venerdì 2 agosto 2024

Il Bacio della Medusa - Discesa agl'Inferi d'un Giovane Amante 2008 (Symphonic Prog) Italia

                            Il Bacio della Medusa 

                   "Discesa Agl'Inferi D'Un Giovane Amante" 

                             Italian  Symphonic Prog (2008)


Discesa agl'Inferi d'un Giovane Amante: Un Viaggio Musicale Straordinario
"Discesa agl'inferi d'un giovane amante" è il secondo album della band italiana Il Bacio della Medusa, che ha visto l'ingresso del talentuoso Daniele Rinchi nel 2005. La sua abilità con viola e violino ha portato un fresco equilibrio al sound della band, rendendolo più ricco e orientato al "classico". Grazie all'accordo con l'etichetta indipendente Back Widow Records, la band ha potuto esplorare nuove sonorità senza compromessi. Questo ha permesso la creazione di un album che fonde influenze classiche con potenti elementi rock, creando un'atmosfera unica. La copertina, splendidamente dipinta da Federico Caprai, riflette perfettamente il mood oscuro e poetico dell'opera.
La Narrazione di Paolo e Francesca
Il concept album trae ispirazione decisa dalla tragica storia di Paolo e Francesca, due amanti sfortunati ritratti nella "Divina Commedia" di Dante Alighieri. La band utilizza i temi della poesia di Dante come punto di partenza per un percorso musicale e poetico. La musica scorre come una lunga suite, quasi un'ora di intense emozioni con bruschi cambi di ritmo e atmosfere che immergono l'ascoltatore nella loro storia. Ogni brano offre un'esperienza unica, contribuendo a costruire una narrativa complessa che cattura.
Analisi dell'Opener e brani Chiave
"Preludio: il trapasso" è l'apertura drammatica dell'album, dove la musica e le parole descrivono l'uscita dell'anima di Paolo dal corpo. Con delicati passaggi di pianoforte e flauto, la voce appassionata di Simone Cecchini evoca il suo amore eterno. In "Confessione d'un amante", l'intensità aumenta con testi che rivelano la profondità del loro legame. "La bestia ed il delirio" segna un cambiamento di umore audace, con assoli d'organo e riff di chitarra che accendono l'energia dell'album. Ogni brano successivo continua a sfidare e sorprendere, portando l'ascoltatore in un viaggio attraverso il dolore e la passionale bellezza dell'amore perduto. l'emozione è palpabile i "Ricordi del supplizio", dove la rabbia contro l'assassino viene espressa con forza. Con "Melancolia" si sente la malinconia che trasmette una profonda nostalgia marcata musicalmente dagli echi esotici del flauto. "Epilogo: conclusione della discesa agl'inferi d'un giovane amante" segna l'epilogo drammatico e chiude il cerchio di questo affascinante viaggio musicale.
In conclusione
Questo album è imprescindibile per ogni amante del Rock Progressivo Italiano, offrendo una fusione di emozioni con musica e storia ben raccontata. Ogni brano è una tappa fondamentale che guida l'ascoltatore nel profondo mondo di Paolo e Francesca, dimostrando come la musica possa raccontare storie di amore, sofferenza e perdono. "Discesa agl'inferi d'un giovane amante" non è solo un album, ma un'esperienza che rimane nel cuore, un viaggio nel mondo poetico di una delle opere più affascinanti della scena musicale italiana.

Track lists:

01) Preludio: Il Trapasso (03:43)

02) Confessione D'un Amante (03:05)

03) La Bestia e il Delirio (05:09)

04) Recitativo: è nel Buio che Risplendono le Stelle (03:58)

05) Ricordi del Supplizio  (06:27)

06) Nostalgia, Pentimento e Rabbia (07:00)

07) Sudorazione a Freddo Sotto il Chiaro di Luna (06:04)

08) Melencolia (05:40)

09) E Fù Allora Che Dalle Fiamme Mi Sorprese Una Calda Brezza          Celeste (03:22)

10) Nasce Te Ipsum: La Bestia Ringhia In Noi ( 05:27)

11) Corale per Messa Da Requiem (03:55)

12) Epilogo: Conclusione Della Discesa Agl'Inferi D'Un Giovane            Amante (01:48)

Line-up:

Simone Brozzetti - Chitarra elettrica

Simone Cecchini - Voce principale e cori, chitarre acustiche 6 e 12 corde, chitarre elettriche, sax tenore

Diego Petrini - Batteria, organo, tastiere, pianoforte, vibrafono, percussioni

Federico Caprai - Basso

Daniele Rinchi - Violino, viola

Eva Morelli - Flauto, fiati 

Per un primo ascolto

                                    "Ricordi del Supplizio"


Yes - Relayer 1974 (Symphonic Prog) UK

                             Yes - Relayer 1974 


"Relayer" Pubblicato nel 1974, rappresenta un punto di svolta significativo nel percorso musicale degli Yes. Quest'album è noto per la sua complessità tecnica e per il suo approccio audace alle strutture musicali. Con una fusione di Rock Progressivo e una sorta di Jazz Fusion, il gruppo ha spinto i confini del genere, integrando elementi innovativi e sperimentali. La formazione, con l'arrivo del tastierista Patrick Moraz, ha portato una nuova dimensione al suono della band, contribuendo a melodie più intricate e arrangiamenti audaci.


Le liriche e il loro significato

Le liriche di "Relayer" sono poetiche ed astratte, un tratto distintivo della band. L'album esplora temi come la spiritualità, l'interconnessione dell'umanità e una riflessione sulle dimensioni temporali. In particolare, il brano " The Gates of Delirium" affronta il concetto di rivelazione e crescita personale attraverso un viaggio interiore. Queste tematiche si intrecciano con la struttura musicale dell'album, creando un'esperienza che coinvolge sia l'aspetto sonoro che quello lirico.

Struttura musicale  e brani chiave

"Relayer"è composto principalmente da lunghe tracce che fondono sezioni elaborate e improvvisazioni strumentali. "The Gates of Delirium" è una delle composizioni più lunghe del gruppo, caratterizzata da un'epica narrazione sonora che evoca sensazioni di conflitto e risoluzione. La maestria strumentale degli Yes si mette in mostra in brani come "Sound Chaser", dove la fusione tra chitarra, tastiere e batteria crea dinamiche avvincenti e complesse. Attraverso questa evoluzione, l'album ha contribuito a consolidare la reputazione della band come pionieri di un sound progressivo innovativo ed unico.


Impatto ed eredità

"Relayer" ha avuto un impatto duraturo sulla scena musicale , influenzando numerosi artisti e band nel corso degli anni. Il suo approccio audace ha aperto la strada a nuove sperimentazioni all'interno del rock progressivo e ha continuato a ispirare generazioni di musicisti. La complessità delle sue composizioni e la profondità delle liriche hanno reso l'album un classico senza tempo. Ancora oggi, i fan e i critici considerano "Relayer" una delle opere più significative e innovative degli Yes.

Track lists:

1) The Gates Of Delirium  21:55
2) Sound Chaser  09:25
3) To Be Over  09:08

Line-up:

Jon Anderson - Voce solista
Steve Howe - Chitarra acustica ed elettrica, pedal Steel Guitar, Sitar elettrico, voce
Patrick Moraz - Tastiere (Pianoforte, Hammond, Sintetizzatore Vako Orchestron, Moog)
Chris Squire - Basso, voce
Alan White - Batteria e percussioni

Per un immediato ascolto

                                            "Full Album"

giovedì 1 agosto 2024

Rubrica: Solo Capolavori (Progressive Rock) Anni '70 (Part Two) UK

                 Progressive Rock - Rubrica: Solo Capolavori

                                  Anni '70 (Part Two)

Il Rock Progressivo degli anni '70 ha dato vita a opere straordinarie, ognuna caratterizzata da un'approfondita complessità musicale e tematica. Questi capolavori non solo hanno ridefinito i confini del rock, ma hanno anche influenzato generazioni di musicisti. In questa analisi, esploreremo le strutture musicali di alcuni dei più significativi album di quel periodo, come "Third" dei Soft Machine, "Wish You Were Here" dei Pink Floyd, "Tubular Bells" di Mike Oldfield e "The Lamb Lies Down on Broadway" dei Genesis.....etc....

Analisi musicale di "Third" dei Soft Machine

"Third" dei Soft Machine è un'opera monumentale che combina jazz, rock e sperimentazione. L'album è composto da quattro lunghe suite, ognuna delle quali presenta una varietà di sezioni che si interconnettono in modi sorprendenti. La resa strumentale degli artisti e straordinaria, dimostrando un'abilità tecnica notevole e una profonda comprensione delle dinamiche musicali. Le improvvisazioni e le strutture modulari rendono "Third" un esempio emblematico di come il rock progressivo possa sfidare le convenzioni tradizionali.

                                                    Soft Machine - "Third" (1970) UK


                                                                      "Moon in June"


Struttura e sezioni principali di "Wish You Were Here"

"Wish You Were Here" dei Pink Floyd è un album emblematico che racconta temi di alienazione e nostalgia. Le tracce principali, "Shine On You Crazy Diamond" e "Wish You Were Here", si intercalano attraverso una serie di sezioni musicali che evocano emozioni potenti. Le chitarre di David Gilmour e le tastiere di Richard Wright creano atmosfere uniche che rimangono impresse nella memoria dell'ascoltatore.
                                              Pink Floyd - Wish You Were Here (1975) UK

 
                                                        "Shine On You Crazy Diamond"
                                                                 "Wish You Were Here"

Componenti strumentali di Tubular Bells

"Tubular Bells" di Mike Oldfield è un'opera strumentale iconica che ha catapultato il musicista nel panorama musicale internazionale: L'album è suddiviso in due lunghe tracce, ognuna composta da una serie di temi che si sviluppano e si sovrappongono. Oldfield utilizza una vasta gamma di strumenti, dalle chitarre alle percussioni, creando un tapestry sonoro affascinante. Ogni sezione dell'album presenta variazioni melodiche e armoniche che stimolano l'immaginazione, rendendo "Tubular Bells" un capolavoro della musica progressiva.

                                                Mike Oldfield - Tubular Bells (1973) UK
                                                             "Tubular Bells - Part One"

Tematiche e narrazione in "The Lamb Lies Down On Broadway" dei Genesis è un concept album che offre una narrativa complessa e onirica. La storia segue le avventure di Rael, un giovane che si perde nel caos della città di New York. Ogni traccia dell'album esplora diversi aspetti della sua vita e delle sue esperienze. La combinazione di testi poetici e complessi passaggi musicali rende questo lavoro una pietra miliare del Rock Progressivo, dimostrando la capacità della band di mescolare musica e narrazione in modo innovativo.
                               Genesis - "The Lamb Lies Down On Broadway" (1974) UK
                                                                        "The Lamia"

                                                   Jethro Tull - Thick as a Brick (1972) UK

"Thick as a Brick" è sia un album che un'opera teatrale, presentata come se fosse un'unica traccia continua: I Jethro Tull, con Ian Anderson al timone, hanno combinato elementi di rock e musica folk. Le liriche satiriche affrontano temi che riguardano la società contemporanea, rendendo l'album un commento sociale incisivo. La presentazione del disco come notiziario di una finta competizione poetica è un colpo di genio che sottolinea il senso dell'umorismo intrinseco della band. Quest'opera ha cementato la posizione dei Jethro Tull nel panorama del Progressive Rock.

                                                                        "Full Album"

                                                    Camel - The Snow Goose (1975) UK 

"The Snow Goose" è un album strumentale che racconta una storia attraverso la musica. I Camel riescono ad evocare emozioni senza parole, dimostrando la potenza della composizione strumentale. Ogni traccia si intreccia per formare un racconto coeso, riflettendo la bellezza e la tristezza della vita. La musica dei Camel è melodica e sognante, con arrangiamenti che trasportano l'ascoltatore in mondi lontani. Questo disco è un chiaro esempio di come la musica possa narrare storie senza un testo esplicito.


                                                                         "Full Album"

                                        Caravan - In The Land of Grey and Pink (1971) UK

"In The Land of Grey and Pink" è un album iconico che combina umorismo e malinconia. I Caravan mescolano rock psichedelico, jazz e melodie, creando un sound unico e distintivo. Le liriche evocano immagini vivide di paesaggi fantastici, arricchite con melodie orecchiabili. L'album riflette la cultura hippy  degli anni '70 e il desiderio di libertà. La capacità dei Caravan di fondere questi elementi ha reso il loro lavoro un punto di riferimento nel Progressive Rock e nella scuola musicale di Canterbury.


                                                               "Nine Feet Underground"

                                        Genesis - Nursery Cryme (1971) / Foxtrot (1972) UK

La musica dei Genesis ha sempre saputo mescolare elementi innovativi e tradizionali, e gli album capolavoro "Nursery Cryme" e "Foxtrot" non fanno eccezioni. "Nursery Cryme", pubblicato nel 1971, è un lavoro che presenta una struttura musicale audace e complessa. Questo album ha visto l'emergere di una nuova formazione della band, l'arrivo di Steve Hackett alle chitarre e Phil Collins alla batteria ha rappresentato un solido valore aggiunto, subito espresso  nel brano "The Musical Box", il quale rappresenta un picco in termini di dinamiche e sezioni strumentali. Le orchestrazioni elaborate, un mix di chitarre elettriche e tastiere, si accompagnano a cambi di tempo e atmosfera che caratterizzano il loro stile progressive rock.


                                                    Genesis - Nursery Cryme (1971) UK


                                                                    "The Musical Box"



Al contrario, "Foxtrot", uscito nel 1972, presenta una struttura più articolata e coesa. La suite "Supper's Ready" è uno straordinario esempio della loro maestria compositiva, suddivisa in più sezioni, ognuna con una propria identità musicale. In questo album, l'uso di sintetizzatori e organi offre una tavolozza sonora più ricca, migliorando l'esperienza d'ascolto. La lunghezza e la complessità dei brani mostrano un'evoluzione significativa rispetto a "Nursery Cryme"

                                                            Genesis - Foxtrot (1972) UK

                                                                     "Supper's Ready"


"Le liriche di Nursery Cryme" esplorano temi come l'innocenza perduta e le fiabe oscure. Brani come "The Musical Box" si concentrano su esperienze nostalgiche e sul passaggio dall'infanzia all'età adulta. La narrazione spesso trae ispirazione da elementi fantastici e surrealistici, spingendo l'ascoltatore a rifletter su questioni più profonde. Inoltre, l'influenza di autori come Lewis Carroll può essere percepita nel modo in cui i temi giocano con la dualità tra realtà e fantasia.
In "Foxtrot", invece, i temi diventano più oscuri e riflessivi, trattando questioni come la guerra, la religione e l'esistenza umana. "Supper's Ready" affronta vari argomenti, dal misticismo alla critica sociale, attraverso una narrazione complessa e stratificata. I testi riflettono un approccio più maturo rispetto a "Nursery Cryme", mirano a sfidare le convenzioni e a stimolare il pensiero critico. Questo passaggio tematico rappresenta uno sviluppo chiave nella carriera dei Genesis.

Conclusione Part Two e Raccomandazioni per ascolti fondamentali

Per coloro che desiderano avvicinarsi a questo affascinante genere, gli album postati nella rubrica 'Solo Capolavori anni '70', sono imprescindibili. Questi album offrono una panoramica completa delle innovazioni e della creatività che hanno caratterizzato il Progressivo Rock negli anni '70. Ascoltarli è un'occasione per comprendere il profondo impatto che questo genere ha avuto sulla musica nel corso degli anni.


Mike Oldfield - Ommadawn 1975 (Symphonic Prog) UK

                              Mike Oldfield - Ommadawn

                                          Symphonic Prog       

                                                                          1975 (UK)



L'album "Ommadawn", pubblicato da Mike Oldfield nel 1975, rappresenta un momento cruciale nella storia del progressive rock. Questa lavoro è spesso considerato una pietra miliare del genere, emergendo in un'epoca caratterizzata da esperimenti musicali. Oldfield, già noto per il suo album d'esordio "Tubular Bells", spinge ulteriormente i confini della musica moderna con una combinazione originale di strumenti e stili. "Ommadawn" è una celebrazione della creatività musicale e del potere evocativo della musica strumentale, consolidando Oldfield come uno dei pionieri del Progressive Rock.

"Ommadawn" si compone di tre lunghe tracce, ognuna delle quali è una straordinaria fusione di melodie elaborate e ritmi complessi. La struttura delle tracce riflette la ricerca di Oldfield di trascendere la tradizionale forma canzone. Si possono notare passaggi delicati alternati a esplosioni musicali, creando un'esperienza sonora dinamica e coinvolgente. L'album è caratterizzato da un'attenzione certosina ai dettagli, con ogni sezione chiaramente definita ma connessa attraverso transizioni fluide che catturano l'ascoltatore dall'inizio alla fine.

Oldfield ha utilizzato una vasta gamma di strumenti per creare l'atmosfera unica di "Ommadawn". La chitarra classica, l'arpicordo e i flauti si intrecciano con il suono dei sintetizzatori, dando vita a un audace cocktail sonoro. La tecnica del multitracking, che permette di sovrapporre più tracce audio, è utilizzata in modo innovativo per creare profondità e complessità. Oldfield ha dimostrato una straordinaria abilità nel bilanciare gli strumenti acustici ed elettronici, cosa che rende "Ommadawn" un progetto pioneristico nel suo genere.

Le liriche di "Ommadawn", pur essendo in parte astratte, racchiudono una profonda intensità emotiva. Le immagini evocative invitano l'ascoltatore a esplorare non solo il suono, ma anche le emozioni scaturite da esso. La traccia "Ommadawn" in particolare riflette la ricerca della serenità interiore e della connessione con il mondo esterno. Le tematiche ricorrenti di crescita personale e ritorno alle origini si intrecciano con il virtuosismo musicale di Oldfield

All'uscita di "Ommadawn", l'album ricevette un'accoglienza entusiasta dalla critica musicale. Riconosciuto come un capolavoro, riuscì a posizionarsi nelle classifiche di vendita in diversi paesi, consolidando la reputazione di Oldfield come innovatore nel genere. La combinazione di tecniche audaci e melodie trascinanti ha affascinato sia i critici che il pubblico. Oltre al successo commerciale, l'album ha avuto un impatto duraturo, influenzando numerosi artisti nel corso degli anni.

"Ommadawn", continua a essere considerato un punto di riferimento nel panorama musicale anche a decenni dalla sua pubblicazione. La sua influenza è visibile in generi che spaziano dal Rock Progressivo alla musica New Age ed Ambient. Artisti contemporanei citano frequentemente Mike Oldfield e il suo lavoro come fonte d'ispirazione. La qualità intrinsecamente innovativa di "Ommadawn" garantisce che rimarrà un capitolo fondamentale nella storia della musica, testimoniando il potere della creatività e della passione artistica.

                                                                        "Full Album"


mercoledì 31 luglio 2024

Rubrica: Solo capolavori (Progressive Rock) '70 (Part One) UK

Progressive Rock - Rubrica: Solo Capolavori

Anni '70 (Part One)

                                  King Crimson - In The Court Of The Crimson King (1969) UK

"In The Court Of The Crimson King" è stato un album fondamentale, etichettato come il capolavoro del Progressive Rock. Pubblicato nel 1969, ha introdotto temi di oscurità e meraviglia attraverso brani come "21st Century Schizoid Man". L'album mescola rock, jazz e musica classica, creando un'esperienza sonora innovativa. Le liriche affrontano la fragilità dell'esistenza umana. La visione artistica dei King Crimson ha aperto la strada a molte delle band progressive che seguirono, rendendoli pionieri del genere.

                                                           "21st Century Schizoid Man"

                                                                            "Epitaph"


Gli anni '70 sono stati un decennio ricco di innovazioni musicali e artisti iconici. E' un periodo che ha visto la nascita e l'affermazione di generi come il Rock Progressivo. Si è scritto di tutto riguardo a questi anni, i numerosi libri alle innumerevoli recensioni online. Tuttavia, con questa rubrica, l'obiettivo è quello di fornire una guida sintetica e dettagliata sui capolavori dell'epoca.

La Nascita dei capolavori musicali

Nel corso degli anni '70 molte band hanno dato vita a opere significative che hanno segnato la storia della musica. La loro influenza si può ancora percepire oggi, in vari stili e generi. L'intento di questa guida è far luce su alcuni degli album più influenti del periodo. Ogni opera sarà descritta con poche righe, per offrire una visione d'insieme senza entrare in dettagli eccessivi.

Album iconici da ricordare

                                                        King Crimson - Red (1974) UK

"Red" dei King Crimson, pubblicato nel 1974, e un album che incarna l'intensità del progressive rock. Con brani come "Starless" e "One More Red Nightmare", l'album combina sezioni strumentali intricate con testi profondi e riflessivi. La chitarra di Robert Fripp e il contrabasso di Jamie Muir creano un'atmosfera oscura e avvincente, rendendo questo lavoro uno dei capolavori del genere.

                                                                            "Starless"
   
Gentle Giant - Octopus (1972) UK

"Octopus" dei Gentle Giant, uscito nel 1972, è un album che sfida le convenzioni musicali. La band è nota per le sue complesse polifonie e le armonie vocali. I testi affrontano temi surreali e metaforici, come si evince in brani iconici come "The Advent of Panurge". La densità musicale dell'album è un viaggio avvincente che avvolge l'ascoltatore in un mondo fantastico.

                                                                "The Advent of Panurge"
 

                                                       Yes - Close To The Edge (1972) UK

"Close To The Edge", pubblicato nel 1972, è considerato uno dei punti di riferimento del progressive rock: Con una struttura in tre movimenti, l'album è un'epopea musicale che esplora temi spirituali e filosofici. La perfezione tecnica della band si riflette nella complessità delle melodie, mentre le liriche evocano sentimenti di ricerca e trascendenza.

                                                                "Close To The Edge"

                Van Der Graaf Generator - "Pawn Hearts" (1971) Godbluff (1975) UK

I Van Der Graaf Generator Hanno rivoluzionato il Progressive Rock con le loro composizioni audaci e liriche intense. "Godbluff" del 1975 presenta una fusione di rock, jazz e elementi di musica classica, caratterizzata da arrangiamenti complessi e un'atmosfera oscura. Le liriche spesso riflettono temi di crisi esistenziali e introspezione. "Pawn Hearts", d'altro canto, contiene pezzi epici come "A Plague of Lighthouse Keepers", che raccontano storie suggestive e poetiche, evidenziando l'abilità della band nel dipingere scenari emozionali attraverso la musica. L'approccio unico dei Van Der Graaf Generator li ha resi pionieri del genere, influenzando innumerevoli artisti futuri.

                                                                Godbluff  (1975) UK

                                                                     "Scorched Earth"

                                                                Pawn Hearts (1971) UK
                                                        "A Plague of Lighthouse Keepers"

                                        Pink Floyd - The Dark Side of the Moon (1973) UK

Considerato uno dei migliori album di tutti i tempi, "The Dark Side of the Moon" dei Pink Floyd, uscito nel 1973, affronta temi universali come il tempo, la follia e l'esistenza umana. la coesione tra le tracce è impeccabile, creando un'esperienza audiovisiva senza pari. Le liriche e la musica si intrecciano in un'opera che esplora la psiche umana in modo profondo.

                                                                              "Time"

                                Emerson Lake & Palmer - "Brain Salad Surgery" (1973) UK

Uscito nel 1973, "Brain Salad Surgery" è un'opera che combina rock e musica classica. La Famosa traccia "Karn Evil 9" è un viaggio sonoro che esplora temi futuristici e distopici, L'album si distingue per l'uso innovativo della sintesi elettronica e la maestria musicale dei suoi membri, rendendolo un pilastro del progressive rock.

                                                                         "Karn Evil 9"

                                                       Jethro Tull - Aqualung (1971) UK

"Aqualung" dei Jethro Tull, pubblicato nel 1971, è un concept album che esamina le ingiustizie sociali. La title track presenta un mix di rock acustico e testi incisivi, raccontando la storia di un vagabondo. Questi elementi, uniti alla flautistica virtuosistica di Ian Anderson, creano un'atmosfera unica che lascia un'impronta duratura.

                                                                           "My God"

                                      Genesis - "Selling England By The Pound" 1973 (UK)

"Selling England By The Pound", pubblicato nel 1973, mette in risalto la maestria narrativa dei Genesis. I testi sono ricchi di ironia e critiche sociali, mentre la musica è caratterizzata da arrangiamenti complessi e melodie indimenticabili. Questo album ha influenzato generazioni di musicisti e continua a essere un'interessante riflessione sulla cultura britannica.

                                                                   "The Cinema Show"

                                                       Camel - Moonmadness 1976 (UK)

"Moonmadness", pubblicato nel 1976, presenta una miscela di melodie sognanti e virtuose improvvisazioni strumentali. L'album è caratterizzato da un'atmosfera eterea e da testi che evocano paesaggi lunari. I Camel riescono a trasportare l'ascoltatore in un viaggio immaginario che esplora l'ignoto tra sogno e realtà.

                                                                            Full Album

Conclusione (Part One)

Il Progressive Rock degli anni '70 rappresenta un'epoca d'oro per la musica, con album che continuano a intrattenere e ispirare. Ogni opera analizzata in questa rubrica non solo mostra la bravura musicale delle band, ma anche la loro capacità di esplorare temi complessi e richiedere all'ascoltatore  di riflettere profondamente. questi capolavori sono una testimonianza dell'energia creativa dell'epoca e della continua rilevanza del genere. 

martedì 30 luglio 2024

Phideaux - Doomsday Afternoon 2007 (Symphonic Prog) US

                                        Rubrica: Solo Capolavori

                                           Phideaux - Doomsday Afternoon 2007

                                                         Symphonic Prog (US)

 "Doomsday Afternon", album capolavoro pubblicato dai Phideaux  nel 2007.

Questa è una descrizione minima brano per brano che da comunque l'idea della grandiosità del progetto:

01) Brano "Micro Softdeathstar" - Analisi e tematiche trattate

Il brano "Micro Softdeathstar" apre l'album con una potente dichiarazione musicale, combinando elementi di rock progressivo con testi oscuri che esplorano temi di distruzione e decadenza tecnologica. La complessità degli arrangiamenti e la profondità del testo offrono uno sguardo critico sulla dipendenza dalla tecnologia e sulle conseguenze che questa può avere sulla società. La musica ricca di variazioni di tempo e di texture, crea un'atmosfera inquietante ma affascinante.

02) "The Doctrine of Eternal Ice  (Part One)" - Struttura e significato

"The Doctrine of Eternal Ice (Part One)" introduce una componente più riflessiva e sperimentale nell'album: La struttura del brano si distingue per l'uso  di melodie eteree e per la sua capacità di evocare immagini di paesaggi ghiacciati e deserti, metafora di un isolamento emotivo. Il significato del brano può essere interpretato come una critica verso l'immobilismo e la fredda indifferenza nella società moderna.

03) "Candybrain" - Melodie e atmosfere

La traccia "Candybrain" si distacca con le sue melodie orecchiabili e un mood apparentemente più leggero. Tuttavia, sotto la superficie delle armonie accattivanti si nasconde una critica acerba al consumismo e alla superficialità. La capacita di Phideaux di intrecciare contesti sonori intricati con testi provocatori risulta evidente, creando contrasti tra la dolcezza delle melodie e l'amarezza dei messaggi.

04) "Crumble" - Testi e messaggio

"Crumble" si presenta come una ballata intensa, focalizzata sull'inevitabilità del cambiamento e sulle rovine che seguono l'orgoglio e l'autodistruzione. I testi riflettenti invitano all'introspezione, mentre la musica sostiene e amplifica il senso di caducità e trascendenza che pervade il brano. La capacità del gruppo di fondere liriche potenti con melodie evocative dimostra la loro competenza nell'esplorare temi profondi attraverso il medium musicale.

05) "The Doctrine of Eternal Ice (Part Two)" - Evoluzione rispetto alla Parte Uno

La seconda parte di "The Doctrine of Eternal Ice" approfondisce le tematiche introdotte nella sua controparte iniziale, ma con un approccio più diretto e una maggiore intensità nell'esecuzione. Questo brano rappresenta un'evoluzione significativa in termini di dinamiche musicali e narrativa, conducendo l'ascoltatore attraverso un gamma più ampia di emozioni e riflessioni. E' un esempio maestoso di come un'idea può essere espansa e reinterpretata in modo creativo mantenendo coerenza e intensità.

06) "Thank You For The Evil" - Interpretazione e Retroscena

"Thank You For The Evil" sorprende per la sua atmosfera teatrale e per le implicazioni oscure nelle liriche. La canzone può essere vista come una satira verso le istituzioni e il potere, esprimendo gratitudine con un tono marcatamente ironico verso coloro che perpetuano ingiustizie e male. Musicalmente, il brano si distingue per l'uso audace di contrasti dinamici e una narrazione che cattura l'attenzione fino all'ultimo.

07) "A Wasteland of Memories" - Composizione e arrangiamenti

Con "A Wasteland of Memories", i Phideaux propongono una riflessine malinconica sull'effimero, sull'oblio e sulla nostalgia. La composizione evoca un paesaggio sonoro vasto e desolato, dove gli arrangiamenti meticolosi contribuiscono a creare un senso di solitudine e riflessione profonda. La scelta degli strumenti e l'approccio alla composizione dimostrano la volontà della band di sperimentare e di esplorare nuovi territori musicali.

08) "Crumble" - Confronto con la traccia numero 4

La reinserzione di "Crumble" offre l'opportunità di esaminare il brano da una prospettiva diversa. Confrontando le due versioni, è possibile apprezzare le scelte artistiche e le variazioni interpretative che arricchiscono l'ascolto e approfondiscono la comprensione del messaggio. Questa scelta evidenzia la creatività dei Phideaux nell'evolvere il loro lavoro e nel presentare i loro brani in contesti nuovi.

09) "Formaldehyde" - Elementi Strumentali e vocali

"Formaldehyde" colpisce per il suo immediato impatto emotivo, grazie ad un sapiente uso di elementi strumentali ed a prestazioni vocali intense. Il brano si distacca per la sua ricchezza timbrica e per la capacità di fondere la profondità dei testi con un tessuto sonoro complesso, dimostrando l'abilità dei Phideaux nel creare musica che sia allo stesso tempo accessibile e ricca di livelli di interpretazione.

10) "Microdeath Softstar" - Chiusura dell'album e riflessione

"Microdeath Softstar" conclude l'album con un potente richiamo alle tematiche introdotte all'inizio, chiudendo il cerchio sia musicalmente che concettualmente. La canzone riecheggia e amplifica le riflessioni proposte nei brani precedenti, invitando a un'ultima, intensa meditazione su temi di perdita, rinascita e dualità della natura umana. La chiusura dell'album lascia l'ascoltatore con una profonda riflessione sulla condizione umana nell'epoca moderna.

Breve riflessione sulla discografia completa dei Phideaux

L'esplorazione dell'album "Doomsday Afternoon" da parte dei Phideaux rivela la profondità e la complessità del loro approccio alla composizione musicale. Attraverso una discografia caratterizzata da audacia e innovazione, la band ha continuato a esplorare temi sociali, filosofici ed esistenziali con una profondità raramente vista nel panorama musicale moderno. Ogni album, inclusa questa perla, è un capitolo di un viaggio che non teme di affrontare le sfide del nostro tempo, rendendo i Phideaux una delle band più intriganti e significative del loro genere.

Per un primo ascolto:

                                                                      Formaldehyde

                                                                Thank You For The Evil

Discografia:
                                                             Phideaux Xavier: Friction (1992)
                                                                                           Fiendish (2003)
                                                                                         Ghost Story (2004)

                                                                                        Chupacabras (2005)
                                                                                               313 (2006)
                                                                             
                                                                                    The Great Leap (2006)
                                                                            The Doomsday Afternoon (2007)
                                                                                      Number Seven (2009)
                                                                                          Snowtorch (2011)
                                                                                           Infernal (2018)
                                                                                      All Is Number (2020)

lunedì 29 luglio 2024

Arcansiel - Hard Times 2024 (Rock Progressivo Italiano)

                            Arcansiel - Hard Times 2024

                                                             Rock Progressivo Italiano


Arcansiel: Tra innovazione e tradizione nel Prog Rock Italiano

Nel 1986, il panorama musicale italiano assiste alla nascita degli Arcansiel, un gruppo che fin da subito si distingue per la sua peculiare fusione di sonorità e narrazioni. Fondati dall'incontro tra i tastierista Marco Galletti, mente creatrice degli arrangiamenti e delle composizioni, e il batterista Gianni Lavagno, gli Arcansiel rappresentano una delle formazioni più interessanti del progressive italiano degli anni '80 e '90.

Le Origini e le Prime Opere

La pubblicazione dei loro primi due album, "Four Daisies" e "Stillsearching", segna l'inizio di un percorso artistico ricco e apprezzato sia dalla critica che dal pubblico, in particolar modo per la suite "I'm Still Searching", contenuta nel secondo album. Queste prime opere consolidano il loro stile e posizionano gli Arcansiel all'avanguardia nel panorama del prog italiano, grazie anche alla loro capacità di narrare, attraverso la musica, viaggi onirici e riflessioni profonde.

Il Cambio di Line-up negli Anni '90

L'ingresso di Paolo Baltaro nella formazione negli anni '90 segna una nuova fase nella storia degli Arcansiel. Con Baltaro, il gruppo pubblica altri due lavori importanti: "Normality Perversion" e "Swimming in the Sand". Questi album contribuiscono a sperimentare nuove sonorità, arricchendo ulteriormente il linguaggio musicale del gruppo e confermandone il ruolo di innovatori nel genere del rock progressivo.

Un Ritorno Atteso

Dopo vent'anni dall'ultimo lavoro e con una formazione rinnovata per quattro quinti rispetto agli esordi, gli Arcansiel sorprendono nuovamente il pubblico e la critica. Solo Gianni Lavagno rimane della formazione originale, a dimostrazione della continuità artistica ma anche della capacità di rinnovamento. Il quinto album frutto della collaborazione tra Lombardo, Sorella e Valvo, è un'opera che riflette le diverse influenze culturali dei membri, portando freschezza e profondità al loro  sound.

Nuove Atmosfere e Vecchie Analogie

Il nuovo album degli Arcansiel è caratterizzato da temi profondi che riflettono i tempi difficili attuali, dal punto di vista sociale, culturale ed etico. Ma è soprattutto interessante notare come il gruppo stabilisca un'analogia tra i tempi complicati che viviamo e la complessità ritmica che ha sempre caratterizzato il rock progressivo. Questa analogia evidenzia non solo la maestria tecnica della band ma anche la sua capacità di narrare e riflettere su tempi e temi contemporanei attraverso il linguaggio universale della musica.

Conclusione

La storia degli Arcansiel è un viaggio attraverso evoluzioni sonore, cambi di formazione e una costante ricerca musicale. Da "Four Daisies" al loro ultimo lavoro "Hard Times", la band ha dimostrato di saper unire innovazione e tradizione, raccontando attraverso la loro musica un cammino che è insieme personale e universale. Con un occhio rivolto al passato ma sempre con il desiderio di esplorare nuovi orizzonti sonori, gli Arcansiel continuano a essere una delle realtà più affascinanti del nuovo progressive rock italiano.

Track lists:

1) Too Late  17:51
2) Puppets and Puppeteers  07:51
3) Heaven is not Here  11:22
4) My Old Same Mistakes  07:27

Line-up

Gianni Lavagno - Batteria, percussioni
Marco Leccese - Voce solista
Felice Lombardo - Bassi elettrici a 6 corde fretted e fretless
Davide Sorella - Tastiere 
Sebastiano Valvo - Chitarra elettrica ed acustica, voce

Per un primo ascolto:
                                                                             Too Late

Discografia:

                                                                   Stillsearching (1989)
                                                               I'm Still Searching (Suite)

                                                                    Four Daisies (1990)
                                                                            Four Daisies

                                                           Normality of Perversion (1994)
                   The Girl From Heaven and the Wolf Don't Care if You Are Glade To Live
                                          Swimming in the Sand (2004) The Best 1988/2004
                                                                              Evelyn