PROGRESSIVE ROCK. '70/ '80/ '90 e oltre - Neo Prog. Psichedelic Prog. Heavy Prog. Crossover Prog. Symphonic Prog. Italian Progressive Rock. Eclectic Prog. Rock.
(QUESTA MUSICA TI SALVERA' LA VITA)
G E N E S I S M A R I L L I O N
"The Likes Of Us" è il diciassettesimo album in studio di questa longeva band del progressive rock britannico, capace di riportare il prog rock, dopo decenni, nella Top 40 della prestigiosa classifica inglese con l'album pubblicato nel 2021 "Common Ground".
The Likes Of Us è un album dalle innumerevoli sfaccettature, che attinge da diverse influenze musicali, creando un inaspettato nuovo e creativo paesaggio sonoro. La banda si ispira da sempre al progressive rock classico degli anni '70, con intricati arrangiamenti strumentali, cambi di tempo e strutture complesse che si accostano anche al folk ed alla musica tradizionale. Tutto ciò si riflette nei testi , nelle melodie e nell'uso della strumentazione utilizzata. L'uso di sezioni orchestrali ed arrangiamenti corali richiama il rock sinfonico che la band combina sapientemente con elementi moderni dando vita ad un suono che si regge in un perfetto equilibrio tra passato e presente.
L'album si apre con il brano "Light Left in The Day" che crea subito un'atmosfera eterea e suggestiva grazie alle belle melodie ed ai meravigliosi arrangiamenti strumentali.
"Oblivion", secondo brano dell'album, è una traccia dal ritmo incalzante, con chitarre e tastiere dinamiche che si rincorrono e intrecciano le loro incantevoli armonie. Il testo fa riflettere sulla fugacità della vita e sulle scelte che facciamo.
Il terzo brano "Beneth The Masts" con i suoi 17:26 minuti è un viaggio epico attraverso diversi e variegati paesaggi sonori, dagli archi alle chitarre, offre una varietà di emozioni e momenti intensi.
"Skates On" è un brano più ritmato, con un groove contagioso: Le sezioni strumentali sono vivaci e piene di energia che ci trasportano delicatamente verso il quinto brano "Miramare", una ballata delicata e malinconica, con un tocco di nostalgia. In questa traccia sembra quasi di riascoltare la splendida voce di David Longdon ,con i Big Big Train dal 2009, scomparso prematuramente all'età di 56 anni a causa di un brutto incidente stradale.
"Love Is The Light" è un inno alla speranza ed alla resilienza. Le armonie vocali e gli arrangiamenti orchestrali rendono questo brano davvero singolare ed esclusivo,impareggiabile e sognante.
Il settimo brano "Bookmarks" esplora la memoria e il passato dove le chitarre e le tastiere si fondono in modo magistrale tessendo un unico stupefacente tappeto sonoro.
"Last Eleven" è la traccia finale dell'album che ridisegna il percorso strumentale già tracciato come un ode alla perseveranza e alla bellezza della vita.
In sintesi, "The Likes Of Us" è un album fresco, coinvolgente, che attinge innanzitutto dall'esperienza maturata negli anni e da un passato mai passato. Disco imperdibile per tutti gli appassionati del genere e per tutti coloro che amano la buona musica.
Line-up:
Albert Bravin - Lead vocals, guitar, Keyboards
Nick D'Virgilio - Drums, percussion, 12-string acoustic guitar, vocals
L’album (rarissimo) è stato pubblicato in edizione limitata di 999 copie presso gli Abbey Road Studios . Dopo questa prima sortita , nel gruppo arriva un nuovo vocalist”Ade Peddie”che aveva partecipato al festivale prog di “Stoke on Trent insieme a “Grace, Pendragon e Galahad. Sei mesi più tardi “Mark Price”(tastiere), si unisce ai “Grace”.
I Framework con una ricostituita line-up , compongono i brani per un secondo album , rimasto però inedito.
Nel 2006, la band riformata con “Ade e Mark”attraversa insolite controversie legali che gli impediscono l’uso del nome “Framework”. Sembra che adesso il gruppo si esibisca con il nome di “High Spy” con il quale ha già scritto nuovo materiale eseguito magistralmente come spalla ai concerti dei “Final Conflict”.
Questo “Picture Glass Theatre” non può mancare in tutte quelle discografie prog che contemplano anche i capolavori dei gruppi minori.
Consigliato vivamente l’acquisto. Sempre che riusciate a trovarlo.
Iniziamo questo nostro tour nel progressive rock SICILIANO partendo dalla città di Messina, li dove sembra essere nata la commedia di William Shakespeare. Qui possiamo ascoltare gli "Addamanera", una band che fonde Folk e Psychedelia in un modo veramente originale, ed i "Maisia" con il loro Art Rock colto fuori dagli schemi, segue il progetto solista di "Antonino Rampulla" e di alcune band Post Rock, come "Denied Light" e "The Morning Light Project". Nella provincia di Messina e precisamente nella città di Milazzo, troviamo i "Taberna Mylaensis", un gruppo in attività dal 1975 definibili in senso lato come i menestrelli del Prog Folk.
Più a sud, lungo la costa, a Santa Teresa di Riva, nei pressi della rinomata città di Taormina, sono in attività i "Conqueror", magnifica band di Neo Prog-Sinfonico contemporaneo, dall'album di debutto 'Istinto' del 2003, ad oggi hanno pubblicato 7 album. Fra gli altri , voglio segnalare il fantastico concept pubblicato nel 2010 'Madame Zelle', ispirato alla vita avventurosa di una donna di nome Margaretha Geertruida Zelle, nota anche come Mata Hari.
Ancora più a sud, nella immediata provincia di Catania, ad Acireale, quasi ai piedi del monte Etna, si trova una band emergente molto interessante, i "Mechanical Butterfly" che ha pubblicato nel 2014 un eccellente album Heavy Prog dal titolo 'The Irresistible Gravity'. Un pò più vicini al vulcano Etna (il più grande vulcano attivo d'Europa), il paese di Belpasso ha dato i natali ad una straordinaria band di Neo-Prog che ha contribuito in maniera determinante, dai primi anni '90, alla rinascita del Progressive Rock italiano con una intensa attività live e discografica, I "Malibran". Nascono nel 1987, e dopo l'ottimo esordio del 1990 con l'album ' The Wood Of Tales' pubblicano altri 4 ottimi album in studio e diversi live.
Nel Calatino, sempre in provincia di Catania, nasce l'interessante progetto dei "Velvet Rooks" ispirato dagli olandesi Ayreon e dagli statunitensi Dream Theater.
Arriviamo a Catania, la città natale del compositore d'opera Vincenzo Bellini. Restiamo, però,ancora nella provincia, precisamente nella vicina Riposto, o come preferiscono chiamarla 'erroneamente' in molti 'Ionia', che ha dato i natali ad uno degli artisti più rilevanti dell'intero panorama musicale italiano, il MAESTRO "Franco Battiato" che ha prestato il suo genio nei primissimi anni '70 al rock sperimentale ed alternativo per raggiungere il successo commerciale dagli '80 con un Pop Colto che invita alla meditazione ed alla spiritualità. Scomparso il 18/marzo/2021, ci ha oltre 40 autentiche perle musicali.
Sempre negli anni '70 , si forma ad Acireale la Prog-Jazz Band degli "Etna" che ha pubblicato un intrigante album dai ritmi freschi ed allegorici.
Nel 1983 i catanesi "Apogeo" pubblicano un magnifico album di tardo Prog Sinfonico classico 'Due Ere', oggi introvabile e tra gli album più rari e ricercati dai collezionisti, mai ristampato in CD.
Restiamo a Catania per ascoltare, oggi, le band contemporanee dei "The Slowmovies" con il loro interessante e mai scontato Jazz Rock-Fusion, l'Heavy Prog dei "Psychocean" ed il Neo Prog degli "Atmo" degli "Edith" dei "Time Haven Club", il progetto canterburyano dei "Bill In The Tea" ed ancora, i "Deep Black Sees" per arrivare al Pop/Progressivo degli "Ultimo Piano" che esordiscono con un incantevole album dal titolo 'Ultima Cicca'.
Ancora in direzione sud si passa attraverso Siracusa, una città fondata dagli antichi Greci e ricca di storia. Il suo personaggio più famoso è stato il grande inventore Archimede. Quì possiamo conoscere una particolare band 'Metal-Folk' i "Fiaba" con 6 album all'attivo, il primo pubblicato nel lontano 1994.
In direzione sud-ovest raggiungiamo Ragusa, l'antica Hybla Heraca, dove possiamo ascoltare "NicolaRandone", dal primo gruppo "Grey Owl" e con la nuova band a suo nome, pubblica una incredibile serie di 6 album, tra i quali, da segnalare 'Linea di Confine', 'Hybla Act I°' concept album ispirato alla storia di questa città e 'Ultreia' interessantissimo concept sul cammino di Santiago, cammino che il Randone ha sperimentato di persona. Nel 2017 esce il progetto solista di "Livio Rabito" (Ex Randone e Baciamolemani) dal titolo 'La Fabbrica delle Nuvole', pregevole progressive Folk-Rock. In provincia di Ragusa, precisamente nella vicina città di Modica, sui monti Iblei, troviamo la Prog-Folk band dei "Mas--Nada" formatasi nel 1994, nella città di Pozzallo il Metal Prog Alternativo dei "Kshatriya" ed infine i "Music Machine" con il loro Soft Prog Metal vicino ad alcune intuizioni dei Dream Theater.
Entriamo adesso nel cuore della Sicilia, a Caltanissetta, dove troviamo una prog band emergente, I "Neamatis", mentre nella vicina città di Mazzarino possiamo acoltare i "Viola Drunken", una band che miscela Hard Rock, Psychedelia e Progressive anni '70. Molto interessante il loro secondo lavoro del 2009 dal titolo'Di Fate e Streghe'.
Ancora a sud-ovest, ad Agrigento, città famosa per la sua prestigiosa Valle dei Templi, che ha, tra l'altro ispirato un album Prog-Jazz dei famosi Perigeo, nascono le band degli "Ultima Missa" progetto Dark Prog molto interessante, ed i "The Whole Key" con le loro sperimentazioni Prog- Metal.
A nord-ovest, in provincia di Trapani, nella città di Marsala, troviamo due ottime prog band, i sinfonici "Braindead" e "Il Castello Delle Uova" mentre nella vicina Trapani, il chitarrista girovago Valerio Papa, prova a portare avanti un progetto chiamato "TP Overdrive" dopo una intensa attività live locale, il progetto si arena dopo aver autoprodotto soltanto un Demo nel 2008. Va meglio alla band dal nome "Un Certo Jho" che pubblica un bellissimo album nel 2012 'I Cercatori D'Oro'.
Ci dirigiamo infine ad Est e concludiamo la carrellata sul progressive Siliano nella capitale, Palermo. Negli anni settanta ci ha consegnato due band Pop-Progressive, "Era di Acquario" ed "Alisei", band che si affacciavano timidamente al Pop (così veniva chiamato allora) con le prime fantasiose ma ancora semplici idee, mentre oggi, qui, possiamo ascoltare dei gruppi prog contemporanei molto interessanti, gli "Indicative", i "Bright Horizon", "Marcello Faranna" ed i "Coral Caves". Una menzione particolare la merita il gruppo di ispirazione Canterburyana, gli "Homunculus Res", che hanno esordito nel 2013, ed oggi hanno all'attivo 5 splendidi album.
Nella immediata provincia, a Bagheria, esplode il soumd (Jazz-Rock) e la genialità di "Matteo Mancuso", tra i migliori chitarristi al mondo nonostante la sua giovane età.
La compilation allegata, vuole essere un omaggio a questa nostra splendida terra, la SICILIA, molto ben rappresentata da questi validi gruppi, con la loro grande capacità compositiva ed interpretativa.
Tracks Listing: (Compilation 4 CD)
CD 1
01) Battiato Franco - Propiedad Prohibida 05:22
02) Conqueror - Margaretha 14:47
03) Ultimo Piano - Slow River Flowing 03:42
04) Fiaba - Angelica e il Folletto del Salice 05:22
05) Bill in the Tea - Interloop, Big Tree in a Losing Atmosphere 09:07
06) Nicola Randone - Linea di Confine 04:53
07) Homunculus Res - Che ne sai Tu di un Cerchio nel Grano 03:50
08) Malibran - Sarabanda 05:12
09 Atmo - The Sea 07:20
10) Livio Rabito - Gabbiani 04:10
11) Marcello Faranna - Abbaddarò 03:45
12) Kshatriya - Through Your Days The Dream 05:53
13) Grey Owl - La Parete di Ghiaccio 05:59
CD 2
01) Edith - Last Warning 09:48
02) Bright Horizon - Libertango 02:48
03) Velvet Rooks - The Other Side of My Heart 06:45
04) Denied Light - F 16 (05:11)
05) Antonino Rampulla - La Liberazione 03:41
06) Mas-Nada - Uì Uì 04:00
07) Neamatis - Dicotomia 07:25
08) Ultima Missa - Suli Niuru 06:13
09) Il Castello delle Uova - II (02:43)
10) La Muga Lena - Ciarlatani in Mala Fede, Coi Loro Cavuli Subliminali Vadano in Malora 04:40
11) Viola Drunken - Lui, L'Invisibile e Lei 07:25
12) Conqueror - Entropia 09:00
13) Indicative - 5 Shots 06:21
CD 3
01) Malibran - Nuvole di Vetro 10:14
02) Coral Caves - Ricordi 07:40
03) Addamanera - Gli Altri non Sapevano Niente 05:36
04) Deep Black Sees - Weeping Tears 07:06
05) Era di Acquario - Fuori al Sole 02:05
06) Mechanical Butterfly - La Fenice 05:52
07) Etna - Beneath The Geyser 03:56
08) Un Certo Jhò - Io Foglia e Tu 06:00
09) The Morning Light Project - Slicer 04:04
10) Alisei - Emigrazione 04:15
11) Randone - So Close, So Far Away 07:05
12) The Whole Key - The Silent Mother 06:39
13) Music Machine - Si Espanderà 07:43
CD 4
01) Braindead - Nello Spazio del Mare 09:43
02) Maisia - Morte a 33 Giri 03:59
03) Matteo Mancuso - Drop D 04:47
04) Psychocean - Opalescence 12:23
05) The Slowmovies - Ursa Minor 04:11
06) Time Haven Club - Despite All This Darkness 12:03
07) TP Overdrive - Live in Trapani (31-01-2008) 04:28
08) Apogeo - Riflessi di Norma 09:35
09) Flor The Mal - Patrick (Bonus Track) 04:45
10) Uzeda - I'm Getting Older (Bonus Track) 05:37
11) Velvet Rooks - Ora So
P.S. - Bonus Track: Flor The Mal e Uzeda
Due grandi gruppi di musica rock catanesi
apprezzati anche dai fan del progressive rock
Per un primo ascolto:
Matteo Mancuso - Drop D
Malibran - Nuvole di Vetro
Conqueror - Margaretha
Randone - So Close, So Far Away
Battiato Franco - Propiedad Prohibida
Homuncules Res - (che ne sai tu di un) Cerchio Nel Grano
The Wall è un concept album, che racconta la storia di Pink, una rockstar alienata e isolata dal mondo, che costruisce un muro simbolico attorno a sè per proteggersi dalle sofferenze della vita. L'album è ispirato in parte alle esperienze personali di Roger Waters, il principale autore dei testi e delle musiche dell'intero concept, che ha perso il padre nella seconda guerra mondiale, ha subito l'oppressione scolastica e ha vissuto il successo e la fama con difficoltà. L'album è diviso in due dischi, e le facciate di ognuno, descrivono le varie fasi della vita e delle crisi di Pink.
Il lato A del primo vinile inizia con "In the Flesh?", che introduce il personaggio di Pink e il suo concerto, dove si rivela essere un dittatore che incita la violenza tra il pubblico. La canzone è un flashback che anticipa il finale dell'album. Segue "The Thin Ice", che descrive l'infanzia di Pink, segnata dalla morte del padre in guerra, e il suo bisogno di affetto e protezione.
"Another Brick In The Wall (Part 1)" è il primo brano che parla del muro, che Pink inizia a costruire per difendersi dal dolore. "The Happiest Days Of Our Lives" e "Another Brick In The Wall (Part 2)" denunciano l'abuso e l'indottrinamento subiti da Pink a scuola, dove i professori lo umiliano e lo privano della sua creatività. "Mother" è una canzone in cui Pink dialoga con sua madre, che lo soffoca con il suo amore possessivo e lo rende insicuro e paranoico.
"Goodbye Blue Sky" è una canzone che ricorda il bombardamento della città di Londra durante la guerra, e il trauma che ha provocato in Pink.
Il lato B del primo vinile, prosegue con "Empty Spaces" una canzone che esprime il vuoto interiore di Pink, che cerca di riempire con il sesso e le droghe. "Young Lust" è una canzone che descrive le avventure sessuali di Pink durante i suoi tour, che però non lo soddisfano. (Curiosità: questo brano contiene un messaggio segreto enunciato con parole incomprensibili da Roger Waters, durante la progressione musicale, che fa riferimento al "Vecchio Pink" Syd Barret. Se ascoltate al contrario, tradotte in italiano. dicono così: - Ciao, osservatore...Congratulazioni. Hai appena scoperto il messaggio segreto. Per piacere, invia la tua risposta al Vecchio Pink, presso la Funny Farm, Chalfont... - Roger! Carolyne al telefono! - Okay.).
Segue"One Of My Turns" che racconta il momento in cui Pink, in preda a una crisi nervosa, distrugge la sua stanza d'albergo e caccia via una groupie che lo aveva raggiunto. "Don't Leave Me Now" è una canzone in cui Pink implora sua moglie di non lasciarlo, dopo aver scoperto il suo tradimento.
"Another Brick In The Wall (Part 3)" è una canzone in cui Pink esprime il suo odio verso tutti coloro che lo hanno ferito, e decide di completare il muro. In "Goodbye Cruel World" Pink si chiude definitivamente nel suo isolamento, dicendo addio al mondo crudele.
Il lato A del secondo vinile inizia con "Hey You" una canzone in cui Pink cerca di comunicare con qualcuno al di fuori del muro, ma senza successo. "Is There Anybody Ouy There?" ripete la stessa domanda, ma ancora una volta senza ricevere alcuna risposta. In "Nobody Home" Pink elenca le sue proprietà e le sue manie, rendendosi conto di non avere nulla che abbia valore. "Vera" è una canzone in cui Pink si chiede cosa sia successo a Vera Lynn, una cantante che durante la guerra aveva promesso che ci sarebbero stati giorni migliori. Il brano "Bring The Boys Back Home" è una esortazione a riportare a casa i soldati, e a non sacrificare le vite umane per le guerre. L'ultimo brano del lato A di questo secondo vinile "Comfortably Numb", racconta di Pink che viene drogato per potersi esibire sul palco, ma perde definitivamente il contatto con la realtà e la sensibilità.
Il lato B prosegue con "The Show Must Go On", una canzone in cui Pink si domanda se sia in grado di andare avanti con lo spettacolo, nonostante il suo stato mentale. In "In The Flesh" Pink si presenta sul palco come un leader totalitario, che incita i suoi fan a compiere atti di violenza e discriminazione contro le minoranze. Ed in "Run Like Hell" Pink minaccia il pubblico, se non obbedisce ai suoi ordini. Con "Waiting For The Worms" continua la follia di Pink, che immagina di sterminare tutti coloro che non si adeguano al suo regime. "Stop" è una canzone in cui Pink si rende conto di aver toccato il fondo, e decide di fermarsi. " The Trial" è il penultimo brano dell'intera opera, in cui Pink viene processato da una corte immaginaria, composta dalle persone che lo hanno tormentato nella vita, che lo condannano a demolire il muro.
L'opera si conclude con "Outside The Wall", in cui Pink esca dall'isolamento, e si ritrova in un mondo dove le persone cercano di ricostruire le loro vite dopo la distruzione.
The Wall è un album che ha segnato la storia della musica e della cultura, con le sue tematiche universali le sue sonorità innovative.
Il concetto di multiverso, un tempo relegato ai confini della fantascienza e della speculazione filosofica, sta guadagnando credibilità nelle discussioni scientifiche contemporanee. La teoria propone l'esistenza di universi paralleli, simultanei al nostro, che insieme formano il multiverso. Estendendo le leggi della fisica e scala cosmica, gli scienziati hanno iniziato a contemplare la realtà di mondi oltre il nostro, ipotizzando infinite possibilità di esistenza. Questa idea rivoluzionaria sfida la nostra concezione di unicità, proponendo che ogni evento, ogni scelta e ogni momento esistano in infinite variazioni.
Il Prisma del Multiverso: Definizione e Ampliamento Concettuale
Il multiverso si distacca dalla tradizionale concezione di un'unica realtà in cui viviamo, presentando l'idea di numerosi universi paralleli che coesistano con il nostro. Questa vasta teoria si appoggia su presupposti fisici e matematici, suggerendo che tali universi paralleli non sono un'ipotesi, ma una conseguenza inevitabile delle leggi della natura. L'ipotesi iniziale di un numero infinito di universi ha stimolato interessanti dibattiti su scala tra l'immensamente grande e l'infinitamente piccolo, proponendo un universo non come entità singolare, ma come parte di una moltitudine quasi infinita di realtà.
Specchi di Realtà: Somiglianze tra Universi Paralleli
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, recenti studi suggeriscono che questi universi paralleli potrebbero essere più simili al nostro di quanto precedentemente ipotizzato. Se da un lato ciò potrebbe sembrare una delusione per chi sperava in mondi straordinariamente diversi, dall'altro mette in luce la possibilità affascinante della presenza di vita e materia in formazioni simili alla nostra. Questa somiglianza fondamentale apre un nuovo campo di speculazione sulla natura delle leggi fisiche universali e sulla potenziale comprensione dei fondamenti dell'esistenza.
La Singolarità dell'Esistenza nel Contesto del Multiverso
La prospettiva di universi paralleli identici solleva domande provocatorie sulla nostra unicità. Se ogni scenario possibile si dispiega in un universo parallelo, ciò implica l'esistenza di versioni multiple di noi stessi, conducendo vite leggermente differenziate dalle nostre. Questa caratteristica sfida il concetto di destino e libero arbitrio, instillando la curiosa possibilità che le nostre azioni e scelte possano essere esplorate in modi vari attraverso il multiverso.
Il Tempo Infranto: Teoria del Tempo Ripetuto nel Multiverso
All'interno di questa cornice multi universale, emerge la teoria del tempo ripetuto, secondo la quale ogni frazione di tempo che conosciamo esiste simultaneamente in infiniti universi. Immaginiamo di vivere non una, ma infinite versioni della nostra vita, con vari gradi di differenze. Questa prospettiva non solo offre una spiegazione a fenomeni come il dèjà-vu, frammenti di esperienze percepite come già vissute, ma potrebbe anche fornire una nuova interpretazione della realtà, in cui "noi non siamo mai morti e non siamo mai nati", ma esistiamo semplicemente in un loop temporale infinito.
Riflessioni Filosofiche e Conclusive
La contemplazione del multiverso e della teoria del tempo ripetuto porta con se profonde riflessioni filosofiche sull'esistenza. Questo paradigma amplia la nostra comprensione di cos'è realmente la vita, offrendoci una visione più complessa e sfaccettata della realtà. La possibilità di infiniti universi paralleli, in cui ognuno di noi vive infiniti percorso di vita, pone interrogativi fondamentali sull'essenza del libero arbitrio, sul significato dell'unicità e sulla struttura stessa del tempo. Mentre approfondiamo la nostra conoscenza dell'universo, forse la domanda più intrigante rimane: in quanti altri mondi stiamo facendo esattamente la stessa domanda?
Jordsjo è il fiore all'occhiello della Karisma Records. La band formatasi ad Oslo in Norvegia, per i suoi lavori trae ispirazione da diversi fantasiosi fattori. Si ispira un pò ai vecchi film horror, alla sinthmusic tedesca degli anni '70, al jazz norvegese, alla musica popolare svedese, ai romanzi fantasy ed infine anche alla natura norvegese.
Seguendo la tradizione del miglior rock nordico del secolo scorso, i Jordsjo riescono a fondere il rockprogressivo con il folk creando fantastiche melodie, attraverso un viaggio musicale dai passaggi minimalisti del mellotron fino alla piena tempesta rock.
"Salighet" è il quarto vero e proprio album in studio della band. Sette nuove tracce, che compongono quello che si preannuncia essere uno dei più grandi album prog del 2023. Con Salighet, i Jordsjo percorrono un viaggio tra vette ed abissi musicali, esplorando diverse forme di estasi attraverso varie composizioni e testi fantasiosi. Che si tratti di una danza, di una escursione in montagna, di una fiaba, di riflessioni religiose o di altri tipi di viaggi interiori, in un colorato suono folk-sinfonico. La musica è un contrappunto alla vita quotidiana mondana e desidera mostrare il mistero e le realtà alternative, con grandi dinamiche e drammaticità, sempre alla ricerca di una buona melodia.
Anche Salighet trae ispirazione dal jazz nordico e dalla musica folk, dalla musica classica del 1900 e dal rock di fine anni '60 e '70 in piena espansione sensoriale, creando la propria potente miscela musicale.
La band è composta dal polistrumentista Hakon Oftung ( The Chronicle of Father Robin, Ex Tusmorke, Black Magic ) e dal batterista Kristian Froland.
Tracks Listing:
1) Invokasjon 2:50
2) Sankeren 7:20
3) Salighet I 6:15
4) Salighet II 6:10
5) Ura 6:40
6) Danseritualer fra Jordsjo - Prosesjon & Ekstase 2:60
Artista: Fjieri Album: Words Are All We HaveNazione: Italia
Genere: Art Rock; Progressive; Jazz Anno: 2024
"Words All We Have" sarà pubblicato dalla SP Music in CD e digitale il 14 febbraio 2024.
Fjieri è un collettivo di musicisti nato nel 1997 inizialmente da un nucleo composto da Nicola Lori (chitarre), Stefano Panunzi (tastiere), Angelo Strizzi (batteria e percussioni) ed Elio Lori (basso).
Dopo aver ascoltato un'audizione della band, Richard Barbieri (Porcupine Tree, Japan) decide di unirsi a loro, diventando non solo musicista aggiunto ma anche produttore artistico.
Caratterizzato da una sofisticata combinazione di influenze art rock e rock progressivo, incorporando atmosfere raffinate, melodie malinconiche, ritmi trascinanti, linee di basso fretless e riff fantasiosi, l'album ricorda aspetti di Porcupine Tree, Eno, Japan, King Crimson e No-Man.
"Endless" (2009) è il loro debutto e vede la partecipazione di musicisti eccellenti come Mick Karn (Japan), Gavin Harrison (Porcupine Tree, King Crimson, The Pineapple Thief), Tim Bowness ( No-Man), il cantante giapponese Haco, Nicola Alesini, Andrea Chimenti e Laura Pierazzuoli al violoncello.
"Words Are All We Have", originariamente pubblicato nel 2015, ora appare come edizione Reloaded del 2023 con una traccia bonus ("A Sense Of Lost") e una rimasterizzazione più dinamica: Include una cover (cantata da Jakszyk) della rara canzone di Bowness/Barbieri, "Flame".
Nel loro secondo lavoro, "Words Are All We Have", la band è ora composta principalmente da NicolaLori (basso e chitarre) e Stefano Panunzi (tastiere), con un nuovo importante contributo di JakkoJakszyk (Tangent, King Crimson, Level 42, Franco Battiato) alla voce e alle chitarre; Tim Bowness canta in "Hidden Ties"; Gavin Harrison suona la batteria in "In The Blue Morning": Gli altri musicisti sono 05Ric (chitarra), Nicola Alesini (Sax, clarinetto), Mike Applebaum ( Tromba, flicorno), Cristiano Capobianco (batteria), Daniele Jacono (batteria), Gianpaolo Rao (batteria) e Angelo Strizzi (batteria).
DISCOGRAFIA:
Endless 2009
Ad occhi chiusi
Words Are All We Have 2015
Not Waving But Drowing
Words Are All We Have (Reloaded) 2024 official teaser
Siediti, mettiti comodo. Questa è la storia di un percorso artistico, una parabola lunga 30 anni. Ascolta. Immergiti. Elimina tutte le distrazioni; lascia che la musica ti parli, come faceva una volta. "Dirty Thirty" è il culmine di una lotta di classe, dell'ideale utopico di chi si aggrappa ostinatamente a un modello del mondo che abbraccia ancora il pensiero, la meraviglia e il coraggio dell'arte. Syndone è una visione, un viaggio di nove album, il desiderio di lasciare un segno nel mondo. Syndone è una mutaforma, una band che ha cambiato pelle e musicisti senza mai cambiare anima nuotando controcorrente, sfidando le mode e il declino (non solo musicale) di un'epoca in cui si può avere successo solo se piaci ai poteri costituiti. Eppure c'è stato un tempo in cui gli album discografici erano capaci di trasportarci, a cominciare dall'arte delle copertine degli album, di rompere le regole, oltrepassare i confini, con tutto un insieme di atmosfere, suoni e costruzioni stilistiche ponderate e raffinate. Quelli erano i giorni del rock progressivo; all'epoca si chiamava semplicemente 'pop', perchè era popolare. Oggi di progressivo resta ben poco: non c'è più il brivido della scoperta, non siamo più aperti alla meraviglia e allo stupore, non ci allontaniamo dall'idea di un essere umano sempre più standardizzato e sostituibile.
Nik Comoglio, cuore musicale e anima di questa storia, non si è mai arreso a questa realtà; affiancato dalle doti vocali e concettuali di Riccardo Ruggeri, il tastierista e compositore torinese è riuscito davvero a lasciare il segno. I Syndone con il loro rock erudito e impeccabile, tanto violento ed energico quanto malinconico e orchestrale, sono una sfida, un contrappunto, un dito medio alzato alla subdola strategia della narcosi collettiva astutamente calata dall'alto nel Kali Yuga ( era della discordia e ipocrisia ) della civiltà occidentale.
Sono un antidoto.
"Dirty Thirty" è il loro coronamento, il (forse) capitolo finale. Gustatelo come un buon vino, a piccoli sorsi, e ricordatevi di rimanere umani.
Dirty Thirty non è una compilation on un best of. I brani sono nuovi. E' presente qualche citazione da brani più 'antichi' ma a mò di divertissement. Quattro brani sono stati presi dai primi anni ma riarrangiati per orchestra. Tutto è cantato in inglese.
Track listing:
01) Dirty Thirty: The End of My Love (05:01)
02) Fight Club (03:08)
03) The Angel (04:15)
04) Valdrada's Screen (03:47)
05) I Spit On My Virtue (04:00)
06) I Only Ask For a Super Glue (05:06)
07) Mary Ann (05:58)
08) Renè (04:23)
09) God' Will (05:23)
10) Thousand Times I Cried (02:03)
11) So Long Everybody - The Time Has Come And I Must Leave You (05:10)
Questa è la presentazione di un album straordinario, intriso di tutta la magia del Symphonic Prog degli anni '70 con elementi Heavy caratterizzanti il Neo Prog dei nostri giorni, a tutto questo, e non è poco, va aggiunta l'eccellente interpretazione strumentale di tutti i membri della band. Album imperdibile per tutti gli appassionati del genere (e non), sempre alla spasmodica ricerca di nuovi capolavori. Consigliatissimo.
Il progetto Tritop nasce nel 2008 da un'idea di Ivo Di Traglia (batteria) e Roberto Sandirocco (tastiere), ai quali si aggiungono successivamente Iacopo Di Traglia (basso e voce) e Yuri Massaro (chitarra), il promettente quartetto, inizialmente chiamato Wanderlust, si esibisce in molte località del Centro e Sud Italia. Per motivi personali, il progetto assiste ad un break che sembrava essere definitivo. Nonostante ciò, Ivo continua a scrivere musica e a cercare nuovi membri con l'ardente desiderio di registrare un album al più presto.
Nel 2016 incontra il tastierista Pierfrancesco Di Pofi e insieme compongono nuovi brani e arricchiscono i precedenti, registrando tutte le idee sviluppate in anni di composizione, fino a quando gli attuali componenti della band Francesco Caponera (chitarra), Jacopo Tuzi (basso) e MattiaFagiolo (voce) si uniscono al progetto nel 2020.
I brani composti da Ivo hanno una chiara intelaiatura progressive, con riferimenti a Genesis, Yes, KingCrimson, Emerson Lake & Palmer. Ci sono anche influenze più recenti come Dream Theater, Haken, Flower Kings e Kaipa, solo per citarne alcuni. Nel maggio 2022 viene completato e registrato l'album di debutto intitolato "Rise Of Kassandra": un concept album che cerca di descrivere alcuni aspetti peculiari della natura umana, come la paura del caos e come questo ci spinga a creare strutture di oppressione. I testi (in inglese) sono stati scritti da Iacopo. E' stato realizzato un video animato della title track, della durata di 13 minuti, che testimonia la complessità dell'intera opera.
Video che potete vedere ed ascoltare qui sotto.
Tracks listing:
1) Rise of Kassandra (13:00)
2) Delighted Insanity (05:46)
3) Island Of Servitude (05:11)
4) The Sacred Law Of Retribution (23:46)
Line-up:
Ivo Di Traglia - Drums
Jacopo Tuzi - Bass
Francesco Caponera - Electric Guitar
Pierfrancesco Di Pofi - Piano, Keyboards, Hammond, Mellotron, Synth
Mattia Fagiolo - Vocals
Con:
Pasquale Ripa - Electric Guitar
Andrea Ricci - Electric Guitar
Emanuele Andolfi - Electric Guitar
Vincenzo Mancini - Electric Guitar
Peter Cornacchia - Acoustic & Classical Guitars, Mandolin