lunedì 19 agosto 2024

Marillion - Misplaced Childhood 1985 Neo Prog (UK)

                          Marillion - Misplaced Childhood 

                                                    Neo Prog (1985) UK


"Mispalced Childhood" è un capolavoro del Neo Prog Britannico. Quest'album ha segnato un momento cruciale nella carriera dei Marillion, portandoli in cima alle classifiche e consolidando il loro posto nel panorama musicale. 
La struttura musicale di "Misplaced Childhood" è complessa e stratificata, con una serie di brani interconnessi che raccontano una storia coesa. Ogni traccia si evolve senza soluzioni di continuità, creando un flusso organico che guida l'ascoltatore attraverso diverse emozioni e stati d'animo. Le melodie sono ricche e stratificate, a dimostrazione della maestria compositiva della band. L'uso di modulatori e cambi di tempo contribuiscono a mantenere alta l'attenzione e a trasmettere un senso di movimento dinamico all'interno dell'album.
La strumentazione di "Misplaced Chldhood" è particolarmente variegata e ben orchestrata. La chitarra di Steve Rothery si fa portavoce di melodie eteree e penetranti, mentre le tastiere di Mark Kelly arricchiscono il suono con atmosfere sognanti. E' interessante notare come il basso di Pete Trewavas e la batteria di Ian Mosley forniscano una base solida e ritmica, permettendo ai colori musicali di esplorare liberamente. Gli arrangiamenti strumentali sono pensati in modo da enfatizzare la narrazione delle liriche, creando un'armonia perfetta tra parole e musica.
I Temi musicali presenti in "Misplaced Childhood" evolvono in modo significativo, riflettendo i cambiamenti emotivi e psicologici del protagonista. Dalle fasi di nostalgia e perdita a quelle di riscoperta ed accettazione. la musica accompagna l'ascoltatore attraverso un viaggio interiore. Ogni sezione dell'album presenta una variazione melodica che simboleggia i conflitti e le risoluzioni che il protagonista affronta, rendendo il tutto altamente riconducibile. Questa evoluzione musicale, supportata da transizioni fluide, è una delle caratteristiche distintive del disco.
Le liriche di "Misplaced Childhood" sono dense di significato e riflessione personale. Ognuna di esse esplora temi universali come la perdita dell'innocenza, l'amore e la ricerca di un senso di appartenenza. Il testo lascia trasparire un'introspezione profonda, invitando l'ascoltatore a riflettere sulle proprie esperienze  e sentimenti. Questa capacità di toccare corde emotive rende le liriche particolarmente incisive e memorabili.
Un aspetto intrigante delle liriche di "Mispaced Childhood" è la presenza di riferimenti autobiografici. Il frontman Fish, attraverso la sua scrittura, condivide esperienze personali che vanno a intrinsecarsi con il vissuto collettivo. Questi elementi autobiografici aggiungono una dimensione di autenticità al lavoro, rendendolo non solo un'opera d'arte musicale, ma anche una testimonianza della vita dell'artista. Le sue introspezioni incarnano la lotta interiore tra la crescita e la nostalgia, elementi che risuonano fortemente con molti ascoltatori.
Rispetto ad altre opere dei Marillion, "Misplaced Childhood" si distingue per la sua coesione e la profondità emotiva. Sebbene album come "Script for A Jester's Tear" e "Clutching at Straws" contengano brani memorabili, "Misplaced Childhood" è considerato una pietra miliare che ha spinto la band verso sonorità più mature e tematiche più audaci. Questa evoluzione fa parte del percorso creativo della band, contribuendo a una crescita costante e a una varietà di stili che hanno caratterizzato la loro discografia. Con il suo mix di potenza musicale e introspezione, l'album rimane un ineguagliabile simbolo del genio dei Marillion.
CONCLUSIONE
In conclusione, "Misplaced Childhood" dei Marillion è un'opera che trascende il semplice ascolto musicale per diventare un'esperienza emotiva e riflessiva. La combinazione di una struttura musicale innovativa, liriche profonde e riferimenti autobiografici crea un'opera d'arte che continua a colpire  e spirare le generazioni future. La sua influenza nel panorama musicale è palpabile e rimarrà un caposaldo per gli appassionati del genere. Ascoltare quest'album è immergersi in un viaggio condiviso di emozioni e scoperte.


Tracklist

01) Pseudo Silk Kimono  02:14
02) Kayleigh  03:35
03) Lavender  02:34
04) Bitter Suite  08:15
05) Heart of Lothian  03:40
06) Waterhole (Expresso Bongo)  02:07
07) Lords of the Backstage 01:59
08) Blind Curve  09:27
09) Childhood End?  04:32  
10) White Feather  02:20 

Line-up

Fish - Voce 
Steve Rothery - Chitarra elettrica ed acustica
Mark Kelly - Tastiere
Pete Trevasas - Basso
Ian Mosley - Batteria, percussioni

Per un primo ascolto
                                                                Full Album


Marillion - Script For A Jester's Tear 1983 Neo prog (UK)

                  Marillion - Script For A Jester's Tear 

                                                       Neo Prog (1983) UK


L'album "Script For A Jester's Tear" dei Marillion è un capolavoro della rinascita del Rock Progressivo. Questo lavoro a segnato il debutto ufficiale della band e ha immediatamente catturato l'attenzione per la sua complessità musicale e i temi profondi. Analizzando l'album brano per brano, possiamo notare come ogni traccia offra un'esperienza unica, contribuendo al concetto complessivo dell'opera. Le strutture musicali, le liriche evocative e l'atmosfera malinconica rendono quest'album un punto di riferimento per gli appassionati del genere. Di seguito, esploreremo ogni brano con dettagli e riflessioni.


Tracklist

1) Script For A Jester's Tear  08:42
2) He Knows, You Know  05:05
3) The Web  09:05
4) Garden Party  07:12
5) Chelsea Monday  08:16
6) Forgotten Sons  08:20

1) Il brano "Script For A Jester's Tear" si distingue per la sua complessità strumentale e la profondità emotiva. La struttura musicale è caratterizzata da una combinazione di passaggi melodici e ritmi intricati che trasportano l'ascoltatore in un viaggio emotivo potente. Analizzando i temi principali, si nota come il brano affronti questioni di vulnerabilità, solitudine e ricerca di identità. Gli elementi melodici e armonici distintivi, come l'uso  di arpeggi di chitarra e sintetizzatori, creano un atmosfera unica che coinvolge il pubblico. L'impatto emotivo è accentuato da liriche significative che invitano alla riflessione e all'autoanalisi. Queste componenti lavorano insieme per rendere "Script For A Jester's Tear" un brano straordinario nel repertorio della band.

2) "He Knows, You Know" affronta temi di alienazione e introspezione. Il brano riflette sul conflitto interiore e la ricerca di identità, con un significato che risuona profondamente con gli ascoltatori. Le liriche, dense di metafore, rivelano un dialogo interiore che scava nei luoghi più oscuri della psiche umana. L'atmosfera è raggiunta attraverso una musica ricca che si adatta perfettamente al contenuto emotivo dei testi.

3) "The Web" presenta una struttura musicale che si evolve con dinamismo, introducendo ritmi variabili e una composizione complessa. La cadenzatura del brano contribuisce a creare un senso di urgenza e tensione che riflette il messaggio centrale del brano. L'atmosfera generale è densa e coinvolgente, grazie a un'accurata selezione dei suoni  e strumenti che amplificano le emozioni espresse. Le scelte sonore, tra cui l'uso di sintetizzatori e chitarre distorte, alludono a una vulnerabilità intrinseca, mettendo in luce il conflitto interiore dei protagonisti. Il collegamento con il concetto di vulnerabilità è palpabile, rendendo "The Web" una traccia che invita all'introspezione. In sintesi, "The Web" rappresenta un esempio brillante della capacità dei Marillion di coniugare complessità musicale con profondità emotiva.

4) "Garden Party" è una delle tracce più iconiche dell'album, famosa per la sua vibrazione vivace e il suo messaggio di denuncia sociale. I testi raccontano l'esperienza di un personaggio che si sente estraneo in un ambiente esclusivo, evocando una forte critica alla superficialità della vita sociale. La melodia, accattivante e frizzante, contrasta con il tema serio delle liriche, creando un equilibrio affascinante. La performance vocale di Fish è particolarmente incisiva, rendendo il messaggio ancora più potente e memorabile.

5) "Chelsea Monday" offre una riflessione profonda sui temi già espressi nei brani precedenti di vulnerabilità e speranza. Il brano narra la storia di una giovane donna e le sue esperienze nel contesto di una Londra in continua evoluzione. La musica  è caratterizzata da un'atmosfera malinconica che si sposa perfettamente con il tono narrativo dei testi. I Marillion riescono a trasmettere una sensazione di connessione umana attraverso le liriche, rendendo il brano particolarmente toccante

6) "Forgotten Sons" è un'ode ai temi della guerra e della perdita, portando alla luce le conseguenze devastanti dei conflitti armati. La composizione si sviluppa in un crescendo emotivo che accompagna la narrazione, risultando profondamente coinvolgente. I testi sono pervasi da un senso di rifiuto verso l'assurdità della guerra, un tema universale che risuona in tutte le generazioni. Concludendo, questa traccia rappresenta un potente richiamo alla riflessione etica e sociale, evidenziando l'impatto che la musica può avere nel plasmare le opinioni e le emozioni.

Line-up

Fish - Voce solista
Mark Kelly - Piano, Organo Korg CX-3, Harpsichord
Steve Rothery - Chitarra elettrica ed acustica
Pete Trewavas - Basso, basso fretless
Mick Pointer - Batteria, percussioni

Per un primo ascolto
                                                            Script For A Jester's Tear

                                                                        Garden Party
                                                                      
                                                                      Forgotten Sons



domenica 18 agosto 2024

Ad Infinutum - Ad Infinitum 1998 - Symphonic Prog (US)

                        Ad Infinitum - Ad Infinitum 

                                         Symphonic Prog  

                                               1998 (US)


Ad Infinitum. Analisi di un capolavoro

Nel panorama della musica rock, l'album "Ad Infinitum" si distingue per la sua proposta originale, pur essendo impregnato di influenze classiche degli anni settanta. La band crea un tributo autentico ai grandi maestri del progressive e del symphonic rock, mantenendo una certa freschezza e originalità. Quest'album si presenta come un'esperienza sonora piacevole, perfetta per essere ascoltata in un pomeriggio tranquillo, non priva di elementi che colpiscano profondamente l'ascoltatore. La bellezza della musica sta nei dettagli e nelle sfumature, elementi che questo disco riesce ad esplorare in modo apprezzabile. Le chiare inclinazioni verso stili e sonorità di quel periodo sono evidenti, ma senza mai cadere in un'imitazione spudorata.


Influenze musicali degli anni settanta

L'album presenta molte influenze che rimandano a band iconiche come Yes, Genesis e Kansas. Nonostante le somiglianze, la band riesce a mantenere la propria identità, creando un sound che è sia il riflesso di un epoca passata che una proposta moderna. Critici musicali hanno notato come gli arrangiamenti di tastiera richiamano lo stile di Rick Wakeman  ed in qualche passaggio quello di Tony Banks, e questo diventa un punto di forza per l'intero progetto musicale. Il riconoscimento di queste influenze e parte integrante dell'apprezzamento dell'album. Tuttavia, la band non si limita a replicare, ma piuttosto interpreta e rielabora questi suoni in maniera personale.

Struttura musicale dellas traccia "A Winter's Tale"

"A Winter's Tale" è uno dei brani che meglio rappresentano l'essenza dell'album, con una narrazione musicale avvolgente. In questa traccia, emerge chiaramente l'influenza dei Genesis di fine anni settanta, grazie alla combinazione di melodie ricche e armonizzazioni vocali. La costruzione del brano alterna momenti di grandi intensità a sezioni più tranquille, creando un viaggio sonoro che coinvolge l'ascoltatore. Le chitarre, unite alle tastiere, producono un'atmosfera eterea e contemplativa, offrendo un'esperienza emotiva profonda. Si tratta di un brano che, pur richiamando il passato, si colloca con eleganza nel contesto contemporaneo.

Analisi della lunga composizione "Neither Here Nor There"

La traccia "Neither Here Nor There" rappresenta un punto culminante dell'album, con i suoi cambi di tempo e le dinamiche vocali che trasportano l'ascoltatore in un viaggio ricco di emozioni. Il brano si distingue per la sua complessità strumentale e per la qualità delle interpretazioni vocali, le quali sembrano richiamare le registrazioni degli anni settanta. Questa composizione è caratterizzata da un'evoluzione continua, che tiene l'attenzione alta per tutta la sua durata. I membri della band mostrano una grande maestria tecnica e una sensibilità artistica che si traduce in un'opera musicale di grande impatto. Nonostante le forte attribuzioni ai modelli storici, "Neithr Here Nor There" riesce a creare una sua atmosfera unica.

Esplorazione delle sonorità di "All Hallow's Eve"

"All Hallw's Eve" si presenta come un brano intrigante grazie alla varietà delle sonorità utilizzate, che includono un abbondante uso di chitarre acustiche. Questa traccia riesce a bilanciare momenti di calma e riposo con esplosioni di energia musicali. La combinazione di melodie incantevoli e arrangiamenti elaborati offre un respiro fresco all'album, pur rimanendo ancorato alle radici del progressive rock. La band si distingue per la capacità di evocare atmosfere che possono essere sia nostalgiche che innovative. la ricchezza del suono rende "All Hallow's Eve" una esperienza memorabile e coinvolgente.

Le altre tracce

Il brano dal titolo "Ad Infinitum", si apre con una melodia avvolgente che crea un clima di attesa. Le liriche, scritte da Michael Seguso, riflettono una ricerca interiore e l'aspirazione all'eternità. La durata di 8:26 minuti permette un'evoluzione musicale interessante, con arrangiamenti che si sviluppano in modo dinamico.
In "Immortality", il tema principale è la lotta contro il tempo e la ricerca di un senso di permanenza. Le liriche di Michael Seguso e Todd Braverman offrono una prospettiva profonda sulla mortalità. La  musicalità di 7:02 minuti accentua l'intensità del messaggio.
"Waterline" è una traccia di 11 minuti che esplora il confine tra la vita e la morte. Scritta da Ilan Goldman e Todd Braverman, il brano presenta emozioni contrastanti e una melodia che ricorda il flusso dell'acqua. Le liriche invitano a riflettere sulle esperienze di vita e sul significato dell'esistenza.
La traccia "Physician Heal Thyself" affronta il tema della responsabilità personale. Con una durata più breve di 4:25 minuti, le liriche trasmettono un messaggio chiaro sulla necessità di guarire se stessi per poter aiutare gli altri. La semplicità della melodia amplifica l'impatto del testo.
Il brano "Rain Down", della durata di 5:21 minuti, esplora il tema della purificazione attraverso la musica. Le liriche di Todd Braverman costruiscono una narrativa di liberazione, accompagnata da arrangiamenti coinvolgenti. Questa traccia riesce a creare un viaggio emotivo, culminando in un finale potente.
"Overland", scritto da Michael Seguso e Todd Braverman, è un brano di 8:43 minuti che invita a esplorare nuovi orizzonti. Le liriche riflettono un desiderio di avventura e scoperta, rendendola una delle tracce più ispiratrici dell'album. La costruzione musicale sostiene perfettamente il tema di esplorazione.
Infine, "Ad Infinitum (Reprise)" conclude l'album con una traccia di 2.27 minuti che riassume i temi esplorati. Le liriche di Michael Seguso offrono una riflessione finale, enfatizzando il ciclo della vita. Questa ripresa crea un senso di chiusura, mentre invita gli ascoltatori a riflettere su quanto ascoltato.

Conclusione

Fin dalla sua uscita, l'album ha ricevuto recensioni entusiastiche da parte della critica, apprezzato per la sua originalità e profondità emotiva. Il pubblico ha risposto positivamente, aderendo in massa ai temi esplorati e alla qualità della musica. Le performance dal vivo di questo album sono diventate eventi memorabili, testimoniando la connessione emotiva che la musica riesce a creare con gli ascoltatori.
"Ad Infinitum" ha avuto un impatto notevole non solo sulla scena musicale, ma anche sulla cultura popolare in generale. La band è diventata un punto di riferimento per i giovani artisti che cercano di esprimere concetti complessi attraverso la musica. Quest'album ha ispirato conversazioni sui temi trattati, incentivando un dibattito più ampio su questioni culturali e sociali. In questo modo, "Ad Infinitum" non è solo un album, ma un importante testimonianza della capacità della musica di influenzare e riflettere la società.

Track lists:

01) Ad Infinitum
02) Immortality
03) Waterline
04) Physician Heal Thyself
05) A Winter's Tale
06) Rain Down
07) Overland
08) All Hallow's Eve
09) Neither Here Nor There
10) Ad Infinitum (Reprise)

Line-up

Todd Braverman - Tastiere, chitarre, basso
Don Dipaolo - Batteria
Dave Bears - Basso
Ilan Goldman - Tastiere, voce solista e cori
Mike 'Goose' Seguso - Voce solista e cori, percussioni 
Craig Wall - Chitarre, basso e cori

Per un primo ascolto
                                                           A Winter's Tale

                                                       Neither Here Nor There

                                                            All Hallow's Eve

                                                                  Waterline


sabato 17 agosto 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est - Anni '70 - CD 12 (Yugoslavia)

                     Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est

                                       CD 12 (Yugoslavia)




                                                             Front Cover Album Collage

Il Rock Progressivo Jugoslavo degli anni '70 ha offerto un'infinità di capolavori caratterizzati da una straordinaria complessità musicale e tematica. In un epoca di fermenti politici e culturali, questi artisti sono riusciti ad esprimere, attraverso le loro opere, un desiderio profondo di innovazione e sperimentazione. Concludiamo l'analisi dei brani più significativi con questa terza ed ultima compilation del Prog jugoslavo che a sua volta conclude questo nostro viaggio attraverso il Rock Progressive dell'Europa Dell'Est


Track lists:

1) Tako - "U Vreci Za Spavanje"
2) Leb I Sol - " Akopunktura"
3) Pop Masina - "Vreme Za Nas"
4) Nepocin - "Svijet Po Kojem Gazim"
5) Time - "Za Koji Zivot Treba Da Se Rodim"
6) Oko - "Raskorak"
7) Galija - "Decimen"
8) Indexi - "Brod"

1) "U Vreci Za Spavanje" dei Tako emerge per la sua struttura non convenzionale e l'uso audace degli strumenti. Il brano si dipana attraverso movimenti progressivi, dai momenti lirici a quelli più intensi, sfoderando un'eccellente tecnica strumentale. La marcata linea del basso e la percussione poliritmica creano una base solida su cui si innestano interventi chitarristici immaginativi e assoli di flauto, simbolo del connubio tra virtuosismo e aspirazione a un'espressione artistica elevata.

                                                  Tako - U Vreci Za Spavanje

2)Leb I Sol con "Akopunktura", presentano un incredibile intreccio di ritmi e melodie che dimostra la maestria tecnica della band. Il brano, arricchito da complessi pattern ritmici, si caratterizza per le sue imprevedibili variazioni melodiche e l'uso di scale non occidentali, che conferiscono una freschezza inaspettata e una dimensione quasi esoterica alla composizione.

                                                     Leb I Sol - Akopunktura

3) "Vreme Za Nas" dei Pop Masina si distingue per l'utilizzo innovativo della voce e degli strumenti elettronici, che si amalgamano perfettamente con la chitarra elettrica e la sezione ritmica. La voce, spesso utilizzata come uno strumento aggiuntivo piuttosto che per portare un testo, aggiunge una dimensione ulteriore alla ricchezza e alla densità del sound, rendendo il pezzo un'esperienza coinvolgente e multisensoriale.

                                                   Pop Masina - Vreme Za Nas

4) Il brano "Svijet Po Kojem Gazim" dei Nepocin rappresenta una svolta nell'utilizzo della strumentazione classica e moderna per creare sonorità uniche. La band incorpora elementi del folk locale con strumenti rock tradizionali, generando un sound che è al tempo stesso nostalgico e innovativo. L'intreccio tra parti vocali emotive e la precisa esecuzione strumentale racconta la storia di un viaggio, tanto reale quanto interiore, attraverso sonorità che sfidano la tradizione.

Nepocin - Svijet Po Kojem Gazim

5) "Za Koji Treba Da Se Rodim" dei Time è un'eccellenza di composizione, che con la sua complessità strutturale dimostra la capacità della band di intrecciare melodie e ritmi in modo innovativo. Il brano presenta una serie di cambi di tempo inaspettati e una varietà di timbri strumentali che ne fanno un'opera poliedrica e avvincente. La profondità lirica si sposa perfettamente con le ambizioni musicali, rendendo il pezzo un  inno generazionale.

Time - Za Koji Treba Da Se Rodim

6) "Raskorak" degli Oko si caratterizza per le sue dinamiche sonore particolari, attingendo sia dalla psichedelia che dalla musica etnica. Il brano è un viaggio attraverso sonorità che espandono la percezione dell'ascoltatore, guidato dai ritmi incalzanti  e da una sezione di fiati che aggiunge profondità emotiva alla traccia. La fusione di generi, assieme ad una produzione attenta, conferisce al brano un carattere distintivo.

Oko - Raskorak

7) La band Galija con il brano "Decimen", introduce aspetti unici nel panorama del rock jugoslavo, soprattutto per la poetica delle loro liriche e l'armonizzazione delle voci. Il pezzo si sviluppa su una melodia evocativa, ricca di rimandi alla musica popolare, ed è impreziosito da arrangiamenti vocali che sfruttano le armonie per creare un effetto quasi corale. La fusione tra rock progressivo e le radici musicali balcaniche produce un suono che è allo stesso tempo tradizionale e sorprendentemente moderno.

Galija - Decimen

8) L'ultimo brano di questa compilation, "Brod" degli Indexi, sintetizza perfettamente lo spirito del rock progressivo jugoslavo. Attraverso una struttura complessa che include cambi di tempo audaci e un'utilizzo eclettico degli strumenti, "Brod" si contraddistingue per la sua capacità di evocare intensi stati emotivi. La profondità lirica e la sperimentazione musicale si fondono per creare un'opera che rimane intramontabile, testimoniando il talento e l'innovatività degli artisti coinvolti.

Indexi - Brod


Variuos artists - Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est - Anni '70 - CD 11 (Yugoslavia)

                     Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est

                                       CD 11 (Yugoslavia)




                                                             Front Cover Album Collage

Il Rock Progressivo Jugoslavo degli anni '70 rappresenta un periodo prolifico e sperimentale nella storia della musica della regione, caratterizzato dalla fusione di generi e dall'esplorazione di nuove forme espressive. All'interno di questo panorama musicale, sono rappresentativi gli otto brani di questa compilation, brani che si distinguono per la loro innovazione e la loro struttura musicale complessa, contribuendo a definire l'essenza del genere in quel decennio. Il Rock Progressivo Jugoslavo è emerso in un contesto socio-politico unico, alimentato dalla relativa apertura del regime e dall'influenza di correnti musicali occidentali. Questo movimento ha visto la nascita di gruppi che, pur radicati nella cultura locale, hanno saputo incorporare elementi di jazz, rock psichedelico e musica classica, creando composizioni ricche e stratificate.

Track lists:

1) Laza I Ipe - " Intro Mental"
2) Smak - "Tegoba"
3) Calija - "Ja Sam Od Onih"
4) September - "Cudna Vremena"
5) Zeljko Bebek - "Skoro da Smo Isti"
6) Spektar - "Spektar I"
7) Izvir - " Sel Je Popotnik Skozi Atomski Vek"
8) Drugi Nacin - "Na Mom Dlanu"

1) "Intro Mental" dei Laza I Ipe, si distingue per la sua apertura astratta e la sua struttura improvvisata, che sfida le convenzioni della forma canzone tradizionale. La traccia esplora diverse texture sonore, creando un paesaggio musicale introspettivo che rappresenta un invito al viaggio attraverso il suono.

                                                   Laza I Ipe - "Intro Mental"

2) "Tegoba" degli Smak, con la sua complessa sezione ritmica e l'uso innovativo della chitarra elettrica, dimostra una fusione unica di rock e influenze etniche locali. La struttura del brano si sviluppa attraverso una serie di variazioni tematiche, mantenendo sempre un senso di tensione e rilascio che cattura l'ascoltatore. 

                                                           Smak - "Tegoba"

3) Il brano "Ja Sam Od Onih" dei Calija è un esempio marcante di come la musica folk possa essere reinterpretata in chiave progressiva. Utilizzando strumenti tradizionali in contesti non convenzionali, la band crea un suono distintivo che sfida le aspettative e arricchisce il tessuto della musica rock jugoslava.

                                                                "Full Album"

4) "Cudna Vremena" dei September offre un esempio chiaro di come il rock progressivo potesse incorporare l'uso di armonie complesse e strutturazioni atipiche. La capacità della band di intrecciare melodie suggestive con ritmi inusuali dimostra una profonda comprensione della forma musicale e una volontà di sperimentare.

                                                  September - "Cudna Vremena"

5) "Skoro da Smo Isti" di Zeliko Bebek, segna una notevole deviazione dal rock progressivo tradizionale, incorporando elementi di musica popolare e testi che riflettono la quotidianità. La capacità della Bebek di armonizzare queste influenze con arrangiamenti sofisticati evidenzia la versatilità del genere in Jugoslavia.

                                              Zeliko Bebek - "Skoro da Smo Isti"

6) Con "Spektar I" degli Spektar, si assiste a un esempio eccezionale di come le strutture ritmiche complesse e le melodie avvincenti si incontrino per definire la struttura musicale e renderla accessibile all'ascolto
                                                        Spektar - "Spektar I"

7) Il brano "Sel Je Popotnik Skozi Atomski Vek" degli Izvir combina elementi di rock psichedelico con il folk jugoslavo. La struttura musicale comprende chitarre elettriche, tastiere e batteria, creando un'atmosfera unica. I testi esplorano temi di viaggio e ricerca di identità, riflettendo sulla condizione umana e sull'assurdità della vita.

                   Izvir - " Sel Je Popotnik Skozi Atomski Vek"

8) "Na Mom Dlanu" dei Drugi Nacin si caratterizza per un approccio più melodico e lirico. Le chitarre acustiche accompagnano una voce intensa, creando un forte impatto emotivo. Le tematiche trattate includono l'amore e la libertà personale, esprimendo desideri e sogni in un contesto socio-politico complesso.

                                      Drugi Nacin - "Na Mom Dlanu"

Il rock progressivo jugoslavo degli anni '70 ha quindi avuto un impatto profondo sulla cultura musicale, offrendo una narrativa unica che ha resistito al tempo. Questi brani, con le loro diverse strutture e tematiche, sono testimonianza di un'epoca di innovazione e voglia di libertà espressiva.

venerdì 16 agosto 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est - Anni '70 - CD 10 (Yugoslavia)

                      Il rock Progressivo dell'Europa dell'Est

                                                    CD 10 (Yugoslavia)



                                                              Front Cover Album Collage

Il Rock Progressivo Jugoslavo degli anni '70 costituisce un capitolo affascinante nella storia della musica, grazie alla sua capacità di fondere influenze locali e internazionali in composizioni complesse e innovative. Questo post mira a esplorare la struttura musicale di  7 brani emblematici di questo periodo, a evidenziando la variabilità e la ricchezza del genere.

Track lists:

1) Time - "Divlje Guske"

2) Opus I - "Magija Zveri U Nama"

3) Kornelyans - "Not An Ordinary Life"

4) Korni Grupa - "Put Za Istok"

5) Igra Staklenih Perli - Gusterov Trg"

6) Hobo - "Dijete"

7) Tako - "Druga Strana Mene"

1) "Divlje Guske" dei Time emerge come un'epopea musicale che sviluppa una narrazione sonora dinamica attraverso l'uso di variazioni tematiche e ritmiche. La struttura del brano riflette una fusione tra rock progressivo e elementi di musica folk balcanica, creando così un tessuto sonoro che cattura l'essenza della tradizione e dell'innovazione.

                                    Time - "Divlje Guske"


2) Gli Opus I, con il brano "Magijia Zveri U Nama", offrono un insieme sonoro intensamente espressivo, dove le sfumature jazz si intrecciano con le modulazioni del rock progressivo. Il pezzo spicca per il particolare uso vocale e le tastiere che arricchiscono la composizione, generando atmosfere oniriche e quasi cinematografiche.

                            Opus I - "Magija Zveri U Nama"


3) "Not An Ordinary Life" dei Kornelyans si distingue per le sue tecniche musicali avanzate, tra cui complessi cambi di tempo e una profonda integrazione di synth e tastiere, che creano una narrazione evocativa. La capacità del brano di guidare l'ascoltatore attraverso varie sfere emotive dimostra il virtuosismo e la capacità compositiva della band.

                         Kornelyans - " Not An Ordinary Life"


4) La traccia "Put Za Istok" di  Korni Grupa racchiude in se influenze estere, incorporando elementi di rock progressivo inglese ed americano. La fusione di ritmiche balcaniche con queste influenze internazionali genera una sinergia unica, che caratterizza il suono distintivo della band e del rock progressivo jugoslavo di quel periodo.

                                                Korni Grupa - "Put Za Istok"


5) "Gusterov Trg" degli Igra Staklenih Perli è una vivida esplorazione dello spazio sonoro psichedelico. Attraverso l'uso di effetti di eco, distorsioni e una narrativa strumentale sperimentale, il brano trasporta l'ascoltatore in un viaggio visionario, dimostrando la propensione del gruppo per esplorazioni sonore audaci e senza confini.

                                          Igra Staklenih Perli - "Gusterov Trg"


6) Gli Hobo, con il loro brano "Dijete", creano un'atmosfera intima e riflessiva, che esplora temi di crescita e introspezione. La composizione si sviluppa in modo contemplativo, utilizzando una combinazione di armonie dolci e texture sonore evocative per toccare corde emotive profonde nell'ascoltatore.

                                                            Hobo - "Dijete"


7) Il brano "Druga Strana Mene" dei Tako chiude il  viaggio di questa compilation attraverso la musica rock progressive jugoslava con le sue progressioni strumentali complesse e il sommo tecnicismo. Attraverso l'aggiunta di elementi folk e classici, ed un uso magistrale del flauto, viene creata una tessitura musicale che sfida le convenzioni del genere, segnando così una profonda esplorazione delle possibilità espressive della musica.

                                                Tako - "Druga Strana Mene"


In conclusione, questi sette brani, del primo dei 3 CD dedicati al rock progressivo jugoslavo, rappresentano una sezione trasversale della ricchezza e della diversità del rock progressivo jugoslavo degli anni '70. Ognuno, con le sue particolarità, contribuisce ad arricchire il mosaico culturale e musicale di questo periodo storico.

Various Artists - Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est - Anni '70 - CD 9 (Ungheria)

                    Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est

                                         CD 9 (Ungheria)






Il Rock Progressivo ungherese degli anni '70 offre una tavolozza sonora ricca e variegata, che si esprime magnificamente nei dieci brani selezionati. Questo periodo musicale, densamente intriso di innovazione e sperimentazione, ha prodotto opere che rimangono ancora oggi emblematiche nella storia delle musica rock. Dai complessi arrangiamenti orchestrali alle audaci esplorazioni sonore, ogni brano si distingue per la sua unicità, sfidando i confini tradizionali della musica rock.


Track lists:

01) Omega - "Suite"
02) Mini - "Vissza a Varosba"
03) East - "Messze a Felhòkkel"
04) Omega - "Magician"
05) Panta Rhei - "Rumanian Dances"
06) East - "En Voltam..."
07) Locomotiv GT - "Kotta Nelkul"
08) Omega - "Gammapolis II"
09) Solaris - "Marsbeli Kronikak IV"
10) Syrius - "Devil's Masquerade"

01) "Suite" degli Omega si presenta come un'epopea musicale dove la classica formazione rock viene elevata con l'aggiunta di sezioni orchestrali e corali. La struttura è complessa e multi-movimento, esplorando diverse atmosfera e dinamiche. Questa suite riesce a raccontare una storia, trasportando l'ascoltatore attraverso vari stati emotivi, dimostrando il potere narrativo della musica senza parole.

                                                                    Omega - "Suite"

02) Il brano "Vissza a Varosba" dei Mini, spicca per il suo approccio direttamente emotivo, caratterizzato da un'apertura acustica che gradualmente si evolve in una complessa tessitura sonora con l'introduzione di sintetizzatori e armonie vocali sperimentali. L'uso innovativo dei sintetizzatori e le strutture ritmiche atipiche rendono questo brano un'opera distintiva dell'epoca, fondendo elementi folk con la musica rock.
                                                             Mini - "Vissza a Varosba"

03) "Messze a Felhòkkel" degli East, cattura l'ascoltatore attraverso le sue affascinanti linee melodiche che si intrecciano con texture strumentali ricche e complesse. La melodia, intrisa di nostalgia e malinconia, si sposa perfettamente con l'uso creativo degli strumenti, creando paesaggi sonori evocativi che riflettono la capacità unica della band di esprimere profondità emotiva attraverso la musica.

                                                            East - "Messze a Felhòkkel"

04) "Magician" degli Omega è un altro esempio di come il Rock Progressivo ungherese abbia saputo unire l'art rock con elementi psichedelici e sinfonici. Questo brano si distingue per la sua struttura dinamica che viaggia attraverso passaggi intensi e momenti di quiete contemplativa, dimostrando l'eccellente maestria della band nel bilanciare tensione e rilascio.

                                                                   Omega - "Magician"

05) Le "Rumanian Dances" dei Panta Rhei sono un esaltante viaggio nelle radici folk dell'Europa orientale, racchiuso in un contesto di Rock progressivo. L'inserimento di ritmi e melodie tradizionali rumene, abilmente fuse con elementi classici e rock, crea un'opera vivace e multidimensionale, che dimostra l'influenza duratura delle tradizioni folkloristiche nel rock progressivo.

                                                       Panta Rhei - "Rumanian Dances"

06) "En Voltam..." degli East, si avvale di un'ampia gamma dinamica, dall'intimo al grandioso, sfruttando l'interazione tra strumenti acustici ed elettrici per creare momenti di sorprendente bellezza sonora. Questo brano evidenzia la capacità di manipolare intensità e volume per potenziare l'espressione emotiva, dimostrando una sofisticata comprensione della forma e dello spazio nella musica.
                                                                   East - "En Voltam..."

07) "Kotta Nelkul" dei Locomotiv GT esplode con un'energia cruda, evidenziando un'avventurosa esplorazione di ritmi e strutture convenzionali. Il brano si distingue per il suo spirito pioneristico e l'uso audace di arrangiamenti inaspettati, che hanno segnato un punto di svolta nella maniera di concepire la musica rock in Ungheria.
                                                        Locomotiv GT - "Kotta Nelkul"

08) "Gammapolis II" degli Omega rappresenta un visione futuristica, sia in termini di tematica che di sonorità. La composizione intricata, le texture strumentali avveniristiche e i testi che contemplano l'umanità e il suo destino nell'universo, consolidano la reputazione degli Omega come innovatori audaci e visionari del Rock Progressivo.

                                                              Omega - "Gammapolis II" 


09) Con "Marsbeli Kronikak IV" i Solaris offono un capolavoro di musica strumentale. L'abilità compositiva si manifesta nel tessere insieme melodie, ritmi e texture di varia natura in un flusso sonoro coerente e immersivo. Questo brano dimostra l'alto livello di raffinatezza raggiunto nella musica Prog ungherese, riuscendo a dipingere scene vivide e narrative pur rimanendo strumentale.

                                                   Solaris - "Marsbeli Kronikak IV - VI"

10) "Devil's Masquerade" dei Syrius è un esempio brillante di come la teatralità possa essere integrata nella musica rock. La band esplora temi di miseria, delusione e redenzione attraverso una miscela di rock, jazz e elementi di avanguardia, creando una 'maschera' musicale che è tanto affascinante quanto complessa. L'uso audace di cambi di tempo e la ricchezza delle texture musicali ne fanno un'opera significativa e di impatto all'interno del panorama del Rock Progressive ungherese.

                                                         Syrius - "Devil's Masquerade"


giovedì 15 agosto 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est - Anni '70 - CD 8 (Romania)

                       Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est

                                                               CD 8 (Romania)







Anche la Romania ha visto fiorire negli anni '70 un movimento musicale unico, lasciando un'impronta significativa con le sue band più rappresentative, le quali si sono contraddistinte per la ricchezza della struttura musicale dei loro pezzi e per la profondità dei temi affrontati e l'innovazione nelle composizioni. Questa breve compilation si propone di evidenziarne la peculiarità, le influenze ed i contributi al panorama progressive globale.

Track lists:

1) Phoenix - Pseudo-Morgana

2) Sfinx - Muntele

3) Phoenix - Pavel Chinezu, Leat 1479

4) Progresiv TM - Rusinea Soarelui

5) Phoenix - Invocatie

6) Sfinx - "Mierea" (The Honey)

7) Progresiv TM - Oameni Si Fapte

8) Phoenix - Wanting

1) Phoenix  -  "Pseudo-Morgana"

Il brano "Pseudo-Morgana" dei Phoenix emerge come una gemma del Rock Progressivo Rumeno, caratterizzato da un intenso contesto emotivo e da una struttura musicale complessa. L'uso innovativo di strumenti tradizionali unito a elementi di rock moderno crea un'atmosfera quasi mistica. Il brano si snoda attraverso molteplici cambi di tempo, esplorando tematiche profonde quali la ricerca di se e la lotta interiore.

                                                          Phoenix -  "Pseudo-Morgana"


2) Sfinx - "Muntele"

"Muntele" degli Sfinx rappresenta un'epopea musicale che intreccia melodie folkloristiche a elementi di Rock Psichedelico. La struttura del brano è marcata da una progressione dinamica, che accompagna l'ascoltatore in un viaggio attraverso paesaggi sonori ricchi e vari. L'abilità nel combinare diversi stili musicali dimostra l'eccezionale talento compositivo della band.

                                                                    Sfinx - "Muntele"


3) Phoenix - "Pavel Chinezu, Leat 1479"

Con "Pavel Chinezu, Leat 1479", i Phoenix immergono l'ascoltatore in una narrazione storica, ambientata nel XV secolo. La musica evoca un senso di nobiltà e antica grandezza, grazie alla fusione tra rock e melodie medievali. Il brano è un omaggio alla figura storica di Pavel Chinezu, mettendo in luce la maestria del band nel creare composizioni ricche di significato storico e musicale.

                                                       Phoenix - "Pavel Chinezu, Leat"


4) Progresiv TM - "Rusinea Soarelui"

"Rusinea Soarelui" dei Progresiv TM si distingue per la sua energica fusione di rock e jazz, con una marcata presenza di fiati che aggiunge una dimensione unica al pezzo. La capacità di sperimentare con ritmi e melodie diversi conferisce al brano un carattere particolarmente innovativo, dimostrando la versatilità della band nel genere progressivo.

                                                     Progresiv TM - "Rusinea Soarelui"


5) Phoenix - "Invocatie"

"Invocatie" segna un punto di svolta nella musica dei Phoenix, attraverso l'uso di arrangiamenti corali e l'integrazione di strumenti classici. Questa composizione epica esplora temi spirituali ed esistenziali, invitando all'introspezione. Il brano si distingue per la sua straordinaria capacità di amalgamare il rock con la musica sacra, creando un'atmosfera intensamente emotiva.

Phoenix - "Invocatie"

6) Sfinx - "Mierea" (The Honey)

"Mierea" (The Honey) dei Sfinx è un'esplorazione delle dinamiche relazionali umane, coniugata a una ricerca musicale che spazia dal Rock Progressivo al Jazz. La complessità della composizione si svela attraverso l'uso di armonie insolite e passaggi ritmici inaspettati, arricchendo il brano di sfumature emotive e tecniche.

                                                         Sfinx - "Mierea" (The Honey)


7) Progresiv TM - "Oameni Si Fapte"

Il brano "Oameni Si Fapte" dei Progresiv TM cattura l'ascoltatore con il suo impasto sonoro vivace, che unisce influenze rock, folk e psichedeliche. L'evidente maestria nel maneggiare ritmi e melodie contribuisce a creare una narrazione musicale avvincente, che riflette su temi sociali e personali con profondità e originalità.

                                                     Progresiv TM - "Oameni Si Fapte"


8) Phoenix - "Wanting" 

Con "Wanting", i Phoenix esprimono un desiderio ardente di libertà e amore, attraverso una musica che pesca liberamente da fonti folk, rock e psichedeliche. Questo pezzo straordinario dimostra l'abilità della band nel sintetizzare influenze musicali diverse, portando al contempo un contributo significativo e originale al panorama del Rock Progressivo Rumeno.

                                                                Phoenix - "Wanting"



Various Artists - Il Rock Progressivo dell'Europa Dell'Est - Anni '70 - CD 7 (Polonia)

                Il Rock Progressivo dell'Europa dell'Est

                                          CD 7 (Polonia)



                                                            Front Cover Album Collage


Il rock progressivo polacco degli anni '70 ci ha regalato alcune delle composizioni più avventurose e tecnicamente sofisticate del periodo. La scena musicale di questo decennio era piena di esperimenti sonori, fusione di generi e testi profondi, riflettendo le complesse atmosfere socio-politiche dell'epoca. Tra questi, anche i cinque brani trattati qui sotto, si distinguono per la loro struttura musicale innovativa e l'uso creativo degli strumenti musicali.

Track lists:

1) Skaldowie - "Krywaniu Krywaniu"
2) Budka Sufkera - "Szalony Kon"
3) SBB - "Wolnosc z Nami"
4) Exodus - "Plynaca Rzeka Marzen"
5) Budka Suflera - "Konie Juz Czekaja Przed Domen"

1) Il brano "Krywaniu, Krywaniu"  degli Skaldowie è un esempio brillante di come la musica folk possa integrarsi perfettamente con il rock progressivo. Utilizzando strumenti tradizionali polacchi insieme a chitarre elettriche, tastiere e una sezione ritmica potente, questo brano crea un'atmosfera unica, L'arrangiamento complesso, caratterizzato da frequenti cambi di tempo e melodie intricate, dimostra la maestria tecnica della band e la loro capacità di raccontare storie attraverso la musica.
                                            Skaldowie - "Krywaniu, Krywaniu"

2) "Szalony Kon" dei  Budka Suflera emerge per il suo slancio emotivo e la robustezza della sua esecuzione: Il brano si contraddistingue per i suoi poderosi riff di chitarra e per una dinamica sezione ritmica che sottolinea ogni schiocco e respiro della traccia. La cantilena della voce crea un'ipnotica narrazione che trasporta l'ascoltatore nella mente turbolenta del protagonista. Questo brano è un viaggio attraverso il potere evocativo del rock progressivo.
                                                Budka Sufkera - "Szalony Kon"

3) "Wolnosc z Nami"" degli SBB è una miscela sorprendente di jazz, rock ed elementi sinfonici che si fondono per creare una composizione straordinariamente ricca e diversificata. Il pezzo è pervaso da improvvisazioni strumentali che esplorano i confini della composizione musicale, mantenendo al contempo una coesione sorprendente. La complessità degli arrangiamenti e la fluidità del passaggio tra diverse atmosfere musicali rendono questo brano un vero e proprio capolavoro del genere.

                                                      SBB - "Wolnosc z nami"

4) Con "Plynaca Rzeka Marzen", gli Exodus hanno portato nel rock progressivo una sensibilità quasi poetica, intrecciando melodie evocative con liriche profonde. La struttura del brano è impreziosita da passaggi strumentali eterei che si alternano a momenti di maggiore intensità rock. Il flusso onirico della composizione e l'uso innovativo degli effetti sonori creano un'atmosfera che sfida le convenzioni, dimostrando l'audacia creativa della band.
                                            Exodus - "Plynaca Rzeka Marzen"

5) Comparando "Szalony Kon", secondo brano dei Budka Suflera in questa compilation, con il quinto ed ultimo brano "Konie Juz Czekaja Przed Domem", emerge una affascinante diversità stilistica all'interno dello stesso gruppo. Mentre "Szalony Kon" si concentra sull'energia grezza e su una narrazione intensa, "Konie Juz Czekaja Przed Domem" presenta un approccio più riflessivo e melodico. Entrambe le tracce, tuttavia, condividono una profonda sensibilità lirica e un impegno verso l'innovazione strutturale, dimostrando la versatilità e la vastità dell'espressione creativa dei Budka Suflera nel panorama del rock progressivo polacco degli anni '70.

                             Budka Suflera"Konie Juz Czekaja Przed Domem"