mercoledì 31 luglio 2024

Rubrica: Solo capolavori (Progressive Rock) '70 (Part One) UK

Progressive Rock - Rubrica: Solo Capolavori

Anni '70 (Part One)

                                  King Crimson - In The Court Of The Crimson King (1969) UK

"In The Court Of The Crimson King" è stato un album fondamentale, etichettato come il capolavoro del Progressive Rock. Pubblicato nel 1969, ha introdotto temi di oscurità e meraviglia attraverso brani come "21st Century Schizoid Man". L'album mescola rock, jazz e musica classica, creando un'esperienza sonora innovativa. Le liriche affrontano la fragilità dell'esistenza umana. La visione artistica dei King Crimson ha aperto la strada a molte delle band progressive che seguirono, rendendoli pionieri del genere.

                                                           "21st Century Schizoid Man"

                                                                            "Epitaph"


Gli anni '70 sono stati un decennio ricco di innovazioni musicali e artisti iconici. E' un periodo che ha visto la nascita e l'affermazione di generi come il Rock Progressivo. Si è scritto di tutto riguardo a questi anni, i numerosi libri alle innumerevoli recensioni online. Tuttavia, con questa rubrica, l'obiettivo è quello di fornire una guida sintetica e dettagliata sui capolavori dell'epoca.

La Nascita dei capolavori musicali

Nel corso degli anni '70 molte band hanno dato vita a opere significative che hanno segnato la storia della musica. La loro influenza si può ancora percepire oggi, in vari stili e generi. L'intento di questa guida è far luce su alcuni degli album più influenti del periodo. Ogni opera sarà descritta con poche righe, per offrire una visione d'insieme senza entrare in dettagli eccessivi.

Album iconici da ricordare

                                                        King Crimson - Red (1974) UK

"Red" dei King Crimson, pubblicato nel 1974, e un album che incarna l'intensità del progressive rock. Con brani come "Starless" e "One More Red Nightmare", l'album combina sezioni strumentali intricate con testi profondi e riflessivi. La chitarra di Robert Fripp e il contrabasso di Jamie Muir creano un'atmosfera oscura e avvincente, rendendo questo lavoro uno dei capolavori del genere.

                                                                            "Starless"
   
Gentle Giant - Octopus (1972) UK

"Octopus" dei Gentle Giant, uscito nel 1972, è un album che sfida le convenzioni musicali. La band è nota per le sue complesse polifonie e le armonie vocali. I testi affrontano temi surreali e metaforici, come si evince in brani iconici come "The Advent of Panurge". La densità musicale dell'album è un viaggio avvincente che avvolge l'ascoltatore in un mondo fantastico.

                                                                "The Advent of Panurge"
 

                                                       Yes - Close To The Edge (1972) UK

"Close To The Edge", pubblicato nel 1972, è considerato uno dei punti di riferimento del progressive rock: Con una struttura in tre movimenti, l'album è un'epopea musicale che esplora temi spirituali e filosofici. La perfezione tecnica della band si riflette nella complessità delle melodie, mentre le liriche evocano sentimenti di ricerca e trascendenza.

                                                                "Close To The Edge"

                Van Der Graaf Generator - "Pawn Hearts" (1971) Godbluff (1975) UK

I Van Der Graaf Generator Hanno rivoluzionato il Progressive Rock con le loro composizioni audaci e liriche intense. "Godbluff" del 1975 presenta una fusione di rock, jazz e elementi di musica classica, caratterizzata da arrangiamenti complessi e un'atmosfera oscura. Le liriche spesso riflettono temi di crisi esistenziali e introspezione. "Pawn Hearts", d'altro canto, contiene pezzi epici come "A Plague of Lighthouse Keepers", che raccontano storie suggestive e poetiche, evidenziando l'abilità della band nel dipingere scenari emozionali attraverso la musica. L'approccio unico dei Van Der Graaf Generator li ha resi pionieri del genere, influenzando innumerevoli artisti futuri.

                                                                Godbluff  (1975) UK

                                                                     "Scorched Earth"

                                                                Pawn Hearts (1971) UK
                                                        "A Plague of Lighthouse Keepers"

                                        Pink Floyd - The Dark Side of the Moon (1973) UK

Considerato uno dei migliori album di tutti i tempi, "The Dark Side of the Moon" dei Pink Floyd, uscito nel 1973, affronta temi universali come il tempo, la follia e l'esistenza umana. la coesione tra le tracce è impeccabile, creando un'esperienza audiovisiva senza pari. Le liriche e la musica si intrecciano in un'opera che esplora la psiche umana in modo profondo.

                                                                              "Time"

                                Emerson Lake & Palmer - "Brain Salad Surgery" (1973) UK

Uscito nel 1973, "Brain Salad Surgery" è un'opera che combina rock e musica classica. La Famosa traccia "Karn Evil 9" è un viaggio sonoro che esplora temi futuristici e distopici, L'album si distingue per l'uso innovativo della sintesi elettronica e la maestria musicale dei suoi membri, rendendolo un pilastro del progressive rock.

                                                                         "Karn Evil 9"

                                                       Jethro Tull - Aqualung (1971) UK

"Aqualung" dei Jethro Tull, pubblicato nel 1971, è un concept album che esamina le ingiustizie sociali. La title track presenta un mix di rock acustico e testi incisivi, raccontando la storia di un vagabondo. Questi elementi, uniti alla flautistica virtuosistica di Ian Anderson, creano un'atmosfera unica che lascia un'impronta duratura.

                                                                           "My God"

                                      Genesis - "Selling England By The Pound" 1973 (UK)

"Selling England By The Pound", pubblicato nel 1973, mette in risalto la maestria narrativa dei Genesis. I testi sono ricchi di ironia e critiche sociali, mentre la musica è caratterizzata da arrangiamenti complessi e melodie indimenticabili. Questo album ha influenzato generazioni di musicisti e continua a essere un'interessante riflessione sulla cultura britannica.

                                                                   "The Cinema Show"

                                                       Camel - Moonmadness 1976 (UK)

"Moonmadness", pubblicato nel 1976, presenta una miscela di melodie sognanti e virtuose improvvisazioni strumentali. L'album è caratterizzato da un'atmosfera eterea e da testi che evocano paesaggi lunari. I Camel riescono a trasportare l'ascoltatore in un viaggio immaginario che esplora l'ignoto tra sogno e realtà.

                                                                            Full Album

Conclusione (Part One)

Il Progressive Rock degli anni '70 rappresenta un'epoca d'oro per la musica, con album che continuano a intrattenere e ispirare. Ogni opera analizzata in questa rubrica non solo mostra la bravura musicale delle band, ma anche la loro capacità di esplorare temi complessi e richiedere all'ascoltatore  di riflettere profondamente. questi capolavori sono una testimonianza dell'energia creativa dell'epoca e della continua rilevanza del genere. 

martedì 30 luglio 2024

Phideaux - Doomsday Afternoon 2007 (Symphonic Prog) US

                                        Rubrica: Solo Capolavori

                                           Phideaux - Doomsday Afternoon 2007

                                                         Symphonic Prog (US)

 "Doomsday Afternon", album capolavoro pubblicato dai Phideaux  nel 2007.

Questa è una descrizione minima brano per brano che da comunque l'idea della grandiosità del progetto:

01) Brano "Micro Softdeathstar" - Analisi e tematiche trattate

Il brano "Micro Softdeathstar" apre l'album con una potente dichiarazione musicale, combinando elementi di rock progressivo con testi oscuri che esplorano temi di distruzione e decadenza tecnologica. La complessità degli arrangiamenti e la profondità del testo offrono uno sguardo critico sulla dipendenza dalla tecnologia e sulle conseguenze che questa può avere sulla società. La musica ricca di variazioni di tempo e di texture, crea un'atmosfera inquietante ma affascinante.

02) "The Doctrine of Eternal Ice  (Part One)" - Struttura e significato

"The Doctrine of Eternal Ice (Part One)" introduce una componente più riflessiva e sperimentale nell'album: La struttura del brano si distingue per l'uso  di melodie eteree e per la sua capacità di evocare immagini di paesaggi ghiacciati e deserti, metafora di un isolamento emotivo. Il significato del brano può essere interpretato come una critica verso l'immobilismo e la fredda indifferenza nella società moderna.

03) "Candybrain" - Melodie e atmosfere

La traccia "Candybrain" si distacca con le sue melodie orecchiabili e un mood apparentemente più leggero. Tuttavia, sotto la superficie delle armonie accattivanti si nasconde una critica acerba al consumismo e alla superficialità. La capacita di Phideaux di intrecciare contesti sonori intricati con testi provocatori risulta evidente, creando contrasti tra la dolcezza delle melodie e l'amarezza dei messaggi.

04) "Crumble" - Testi e messaggio

"Crumble" si presenta come una ballata intensa, focalizzata sull'inevitabilità del cambiamento e sulle rovine che seguono l'orgoglio e l'autodistruzione. I testi riflettenti invitano all'introspezione, mentre la musica sostiene e amplifica il senso di caducità e trascendenza che pervade il brano. La capacità del gruppo di fondere liriche potenti con melodie evocative dimostra la loro competenza nell'esplorare temi profondi attraverso il medium musicale.

05) "The Doctrine of Eternal Ice (Part Two)" - Evoluzione rispetto alla Parte Uno

La seconda parte di "The Doctrine of Eternal Ice" approfondisce le tematiche introdotte nella sua controparte iniziale, ma con un approccio più diretto e una maggiore intensità nell'esecuzione. Questo brano rappresenta un'evoluzione significativa in termini di dinamiche musicali e narrativa, conducendo l'ascoltatore attraverso un gamma più ampia di emozioni e riflessioni. E' un esempio maestoso di come un'idea può essere espansa e reinterpretata in modo creativo mantenendo coerenza e intensità.

06) "Thank You For The Evil" - Interpretazione e Retroscena

"Thank You For The Evil" sorprende per la sua atmosfera teatrale e per le implicazioni oscure nelle liriche. La canzone può essere vista come una satira verso le istituzioni e il potere, esprimendo gratitudine con un tono marcatamente ironico verso coloro che perpetuano ingiustizie e male. Musicalmente, il brano si distingue per l'uso audace di contrasti dinamici e una narrazione che cattura l'attenzione fino all'ultimo.

07) "A Wasteland of Memories" - Composizione e arrangiamenti

Con "A Wasteland of Memories", i Phideaux propongono una riflessine malinconica sull'effimero, sull'oblio e sulla nostalgia. La composizione evoca un paesaggio sonoro vasto e desolato, dove gli arrangiamenti meticolosi contribuiscono a creare un senso di solitudine e riflessione profonda. La scelta degli strumenti e l'approccio alla composizione dimostrano la volontà della band di sperimentare e di esplorare nuovi territori musicali.

08) "Crumble" - Confronto con la traccia numero 4

La reinserzione di "Crumble" offre l'opportunità di esaminare il brano da una prospettiva diversa. Confrontando le due versioni, è possibile apprezzare le scelte artistiche e le variazioni interpretative che arricchiscono l'ascolto e approfondiscono la comprensione del messaggio. Questa scelta evidenzia la creatività dei Phideaux nell'evolvere il loro lavoro e nel presentare i loro brani in contesti nuovi.

09) "Formaldehyde" - Elementi Strumentali e vocali

"Formaldehyde" colpisce per il suo immediato impatto emotivo, grazie ad un sapiente uso di elementi strumentali ed a prestazioni vocali intense. Il brano si distacca per la sua ricchezza timbrica e per la capacità di fondere la profondità dei testi con un tessuto sonoro complesso, dimostrando l'abilità dei Phideaux nel creare musica che sia allo stesso tempo accessibile e ricca di livelli di interpretazione.

10) "Microdeath Softstar" - Chiusura dell'album e riflessione

"Microdeath Softstar" conclude l'album con un potente richiamo alle tematiche introdotte all'inizio, chiudendo il cerchio sia musicalmente che concettualmente. La canzone riecheggia e amplifica le riflessioni proposte nei brani precedenti, invitando a un'ultima, intensa meditazione su temi di perdita, rinascita e dualità della natura umana. La chiusura dell'album lascia l'ascoltatore con una profonda riflessione sulla condizione umana nell'epoca moderna.

Breve riflessione sulla discografia completa dei Phideaux

L'esplorazione dell'album "Doomsday Afternoon" da parte dei Phideaux rivela la profondità e la complessità del loro approccio alla composizione musicale. Attraverso una discografia caratterizzata da audacia e innovazione, la band ha continuato a esplorare temi sociali, filosofici ed esistenziali con una profondità raramente vista nel panorama musicale moderno. Ogni album, inclusa questa perla, è un capitolo di un viaggio che non teme di affrontare le sfide del nostro tempo, rendendo i Phideaux una delle band più intriganti e significative del loro genere.

Per un primo ascolto:

                                                                      Formaldehyde

                                                                Thank You For The Evil

Discografia:
                                                             Phideaux Xavier: Friction (1992)
                                                                                           Fiendish (2003)
                                                                                         Ghost Story (2004)

                                                                                        Chupacabras (2005)
                                                                                               313 (2006)
                                                                             
                                                                                    The Great Leap (2006)
                                                                            The Doomsday Afternoon (2007)
                                                                                      Number Seven (2009)
                                                                                          Snowtorch (2011)
                                                                                           Infernal (2018)
                                                                                      All Is Number (2020)

lunedì 29 luglio 2024

Arcansiel - Hard Times 2024 (Rock Progressivo Italiano)

                            Arcansiel - Hard Times 2024

                                                             Rock Progressivo Italiano


Arcansiel: Tra innovazione e tradizione nel Prog Rock Italiano

Nel 1986, il panorama musicale italiano assiste alla nascita degli Arcansiel, un gruppo che fin da subito si distingue per la sua peculiare fusione di sonorità e narrazioni. Fondati dall'incontro tra i tastierista Marco Galletti, mente creatrice degli arrangiamenti e delle composizioni, e il batterista Gianni Lavagno, gli Arcansiel rappresentano una delle formazioni più interessanti del progressive italiano degli anni '80 e '90.

Le Origini e le Prime Opere

La pubblicazione dei loro primi due album, "Four Daisies" e "Stillsearching", segna l'inizio di un percorso artistico ricco e apprezzato sia dalla critica che dal pubblico, in particolar modo per la suite "I'm Still Searching", contenuta nel secondo album. Queste prime opere consolidano il loro stile e posizionano gli Arcansiel all'avanguardia nel panorama del prog italiano, grazie anche alla loro capacità di narrare, attraverso la musica, viaggi onirici e riflessioni profonde.

Il Cambio di Line-up negli Anni '90

L'ingresso di Paolo Baltaro nella formazione negli anni '90 segna una nuova fase nella storia degli Arcansiel. Con Baltaro, il gruppo pubblica altri due lavori importanti: "Normality Perversion" e "Swimming in the Sand". Questi album contribuiscono a sperimentare nuove sonorità, arricchendo ulteriormente il linguaggio musicale del gruppo e confermandone il ruolo di innovatori nel genere del rock progressivo.

Un Ritorno Atteso

Dopo vent'anni dall'ultimo lavoro e con una formazione rinnovata per quattro quinti rispetto agli esordi, gli Arcansiel sorprendono nuovamente il pubblico e la critica. Solo Gianni Lavagno rimane della formazione originale, a dimostrazione della continuità artistica ma anche della capacità di rinnovamento. Il quinto album frutto della collaborazione tra Lombardo, Sorella e Valvo, è un'opera che riflette le diverse influenze culturali dei membri, portando freschezza e profondità al loro  sound.

Nuove Atmosfere e Vecchie Analogie

Il nuovo album degli Arcansiel è caratterizzato da temi profondi che riflettono i tempi difficili attuali, dal punto di vista sociale, culturale ed etico. Ma è soprattutto interessante notare come il gruppo stabilisca un'analogia tra i tempi complicati che viviamo e la complessità ritmica che ha sempre caratterizzato il rock progressivo. Questa analogia evidenzia non solo la maestria tecnica della band ma anche la sua capacità di narrare e riflettere su tempi e temi contemporanei attraverso il linguaggio universale della musica.

Conclusione

La storia degli Arcansiel è un viaggio attraverso evoluzioni sonore, cambi di formazione e una costante ricerca musicale. Da "Four Daisies" al loro ultimo lavoro "Hard Times", la band ha dimostrato di saper unire innovazione e tradizione, raccontando attraverso la loro musica un cammino che è insieme personale e universale. Con un occhio rivolto al passato ma sempre con il desiderio di esplorare nuovi orizzonti sonori, gli Arcansiel continuano a essere una delle realtà più affascinanti del nuovo progressive rock italiano.

Track lists:

1) Too Late  17:51
2) Puppets and Puppeteers  07:51
3) Heaven is not Here  11:22
4) My Old Same Mistakes  07:27

Line-up

Gianni Lavagno - Batteria, percussioni
Marco Leccese - Voce solista
Felice Lombardo - Bassi elettrici a 6 corde fretted e fretless
Davide Sorella - Tastiere 
Sebastiano Valvo - Chitarra elettrica ed acustica, voce

Per un primo ascolto:
                                                                             Too Late

Discografia:

                                                                   Stillsearching (1989)
                                                               I'm Still Searching (Suite)

                                                                    Four Daisies (1990)
                                                                            Four Daisies

                                                           Normality of Perversion (1994)
                   The Girl From Heaven and the Wolf Don't Care if You Are Glade To Live
                                          Swimming in the Sand (2004) The Best 1988/2004
                                                                              Evelyn


domenica 28 luglio 2024

L'Uovo di Colombo - Schiavi del Tempo 2024 (Rock Progressivo Italiano)

                 L'Uovo di Colombo - Schiavi del Tempo

                                  Rock Progressivo Italiano

                                                                   (New Cover Edition)

Il Ritorno dell'Uovo di Colombo: Una Svolta Progressive a Cinquant'anni Dall'esordio

La scena musicale italiana degli anni '70 viene spesso ricordata per la sua vibrante innovazione e varietà. Uno dei gruppi di tale epoca fu L'Uovo di Colombo, noto per la sua abilità di fondere elementi classici con il rock e il folklore. La loro formazione originale capeggiata dal carismatico Elio Volpini, si distinse subito per l'originalità e la sperimentazione che ha contraddistinto la loro unica omonima produzione.
A distanza di cinquant'anni dall'uscita del loro omonimo LP, l'Uovo di Colombo sorprende nuovamente la scena musicale annunciando un ritorno tanto inaspettato quanto gradito. La band si ripresenta con una nuova formazione: , Elio Volpini, l'unico membro originale rimasto, viene affiancato da Stefano Vicarelli alle tastiere, Sabrina Scriva al basso e Lucrezio De Seta alla batteria. Questa rinascita artistica segna non solo il raggiungimento con il passato ma si propone anche come un ponte verso nuove sperimentazioni musicali.
Nuove Interpretazioni e Inediti
Nel loro recente lavoro, la band non si limita a rivisitare i gloriosi brani del passato ma si cimenta anche nell'introduzione di nuovi inediti. Questa alchimia tra vecchio e nuovo viene ulteriormente arricchita dalla partecipazione di ospiti d'eccezione come Antonio ed Agostino Marangolo, Carlo Pennisi, Fabio Cerrone e altri nomi illustri della scena musicale italiana. La decisione di includere pezzi dei Flea (da Topi o Uomini) e degli Etna (dall'omonimo album Etna) aggiunge un ulteriore livello di complessità e omaggio alle radici progressive del gruppo.
Impatto e Speranze Future
Il ritorno dell'Uovo di Colombo, oltre a rappresentare un significativo momento di nostalgia per gli amanti del genere, dimostra come la passione e l'ispirazione possano superare le barriere del tempo. La nuova formazione e l'approccio fresco alla musica hanno il potere di attrarre sia i fan di vecchia data sia le nuove generazioni, evidenziando la timelessness del vero talento artistico. L'Impatto sulla scena musicale attuale resta da vedere, ma le premesse suggeriscono un rinnovato interesse per il progressive rock italiano e le sue infinite possibilità espressive.
Conclusione
L'impegno dell'Uovo di Colombo nel rinnovarsi mantenendo vivo il legame con le proprie origini è una testimonianza della loro ineguagliabile passione per la musica: La nuova formazione, insieme ai celebri ospiti e ai brani reinterpretati e inediti, promette di portare una ventata di freschezza nel panorama musicale, collegando il passato, presente e futuro del rock progressivo italiano. Attendiamo con entusiasmo di scoprire quali nuovi orizzonti sonori questa band  storica esplorerà nel suo cammino artistico verso il futuro.


Track lists:

01) Sorvolando l'Arabia Saudita  08:27
02) Anja  05:39
03) Beneath the Geyser  04:37
04) Io  03:27
05) I Want Your Wife  03:52
06) French Picadores  03:36
07) Amazzone a Piedi  04: 05
08) L'Indecisione  05:19
09) South East Wind  06:25
10) L'Ultimo Volo  07:05 

Line-up

Elio Volpini - Chitarre, basso e voce
Lucrezio De Seta - Batteria
Sabrina Scriva - Basso
Stefano Vicarelli - Tastiere

Per un primo ascolto:
                                                                      L'ultimo volo

Discografia:
                                                              l'Uovo di Colombo (1973)
                                                                               Anja


Prog Legends - The Great Progressive Rock Show (Italian Cover Band)

                                     Prog Legends

                                                  Il Grande Spettacolo Progressive Rock

Prog Legends: Uno Spettacolo Senza Tempo

Il Progressive Rock, un genere che ha definito un'era, continua a vivere attraverso gli spettacoli che rendono omaggio  alle sue leggende. La musica di Genesis, Emerson Lake & Palmer, Yes, King Crimson, Pink Floyd, Jethro Tull, Rush, e Premiata Forneria Marconi, risuona ancora nei cuori dei Fan grazie a spettacoli appassionati che combinano talento musicale, teatralità e un omaggio fedele alle band che hanno segnato la storia del Prog Rock.  

Immergetevi quindi nello spettacolare mondo dei "Prog Legends", un concerto che offre ben più di una semplice esibizione musicale: è un viaggio a ritroso nel tempo, diretto verso l'epoca d'oro della musica progressive. Riscoprite la magia delle band che hanno segnato gli anni '70, come Genesis, Pink Floyd, Yes e King Crimson, attraverso un'esibizione che rende omaggio al loro genio ineguagliabile.  Lo show è una finestra aperta su quel decennio rivoluzionario, dove l'innovazione era regola e le convenzioni venivano sovvertite dalla creatività senza confini. La set list è ricca di brani classici che hanno fatto la storia del Prog Rock, da "Dancing With The Moonlit Knight" dei Genesis a "Hey You" dei Pink Floyd, passando per "Roundabout" degli Yes e "21st Century Schizoid Man" dei King Crimson. Ogni esecuzione è pensata per ricreare l'esperienza teatrale  profondamente coinvolgente dei concerti originali, trasportandovi in un'era in cui la musica sfidava le aspettative e trasformava l'ascolto in un'esperienza multisensoriale.

Un Cast di Musicisti Straordinari

Al centro di questo straordinario ritorno negli anni '70 ci sono i musicisti, ognuno con un background impressionante. Andrea Cecchetto, polistrumentista di talento, guida la band con la sua maestria nella batteria, tastiere, chitarra e basso. Ha studiato con leggende come 'Peter Erskine' e 'Dave Weckl' ed ha collaborato con nomi di alto profilo nel panorama musicale. Marco Baldi porta in scena la sua eccellenza nella chitarra jazz, frutto di anni di studi e collaborazioni con giganti della chitarra come 'Carl Verheyen' e 'Mike Stern'. Marco Zago, pianista e tastierista, vanta collaborazioni con artisti internazionali e un talento compositivo che arricchisce ogni esecuzione. Lorenzo Di Prima, il bassista 'filosofo', è noto per la sua profondità interpretativa e tecnica impeccabile, mentre Fabio Dessi, con la sua potente voce, completa il quadro, portando in vita i brani con passione e precisione.

Perchè Vedere lo Spettacolo dei "Prog Legends"

. E' un'opportunità unica per rivivere l'epopea del Progressive Rock degli anni '70 attraverso un'esibizione fedele e appassionata.

. La scaletta comprende alcuni dei brani più iconici del genere, garantendo un'esperienza intensa e nostalgica.

. L'approccio teatrale delle show riesce a catturare l'essenza delle performance originali, garantendo un coinvolgimento totale.

. I membri della band sono musicisti di incredibile talento, con storie personali legate a collaborazioni prestigiose e successi individuali.

Assistere a uno spettacolo dei "Prog Legends" significa non solo godersi una serata di grande musica dal vivo, ma anche celebrare il contributo inestimabile di queste band leggendarie alla cultura musicale mondiale. Si tratta di un'esperienza che tocca l'anima di chiunque abbia un debole per il progressive rock, offrendo l'opportunità di rivivere un'epoca in cui la musica era sinonimo di sperimentazione, avanguardia e pura emozione. Non perdete l'occasione di fare un salto indietro nel tempo, in un viaggio indimenticabile attraverso le sonorità che hanno disegnato il panorama musicale degli anni '70.

                                                                PROSSIMI CONCERTI

                                                      https://proglegends.com/it/concerti/

Per un primo ascolto:

                                                                 Hey You (Pink Floyd)

                                               21st Century Schizoid Man (King Crimson)
                           Dancing With The Moonlit Knight / I Know What I Like (Genesis)
                                                                     Roundabout (Yes)
                                                                    Italian Prog Medley


giovedì 25 luglio 2024

Macroscream - Macrophonix 2024 (Progressive Rock Italiano)

                          Macroscream - Macrophonix 2024

                                   Progressive Rock Italiano


Terzo capitolo dei Macroscream: una fusione innovativa di Stili e Tradizioni

La band Macroscream ha inaugurato una nuova era della propria discografia con in lancio del suo terzo album: Rappresentando l'apice di un viaggio musicale iniziato quasi un decennio fa, questo progetto si distingue per aver sapientemente intessuto le radici del prog-rock degli anni '70 con una vibrante varietà di influenze moderne. Il risultato è un'opera che, pur rendendo omaggio al passato, si proietta audacemente verso nuovi orizzonti sonori. A tale proposito, l'evoluzione dello stile musicale dei Macrosceram emerge come un adattamento strategico alle dinamiche contemporanee, pur mantenendo inalterata la complessità e la profondità tipiche del genere progressive.

L'influenza delle Formazioni Passate sul Nuovo Sound

La metamorfosi stilistica dei Macroscream è in parte frutto degli avvicendamenti nella line-up della band. Ogni membro ha lasciato un'impronta indelebile sul tessuto sonoro del gruppo, contribuendo a definire un sound più diretto rispetto ai precedenti lavori. Questa transizione ha visto la band spostarsi da composizioni elaborate a brani che, pur conservando una certa complessità, risultano più immediati e fruibili. Tuttavia, l'essenza progressive non à stata abbandonata ma piuttosto rielaborata, manifestandosi in una forma rinnovata e avvincente.

Le Nuove Dimensioni dell'Album

Il terzo album dei Macroscream si distingue non solo per la sua qualità sonora, ma anche per l'articolata narrazione musicale che offre. La copertina, rappresentante una medusa dalle fattezze inusuali, simboleggia l'invito a un viaggio attraverso le diverse anime della musica progressive. Dalla melodia al ritmo, ogni traccia è una porta verso dimensioni sonore esplorative. In questa opera, la band ha saputo combinare sapientemente elementi sia classici che innovativi, confezionando un'esperienza uditiva senza precedenti.

Contributi della nuova line-up

Alessandro Patierno, con il suo eclettico approccio alla composizione, continua a essere il fulcro creativo del gruppo.
Davide Cirone, alle tastiere, impreziosisce ogni brano con tessiture sonore ricche e multiformi.
Daniele Pulcini alla chitarra elettrica introduce nuovi linguaggi armonici.
Giacomo Liò, dietro il set di batteria, fornisce il ritmo incalzante che è linfa vitale dell'album.
Giovanni Saulini, con la sua voce carismatica, arricchisce il tessuto sonoro con interpretazioni emotive e intense.

Tracce Rappresentative 

Analizzando le tracce più rappresentative dell'album, emerge una marcata predisposizione alla sperimentazione e ad una composizione musicale che sfida gli schemi tradizionali. Brani come "Follow Me Down" e "Road To The East" si  rivelano essere vere e proprie esplorazioni narrative, attraverso le quali la band comunica non solo con le note ma anche con le emozioni. In questo continuo dialogo tra passato e presente, i Macroscream dimostrano la propria capacità di reinventare un genere mentenendone inalterata l'anima.

L'eredità del Progressive Rock Anni '70 e l'Innovazione

L'impatto della matrice progressiva degli anni '70 è palpabile in ogni fase di questo disco, arricchito però da un ambizioso intento di innovazione. Questa dualità crea un ponte tra due epoche musicali, delineando un percorso che, pur ancorato alla tradizione, esplora nuove possibilità espressive. Elementi di continuità si mescolano a intuizioni avanguardistiche, delineando un'opera che è testimonianza della capacità dei Macroscream di navigare la complessità della musica progressive con una freschezza e una dinamicità sorprendenti.

Track lists:

01) Inside the tunnel  03:12
02) First Step  05:26
03) Sand Dunes  04:55
04) Follow Me Down  06:25
05) Bloody Noise  05:45
06) Macrophonix  03:09
07) Waiting For My Turn  05:18
08) Standing On A Miracle  06:37
09) Road To The East  09:41
10) Outside The Tunnel  01:11 

Per un primo ascolto:
                                                                    Road To The East

Discografia:
                                                                     Sisyphus (2012)

                                                                  Macroscream (2016)





mercoledì 24 luglio 2024

Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 2023 Symphonic Prog (Norvegia)

              Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 

                                      Symphonic Prog

                                                            Norvegia



                 L'Innovazione Musicale di Lars Fredrik Froislie in Fire Fortellinger

L'introduzione al panorama musicale di Lars Fredrik Froisle apre un capitolo affascinante nel libro del rock progressivo. Membro fondamentale di band come Wobbler e White Willow, Froislie ha sempre avuto un'inclinazione per la sperimentazione sonora. Il suo album solista "Fire Fortellinger" incarna questa passione, esplorando nuovi orizzonti musicali con una peculiarità: la totale assenza di chitarre.

Caratteristiche Distintive di "Fire Fortellinger"

"Fire Fortellinger" non è semplicemente un album; è un'epopea musicale che sfida le convenzioni del genere progressive. Fuggendo dalla norma chitarristica, Froislie apre le porte a una vastità sonora inesplorata. Questa scelta audace evidenzia un'innovazione senza precedenti nel rock progressivo, dove la musica si fa portavoce di storie e atmosfere densamente ricche e complesse senza l'uso del più tradizionale degli strumenti rock.

L'Innovazione Senza Chitarre e l'Utilizzo delle Tastiere Vintage

L'assenza di chitarre in "Fire Fortellinger" non è un limite, ma piuttosto un trampolino di lancio per l'innovazione. Froislie si avvale della sua vasta collezione di tastiere vintage per creare tessiture sonore che vanno ben oltre ciò che una chitarra potrebbe offrire. Dal mellifluo suono del Mellotron alle vibrazioni nostalgiche del Minimoog, passando per la delicatezza del pianoforte Rhodes, ogni strumento contribuisce a costruire un universo sonoro distintivo, così come l'uso del Clavinet attraverso un amplificatore, l'uso dell'organo con un pedale Fuzz, del Chamberlin (tastiere a nastro magnetico) per simulare le chitarre acustiche. Nell'eclettico arsenale di froislie, spicca la collaborazione con Nikolai Haengsle, il cui magistrale uso del Basso Rickenbacker impreziosisce l'album con nuances e dinamiche inaspettate.

L'Esperienza di Froislie nel suo Studio e la Descrizione Poetica del Chamberlin

Nel 'Sacta Sactorum' del suo studio domestico, l'entusiasmo di Froislie per i suoi strumenti traspare in ogni nota suonata: La sua affinità per il Chamberlin, ad esempio, va oltre il mero suono. E' una connessione emotiva, dove le sfumature acustiche ed elettromagnetiche si amalgamano a ricordi e sensazioni, rendendo l'esperienza di suonare un viaggio sensoriale senza eguali.

Il Confronto con i Lavori Precedenti e le Riflessioni su "Fire Fortellinger"

Confrontando "Fire Fortellinger" con le sue precedenti incursioni musicali in Wobbler e White Willow, emerge chiaramente come quest'album rappresenti l'essenza più pura della visione artistica di Froislie. Un'opera che, pur radicata nelle tradizioni del prog rock, spazza via ogni confine per esplorare nuove dimensioni musicali. E' un lavoro che riflette l'ampiezza della creatività di Froislie e il suo continuo desiderio di sperimentare, creando musica che è allo stesso tempo familiare e straordinariamente nuova.

Breve Recensione dell'Album

L'universo musicale creato da Lars Fredrik Froislie in "Fire Fortellinger" si propone come un viaggio attraverso quattro paesaggi sonori distinti, ciascuno dei quali conduce l'ascoltatore in profonde riflessioni storiche, mitologiche e naturalistiche. Le ambientazioni e le tematiche degli episodi musicali spaziano dal mitologico Ragnarok, a un giardino rinascimentale, passando per la metafora  del cavaliere eterno fino ad arrivare alla maestosità di una montagna invernale. Froislie, con maestria, riesce a far convivere la severità della natura con la delicatezza  dell'esperienza umana, in un'opera che trascende il tempo e lo spazio.
1) Rytter Av Dommedag
La prima composizione, "Rytter Av Dommedag", affonda le sue radici nella mitologia nordica del Ragnarok, l'apocalisse degli dei. Il risveglio di Re Rakne dal suo tumulo in Romerike diventa metafora della rinascita, della distruzione e del ciclo eterno della natura e della vita. L'approccio compositivo di Froislie porta all'attenzione i conflitti interni ed sterni che si manifestano nell'eterna lotta tra antico e nuovo, tra dimenticato e ricordato.
2) Et Sted Under Himmelhvelvet
"Et Sted Under Himmelvelvet" invita l'ascoltatore in un viaggio enigmatico in un giardino rinascimentale, forse nei dintorni di Firenze o nell'idilliaca Arcadia. Questa narrazione sonora esplora il tema der dèjà vu, della scoperta che il luogo che sentiamo nostro per la prima volta in realtà echeggia le vite dei nostri antenati. Froislie fa leva sulla nostalgia per luoghi mai visti e sull'eterna ricerca dell'uomo di connessioni con il passato.
3) Jaertegn
Con "Jaertegn", Froislie dipinge l'avventura frenetica di un cavallo e di un carro che, in una corsa disperata attraverso la foresta, si trovano all'improvviso vittime di un infortunio in concomitanza di un'eclissi solare. Questo evento sconvolgente trasforma i cavalieri in eterni vagabondi, condannati a vagare in un limbo oscuro, il cui solo barlume di speranza è l'illuminazione aurorale  che, di tanto in tanto, rischiara la loro strada. La musicalità del brano riflette la tensione e la disperazione della loro eterna ricerca.
4) Naturens Katedral
La chiusura dell'opera, "Naturens Katedral", è un inno alla solitudine e alla bellezza delle montagne norvegesi durante i mesi invernali. La capacità descrittiva della musica riesce a trasportare l'ascoltatore in queste lande desolate, dove il freddo e la neve dominano incontrastati. Questo pezzo non è solo un omaggio alla natura in una delle sue forme più austere, ma riflette anche una nostalgia per un'esistenza umana in armonia con l'ambiente circostante quando la vita seguiva i ritmi dettati dalla terra.
In "Fire Fortellinger", Lars Fredrik Froislie ci dimostra come la musica possa essere un potente veicolo narrativo, capace di trasportare l'ascoltatore attraverso epoche e paesaggi senza tempo. La complessità emotiva e l'impressionismo paesaggistico di quest'opera restano come testimoni della profondità dell'espressione artistica di froislie, permettendoci di esplorare territori sconosciuti sia fuori che dentro di noi.

Per un primo ascolto:



domenica 21 luglio 2024

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore 2014 (Rock Progressivo Italiano)

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore

2014

Rock Progressivo Italiano


 

Il Volto e la Maschera: Un viaggio Musicale e Teatrale

A Santa Maria Capua Vetere, ridente e storico ( Capua) paesino a 6 km da Caserta, si formano Il Volto e la Maschera, la band emerge in un'epoca di rivoluzione musicale, tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70, un periodo riconosciuto universalmente come l'apice del rock progressivo. Questo contesto artistico rigoglioso vide gruppi del calibro di Genesis, Yes, Pink Floyd, Emerson Lake & Palmer, King Crimson, Jethro Tull, Van Der Graaf Generator, Gentle Giant, i nostri Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi, Le Orme etc. etc. ridisegnare i confini della musica. In questo ricco ambiente culturale, Il Volto e la Maschera si formò dalla fusione di artisti provenienti da background musicali diversificati, dando vita a un progetto , che sebbene circoscritto, nel suo piccolo sarebbe presto diventato una leggenda.

Evoluzione storica del gruppo

Da una configurazione iniziale che vedeva quattro componenti, la band attraversò una significativa evoluzione nel corso della seconda metà degli anni '70, consolidandosi infine come un trio. Questa trasformazione rifletteva la tipica composizioni di alcune importanti band di Rock Progressivo del tempo, con un'enfasi particolare sugli arrangiamenti complessi e sulla capacità di fusione tra il suono e la narrazione.

Influenze Musicali e contesto degli anni '60 e '70

Le radici musicali de Il Volto e la Maschera si estendono profondamente nella terra fertile del Rock Progressivo, un terreno condiviso con giganti della musica come Emerson, Lake & Palmer e Yes. Il gruppo non solo assorbì l'influenza di questi maestri ma cercò anche di tessere la propria identità unica attraverso l'integrazione di elementi teatrali e narrazioni profonde all'interno delle loro esibizioni live.

Integrazione di teatralità e narrazione

Gli Spettacoli de Il Volto e la Maschera non erano semplici concerti ma vere e proprie  opere narrative, dove la musica serviva da colonna sonora per le battaglie morali tra il Bene e il Male. Questo approccio non solo distingueva la band nell'ambiente musicale dell'epoca ma arricchiva ogni esibizione con un livello di profondità e significato raramente visto nei gruppi contemporanei.

Formazione originale e successiva riduzione a trio

La formazione del gruppo ha visto vari cambiamenti nel tempo, ma l'ossatura portante rimase sempre fedele ai fratelli Aulicino, Pasquale e Giancarlo, con la variazione di batteristi  e vocalisti che si succedettero. La perdita del loro vocalist segnò un momento oscuro nella storia della band, culminando nel suo scioglimento definitivo.

Ritorno e registrazione del CD "Ancora un Fiore"

Il 2014 segnò un tentativo di resurrezione per Il Volto e la Maschera, portando alla registrazione del CD "Ancora un Fiore". Quest'opera incapsula l'essenza delle tematiche care al gruppo: la lotta tra bene e male, il conflitto interiore e la speranza di redenzione attraverso la comprensione e l'accettazione di se. Ogni brano del CD si configura come un capitolo di un'ampia narrazione, offrendo agli ascoltatori un viaggio emotivo e intellettuale attraverso la musica.

Tematiche del CD: la lotta tra bene e male

L'album "Ancora un Fiore", una sessione dal vivo senza interruzioni, si sviluppa come un dialogo continuo sulla condizione umana, esplorando le dinamiche del conflitto interiore e la perenne tensione tra le forze opposte del Bene e del Male. Queste tematiche non sono nuove nell'ambito artistico, ma Il Volto e la Maschera le affronta con una freschezza e una profondità evocative, resi possibili grazie all'integrazione tra il liricismo delle loro composizioni e l'impatto della loro esecuzione musicale.

Analisi dei brani principali del CD

"Ancora un Fiore" si apre con "Prima Percezione", una traccia che mette in campo la complessità emotiva con cui l'album si svolge, seguita da "Non ci sono sogni" e "Io Burattino", che affondano ancora più a fondo nelle riflessioni sul libero arbitrio e sulla predestinazione. Seguono: "Ancora un Fiore" e "Notte Incolore" a rimarcare i concetti principali dell'opera.  "Il Buio nell'Anima" e "Tutto Scandisce il Tempo" rappresentano il culmine di questa esplorazione, portando gli ascoltatori attraverso un viaggio intenso nel cuore della psiche umana.

Scioglimento definitivo e ricordo del vocalist

La perdita del vocalist ha segnato un punto di non ritorno per Il Volto e la Maschera, conducendo alla decisione sofferta di porre fine alla loro avventura musicale. Tuttavia, l'eredità lasciata dalla band attraverso "Ancora un Fiore" permane come testimone della loro ricerca artistica, del loro talento e della loro passione, conservando vivo il ricordo di ciò che hanno condiviso con il mondo musicale e con i loro fan.

Track lists:

1) Prima percezione

2) Non ci sono sogni

3) Io burattino

4) Ancora un fiore

5) Notte incolore

6) Il buio nell'anima

7) Tutto scandisce il tempo

Line-up:

Pasquale Aulicino: Organo, Piano elettrico, Sintetizzatore, Eminent Solina B 106, Coro

Joseph Papetti: Voce solista, bar chimes, tamburino, chitarra elettrica

Oscar Canneto: Batteria, chitarra acustica

Giancarlo Aulicino: Basso, chitarra acustica

Nota: nella registrazione del CD non vi sono piste di sovrapposizioni, tutti gli strumenti sono stati suonati dal vivo.

Per un primo ascolto:



martedì 9 luglio 2024

Io Sono Musica: Part 1 (Divagazione Scientifica) 7° (Part 1)

                                   Divagazione Scientifica

                                   Io Sono Musica: Part 1

Io Sono Musica: Part 1

               La Musica dell'Universo: Un Viaggio Cosmico

La nostra esistenza è intrisa di misteri ancora irrisolti, e tra questi, una delle rivelazioni più affascinanti riguarda la natura fondamentale dell'universo stesso. Siamo circondati da particelle di luce ed energia che, nella loro essenzialità, raccontano la storia di una danza cosmica che ha inizio dalle profondità più remote del tempo e dello spazio. Queste particelle, dotate di una consapevolezza unica nel suo genere, sono state selezionate per compiere viaggi attraverso le galassie, portando con se la chiave per comprendere la nostra stessa essenza.
Origini cosmiche della particella di luce ed energia
Le particelle di luce ed energia, protagoniste silenziose dell'evoluzione dell'universo, rappresentano il filo conduttore che lega la creazione di tutto ciò che ci circonda. Nate nel brodo primordiale che ha dato vita al primo universo, queste particelle contengono in se il segreto degli albori dell'esistenza. La loro natura immateriale le rende testimoni privilegiati e partecipanti attivi nei cicli infiniti di vita e morte che caratterizzano l'universo stesso.
Scelta della particella per il pianeta Terra (breve storia di una particella)
Verso la metà del secolo scorso, una di queste particelle è stata scelta per intraprendere un viaggio verso il pianeta terra. Questa missione si è rivelata unica nel suo genere, poichè ha offerto alla particella l'opportunità di interagire in maniera diretta con un ambiente ricco di diversità e possibilità. La Terra, sebbene sia solo uno degli oltre 2000 miliardi di pianeti esistenti nel nostro universo, rappresenta un palcoscenico straordinario per la raccolta e la condivisione di conoscenze.
Ruolo delle particelle energetiche nella raccolta di conoscenze
Ogni particella di energia ha il compito fondamentale di accumulare esperienze e conoscenze, prima durante il suo viaggio attraverso l'universo e dopo durante la permanenza nel pianeta dove è stata  assegnata. Questa missione si traduce nella costante ricerca di nuove informazioni, che verranno poi catalogate e conservate per essere trasferite al termine del viaggio. Il pianeta Terra, con la sua straordinaria varietà di forme di vita e fenomeni naturali, offre un'opportunità senza pari per la raccolta di dati significativi e la comprensione dei meccanismi che regolano la vita.
Illustrazione del ciclo infinito di vita e morte degli universi
Il concetto di nascita e distruzione che caratterizza gli universi non è altro che un'estensione del ciclo della vita che osserviamo quotidianamente sulla Terra. I buchi neri massicci, situati solitamente al centro delle galassie, rappresentano la destinazione finale delle conoscenze accumulate dalle particelle di energia. Questi giganti cosmici, accumulando materia ed energia, preparano lo scenario per successivi Big Bang, i quali daranno vita a nuovi universi, perpetuando così l'eterno ciclo di esistenza.
Funzione dei buchi neri massicci come database cosmici
I buchi neri, spesso visti come insieme insondabile di misteri, hanno un ruolo chiave all'interno della comprensione dell'universo. Essi agiscono da catalizzatori nel processo di raccolta di tutte le esperienze e le conoscenze acquisite durante il viaggio delle particelle di luce. Al termine di ogni era cosmica, questi "database" cosmici liberano le informazioni assorbite, rendendole disponibili per la creazione di nuovi universi, in un ciclo senza fine di condivisione ed evoluzione.
Prospettive future nel contesto terrestre
La continua ricerca e l'analisi delle particelle di luce offre una straordinaria possibilità di ampliare la nostra conoscenza del cosmo e della vita sulla Terra. Comprendendo meglio il ruolo di queste particelle nell'evoluzione dell'universo, siamo in grado di intravedere nuove prospettive future, non solo per la scienza ma anche per la nostra stessa esistenza. Questo viaggio cosmico, che collega il microcosmo al macrocosmo, è un invito a riflettere sulla nostra posizione nell'universo e sul contributo che possiamo fornire alla vasta sinfonia della vita.

CONTINUA....... ( vedi prossimo capitolo della rubrica "Divagazione Scientifica")