PROGRESSIVE ROCK. '70/ '80/ '90 e oltre - Neo Prog. Psichedelic Prog. Heavy Prog. Crossover Prog. Symphonic Prog. Italian Progressive Rock. Eclectic Prog. Rock.
(QUESTA MUSICA TI SALVERA' LA VITA)
G E N E S I S M A R I L L I O N
Dopo 49 anni dall'album di debutto e con il tastierista Hans Ludin, unico rimasto, la band pubblica l'ultima sua fatica discografica.
Il suo 15° album in studio, ennesima meraviglia dal titolo "Sommargryningsljus" che tradotto letteralmente, significa ' luce dell'alba estiva' rappresenta il viaggio attraverso la notte per incontrare nuovamente la luce.
Questo nuovo lavoro si presenta come un viaggio affascinante attraverso il vasto e colorato paesaggio del progressive-rock, fedele alla tradizione della band ma con occhi puntati verso nuovi orizzonti musicali. In questo articolo mi propongo di esplorare le novità introdotte in quest'album, mettendole a confronto con le produzioni precedenti, analizzando le evoluzioni stilistiche e musicali che contraddistinguono il percorso della band svedese.
Panoramica
"Sommargryningsljus" emerge come un opera complessa e stratificata, ricca di texture sonore che spaziano dal folk nordico a esplorazioni sinfoniche, dall'hard rock all'avanguardia jazzistica, mantenendo sempre vivo il legame con le radici del progressive rock degli anni '70. La capacità dei Kaipa di fondere melodie accattivanti con complessità compositive e strumentali dimostra la loro inesauribile fonte di creatività e la ricerca di un suono sempre nuovo ma coerente con il loro stile.
Confronto con lavori precedenti
Analizzando la discografia dei Kaipa, è evidente come ogni album abbia rappresentato un passo in avanti nel loro percorso artistico. "Sommargryningsljus", tuttavia si distingue per la sua capacità di sintetizzare gli elementi più caratteristici dei lavori precedenti, elevandoli a nuovo livello, Se confrontato con album come 'Vittjar' o 'Sattyg', "Sommargryningsljus" mostra equilibrio più marcato tra le melodie vocali e le parti strumentali, unendo complessità e accessibilità in maniera eccellente.
Evoluzione Stilistica e Musicale
La band, nel corso degli anni, ha saputo rinnovarsi costantemente, accogliendo nelle sue file musicisti capaci di apportare freschezza e nuove idee. Quest'ultima opera testimonia un'evoluzione in cui le influenze folk si fondono con elementi di musica classica e sonorità moderne, creando un sound unico che rispetta la tradizione prog rock per essendo profondamente innovativo. La maturità compositiva dei Kaipa raggiunge con "Sommargryningsljus" una delle espressioni più alte, dimostrando come la band non abbia paura di sperimentare e di evolversi.
Nuove influenze e Contaminazioni Sonore
"Sommargryningsljus" è un album che trae ispirazione da un'ampia varietà di fonti, evidenziando l'apertura della band verso nuove influenze. L'introduzione di strumenti atipici per il genere, come nyckelharpa e violini folk, insieme all'uso innovativo dei sintetizzatori, conferisce all'album una patina di originalità e freschezza. Queste contaminazioni sonore non solo arricchiscono il tessuto musicale dei Kaipa ma lo proiettano verso nuovi orizzonti espressivi, rendendo "Sommargryninglsjus" un crocevia di culture musicali.
Impatto sul Panorama Musicale Attuale
Il rilascio di "Sommargryningsljus" si inserisce in un contesto musicale in cui il progressive rock sta vivendo una nuova giovinezza, grazie a band che, come i Kaipa, riescono a innovarsi mantenendo vive le radici del genere. La capacità dell'album di parlare a un pubblico vasto e variegato, coniugando complessità e accessibilità, testimonia l'importanza di questo lavoro non solo per gli amanti del prog rock ma per il panorama musicale in generale. "Sommargryningsljus", con le sue sonorità ricercate e le sue ambizioni artistiche, si staglia come un faro luminoso nella produzione musicale contemporanea, indicando una via possibile per la musica del futuro.
Track list:
1 - Sommargryningsljus (1:30)
2 - Seven Birds (9:50)
3 - Like Thousand Dawns (11:08)
4 - Revelationview (9:28)
5 - Chased By Volves and Burned the Sun (10:17)
6 - Spiderweb Train (15:29)
7 - Songs in Our Hands (13:00)
8) - Sommargryningsljus (3:58)
9) Sommargryningsljus ( Single Edit) Bonus Track (5:24)
Le Orme: tra nuova ispirazione e tradizione in "Il Leone e la Bandiera".
Il panorama musicale italiano si arricchisce di un nuovo capitolo con l'uscita di "Il Leone e la Bandiera", l'ultimo lavoro della storica band progressive rock Le Orme. Dopo decenni di carriera, il gruppo continua a sperimentare, amalgamando suoni e temi che riflettono una profonda evoluzione artistica senza tuttavia abbandonare le radici che hanno segnato la loro lunga e fruttuosa storia musicale.
La band con i suoi oltre 50 anni di carriera, ha attraversato molteplici fasi artistiche, passando dal beat degli esordi alla sperimentazione sinfonica del rock progressivo. "Il Leone e la Bandiera" si presenta come un capitolo che,pur guardando al futuro, mantiene un dialogo costante con il passato della band, riaffermando l'identità sonora che ha reso Le Orme uno dei pilastri del progressive italiano.
L'album su distingue per la sua ricca tessitura sonora, che combina l'utilizzo di strumenti classici del rock con soluzioni più avanquardistiche. Il risultato è un sound che, pur essendo fedele allo spirito progressive, si apre a nuove sperimentazioni, dimostrando come la band non temi di reinventarsi. Ogni traccia rivela un'attenta lavorazione sia nella composizione che nell'arrangiamento, offrendo all'ascoltatore una esperienza d'ascolto coinvolgente e riflessiva.
La complessità compositiva e la varietà degli arrangiamenti distinguono questo album dagli immediati predecessori. La fusione di melodie accattivanti con strutture ritmiche elaborate si traduce in un'opera di profonda maturità artistica. Il lavoro sui timbri e le atmosfere è particolarmente evidente, con passaggi che da sonorità eteree conducono a momenti di vigorosa energia rock.
I testi dell'album si collocano in perfetta sintonia con la musica, esplorando temi dell'esistenza, del tempo che passa e della ricerca di identità. Si tratta di riflessioni profonde, evocative, che trovano nella poesia e talvolta nella critica sociale una loro chiara espressione: "Il Leone e la Bandiera" non è solo un'opera musicale, ma un viaggio emotivo e intellettuale che affonda le radici nell'osservazione della realtà contemporanea e della condizione umana.
Rispetto ai lavori precedenti, "Il Leone e la Bandiera" si distingue per una maggiore audacia nell'esplorazione di nuove dimensioni sonore. La band non si limita a replicare le atmosfere dei gloriosi anni '70 ma cerca invece un dialogo tra tradizione e innovazione. Questo lavoro si impone così come un ponte tra le diverse anime della band, conciliando l'eredità del passato con le potenzialità del suo futuro musicale.
"Il Leone e la Bandiera" è una conferma della vitalità artistica della band, apprezzabile per la capacità di mantenere alto il livello di inventiva e creatività,consolidando la posizione della band nel panorama del rock progressivo sia italiano che internazionale. "Il Leone e la Bandiera" non solo arricchisce la discografia de "Le Orme" ma segna anche un importante punto di riferimento per gli appassionati del genere.
Band formatasi circa 6 anni fa con tutti elementi dopolavoristi della provincia di Roma accomunati dall'amore per il progressive rock. Raccolti intorno al progetto del tastierista e poli strumentista Alessandro Papili, creano questa prima eccellente opera prima nei ritagli di tempo che riescono a concedersi.
La band è a favore della libera circolazione della musica, e pertanto, al momento non esiste il CD fisico da poter mettere in vendita. Ognuno dei componenti della band è stato produttore del lavoro finale mettendo a disposizione esperienze e competenze per un risultato complessivo stupefacente. Sul link sottostante trovate tutto ciò che riguarda oltre allo streaming su soundcloud o youtube anche il disco in download gratuito in mp3 e/o flac (con il booklet all'interno) 'https://linktr.ee/cambiodellaguardiamusic'
L'introduzione scritta nel booklet e anche nelle descrizioni degli streaming, spiega il concetto di quest'opera. " Io qui non vedo vergini pronte a cullarti l'anima... e non vedo angeli a guidare la mia spada...".
Il messaggio di quest'opera si può definire in queste due frasi de "Il duello". Il, realizzare in battaglia l'assenza di entità superiori, dove nel tempo la fede riposta in loro si sono spesso nascoste e giustificate le guerre e le brutalità umane. Un modo per rendere le coscienze pulite in nome di un progetto divino cruento più grande, di cui nessuno ne vede il disegno. Questo lavoro è contro l'odio ingiustificato e contro tutti i metodi con cui l'uomo nella storia ha cercato di renderlo accettabile. E' un viaggio di riflessione che inizia con una fede cieca da entrambi i fronti e che si conclude con lo sgretolamento delle proprie convinzioni in un cruento campo di battaglia e morte. Questo stesso viaggio racconta sia del passato che del presente, perchè la storia come spesso accade non rende l'uomo memore dei suoi errori, ma gli fa ripetere il cerchio dell'odio più volte.
Il Cambio della Guardia, oggi, fa rivivere attraverso l'arte della musica, le crociate, un periodo storico intriso di battaglie, fede e conquiste. In questo contesto si colloca l'album "Cambio della Guardia" che con questa opera ha riacceso l'interesse per un'epoca lontana, ma ancora viva nelle sue tematiche. Quest'opera si distingue non solo per la sua ricchezza tematica, ma anche per l'introduzione di sonorità che fondono il passato al presente del rock progressivo, l'album si presenta come un viaggio attraverso il tempo, dove ogni traccia è un capitolo di una storia più grande che parla di crociate, eroi ed epoche dimenticate. Attraverso i suoi testi e le sue composizioni complesse, la band invita l'ascoltatore a riflettere sulla natura ciclica della storia e sulle lezioni che possiamo trarre dal passato per comprendere meglio il nostro presente.
Un elemento distintivo del "Cambio della Guardia" risiede nelle sue radici musicali profondamente ancorate alla tradizione del progressive rock degli anni '70, richiamando band iconiche come Banco del Mutuo Soccorso, PFM, Genesis etc...etc.... Questo legame, tuttavia, non impedisce alla band di esplorare nuove dimensioni sonore, integrando innovazioni che arricchiscono il genere con elementi moderni. L'album è un omaggio alla storia del progressive, ma è anche un passo avanti, una fusione tra omaggio e innovazione. Ogni brano dell'album è un mosaico di emozioni, storie e riflessioni. Dalle epiche narrazioni di storiche battaglie alla contemplazione della natura umana, la band riesce a creare un ponte tra passato e presente, tra l'individuale e l'universale. La ricchezza lirica dell'album, combinata con la sua complessità musicale, offre una profonda immersione nei temi trattati, invitando all'ascolto attento e ripetuto.
Il "Cambio della Guardia" non è solo un viaggio nel passato, ma una riflessione sul nostro tempo. Attraverso il prisma delle crociate, l'album ci interpella su temi di attualità, come i conflitti religiosi e territoriali, il senso di appartenenza e la ricerca di una identità collettiva in un mondo in continuo cambiamento. Con la sua capacità di collegare eventi storici a questioni contemporanee, l'opera si rivela straordinariamente pertinente, invitando a una riflessione più ampia sulla nostra situazione globale.
In conclusione, Il "Cambio della Guardia" è un'opera che travalica i confini musicali per divenire un punto di riflessione culturale e storico. La sua capacità di dialogare con il passato, mantenendo al contempo uno sguardo rivolto al futuro, ne fa un elemento di spicco nel panorama del progressive rock moderno, dimostrando che la musica può essere un potente veicolo per l'esplorazione di temi profondi e universali.
In definitiva, questo è un album che merita sicuramente di essere ascoltato e apprezzato per la sua profondità emotiva, la potenza delle interpretazioni vocali e strumentali e la capacità di trasmettere messaggi universali che toccano il cuore di chi ascolta. La combinazione di queste caratteristiche rende l'album un'esperienza musicale unica e indimenticabile, in grado di trasportare l'ascoltatore in mondi emotivi e suggestivi.
Tracking List:
I - Prologo 05:13
II - C'è Un'Armata Che Mi Aspetta 03:01
III - Il Crociato - Parte Prima 04:46
IV - Il Duello 07:56
V - In Fondo Al Mare 03:39
VI - Gerusalemme 07:47
VII - Gerusalemme - Parte Seconda 09:00
VIII - Il Crociato - Parte Seconda 03:57
IX - Oriente 03:06
X - Il Ritorno 08:08
Line-up
Davide "iTTo" Magalotti - Basso, fonico, grafico e informatico
L'Infinita Danza Cosmica: Tra Tempo, Spazio e Dimensioni
Tempo, Spazio e Dimensioni
L'esplorazione dell'universo ha sempre affascinato l'umanità, spingendola verso il confine estremo della conoscenza e della comprensione. L'espansione dello spazio e il rallentamento del tempo rappresentano concetti tanto astratti quanto reali, offrendoci un'inedita interpretazione dell'esistenza e della struttura stessa dell'universo. Questi fenomeni, insieme alle dinamiche delle dimensioni, ai buchi neri e alla misteriosa relazione tra spazio e tempo, ci suggeriscono l'esistenza di una trama complessa di cui facciamo parte.
Le Cornici del Cosmo: Tradurre l'Invisibile
La conoscenza attuale suggerisce come lo spazio stesso sia in espansione, e questa crescita continua sembra comportare un parallelo rallentamento temporale. Le stringhe teoriche, fondamenta dell'universo basate su 12 differenti dimensioni, assumono un ruolo cruciale. Esse si avvolgono e si intrecciano, bloccando efficacemente il passaggio verso la completa comprensione dello spaziotempo e mantenendo ancora molti dei suoi segreti celati.
Aspettando il Grande Salto: Alla Soglia di Nuove Realtà
L'attesa dello scoppio di un nuovo buco nero, un black Hole, pone la base per una teoria affascinante che flirta con la soglia dell'ignoto. L'evento sarebbe così potente da permetterci di attraversare verso un altro universo temporale, offrendoci l'opportunità di esplorare scelte infinite in un continuo gioco di possibilità. Questo sarebbe un universo in cui lo spazio e il tempo si convergono e diventano inseparabili, rendendo la nostra comprensione attuale solo una frazione di ciò che effettivamente potrebbe essere.
Dalla Polvere di Stelle alla Danza Galattica
Vita e morte delle stelle e delle galassie delineano un ciclo eterno nell'universo. evidenziando la nostra piccola parte in un enorme e complesso meccanismo cosmico.
Le particelle trovano la loro fine e immediatamente si trasferiscono, attraverso un incessante ciclo di annichilimento e creazione, in innumerevoli universi paralleli.
Questo processo svela la natura dinamica dell'universo, far nascere, distruggere e rimodellare costantemente esistenze e realtà in modo che mai riusciremmo a concepire interamente.
Il Velo della Coscienza: Tra Futuro e Dimenticanza
Nel viaggio attraverso questi infiniti universi, ci troviamo di fronte alla realizzazione che la nostra attuale realtà sarà in un futuro una delle molte possibilità dimenticate.
L'annichilimento delle particelle attraverso l'universo porta alla materializzazione delle nostre future esistenze, posti dove la nostra odierna consapevolezza non avrà più posto o forma. E' in questo continuo flusso di esistere e non esistere che il confine tra memoria e oblio diviene sempre più sfumato.
Conclusioni: I Misteri dell'Universo
La danza cosmica tra l'espansione dello spazio, il rallentamento del tempo, e l'esplorazione di universi paralleli ci offre una finestra unica sulla natura dell'esistenza. Mentre le stringhe delle 12 dimensioni continuano ad impedirci una piena navigazione e comprensione dello spaziotempo, l'attesa dell'esplosione di nuovi Black Holes e il viaggio attraverso le scelte infinite sottolineano la nostra infinitesimale partecipazione nella vastità dell'universo. Questa incessante ricerca della conoscenza e del posto dell'umanità all'interno dell'infinito arazzo dell'esistenza sottolinea la nostra continua evoluzione e adattamento, aprendoci strade mai immaginate verso nuove frontiere della comprensione.
Performs 25th Anniversary Script For A Jester's Tour
Mick Pointer - Performs Script for a Jester's Tour
Di tanto in tanto mi va di rispolverare vecchi lavori, un po' per nostalgia, ma soprattutto per la validità e l'importanza che certe opere hanno avuto nell'accrescimento esponenziale, durante questi anni, del Progressive Rock.
Mick Pointer - Ex Marillion & Special Guest
Grande performance live nel 25th anniversario dell'ormai storico album "Script For A Jester's Tear" dei Marillion eseguita da Mick Pointer cofondatore della ormai storica band, Nick Barret ( Pendragon), Mike Varty (Credo) , Brian Cummins (Carpet Crawlers).
Registrazione non impeccabile , ma documento imperdibile.
Proseguiamo con la nostra di ricerca di quelle band che negli US hanno saputo dare risalto ad un genere musicale che sembrava inizialmente essere soltanto prerogativa anglosassone , o tuttalpiù Europea.
Nell'ordine i gruppi:
I New England con la impressionante sinfonia classicheggiante di oltre sei minuti "Explorer Suite".
La terza traccia, "Lady of the Morning", dei Victor Peraino's Kingdom Come tratta dall'album No Man's Land Not On Label del 1975 è un piccolo capolavoro tra symphonic prog e canterbury sound.
Il brano numero quattro "Given the Time" degli Everfriend è una ballata jazz-rock-blues con tastiere e basso a dettare melodie e tempi.
Proseguiamo con i Morningstar, con il brano "Through the Night" che ricalca in qualche maniera il Pomp Rock Classic di Stix e Boston.
I Gypsy invece virano verso il rock psychedelic, che sarebbe anche apprezzabile se non fosse per qualche sbavatura vocale del cantante. Il brano "Turning Wheel", tuttavia, si lascia apprezzare grazie alla volata strumentale finale.
Il settimo brano "Three Primates" di Steve Tibbets è un ottimo esempio di Progressive Folk ricercato ed elaborato.
l'ottavo brano, "Gabriel" degli Autumn People è un Classic Soft Rock, con un dolce vocalizzo ben supportato da organo e chitarra elettrica.
Altro brano Soft Rock è il seguente "INeed a Hundred of You" dei Coven con la possente voce della cantante sostenuta da una gradevole sezione d'archi.
Il penultimo brano, "Firmer Hand" dei Pre è uno straordinario incedere strumentale e vocale di oltre nove minuti, con il cantante che sembra avere preso in prestito la voce dell'immenso Jon Anderson degli Yes, stupefacente.
Una bella chitarra elettrica apre l'ultimo brano di questa 12esima compilation dedicata al progressive rock made in US degli anni '70. "Night Dream" dei Citadel è un brano Hard Prog strumentale energico, vigoroso ed emozionante.