percussionista del periodo Bla Bla fino al'85) e Mario LP Dalla Stella (storico chitarrista di Battiato del tour '72/'73 ed in "Pollution", fatti ed aneddoti dei meravigliosi anni '70. Nel concerto video è presente anche Paolo Raimondi (scene) già protagonista con Battiato nell'opera teatrale "Baby Sitter" del 1977.