domenica 28 luglio 2024

L'Uovo di Colombo - Schiavi del Tempo 2024 (Rock Progressivo Italiano)

                 L'Uovo di Colombo - Schiavi del Tempo

                                  Rock Progressivo Italiano

                                                                   (New Cover Edition)

Il Ritorno dell'Uovo di Colombo: Una Svolta Progressive a Cinquant'anni Dall'esordio

La scena musicale italiana degli anni '70 viene spesso ricordata per la sua vibrante innovazione e varietà. Uno dei gruppi di tale epoca fu L'Uovo di Colombo, noto per la sua abilità di fondere elementi classici con il rock e il folklore. La loro formazione originale capeggiata dal carismatico Elio Volpini, si distinse subito per l'originalità e la sperimentazione che ha contraddistinto la loro unica omonima produzione.
A distanza di cinquant'anni dall'uscita del loro omonimo LP, l'Uovo di Colombo sorprende nuovamente la scena musicale annunciando un ritorno tanto inaspettato quanto gradito. La band si ripresenta con una nuova formazione: , Elio Volpini, l'unico membro originale rimasto, viene affiancato da Stefano Vicarelli alle tastiere, Sabrina Scriva al basso e Lucrezio De Seta alla batteria. Questa rinascita artistica segna non solo il raggiungimento con il passato ma si propone anche come un ponte verso nuove sperimentazioni musicali.
Nuove Interpretazioni e Inediti
Nel loro recente lavoro, la band non si limita a rivisitare i gloriosi brani del passato ma si cimenta anche nell'introduzione di nuovi inediti. Questa alchimia tra vecchio e nuovo viene ulteriormente arricchita dalla partecipazione di ospiti d'eccezione come Antonio ed Agostino Marangolo, Carlo Pennisi, Fabio Cerrone e altri nomi illustri della scena musicale italiana. La decisione di includere pezzi dei Flea (da Topi o Uomini) e degli Etna (dall'omonimo album Etna) aggiunge un ulteriore livello di complessità e omaggio alle radici progressive del gruppo.
Impatto e Speranze Future
Il ritorno dell'Uovo di Colombo, oltre a rappresentare un significativo momento di nostalgia per gli amanti del genere, dimostra come la passione e l'ispirazione possano superare le barriere del tempo. La nuova formazione e l'approccio fresco alla musica hanno il potere di attrarre sia i fan di vecchia data sia le nuove generazioni, evidenziando la timelessness del vero talento artistico. L'Impatto sulla scena musicale attuale resta da vedere, ma le premesse suggeriscono un rinnovato interesse per il progressive rock italiano e le sue infinite possibilità espressive.
Conclusione
L'impegno dell'Uovo di Colombo nel rinnovarsi mantenendo vivo il legame con le proprie origini è una testimonianza della loro ineguagliabile passione per la musica: La nuova formazione, insieme ai celebri ospiti e ai brani reinterpretati e inediti, promette di portare una ventata di freschezza nel panorama musicale, collegando il passato, presente e futuro del rock progressivo italiano. Attendiamo con entusiasmo di scoprire quali nuovi orizzonti sonori questa band  storica esplorerà nel suo cammino artistico verso il futuro.


Track lists:

01) Sorvolando l'Arabia Saudita  08:27
02) Anja  05:39
03) Beneath the Geyser  04:37
04) Io  03:27
05) I Want Your Wife  03:52
06) French Picadores  03:36
07) Amazzone a Piedi  04: 05
08) L'Indecisione  05:19
09) South East Wind  06:25
10) L'Ultimo Volo  07:05 

Line-up

Elio Volpini - Chitarre, basso e voce
Lucrezio De Seta - Batteria
Sabrina Scriva - Basso
Stefano Vicarelli - Tastiere

Per un primo ascolto:
                                                                      L'ultimo volo

Discografia:
                                                              l'Uovo di Colombo (1973)
                                                                               Anja


Prog Legends - The Great Progressive Rock Show (Italian Cover Band)

                                     Prog Legends

                                                  Il Grande Spettacolo Progressive Rock

Prog Legends: Uno Spettacolo Senza Tempo

Il Progressive Rock, un genere che ha definito un'era, continua a vivere attraverso gli spettacoli che rendono omaggio  alle sue leggende. La musica di Genesis, Emerson Lake & Palmer, Yes, King Crimson, Pink Floyd, Jethro Tull, Rush, e Premiata Forneria Marconi, risuona ancora nei cuori dei Fan grazie a spettacoli appassionati che combinano talento musicale, teatralità e un omaggio fedele alle band che hanno segnato la storia del Prog Rock.  

Immergetevi quindi nello spettacolare mondo dei "Prog Legends", un concerto che offre ben più di una semplice esibizione musicale: è un viaggio a ritroso nel tempo, diretto verso l'epoca d'oro della musica progressive. Riscoprite la magia delle band che hanno segnato gli anni '70, come Genesis, Pink Floyd, Yes e King Crimson, attraverso un'esibizione che rende omaggio al loro genio ineguagliabile.  Lo show è una finestra aperta su quel decennio rivoluzionario, dove l'innovazione era regola e le convenzioni venivano sovvertite dalla creatività senza confini. La set list è ricca di brani classici che hanno fatto la storia del Prog Rock, da "Dancing With The Moonlit Knight" dei Genesis a "Hey You" dei Pink Floyd, passando per "Roundabout" degli Yes e "21st Century Schizoid Man" dei King Crimson. Ogni esecuzione è pensata per ricreare l'esperienza teatrale  profondamente coinvolgente dei concerti originali, trasportandovi in un'era in cui la musica sfidava le aspettative e trasformava l'ascolto in un'esperienza multisensoriale.

Un Cast di Musicisti Straordinari

Al centro di questo straordinario ritorno negli anni '70 ci sono i musicisti, ognuno con un background impressionante. Andrea Cecchetto, polistrumentista di talento, guida la band con la sua maestria nella batteria, tastiere, chitarra e basso. Ha studiato con leggende come 'Peter Erskine' e 'Dave Weckl' ed ha collaborato con nomi di alto profilo nel panorama musicale. Marco Baldi porta in scena la sua eccellenza nella chitarra jazz, frutto di anni di studi e collaborazioni con giganti della chitarra come 'Carl Verheyen' e 'Mike Stern'. Marco Zago, pianista e tastierista, vanta collaborazioni con artisti internazionali e un talento compositivo che arricchisce ogni esecuzione. Lorenzo Di Prima, il bassista 'filosofo', è noto per la sua profondità interpretativa e tecnica impeccabile, mentre Fabio Dessi, con la sua potente voce, completa il quadro, portando in vita i brani con passione e precisione.

Perchè Vedere lo Spettacolo dei "Prog Legends"

. E' un'opportunità unica per rivivere l'epopea del Progressive Rock degli anni '70 attraverso un'esibizione fedele e appassionata.

. La scaletta comprende alcuni dei brani più iconici del genere, garantendo un'esperienza intensa e nostalgica.

. L'approccio teatrale delle show riesce a catturare l'essenza delle performance originali, garantendo un coinvolgimento totale.

. I membri della band sono musicisti di incredibile talento, con storie personali legate a collaborazioni prestigiose e successi individuali.

Assistere a uno spettacolo dei "Prog Legends" significa non solo godersi una serata di grande musica dal vivo, ma anche celebrare il contributo inestimabile di queste band leggendarie alla cultura musicale mondiale. Si tratta di un'esperienza che tocca l'anima di chiunque abbia un debole per il progressive rock, offrendo l'opportunità di rivivere un'epoca in cui la musica era sinonimo di sperimentazione, avanguardia e pura emozione. Non perdete l'occasione di fare un salto indietro nel tempo, in un viaggio indimenticabile attraverso le sonorità che hanno disegnato il panorama musicale degli anni '70.

                                                                PROSSIMI CONCERTI

                                                      https://proglegends.com/it/concerti/

Per un primo ascolto:

                                                                 Hey You (Pink Floyd)

                                               21st Century Schizoid Man (King Crimson)
                           Dancing With The Moonlit Knight / I Know What I Like (Genesis)
                                                                     Roundabout (Yes)
                                                                    Italian Prog Medley


giovedì 25 luglio 2024

Macroscream - Macrophonix 2024 (Progressive Rock Italiano)

                          Macroscream - Macrophonix 2024

                                   Progressive Rock Italiano


Terzo capitolo dei Macroscream: una fusione innovativa di Stili e Tradizioni

La band Macroscream ha inaugurato una nuova era della propria discografia con in lancio del suo terzo album: Rappresentando l'apice di un viaggio musicale iniziato quasi un decennio fa, questo progetto si distingue per aver sapientemente intessuto le radici del prog-rock degli anni '70 con una vibrante varietà di influenze moderne. Il risultato è un'opera che, pur rendendo omaggio al passato, si proietta audacemente verso nuovi orizzonti sonori. A tale proposito, l'evoluzione dello stile musicale dei Macrosceram emerge come un adattamento strategico alle dinamiche contemporanee, pur mantenendo inalterata la complessità e la profondità tipiche del genere progressive.

L'influenza delle Formazioni Passate sul Nuovo Sound

La metamorfosi stilistica dei Macroscream è in parte frutto degli avvicendamenti nella line-up della band. Ogni membro ha lasciato un'impronta indelebile sul tessuto sonoro del gruppo, contribuendo a definire un sound più diretto rispetto ai precedenti lavori. Questa transizione ha visto la band spostarsi da composizioni elaborate a brani che, pur conservando una certa complessità, risultano più immediati e fruibili. Tuttavia, l'essenza progressive non à stata abbandonata ma piuttosto rielaborata, manifestandosi in una forma rinnovata e avvincente.

Le Nuove Dimensioni dell'Album

Il terzo album dei Macroscream si distingue non solo per la sua qualità sonora, ma anche per l'articolata narrazione musicale che offre. La copertina, rappresentante una medusa dalle fattezze inusuali, simboleggia l'invito a un viaggio attraverso le diverse anime della musica progressive. Dalla melodia al ritmo, ogni traccia è una porta verso dimensioni sonore esplorative. In questa opera, la band ha saputo combinare sapientemente elementi sia classici che innovativi, confezionando un'esperienza uditiva senza precedenti.

Contributi della nuova line-up

Alessandro Patierno, con il suo eclettico approccio alla composizione, continua a essere il fulcro creativo del gruppo.
Davide Cirone, alle tastiere, impreziosisce ogni brano con tessiture sonore ricche e multiformi.
Daniele Pulcini alla chitarra elettrica introduce nuovi linguaggi armonici.
Giacomo Liò, dietro il set di batteria, fornisce il ritmo incalzante che è linfa vitale dell'album.
Giovanni Saulini, con la sua voce carismatica, arricchisce il tessuto sonoro con interpretazioni emotive e intense.

Tracce Rappresentative 

Analizzando le tracce più rappresentative dell'album, emerge una marcata predisposizione alla sperimentazione e ad una composizione musicale che sfida gli schemi tradizionali. Brani come "Follow Me Down" e "Road To The East" si  rivelano essere vere e proprie esplorazioni narrative, attraverso le quali la band comunica non solo con le note ma anche con le emozioni. In questo continuo dialogo tra passato e presente, i Macroscream dimostrano la propria capacità di reinventare un genere mentenendone inalterata l'anima.

L'eredità del Progressive Rock Anni '70 e l'Innovazione

L'impatto della matrice progressiva degli anni '70 è palpabile in ogni fase di questo disco, arricchito però da un ambizioso intento di innovazione. Questa dualità crea un ponte tra due epoche musicali, delineando un percorso che, pur ancorato alla tradizione, esplora nuove possibilità espressive. Elementi di continuità si mescolano a intuizioni avanguardistiche, delineando un'opera che è testimonianza della capacità dei Macroscream di navigare la complessità della musica progressive con una freschezza e una dinamicità sorprendenti.

Track lists:

01) Inside the tunnel  03:12
02) First Step  05:26
03) Sand Dunes  04:55
04) Follow Me Down  06:25
05) Bloody Noise  05:45
06) Macrophonix  03:09
07) Waiting For My Turn  05:18
08) Standing On A Miracle  06:37
09) Road To The East  09:41
10) Outside The Tunnel  01:11 

Per un primo ascolto:
                                                                    Road To The East

Discografia:
                                                                     Sisyphus (2012)

                                                                  Macroscream (2016)





mercoledì 24 luglio 2024

Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 2023 Symphonic Prog (Norvegia)

              Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 

                                      Symphonic Prog

                                                            Norvegia



                 L'Innovazione Musicale di Lars Fredrik Froislie in Fire Fortellinger

L'introduzione al panorama musicale di Lars Fredrik Froisle apre un capitolo affascinante nel libro del rock progressivo. Membro fondamentale di band come Wobbler e White Willow, Froislie ha sempre avuto un'inclinazione per la sperimentazione sonora. Il suo album solista "Fire Fortellinger" incarna questa passione, esplorando nuovi orizzonti musicali con una peculiarità: la totale assenza di chitarre.

Caratteristiche Distintive di "Fire Fortellinger"

"Fire Fortellinger" non è semplicemente un album; è un'epopea musicale che sfida le convenzioni del genere progressive. Fuggendo dalla norma chitarristica, Froislie apre le porte a una vastità sonora inesplorata. Questa scelta audace evidenzia un'innovazione senza precedenti nel rock progressivo, dove la musica si fa portavoce di storie e atmosfere densamente ricche e complesse senza l'uso del più tradizionale degli strumenti rock.

L'Innovazione Senza Chitarre e l'Utilizzo delle Tastiere Vintage

L'assenza di chitarre in "Fire Fortellinger" non è un limite, ma piuttosto un trampolino di lancio per l'innovazione. Froislie si avvale della sua vasta collezione di tastiere vintage per creare tessiture sonore che vanno ben oltre ciò che una chitarra potrebbe offrire. Dal mellifluo suono del Mellotron alle vibrazioni nostalgiche del Minimoog, passando per la delicatezza del pianoforte Rhodes, ogni strumento contribuisce a costruire un universo sonoro distintivo, così come l'uso del Clavinet attraverso un amplificatore, l'uso dell'organo con un pedale Fuzz, del Chamberlin (tastiere a nastro magnetico) per simulare le chitarre acustiche. Nell'eclettico arsenale di froislie, spicca la collaborazione con Nikolai Haengsle, il cui magistrale uso del Basso Rickenbacker impreziosisce l'album con nuances e dinamiche inaspettate.

L'Esperienza di Froislie nel suo Studio e la Descrizione Poetica del Chamberlin

Nel 'Sacta Sactorum' del suo studio domestico, l'entusiasmo di Froislie per i suoi strumenti traspare in ogni nota suonata: La sua affinità per il Chamberlin, ad esempio, va oltre il mero suono. E' una connessione emotiva, dove le sfumature acustiche ed elettromagnetiche si amalgamano a ricordi e sensazioni, rendendo l'esperienza di suonare un viaggio sensoriale senza eguali.

Il Confronto con i Lavori Precedenti e le Riflessioni su "Fire Fortellinger"

Confrontando "Fire Fortellinger" con le sue precedenti incursioni musicali in Wobbler e White Willow, emerge chiaramente come quest'album rappresenti l'essenza più pura della visione artistica di Froislie. Un'opera che, pur radicata nelle tradizioni del prog rock, spazza via ogni confine per esplorare nuove dimensioni musicali. E' un lavoro che riflette l'ampiezza della creatività di Froislie e il suo continuo desiderio di sperimentare, creando musica che è allo stesso tempo familiare e straordinariamente nuova.

Breve Recensione dell'Album

L'universo musicale creato da Lars Fredrik Froislie in "Fire Fortellinger" si propone come un viaggio attraverso quattro paesaggi sonori distinti, ciascuno dei quali conduce l'ascoltatore in profonde riflessioni storiche, mitologiche e naturalistiche. Le ambientazioni e le tematiche degli episodi musicali spaziano dal mitologico Ragnarok, a un giardino rinascimentale, passando per la metafora  del cavaliere eterno fino ad arrivare alla maestosità di una montagna invernale. Froislie, con maestria, riesce a far convivere la severità della natura con la delicatezza  dell'esperienza umana, in un'opera che trascende il tempo e lo spazio.
1) Rytter Av Dommedag
La prima composizione, "Rytter Av Dommedag", affonda le sue radici nella mitologia nordica del Ragnarok, l'apocalisse degli dei. Il risveglio di Re Rakne dal suo tumulo in Romerike diventa metafora della rinascita, della distruzione e del ciclo eterno della natura e della vita. L'approccio compositivo di Froislie porta all'attenzione i conflitti interni ed sterni che si manifestano nell'eterna lotta tra antico e nuovo, tra dimenticato e ricordato.
2) Et Sted Under Himmelhvelvet
"Et Sted Under Himmelvelvet" invita l'ascoltatore in un viaggio enigmatico in un giardino rinascimentale, forse nei dintorni di Firenze o nell'idilliaca Arcadia. Questa narrazione sonora esplora il tema der dèjà vu, della scoperta che il luogo che sentiamo nostro per la prima volta in realtà echeggia le vite dei nostri antenati. Froislie fa leva sulla nostalgia per luoghi mai visti e sull'eterna ricerca dell'uomo di connessioni con il passato.
3) Jaertegn
Con "Jaertegn", Froislie dipinge l'avventura frenetica di un cavallo e di un carro che, in una corsa disperata attraverso la foresta, si trovano all'improvviso vittime di un infortunio in concomitanza di un'eclissi solare. Questo evento sconvolgente trasforma i cavalieri in eterni vagabondi, condannati a vagare in un limbo oscuro, il cui solo barlume di speranza è l'illuminazione aurorale  che, di tanto in tanto, rischiara la loro strada. La musicalità del brano riflette la tensione e la disperazione della loro eterna ricerca.
4) Naturens Katedral
La chiusura dell'opera, "Naturens Katedral", è un inno alla solitudine e alla bellezza delle montagne norvegesi durante i mesi invernali. La capacità descrittiva della musica riesce a trasportare l'ascoltatore in queste lande desolate, dove il freddo e la neve dominano incontrastati. Questo pezzo non è solo un omaggio alla natura in una delle sue forme più austere, ma riflette anche una nostalgia per un'esistenza umana in armonia con l'ambiente circostante quando la vita seguiva i ritmi dettati dalla terra.
In "Fire Fortellinger", Lars Fredrik Froislie ci dimostra come la musica possa essere un potente veicolo narrativo, capace di trasportare l'ascoltatore attraverso epoche e paesaggi senza tempo. La complessità emotiva e l'impressionismo paesaggistico di quest'opera restano come testimoni della profondità dell'espressione artistica di froislie, permettendoci di esplorare territori sconosciuti sia fuori che dentro di noi.

Per un primo ascolto:



domenica 21 luglio 2024

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore 2014 (Rock Progressivo Italiano)

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore

2014

Rock Progressivo Italiano


 

Il Volto e la Maschera: Un viaggio Musicale e Teatrale

A Santa Maria Capua Vetere, ridente e storico ( Capua) paesino a 6 km da Caserta, si formano Il Volto e la Maschera, la band emerge in un'epoca di rivoluzione musicale, tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70, un periodo riconosciuto universalmente come l'apice del rock progressivo. Questo contesto artistico rigoglioso vide gruppi del calibro di Genesis, Yes, Pink Floyd, Emerson Lake & Palmer, King Crimson, Jethro Tull, Van Der Graaf Generator, Gentle Giant, i nostri Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi, Le Orme etc. etc. ridisegnare i confini della musica. In questo ricco ambiente culturale, Il Volto e la Maschera si formò dalla fusione di artisti provenienti da background musicali diversificati, dando vita a un progetto , che sebbene circoscritto, nel suo piccolo sarebbe presto diventato una leggenda.

Evoluzione storica del gruppo

Da una configurazione iniziale che vedeva quattro componenti, la band attraversò una significativa evoluzione nel corso della seconda metà degli anni '70, consolidandosi infine come un trio. Questa trasformazione rifletteva la tipica composizioni di alcune importanti band di Rock Progressivo del tempo, con un'enfasi particolare sugli arrangiamenti complessi e sulla capacità di fusione tra il suono e la narrazione.

Influenze Musicali e contesto degli anni '60 e '70

Le radici musicali de Il Volto e la Maschera si estendono profondamente nella terra fertile del Rock Progressivo, un terreno condiviso con giganti della musica come Emerson, Lake & Palmer e Yes. Il gruppo non solo assorbì l'influenza di questi maestri ma cercò anche di tessere la propria identità unica attraverso l'integrazione di elementi teatrali e narrazioni profonde all'interno delle loro esibizioni live.

Integrazione di teatralità e narrazione

Gli Spettacoli de Il Volto e la Maschera non erano semplici concerti ma vere e proprie  opere narrative, dove la musica serviva da colonna sonora per le battaglie morali tra il Bene e il Male. Questo approccio non solo distingueva la band nell'ambiente musicale dell'epoca ma arricchiva ogni esibizione con un livello di profondità e significato raramente visto nei gruppi contemporanei.

Formazione originale e successiva riduzione a trio

La formazione del gruppo ha visto vari cambiamenti nel tempo, ma l'ossatura portante rimase sempre fedele ai fratelli Aulicino, Pasquale e Giancarlo, con la variazione di batteristi  e vocalisti che si succedettero. La perdita del loro vocalist segnò un momento oscuro nella storia della band, culminando nel suo scioglimento definitivo.

Ritorno e registrazione del CD "Ancora un Fiore"

Il 2014 segnò un tentativo di resurrezione per Il Volto e la Maschera, portando alla registrazione del CD "Ancora un Fiore". Quest'opera incapsula l'essenza delle tematiche care al gruppo: la lotta tra bene e male, il conflitto interiore e la speranza di redenzione attraverso la comprensione e l'accettazione di se. Ogni brano del CD si configura come un capitolo di un'ampia narrazione, offrendo agli ascoltatori un viaggio emotivo e intellettuale attraverso la musica.

Tematiche del CD: la lotta tra bene e male

L'album "Ancora un Fiore", una sessione dal vivo senza interruzioni, si sviluppa come un dialogo continuo sulla condizione umana, esplorando le dinamiche del conflitto interiore e la perenne tensione tra le forze opposte del Bene e del Male. Queste tematiche non sono nuove nell'ambito artistico, ma Il Volto e la Maschera le affronta con una freschezza e una profondità evocative, resi possibili grazie all'integrazione tra il liricismo delle loro composizioni e l'impatto della loro esecuzione musicale.

Analisi dei brani principali del CD

"Ancora un Fiore" si apre con "Prima Percezione", una traccia che mette in campo la complessità emotiva con cui l'album si svolge, seguita da "Non ci sono sogni" e "Io Burattino", che affondano ancora più a fondo nelle riflessioni sul libero arbitrio e sulla predestinazione. Seguono: "Ancora un Fiore" e "Notte Incolore" a rimarcare i concetti principali dell'opera.  "Il Buio nell'Anima" e "Tutto Scandisce il Tempo" rappresentano il culmine di questa esplorazione, portando gli ascoltatori attraverso un viaggio intenso nel cuore della psiche umana.

Scioglimento definitivo e ricordo del vocalist

La perdita del vocalist ha segnato un punto di non ritorno per Il Volto e la Maschera, conducendo alla decisione sofferta di porre fine alla loro avventura musicale. Tuttavia, l'eredità lasciata dalla band attraverso "Ancora un Fiore" permane come testimone della loro ricerca artistica, del loro talento e della loro passione, conservando vivo il ricordo di ciò che hanno condiviso con il mondo musicale e con i loro fan.

Track lists:

1) Prima percezione

2) Non ci sono sogni

3) Io burattino

4) Ancora un fiore

5) Notte incolore

6) Il buio nell'anima

7) Tutto scandisce il tempo

Line-up:

Pasquale Aulicino: Organo, Piano elettrico, Sintetizzatore, Eminent Solina B 106, Coro

Joseph Papetti: Voce solista, bar chimes, tamburino, chitarra elettrica

Oscar Canneto: Batteria, chitarra acustica

Giancarlo Aulicino: Basso, chitarra acustica

Nota: nella registrazione del CD non vi sono piste di sovrapposizioni, tutti gli strumenti sono stati suonati dal vivo.

Per un primo ascolto:



martedì 9 luglio 2024

Io Sono Musica: (Divagazione Scientifica) 7°

                                   Divagazione Scientifica

                                   Io Sono Musica: Part 1

Musica

              La Musica dell'Universo: Un Viaggio Cosmico

La nostra esistenza è intrisa di misteri ancora irrisolti, e tra questi, una delle rivelazioni più affascinanti riguarda la natura fondamentale dell'universo stesso. Siamo circondati da particelle di luce ed energia che, nella loro essenzialità, raccontano la storia di una danza cosmica che ha inizio dalle profondità più remote del tempo e dello spazio. Queste particelle, dotate di una consapevolezza unica nel suo genere, sono state selezionate per compiere viaggi attraverso le galassie, portando con se la chiave per comprendere la nostra stessa essenza.
Origini cosmiche della particella di luce ed energia
Le particelle di luce ed energia, protagoniste silenziose dell'evoluzione dell'universo, rappresentano il filo conduttore che lega la creazione di tutto ciò che ci circonda. Nate nel brodo primordiale che ha dato vita al primo universo, queste particelle contengono in se il segreto degli albori dell'esistenza. La loro natura immateriale le rende testimoni privilegiati e partecipanti attivi nei cicli infiniti di vita e morte che caratterizzano l'universo stesso.
Scelta della particella per il pianeta Terra (breve storia di una particella)
Verso la metà del secolo scorso, una di queste particelle è stata scelta per intraprendere un viaggio verso il pianeta terra. Questa missione si è rivelata unica nel suo genere, poichè ha offerto alla particella l'opportunità di interagire in maniera diretta con un ambiente ricco di diversità e possibilità. La Terra, sebbene sia solo uno degli oltre 2000 miliardi di pianeti esistenti nel nostro universo, rappresenta un palcoscenico straordinario per la raccolta e la condivisione di conoscenze.
Ruolo delle particelle energetiche nella raccolta di conoscenze
Ogni particella di energia ha il compito fondamentale di accumulare esperienze e conoscenze, prima durante il suo viaggio attraverso l'universo e dopo durante la permanenza nel pianeta dove è stata  assegnata. Questa missione si traduce nella costante ricerca di nuove informazioni, che verranno poi catalogate e conservate per essere trasferite al termine del viaggio. Il pianeta Terra, con la sua straordinaria varietà di forme di vita e fenomeni naturali, offre un'opportunità senza pari per la raccolta di dati significativi e la comprensione dei meccanismi che regolano la vita.
Illustrazione del ciclo infinito di vita e morte degli universi
Il concetto di nascita e distruzione che caratterizza gli universi non è altro che un'estensione del ciclo della vita che osserviamo quotidianamente sulla Terra. I buchi neri massicci, situati solitamente al centro delle galassie, rappresentano la destinazione finale delle conoscenze accumulate dalle particelle di energia. Questi giganti cosmici, accumulando materia ed energia, preparano lo scenario per successivi Big Bang, i quali daranno vita a nuovi universi, perpetuando così l'eterno ciclo di esistenza.
Funzione dei buchi neri massicci come database cosmici
I buchi neri, spesso visti come insieme insondabile di misteri, hanno un ruolo chiave all'interno della comprensione dell'universo. Essi agiscono da catalizzatori nel processo di raccolta di tutte le esperienze e le conoscenze acquisite durante il viaggio delle particelle di luce. Al termine di ogni era cosmica, questi "database" cosmici liberano le informazioni assorbite, rendendole disponibili per la creazione di nuovi universi, in un ciclo senza fine di condivisione ed evoluzione.
Prospettive future nel contesto terrestre
La continua ricerca e l'analisi delle particelle di luce offre una straordinaria possibilità di ampliare la nostra conoscenza del cosmo e della vita sulla Terra. Comprendendo meglio il ruolo di queste particelle nell'evoluzione dell'universo, siamo in grado di intravedere nuove prospettive future, non solo per la scienza ma anche per la nostra stessa esistenza. Questo viaggio cosmico, che collega il microcosmo al macrocosmo, è un invito a riflettere sulla nostra posizione nell'universo e sul contributo che possiamo fornire alla vasta sinfonia della vita.

CONTINUA....... ( vedi prossimo capitolo della rubrica "Divagazione Scientifica")

sabato 6 luglio 2024

Flame Dream - Silent Transition 2024 (Symphonic Prog) Svizzera

                    Flame Dream - Silent Transition

                              Symphonic Prog  (Svizzera)


                                     Nuovo sorprendente album dei Flame Dream
Dopo una lunga pausa di 38 anni, la storica band svizzera di Progressive Rock "Flame Dream" torna a stupirci con il loro ultimo lavoro discografico intitolato "Silent Transition". Questo nuovo album rappresenta un significativo ritorno alle scene per una band che ha lasciato un segno indelebile nel panorama progressivo degli anni '70 e '80. "Silent Transition"  si pone in continuità con la tradizione progressive della band ed in particolare con i loro primi 3 album, pur introducendo elementi innovativi e sperimentali che testimoniano la crescita e la maturazione artistica dei suoi membri.
                                                 Analisi Musicale e Composizione
L'album è un viaggio attraverso atmosfere sognanti e intricati paesaggi sonori che fondono la maestria  tecnica espressa  nelle composizioni dei Flame Dream  con tematiche moderne e suoni aggiornati. La band non tradisce le aspettative, offrendo una complessità strumentale che è stata sempre la loro firma, impreziosita da armonie sofisticate e una sezione ritmica potente e precisa. "Silent Transition" si distingue per la sua capacità di equilibrare l'energia del rock progressivo classico con le innovazioni del sound contemporaneo, creando un'opera che è allo stesso tempo nostalgica ed avanguardistica.
                                                  Confronto con i Primi Album 
Nel confronto con i primi lavori della band, si nota subito quanto "Silent Transition" sia fedele alle radici del sound dei Flame Dream e nello stesso tempo sia espressione del loro desiderio di esplorare nuovi territori musicali. A differenza dei primi album, caratterizzati da un rock progressivo puro e talvolta austero, questo nuovo lavoro incorpora una varietà più ampia di influenze, che spaziano dal jazz al folk, senza mai perdere quell'identità prog che ha definito la band. Questo testimonia l'evoluzione artistica  dei Flame Dream, capaci di rinnovarsi, anche dopo una pausa di 38 anni, senza rinnegare il proprio passato musicale.
                                                            Impatti e Riflessioni
L'impatto emotivo di "Silent Transition" è notevole, offrendo ai fan vecchi e nuovi uno sguardo intimo sulla crescita personale ed artistica della band.
La produzione dell'album è impeccabile, con ogni strumento che trova il suo spazio all'interno del mix sonoro, permettendo ai dettagli più minuti di emergere e arricchire l'esperienza d'ascolto.
L'album offre una varietà di tracce che soddisfano sia gli amanti delle lunghe suite epiche che hanno da sempre caratterizzato il rock progressivo, sia coloro che preferiscono brani più brevi e diretti.
                                                                       Conclusione
Possiamo definire"Silent Transition" un capolavoro che segna il glorioso ritorno dei Flame Dream: Quest'album non solo soddisfa le aspettative, ma le supera, proponendo una musica che è intelligente, emotiva e incredibilmente avvincente. Con "Silent Transition" i Flame Dream hanno dimostrato che è possibile rimanere fedeli alle proprie radici musicali pur evolvendo  adattandosi ai cambiamenti del panorama musicale moderno. E' un album che merita di essere ascoltato più volte, in quanto ogni ascolto rivela nuovi strati di complessità e bellezza.

Track Lists:

1) No Comfort Zone  11:27
2) Silent Transition  12:28
3) Velvet Clouds  10:30
4) Out From the Sky  06:26
5) Signal on the Shores  07:02
6) Winding Paths  14:56

Line-up

Peter Wolf - Voce, flauto, sax
Urs Hochuli - Basso
Roland Ruckstuhl - Piano, organo, tastiere, percussioni
Peter 'Pit' Furrer - Batteria, percussioni
Con:
Alex Hutchings - Chitarra elettrica, chitarra 12 corde, chitarra classica

Per un primo ascolto:
                                            Winding Paths

Discografia:
                                            Calatea (1978)
                                           Elements (1979)

                                        Out in the Dark (1981)

                                                               Supervision (1982)

Pop Periodo:
                                                               Travaganza (1983)

                                                                     8 on 6 (1986)

venerdì 5 luglio 2024

The Windmill - Mindscapes 2024 (Symphonic Prog) Norvegia

                    The Windmill - Mindscapes

                                    Symphonic Prog

                                                               Norvegia (2024)


                                                   The Windmill - "Mindscapes"
"Mindscapes", l'ultimo lavoro in studio della rinomata band norvegese The Windmill, rappresenta un viaggio musicale che trascende le convenzionali frontiere del rock progressivo. Caratterizzato da un equilibrio squisito tra melodia e complessità tecnica, questo album segna un punto di svolta nella discografia della band. La narrazione sonora, intricata e ricca, invita l'ascoltatore a immergersi completamente nelle sue dinamiche e sfumature.
Panorama di "Mindscapes"
L'album si apre con una traccia che imposta immediatamente lo stato d'animo e le premesse per un'avventura sonora inusuale. Con "Mindscapes", i The Windmill proseguono la loro naturale evoluzione sonora, coniugando armoniosamente elementi tradizionali del prog con sperimentazioni audaci. La capacità di narrare storie attraverso i loro strumenti rimane una delle caratteristiche distintive della band, dimostrando una maturità e una profondità artistica che pochi riescono ad eguagliare.
                                        Analisi dettagliata del brano d'apertura
La traccia d'apertura "Fear" (22:47), serve come porta d'accesso al mondo di "Mindscapes", stabilendo un dialogo intimo con l'ascoltatore. Gli accordi iniziali, accompagnati da una delicata tessitura di tastiere, preannunciano un viaggio emotivo e musicale senza precedenti. La band dimostra fin dai primi momenti una padronanza della dinamica e dell'arrangiamento che rende ogni passaggio, dal più tenue al più esplosivo, una scoperta continua.
                                           Analisi dei brani successivi dell'album
"Calton Hill", una composizione che riflette sul passare del tempo, mescolando nostalgie e speranze, con un impressionante sezione ritmica.
"I Still Care", offre  un'esperienza quasi cinematografica, con suoni che evocano le meraviglie naturali del nord e la loro effimera bellezza.
"Nothing in Return", un pezzo complesso che esplora i temi del viaggio interiore e della ricerca di sè attraverso metafore musicali intricate, racchiudendo in sè l'essenza emotiva e compositiva di tutto l'album. La capacità della band di amalgamare le esperienze vissute nei precedenti brani culmina in una composizione che è allo stesso tempo un addio e una promessa di avventure future. "Nothing in Return" lascia l'ascoltatore in uno stato di contemplativa soddisfazione, desideroso di ripetere l'esperienza sonora.
                                               Confronto con l'album precedente
"Mindscapes" mostra una crescita sostanziale rispetto al suo predecessore. Se gli album precedenti della band erano caratterizzati da un forte imprinting melodico e una spasmodica ricerca armonica, con "Mindscapes"  i The Windmill abbracciano una maggiore libertà espressiva. Le strutture dei brani sono più fluide, la varietà timbrica più ampia e l'introspezione lirica più profonda, segnando un'evoluzione che mantiene fedeli i fan di lunga data pur attirando nuovi ascoltatori.
                                                    Evoluzione sonora della band
L'evoluzione sonora dei The Windmill si manifesta pienamente in "Mindscapes", dove ogni brano rappresenta un colore diverso della loro cromia musicale. La band ha saputo mantenere la propria identità, arricchendola di nuove sfumature e influenze, testimoniando un processo di maturazione che poche band del loro genere possono vantare. Quest'album segna quindi non solo un punto di arrivo ma anche di partenza verso nuove esplorazioni musicali.
                                             Considerazioni finali e raccomandazioni
"Mindscapes" è, senza dubbio, un capolavoro del rock progressivo contemporaneo che esalta le capacità narrative e compositive  dei The Windmill. Rappresenta un punto di riferimento per gli amanti del genere e un'esemplificazione lampante dell'abilità della band di reinventarsi e crescere. Consigliato calorosamente a chiunque apprezzi la musica pensata e suonata con genuina passione e perizia, "Mindscapes" è un viaggio da intraprendere con gli occhi chiusi e il cuore aperto.

Tracks lists:

1) Fear  22:47

2) Calton Hill  04:55

3) I Still Care  06:52

4) Nothing in Return  05:55

Line-up

Erik Borgen - Chitarre, voce

Arnfinn Isaksen - Basso

Stig Andrè Clason - Chitarre

Morten Clason - Flauto, saxsofono, voce

Jean Robert Viita - Tastiere, voce

Kristoffer Utby - Batteria

Per un primo ascolto:

Fear

Discografia:

To Be Continued... (2010)

                                                          The Continuation (2013)

                                                                   Tribus (2018)


martedì 2 luglio 2024

Progressive Rock - La Musica

Rock Progressivo - La Musica




 Quando la musica diventa arte: Un Viaggio Oltre le Note Commerciali

Ciao a tutti! Oggi voglio parlare di una realtà che molti di noi vivono quotidianamente, ma di cui pochi sembrano davvero accorgersi. E' la triste verità che circonda il modo della musica, quella vera, profonda, piena di significati e sfumature che vanno oltre il semplice intrattenimento passivo. Non sto parlando delle canzoni che spopolano nelle classifiche per qualche settimana e poi spariscono nel dimenticatoio, ma della musica che sfida il tempo, quella che viene creata non per vendere, ma per esprimere emozioni, pensieri, critiche e visioni del mondo. Entriamo quindi in questo viaggio alla scoperta della differenza tra la musica commerciale e quella che possiamo definire arte.

La superficialità nell'apprezzamento musicale

Il primo punto di riflessione che voglio condividere con voi riguarda il livello superficiale con cui la maggior parte delle persone si approccia alla musica. Spesso, ci si lascia trasportare da melodie orecchiabili e ritornelli che si attaccano alla mente dopo pochi secondi, ignorando il fatto che, oltre a questi, esista un universo di composizioni ricche di significati, abilità tecniche e sperimentazioni. E' un pò come confrontare il fast food con la cucina gourmet: entrambi possono placare la fame, ma uno solo nutre davvero corpo e anima.

Musica vs Arte

La distinzione tra la musica commerciale e la musica d'arte è qualcosa di più profondo di una semplice differenza di gusto. La musica d'arte richiede spesso uno sforzo in più nell'ascolto, una predisposizione a lasciarsi trasportare, a esplorare e ad ascoltare con attenzione e sensibilità. E' qui che entra in gioco la sensibilità artistica, un elemento indispensabile per chi vuole davvero comprendere e apprezzare ogni nota, ogni pausa, ogni variazione di tono o intensità. Senza questa, si rimane intrappolati in una bolla di suoni piacevoli ma vuoti, incapaci di scorgere l'orizzonte musicale nella sua interezza.

Il Fenomeno Concertistico

Uno degli aspetti più lampanti di questa realtà si manifesta nei concerti. E' impossibile non notare come eventi di musica commerciale facciano il pieno di fan, riempiendo stadi ed arene con facilità sconcertante. Al contrario, concerti dedicati alla musica colta ed a generi più di nicchia, come il Progressive Rock, si rivolgono a un pubblico molto più ristretto, composto da veri competenti appassionati. Questo non fa che accrescere l'idea che la vera sensibilità musicale sia prerogativa di pochi.

Le masse e la loro influenza

Parlando di masse, è interessante notare come la loro presenza sia spesso associata a una certa passività culturale. La storia ci insegna che le grandi innovazioni, le rivoluzioni artistiche e culturali, sono quasi sempre state promosse e portate avanti da minoranze, da quei "pochi" che abbiamo menzionato. Le masse tendono a seguire, a subire, senza realmente contribuire al progresso culturale. Questo non significa condannarle, ma semplicemente osservare una tendenza che si ripresenta ciclicamente nel tempo.

L'Orgoglio di un ascolto consapevole

Concludendo, voglio esprimere un pensiero personale: provo un immenso orgoglio nel sapere di fare parte di quella minoranza che ricerca, che si emoziona davanti a una composizione di vera musica: New Classic, Jazz, Progressive Rock, etc... che non si accontenta di ciò che è immediato e facile. E' una ricerca che spesso richiede tempo, pazienza e dedizione, ma che ripaga con esperienze e sensazioni uniche, imperdibili. Questa  è la musica che vive , che si insinua nell'anima e li rimane, come un segno indelebile di bellezza e profondità.

La musica è un viaggio senza fine, ricordiamoci che il biglietto lo abbiamo già in mano, sta a noi decidere se usarlo per una destinazione scontata o per esplorare terre sconosciute e meravigliose.


Per un primo ascolto di alcuni brani significativi:

                                                                      Genesis

                                                                          Yes

King Crimson

                                                          Van Der Graaf Generator

                                                                  Gentle Giant
                                                                         
                                                                   Jethro Tull


                                                                     Pink Floyd


                                                         Emerson Lake & Palmer

                                                                        Camel

                                                                  Flower Kings

                                                                      M Efekt

                                                                      The Who

                                                                        Exodus

                                                        Premiata Forneria Marconi

                                                                      New Trolls

                                                                     Metamorfosi

                                                                     Pendragon

                                                                            Eloy

                                                                Neal Morse Band

                                                                      Le Orme

                                                       Banco del Mutuo Soccorso

                                                                          Ange
                                           
                                                                      Schooltree