domenica 21 luglio 2024

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore 2014 (Rock Progressivo Italiano)

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore

2014

Rock Progressivo Italiano


 

Il Volto e la Maschera: Un viaggio Musicale e Teatrale

A Santa Maria Capua Vetere, ridente e storico ( Capua) paesino a 6 km da Caserta, si formano Il Volto e la Maschera, la band emerge in un'epoca di rivoluzione musicale, tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70, un periodo riconosciuto universalmente come l'apice del rock progressivo. Questo contesto artistico rigoglioso vide gruppi del calibro di Genesis, Yes, Pink Floyd, Emerson Lake & Palmer, King Crimson, Jethro Tull, Van Der Graaf Generator, Gentle Giant, i nostri Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi, Le Orme etc. etc. ridisegnare i confini della musica. In questo ricco ambiente culturale, Il Volto e la Maschera si formò dalla fusione di artisti provenienti da background musicali diversificati, dando vita a un progetto , che sebbene circoscritto, nel suo piccolo sarebbe presto diventato una leggenda.

Evoluzione storica del gruppo

Da una configurazione iniziale che vedeva quattro componenti, la band attraversò una significativa evoluzione nel corso della seconda metà degli anni '70, consolidandosi infine come un trio. Questa trasformazione rifletteva la tipica composizioni di alcune importanti band di Rock Progressivo del tempo, con un'enfasi particolare sugli arrangiamenti complessi e sulla capacità di fusione tra il suono e la narrazione.

Influenze Musicali e contesto degli anni '60 e '70

Le radici musicali de Il Volto e la Maschera si estendono profondamente nella terra fertile del Rock Progressivo, un terreno condiviso con giganti della musica come Emerson, Lake & Palmer e Yes. Il gruppo non solo assorbì l'influenza di questi maestri ma cercò anche di tessere la propria identità unica attraverso l'integrazione di elementi teatrali e narrazioni profonde all'interno delle loro esibizioni live.

Integrazione di teatralità e narrazione

Gli Spettacoli de Il Volto e la Maschera non erano semplici concerti ma vere e proprie  opere narrative, dove la musica serviva da colonna sonora per le battaglie morali tra il Bene e il Male. Questo approccio non solo distingueva la band nell'ambiente musicale dell'epoca ma arricchiva ogni esibizione con un livello di profondità e significato raramente visto nei gruppi contemporanei.

Formazione originale e successiva riduzione a trio

La formazione del gruppo ha visto vari cambiamenti nel tempo, ma l'ossatura portante rimase sempre fedele ai fratelli Aulicino, Pasquale e Giancarlo, con la variazione di batteristi  e vocalisti che si succedettero. La perdita del loro vocalist segnò un momento oscuro nella storia della band, culminando nel suo scioglimento definitivo.

Ritorno e registrazione del CD "Ancora un Fiore"

Il 2014 segnò un tentativo di resurrezione per Il Volto e la Maschera, portando alla registrazione del CD "Ancora un Fiore". Quest'opera incapsula l'essenza delle tematiche care al gruppo: la lotta tra bene e male, il conflitto interiore e la speranza di redenzione attraverso la comprensione e l'accettazione di se. Ogni brano del CD si configura come un capitolo di un'ampia narrazione, offrendo agli ascoltatori un viaggio emotivo e intellettuale attraverso la musica.

Tematiche del CD: la lotta tra bene e male

L'album "Ancora un Fiore", una sessione dal vivo senza interruzioni, si sviluppa come un dialogo continuo sulla condizione umana, esplorando le dinamiche del conflitto interiore e la perenne tensione tra le forze opposte del Bene e del Male. Queste tematiche non sono nuove nell'ambito artistico, ma Il Volto e la Maschera le affronta con una freschezza e una profondità evocative, resi possibili grazie all'integrazione tra il liricismo delle loro composizioni e l'impatto della loro esecuzione musicale.

Analisi dei brani principali del CD

"Ancora un Fiore" si apre con "Prima Percezione", una traccia che mette in campo la complessità emotiva con cui l'album si svolge, seguita da "Non ci sono sogni" e "Io Burattino", che affondano ancora più a fondo nelle riflessioni sul libero arbitrio e sulla predestinazione. Seguono: "Ancora un Fiore" e "Notte Incolore" a rimarcare i concetti principali dell'opera.  "Il Buio nell'Anima" e "Tutto Scandisce il Tempo" rappresentano il culmine di questa esplorazione, portando gli ascoltatori attraverso un viaggio intenso nel cuore della psiche umana.

Scioglimento definitivo e ricordo del vocalist

La perdita del vocalist ha segnato un punto di non ritorno per Il Volto e la Maschera, conducendo alla decisione sofferta di porre fine alla loro avventura musicale. Tuttavia, l'eredità lasciata dalla band attraverso "Ancora un Fiore" permane come testimone della loro ricerca artistica, del loro talento e della loro passione, conservando vivo il ricordo di ciò che hanno condiviso con il mondo musicale e con i loro fan.

Track lists:

1) Prima percezione

2) Non ci sono sogni

3) Io burattino

4) Ancora un fiore

5) Notte incolore

6) Il buio nell'anima

7) Tutto scandisce il tempo

Line-up:

Pasquale Aulicino: Organo, Piano elettrico, Sintetizzatore, Eminent Solina B 106, Coro

Joseph Papetti: Voce solista, bar chimes, tamburino, chitarra elettrica

Oscar Canneto: Batteria, chitarra acustica

Giancarlo Aulicino: Basso, chitarra acustica

Nota: nella registrazione del CD non vi sono piste di sovrapposizioni, tutti gli strumenti sono stati suonati dal vivo.

Per un primo ascolto:



martedì 9 luglio 2024

Io Sono Musica: (Divagazione Scientifica) 7°

                                   Divagazione Scientifica

                                   Io Sono Musica: Part 1

Musica

              La Musica dell'Universo: Un Viaggio Cosmico

La nostra esistenza è intrisa di misteri ancora irrisolti, e tra questi, una delle rivelazioni più affascinanti riguarda la natura fondamentale dell'universo stesso. Siamo circondati da particelle di luce ed energia che, nella loro essenzialità, raccontano la storia di una danza cosmica che ha inizio dalle profondità più remote del tempo e dello spazio. Queste particelle, dotate di una consapevolezza unica nel suo genere, sono state selezionate per compiere viaggi attraverso le galassie, portando con se la chiave per comprendere la nostra stessa essenza.
Origini cosmiche della particella di luce ed energia
Le particelle di luce ed energia, protagoniste silenziose dell'evoluzione dell'universo, rappresentano il filo conduttore che lega la creazione di tutto ciò che ci circonda. Nate nel brodo primordiale che ha dato vita al primo universo, queste particelle contengono in se il segreto degli albori dell'esistenza. La loro natura immateriale le rende testimoni privilegiati e partecipanti attivi nei cicli infiniti di vita e morte che caratterizzano l'universo stesso.
Scelta della particella per il pianeta Terra (breve storia di una particella)
Verso la metà del secolo scorso, una di queste particelle è stata scelta per intraprendere un viaggio verso il pianeta terra. Questa missione si è rivelata unica nel suo genere, poichè ha offerto alla particella l'opportunità di interagire in maniera diretta con un ambiente ricco di diversità e possibilità. La Terra, sebbene sia solo uno degli oltre 2000 miliardi di pianeti esistenti nel nostro universo, rappresenta un palcoscenico straordinario per la raccolta e la condivisione di conoscenze.
Ruolo delle particelle energetiche nella raccolta di conoscenze
Ogni particella di energia ha il compito fondamentale di accumulare esperienze e conoscenze, prima durante il suo viaggio attraverso l'universo e dopo durante la permanenza nel pianeta dove è stata  assegnata. Questa missione si traduce nella costante ricerca di nuove informazioni, che verranno poi catalogate e conservate per essere trasferite al termine del viaggio. Il pianeta Terra, con la sua straordinaria varietà di forme di vita e fenomeni naturali, offre un'opportunità senza pari per la raccolta di dati significativi e la comprensione dei meccanismi che regolano la vita.
Illustrazione del ciclo infinito di vita e morte degli universi
Il concetto di nascita e distruzione che caratterizza gli universi non è altro che un'estensione del ciclo della vita che osserviamo quotidianamente sulla Terra. I buchi neri massicci, situati solitamente al centro delle galassie, rappresentano la destinazione finale delle conoscenze accumulate dalle particelle di energia. Questi giganti cosmici, accumulando materia ed energia, preparano lo scenario per successivi Big Bang, i quali daranno vita a nuovi universi, perpetuando così l'eterno ciclo di esistenza.
Funzione dei buchi neri massicci come database cosmici
I buchi neri, spesso visti come insieme insondabile di misteri, hanno un ruolo chiave all'interno della comprensione dell'universo. Essi agiscono da catalizzatori nel processo di raccolta di tutte le esperienze e le conoscenze acquisite durante il viaggio delle particelle di luce. Al termine di ogni era cosmica, questi "database" cosmici liberano le informazioni assorbite, rendendole disponibili per la creazione di nuovi universi, in un ciclo senza fine di condivisione ed evoluzione.
Prospettive future nel contesto terrestre
La continua ricerca e l'analisi delle particelle di luce offre una straordinaria possibilità di ampliare la nostra conoscenza del cosmo e della vita sulla Terra. Comprendendo meglio il ruolo di queste particelle nell'evoluzione dell'universo, siamo in grado di intravedere nuove prospettive future, non solo per la scienza ma anche per la nostra stessa esistenza. Questo viaggio cosmico, che collega il microcosmo al macrocosmo, è un invito a riflettere sulla nostra posizione nell'universo e sul contributo che possiamo fornire alla vasta sinfonia della vita.

CONTINUA....... ( vedi prossimo capitolo della rubrica "Divagazione Scientifica")

sabato 6 luglio 2024

Flame Dream - Silent Transition 2024 (Symphonic Prog) Svizzera

                    Flame Dream - Silent Transition

                              Symphonic Prog  (Svizzera)


                                     Nuovo sorprendente album dei Flame Dream
Dopo una lunga pausa di 38 anni, la storica band svizzera di Progressive Rock "Flame Dream" torna a stupirci con il loro ultimo lavoro discografico intitolato "Silent Transition". Questo nuovo album rappresenta un significativo ritorno alle scene per una band che ha lasciato un segno indelebile nel panorama progressivo degli anni '70 e '80. "Silent Transition"  si pone in continuità con la tradizione progressive della band ed in particolare con i loro primi 3 album, pur introducendo elementi innovativi e sperimentali che testimoniano la crescita e la maturazione artistica dei suoi membri.
                                                 Analisi Musicale e Composizione
L'album è un viaggio attraverso atmosfere sognanti e intricati paesaggi sonori che fondono la maestria  tecnica espressa  nelle composizioni dei Flame Dream  con tematiche moderne e suoni aggiornati. La band non tradisce le aspettative, offrendo una complessità strumentale che è stata sempre la loro firma, impreziosita da armonie sofisticate e una sezione ritmica potente e precisa. "Silent Transition" si distingue per la sua capacità di equilibrare l'energia del rock progressivo classico con le innovazioni del sound contemporaneo, creando un'opera che è allo stesso tempo nostalgica ed avanguardistica.
                                                  Confronto con i Primi Album 
Nel confronto con i primi lavori della band, si nota subito quanto "Silent Transition" sia fedele alle radici del sound dei Flame Dream e nello stesso tempo sia espressione del loro desiderio di esplorare nuovi territori musicali. A differenza dei primi album, caratterizzati da un rock progressivo puro e talvolta austero, questo nuovo lavoro incorpora una varietà più ampia di influenze, che spaziano dal jazz al folk, senza mai perdere quell'identità prog che ha definito la band. Questo testimonia l'evoluzione artistica  dei Flame Dream, capaci di rinnovarsi, anche dopo una pausa di 38 anni, senza rinnegare il proprio passato musicale.
                                                            Impatti e Riflessioni
L'impatto emotivo di "Silent Transition" è notevole, offrendo ai fan vecchi e nuovi uno sguardo intimo sulla crescita personale ed artistica della band.
La produzione dell'album è impeccabile, con ogni strumento che trova il suo spazio all'interno del mix sonoro, permettendo ai dettagli più minuti di emergere e arricchire l'esperienza d'ascolto.
L'album offre una varietà di tracce che soddisfano sia gli amanti delle lunghe suite epiche che hanno da sempre caratterizzato il rock progressivo, sia coloro che preferiscono brani più brevi e diretti.
                                                                       Conclusione
Possiamo definire"Silent Transition" un capolavoro che segna il glorioso ritorno dei Flame Dream: Quest'album non solo soddisfa le aspettative, ma le supera, proponendo una musica che è intelligente, emotiva e incredibilmente avvincente. Con "Silent Transition" i Flame Dream hanno dimostrato che è possibile rimanere fedeli alle proprie radici musicali pur evolvendo  adattandosi ai cambiamenti del panorama musicale moderno. E' un album che merita di essere ascoltato più volte, in quanto ogni ascolto rivela nuovi strati di complessità e bellezza.

Track Lists:

1) No Comfort Zone  11:27
2) Silent Transition  12:28
3) Velvet Clouds  10:30
4) Out From the Sky  06:26
5) Signal on the Shores  07:02
6) Winding Paths  14:56

Line-up

Peter Wolf - Voce, flauto, sax
Urs Hochuli - Basso
Roland Ruckstuhl - Piano, organo, tastiere, percussioni
Peter 'Pit' Furrer - Batteria, percussioni
Con:
Alex Hutchings - Chitarra elettrica, chitarra 12 corde, chitarra classica

Per un primo ascolto:
                                            Winding Paths

Discografia:
                                            Calatea (1978)
                                           Elements (1979)

                                        Out in the Dark (1981)

                                                               Supervision (1982)

Pop Periodo:
                                                               Travaganza (1983)

                                                                     8 on 6 (1986)

venerdì 5 luglio 2024

The Windmill - Mindscapes 2024 (Symphonic Prog) Norvegia

                    The Windmill - Mindscapes

                                    Symphonic Prog

                                                               Norvegia (2024)


                                                   The Windmill - "Mindscapes"
"Mindscapes", l'ultimo lavoro in studio della rinomata band norvegese The Windmill, rappresenta un viaggio musicale che trascende le convenzionali frontiere del rock progressivo. Caratterizzato da un equilibrio squisito tra melodia e complessità tecnica, questo album segna un punto di svolta nella discografia della band. La narrazione sonora, intricata e ricca, invita l'ascoltatore a immergersi completamente nelle sue dinamiche e sfumature.
Panorama di "Mindscapes"
L'album si apre con una traccia che imposta immediatamente lo stato d'animo e le premesse per un'avventura sonora inusuale. Con "Mindscapes", i The Windmill proseguono la loro naturale evoluzione sonora, coniugando armoniosamente elementi tradizionali del prog con sperimentazioni audaci. La capacità di narrare storie attraverso i loro strumenti rimane una delle caratteristiche distintive della band, dimostrando una maturità e una profondità artistica che pochi riescono ad eguagliare.
                                        Analisi dettagliata del brano d'apertura
La traccia d'apertura "Fear" (22:47), serve come porta d'accesso al mondo di "Mindscapes", stabilendo un dialogo intimo con l'ascoltatore. Gli accordi iniziali, accompagnati da una delicata tessitura di tastiere, preannunciano un viaggio emotivo e musicale senza precedenti. La band dimostra fin dai primi momenti una padronanza della dinamica e dell'arrangiamento che rende ogni passaggio, dal più tenue al più esplosivo, una scoperta continua.
                                           Analisi dei brani successivi dell'album
"Calton Hill", una composizione che riflette sul passare del tempo, mescolando nostalgie e speranze, con un impressionante sezione ritmica.
"I Still Care", offre  un'esperienza quasi cinematografica, con suoni che evocano le meraviglie naturali del nord e la loro effimera bellezza.
"Nothing in Return", un pezzo complesso che esplora i temi del viaggio interiore e della ricerca di sè attraverso metafore musicali intricate, racchiudendo in sè l'essenza emotiva e compositiva di tutto l'album. La capacità della band di amalgamare le esperienze vissute nei precedenti brani culmina in una composizione che è allo stesso tempo un addio e una promessa di avventure future. "Nothing in Return" lascia l'ascoltatore in uno stato di contemplativa soddisfazione, desideroso di ripetere l'esperienza sonora.
                                               Confronto con l'album precedente
"Mindscapes" mostra una crescita sostanziale rispetto al suo predecessore. Se gli album precedenti della band erano caratterizzati da un forte imprinting melodico e una spasmodica ricerca armonica, con "Mindscapes"  i The Windmill abbracciano una maggiore libertà espressiva. Le strutture dei brani sono più fluide, la varietà timbrica più ampia e l'introspezione lirica più profonda, segnando un'evoluzione che mantiene fedeli i fan di lunga data pur attirando nuovi ascoltatori.
                                                    Evoluzione sonora della band
L'evoluzione sonora dei The Windmill si manifesta pienamente in "Mindscapes", dove ogni brano rappresenta un colore diverso della loro cromia musicale. La band ha saputo mantenere la propria identità, arricchendola di nuove sfumature e influenze, testimoniando un processo di maturazione che poche band del loro genere possono vantare. Quest'album segna quindi non solo un punto di arrivo ma anche di partenza verso nuove esplorazioni musicali.
                                             Considerazioni finali e raccomandazioni
"Mindscapes" è, senza dubbio, un capolavoro del rock progressivo contemporaneo che esalta le capacità narrative e compositive  dei The Windmill. Rappresenta un punto di riferimento per gli amanti del genere e un'esemplificazione lampante dell'abilità della band di reinventarsi e crescere. Consigliato calorosamente a chiunque apprezzi la musica pensata e suonata con genuina passione e perizia, "Mindscapes" è un viaggio da intraprendere con gli occhi chiusi e il cuore aperto.

Tracks lists:

1) Fear  22:47

2) Calton Hill  04:55

3) I Still Care  06:52

4) Nothing in Return  05:55

Line-up

Erik Borgen - Chitarre, voce

Arnfinn Isaksen - Basso

Stig Andrè Clason - Chitarre

Morten Clason - Flauto, saxsofono, voce

Jean Robert Viita - Tastiere, voce

Kristoffer Utby - Batteria

Per un primo ascolto:

Fear

Discografia:

To Be Continued... (2010)

                                                          The Continuation (2013)

                                                                   Tribus (2018)


martedì 2 luglio 2024

Progressive Rock - La Musica

Rock Progressivo - La Musica




 Quando la musica diventa arte: Un Viaggio Oltre le Note Commerciali

Ciao a tutti! Oggi voglio parlare di una realtà che molti di noi vivono quotidianamente, ma di cui pochi sembrano davvero accorgersi. E' la triste verità che circonda il modo della musica, quella vera, profonda, piena di significati e sfumature che vanno oltre il semplice intrattenimento passivo. Non sto parlando delle canzoni che spopolano nelle classifiche per qualche settimana e poi spariscono nel dimenticatoio, ma della musica che sfida il tempo, quella che viene creata non per vendere, ma per esprimere emozioni, pensieri, critiche e visioni del mondo. Entriamo quindi in questo viaggio alla scoperta della differenza tra la musica commerciale e quella che possiamo definire arte.

La superficialità nell'apprezzamento musicale

Il primo punto di riflessione che voglio condividere con voi riguarda il livello superficiale con cui la maggior parte delle persone si approccia alla musica. Spesso, ci si lascia trasportare da melodie orecchiabili e ritornelli che si attaccano alla mente dopo pochi secondi, ignorando il fatto che, oltre a questi, esista un universo di composizioni ricche di significati, abilità tecniche e sperimentazioni. E' un pò come confrontare il fast food con la cucina gourmet: entrambi possono placare la fame, ma uno solo nutre davvero corpo e anima.

Musica vs Arte

La distinzione tra la musica commerciale e la musica d'arte è qualcosa di più profondo di una semplice differenza di gusto. La musica d'arte richiede spesso uno sforzo in più nell'ascolto, una predisposizione a lasciarsi trasportare, a esplorare e ad ascoltare con attenzione e sensibilità. E' qui che entra in gioco la sensibilità artistica, un elemento indispensabile per chi vuole davvero comprendere e apprezzare ogni nota, ogni pausa, ogni variazione di tono o intensità. Senza questa, si rimane intrappolati in una bolla di suoni piacevoli ma vuoti, incapaci di scorgere l'orizzonte musicale nella sua interezza.

Il Fenomeno Concertistico

Uno degli aspetti più lampanti di questa realtà si manifesta nei concerti. E' impossibile non notare come eventi di musica commerciale facciano il pieno di fan, riempiendo stadi ed arene con facilità sconcertante. Al contrario, concerti dedicati alla musica colta ed a generi più di nicchia, come il Progressive Rock, si rivolgono a un pubblico molto più ristretto, composto da veri competenti appassionati. Questo non fa che accrescere l'idea che la vera sensibilità musicale sia prerogativa di pochi.

Le masse e la loro influenza

Parlando di masse, è interessante notare come la loro presenza sia spesso associata a una certa passività culturale. La storia ci insegna che le grandi innovazioni, le rivoluzioni artistiche e culturali, sono quasi sempre state promosse e portate avanti da minoranze, da quei "pochi" che abbiamo menzionato. Le masse tendono a seguire, a subire, senza realmente contribuire al progresso culturale. Questo non significa condannarle, ma semplicemente osservare una tendenza che si ripresenta ciclicamente nel tempo.

L'Orgoglio di un ascolto consapevole

Concludendo, voglio esprimere un pensiero personale: provo un immenso orgoglio nel sapere di fare parte di quella minoranza che ricerca, che si emoziona davanti a una composizione di vera musica: New Classic, Jazz, Progressive Rock, etc... che non si accontenta di ciò che è immediato e facile. E' una ricerca che spesso richiede tempo, pazienza e dedizione, ma che ripaga con esperienze e sensazioni uniche, imperdibili. Questa  è la musica che vive , che si insinua nell'anima e li rimane, come un segno indelebile di bellezza e profondità.

La musica è un viaggio senza fine, ricordiamoci che il biglietto lo abbiamo già in mano, sta a noi decidere se usarlo per una destinazione scontata o per esplorare terre sconosciute e meravigliose.


Per un primo ascolto di alcuni brani significativi:

                                                                      Genesis

                                                                          Yes

King Crimson

                                                          Van Der Graaf Generator

                                                                  Gentle Giant
                                                                         
                                                                   Jethro Tull


                                                                     Pink Floyd


                                                         Emerson Lake & Palmer

                                                                        Camel

                                                                  Flower Kings

                                                                      M Efekt

                                                                      The Who

                                                                        Exodus

                                                        Premiata Forneria Marconi

                                                                      New Trolls

                                                                     Metamorfosi

                                                                     Pendragon

                                                                            Eloy

                                                                Neal Morse Band

                                                                      Le Orme

                                                       Banco del Mutuo Soccorso

                                                                          Ange
                                           
                                                                      Schooltree


giovedì 27 giugno 2024

Blacksmith Tales - The Dark Presence 2021 , (Rock Progressivo Italiano)

                 Blacksmith Tales - The Dark Presence 

                                Rock Progressivo Italiano


L'album dei Blacksmith Tales, "The Dark Presence", è un capolavoro del progressive rock moderno che cattura l'immaginazione e l'attenzione dell'ascoltatore dall'inizio alla fine. Con la loro abilità virtuosistica e la creatività senza limiti, la band offre un'esperienza musicale avvincente e coinvolgente.
Fin dalla prima traccia, "The Dark Presence" trasporta l'ascoltatore in un viaggio emozionante attraverso mondi sonori intricati e ricchi di sfumature. Le composizioni sono complesse e stratificate, con cambi di tempo sorprendenti e arrangiamenti che sfidano le convenzioni del genere.
Ciò che rende davvero speciale questo album è la capacità dei Blacksmith Tales di mescolare elementi di diverse influenze musicali, creando un suono unico ed innovativo. Si possono udire tracce di rock classico, jazz fusion e persino elementi di musica folk, tutti fusi insieme in un'unica e coesa visione artistica.
Le performance strumentali sono eccezionali in tutto l'album, con ogni membro della band che dimostra una padronanza assoluta del proprio strumento. Gli assoli di chitarra sono particolarmente impressionanti, con linee melodiche complesse e riff incisivi che si fondono armoniosamente con le sezioni ritmiche dinamiche.
Anche i testi sono degni di nota, affrontando temi universali come l'amore, la perdita e la ricerca di significato in modo profondo e definitivo. Le liriche sono intrise di immagini evocative e metafore suggestive, che aggiungono un ulteriore strato di profondità e significato alle tracce dell'album.
In conclusione, "The Dark Presence" dei Blacksmith Tales è un'opera straordinaria che dimostra il talento e la visione artistica della band nel panorama del progressive rock italiano e internazionale. Con la sua combinazione di abilità strumentali impeccabili, composizioni complesse  e liriche coinvolgenti, questo album è destinato a diventare un classico del genere.

Tracks lists:

01 - The Dark Presence (11:35)
02 - Golgotha (06:07)
03 - Let Me Die (06:12)
04 - Rain. Of Course!
05 - Into The Sea (Apocatastatis) (05:44)
06 - Interlude (01:24)
07 - Tides From a Faraway Shore (02:35)
08 - The Dark Presence Revelation (03:58)
09 - A New Sunrise (04:36)
10 - Chapter LXIV (02:29)
11 - Possessed By Time (17:26)
12 - Last Hero's Crusade (01:58)
13 - Book Of Coming Forth By Day (08:28)

Line-up

Marco Falanga - Chitarra acustica ed elettrica
Luca Zanon - Tastiere, Flauto
Denis Canciani - Basso
Stefano Debiaso - Batteria
Michele Guaitoli - Voce
Beatrice Demori - Voce 
David Del Fabro - Piano, Tastiere, cori

Per un primo ascolto:
                                          Full album

martedì 25 giugno 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo Francese, anni '70. Vol. 4

                                                                  Various Artists

                                              Rock Progressivo Francese

                                                                          Vol. 4 

Continuiamo con l'epopea del rock progressivo francese che offre un panorama straordinario di talento, innovazione e profondità emotiva. Con una rivoluzione musicale che prende piede nei primi anni '70, la Francia si è affermata come un epicentro di questo genere, sfornando band e brani che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica.

Tracks lists:

1) Ange - Ces Gens Là  (06:45)
2) Arachnoid - Toutes Ces Images  (08:04)
3) Skryvania - Final  (06:01)
4) Pulsar - Fool's Failure  (10:20)
5) Orion - Le Chevalier  (05:20)
6) Metabolisme - La Danse Des Automates  (05:46)
7) Mona Lisa - Maneges Et Chevauz De Bois  (07:05)
8) Acintya - Espois  (15:41)

                                                                                Ange

Il gruppo degli Ange, cn il loro brano "Ces Gens Là", apre un portale verso un universo distopico, ricco di allegorie e critiche sociali. La loro musica, sapientemente arrangiata e ricca di teatralità, insieme a testi profondi, colloca questo pezzo come un manifesto del progressive rock francese. La capacità degli Ange di fondere melodie evocative con narrazioni potenti rende "Ces Gens Là" un'opera che trascende il tempo, invitando alla riflessione sulle condizioni umane.

                                                                        Arachnoid

"Toutes Ces Images" degli Arachnoid è un viaggio psichedelico attraverso paesaggi sonori complessi e intrecciati. La band scandaglia le profondità dell'anima umana, portando alla luce immagini di ricordi sepolti. Il brano si caratterizza per la sua ricca tessitura strumentale e la capacità di comunicare intense emozioni senza bisogno di parole, dimostrando la versatilità e la profondità del progressive rock francese.

                                                                          Skryvania


Gli Skryvania, con il brano "Final" ci ragalano un'epopea sonora che è a un tempo dirompente e ipnotica. "Final" emerge come un'opera di sfida e rinnovamento, dove gli arrangiamenti complessi si incontrano con momenti di pura bellezza melodica. Gli Skryvania dimostrano una padronanza unica del contrasto dinamico, rendendo "Final" un punto di riferimento nella propria discografia e nel panorama del rock pregressivo in generale.

                                                                             Pulsar


L'introduzione dei Pulsar al brano "Fools Failure" rivela un'orchestrazione attentamente curata e un'impresa strumentale di vasta portata. La struttura compositiva del brano sfida le convenzioni, proponendo una narrazione attraverso la musica che è tanto avvincente quanto innovativa. I Pulsar hanno avuto l'abilità di tessere complessità e accessibilità in un unico tessuto, rendendo "Fools Failure" un brano emblematico del loro genio creativo.

                                                                               Orion


"Le Chevalier" degli  Orion (brano postumo) ci porta in un'avventura epica attraverso temi di coraggio, avventura e introspezione: La composizione è energica e ricca di pathos, con un narrazione che avvolge l'ascoltatore in un mondo di sfide eroiche e conquiste personali. Gli Orion conferiscono a "Le Chevalier" una dimensione quasi cinematica, arricchendo il panorama musicale francese con un pezzo di rara bellezza e intensità.

                                                                        Metabolisme


I Metabolisme, attraverso il loro brano " La Dance DEs Automates", esplorano la relazione tra uomo e macchina in un'era di crescente tecnologia. La traccia si distingue per la sua elaborata struttura ritmica e i suoi temi futuristici, combinando innovazione tecnica con una profonda riflessione sull'umanità. Il brano è un capolavoro di ingegneria sonora che stimola sia l'intelletto che le sensazioni, consolidando la posizione dei Metabolisme nel panorama del rock progressivo.

                                                                         Mona Lisa


"Maneges Et Chevaux De Bois" dei Mona Lisa emerge come una narrazione pittoresca della gioia e della nostalgia. La band riesce a evocare emozioni complesse attraverso un'arrangiamento ricco e suggestivo, trasportando l'ascoltatore in un carosello di ricordi e speranze. Questo brano dimostra il potere evocativo della musica dei Mona Lisa, che sanno toccare il cuore e l'anima con la loro poesia musicale.

                                                                             Acintya


Chiude il Vol. n. 4 "Espois" degli Acintya con un inno alla speranza e alla determinazione umana. Con una maestria strumentale che spazia dal delicato al grandioso, la band incanala aspirazioni e desideri universali in una composizione che risuona profondamente con chiunque ascolti. La capacità degli Acintya di creare paesaggi sonori che riflettono la profondità della condizione umana fa di "Espois" una gemma nella corona del Rock Progressivo Francese.

Various Artists - Progressive Rock Sinfonico Tedesco, anni '70. Vol. 4

                                              Various Artists 

                                             Progressive Rock Sinfonico Tedesco

                                                                   Vol. 4

Il Rock Progressivo sinfonico tedesco rappresenta una corrente unica all'interno della scena musicale globale, distinguendosi per la sua ricchezza compositiva e la profondità dei temi trattati. Questo genere unisce la complessità strumentale del rock progressivo con l'approccio sinfonico della musica classica, creando opere che spaziano oltre i confini della tradizionale struttura canzone, esplorando nuove dimensioni sonore e narrative.


Contestualizzazione del rock progressivo sinfonico tedesco

Emergendo alla fine dei '60 ed agli inizi dei '70, il rock progressivo sinfonico tedesco si è sviluppato in parallelo ai fenomeni simili della  Gran Bretagna, ma distinguendosi per un'impronta più sperimentale e un'identità meno legata al mainstream. Band come Madison Dyke, Novalis e Galaxy hanno contribuito a definire il suono distintivo di questo genere, mescolando elementi di Folk, Jazz, musica Classica ed Elettronica.






Tracks lists:

1) Madison Dyke - Zeitmachine  (16:30)
2) Novalis - Es Farbte Sich De Wiese Grun  (8:20)
3) Trilogy - Changing Scene  (9:24)
4) Troya - Sinclair  (5:00)
5) Galaxy - Nature's Clear Well  (10:53)
6) Zyma - Thoughts  (8:14)
7) Ramses - Devil Inside  (4:54)
8) Yavanna - Atalante  (6:40)

                                                                       Madison Dyke

"Zeitmachine" è un esempio lampante di come il rock progressivo sinfonico tedesco giochi con i concetti di tempo e spazio attraverso la musica. La Band Madison Dyke utilizza complessi giochi ritmici e una varietà di timbri strumentali per portare l'ascoltatore in un viaggio attraverso epoche diverse, dimostrando un equilibrio tra virtuosismo e narrazione.

                                                                              Novalis


I Novalis, con il brano "Es Farbte Sich De Wiese Grun", esprimono la loro profonda connessione con la natura e la tradizione culturale tedesca. Utilizzando tematiche legate alla natura e alla poesia romantica, arricchiscono il loro sound con strumentazioni ricche e arrangiamenti complessi, offrendo un'esperienza d'ascolto appagante e ricca d sfumature.

                                                                              Trilogy


Il brano "Changing Scene" dei Trilogy si distingue per la sua struttura dinamica, che riflette il mutare delle scene a cui il titolo allude. Variazioni ritmiche e tematiche si susseguono, dipingendo paesaggi sonori che rievocano varie immagini e sensazioni, dimostrando la capacità della band di fondere insieme più atmosfere e influenze musicali.

                                                                            Troya


"Sinclair" dei Troya colpisce per la sua energia e intensità, caratteristiche che rendono il brano un pilastro all'interno del panorama Progressive Tedesco. L'uso audace dei sintetizzatori, accanto a una sezione ritmica potente, crea una dimensione quasi onirica, che trasporta l'ascoltatore attraverso una narrazione musicale densa  di emozioni e riflessioni.

                                                                 Galaxy (Full album)


In "Nature's Clear Well" dei Galaxy, l'approccio compositivo si concentra sulla creazione di un paesaggio sonoro tanto vasto quanto dettagliato. L'alternanza di momenti tranquilli e assoli di chitarra mozzafiato, insieme a un solido lavoro di sezione ritmica, evoca una sensazione di purificazione e rinnovamento, in perfetta armonia con il titolo del pezzo.

                                                                              Zyma


"Thoughts" dei Zyma si presenta come un vero capolavoro di sperimentazione e innovazione. La traccia esplora diversi stati d'animo, passando da momenti meditativi a esplosioni di energia pura. La varietà degli arrangiamenti e l'uso sapiente degli strumenti evidenziano la ricerca continua della band verso nuove forme espressive.

                                                                           Ramses


In "Devil Inside" i Ramses Offrono Un'interpretazione profonda delle lotte interiori dell'uomo con i propri demoni. Il brano si distingue per i suoi testi intensi e una composizione che oscilla tra la quiete e la tempesta, metafora della battaglia tra bene e male che si svolge nell'animo umano. L'ambivalenza emotiva e la tensione crescente sono tra gli elementi più affascinanti di questa opera.

                                                                            Yavanna


"Atalante" dei Yavanna è un'invocazione a mondi perduti e mitici, dove la musica diventa veicolo per un viaggio all'interno delle leggende del passato. Le melodie ispirate e i ricchi arrangiamenti strumentali si combinano per creare un'opera che è allo stesso tempo epica e profondamente personale, evidenziando la capacità del genere di raccontare storie universali attraverso la lingua universale della musica.

SKE - Insolubilia 2021, Rock Progressivo Italiano

                                                         Rock Progressivo Italiano                                       

                                                           SKE - Insolubilia 2021

SKE è il progetto "solista" di Paolo "SKE" Botta, tastierista italiano che suona anche in molte band, tra cui Yugen e Not A Good Sign. Nel 2011 debutta cn l'album "1001 Autunni" pubblicato su AltrOck/Fading Records e presenta principalmente musicisti della band Yugen.

Lo stile può essere descritto come Progressive Sinfonico anni '70 contaminato da Rio/Avant Prog e Canterbury Sound. L'album ha ricevuto grandi consensi dalla critica ed è andato rapidamente fuori catalogo, per essere infine ristampato nel 2018 come "1001 Autunni", con un CD live aggiuntivo.
l'11 luglio 2021 uscirà i nuovo album in studio "Insolubilia", prodotto ancora da Marcello Marinone: E' un album denso e fortemente stratificato, ispirato a rompicapo e paradossi.
Nonostante ciò, ha un approccio melodico distintivo che dovrebbe aiutare l'ascoltatore a evitare di "perdersi" nel labirinto sonoro. 
Con echi di band come Gentle Giant, Anglagard, Universe Zero etc..., l'opera principale dell'album "Insolubilia" è una variazione in 5 parti di diversi temi ricorrenti, che beneficia di una tavolozza musicale molto ampia, fornita da 25 musicisti.


Line-up

Paolo Botta (Not a Good Sign, Yugen) - Keyboards, Composition
Fabio Pignatelli (Goblin) - Bass
Luca Calabrese (Isildurs Bane) - Pocket Trumpet
Lars Friedrik Froisle (Wobbler) - Harpsichord
Keith Macksound (Present) - Bass
Tommaso Leddi (Stormy Six) - Mandolin
Nicolas Nikolopoulos (Ciccada) - Flute
Evangelia Kosoni (Ciccada) - Voice
Vitaly Appow (Rational Diet, Five Storey Ensemble) - Bassoon
Simen Adnoy Ellingsen (Shamblemaths) - Saxophones
Alessandro Cassani (Not A Good Sign) - Bass
Martino Malacrida (Not A Good Sign) - Drums
Francesco Zago (Yugen) - Guitars
Maurizio Fasoli (Yugen) - Grand Piano
Valerio Cipollone (Yugen) - Clarinets- 
Jacolo Costa (Loomings, Yugen) -Vibraphone/Marimba/Xylo
phone/Glockenspiel/Cymbalum
Maria Denami (Loomings) - Voice
Massimo Giuntoli (Hobo) - Harmonium
Pierre Wawrzyniak (Camembert, Oiapok) - Bass
Mèlenie Gerber (Camembert, Oiapok) -Voice
Guillame Gravelin (Camembert, Oiapok)  - Harp
Pietro Bertoni (FEM) -Trombone/Euphonium
Thea Ellingsen Grant ( Juno) - Voice
Tiziana Azzone (Il Giardino delle Muse) -Theorbo


Tracks lists:

01) Sudo  (3:44)
02) Insolubilia I  (6:24)
03) Tor Cia  (1:38)
04) Insolubilia II  (6:54)
05) Lo Stagno del Proverbio  (3:07)
06) Akumu  (6:06)
07) La Nona Onda  (7:00)
08) Scogli 4  (2:46)
09) Insolubilia V  (6:56)
10) Insolubilia IV  (3:50)
11) Insolubilia III  (7:08)

Per un accenno all'ascolto

                                                                   Insolubilia III

Precedente release
                                                            "1001 Autunni" 2011

                                                                      Fraguglie