sabato 2 novembre 2024

Pierrot Lunaire - Pierrot Lunaire (Italian Symphonic Prog) 1974


                                        Pierrot Lunaire 

              Pierrot Lunaire (Italian Symphonic Prog) 1974

Pierrot Lunaire - Pierrot Lunaire 1974

                        Tornare indietro di cinquanta'anni per ricordare un capolavoro

Questo è il primo lavoro omonimo dei Pierrot Lunaire.  Uno dei lavori più genuini del progressive made in Italy. L'album contiene 12 brani di soft - Symphonic prog con atmosfere d'avanguardia , basate su chitarre acustiche e tastiere varie, riducendo al minimo le parti di batteria (soltanto in "Invasore" e "Sotto i Ponti") il disco è godibilissimo e le belle atmosfere dolci, melodiche e sognanti non ne fanno mai rimpiangere la mancanza.

Il gruppo si forma a Roma fra amici di vecchia data, Gaio Ghiocchio e Vincenzo Caporaletti, con l'inserimento in formazione del tastierista Arturo Stalteri, la singolare scelta stilistica/strumentale fa di questo disco un capolavoro unico ed inimitabile. CONSIGLIATISSIMO.


Line-up:

Arturo Stalteri (tastiere, percussioni, voce)
Vincenzo Caporaletti (chitarra, basso,flauto)
Gaio Chiocchio (chitarra, tastiere, sitar, voce)

Tracks list:

01 - Ouverture XV
02 - Raipure
03 - Invasore
04 - Lady Ligeia
05 - Narciso
06 - Ganzheit
07 - Verso Il Lago
08 - Il Re Di Raipure
09 - Sotto I Ponti
10 - Arlecchinata
11 - La Saga Della Primavera
12 - Mandragola





lunedì 21 ottobre 2024

La Simbiosi - Il Ritorno delle Anime 1975 (2024) Italian Symphonic Prog

                   La Simbiosi - Il Ritorno delle Anime

La Simbiosi - Il Ritorno delle Anime

Back 

Il progetto dell'album "Il Ritorno delle Anime" reso possibile grazie al supporto che ho trovato nell'IA, precisamente in Suno e Udio, rappresenta un concetto affascinante, poichè in realtà non è mai esistito. Durante le prove e i concerti legati all'album "L'Angelo delle Morte", la band discuteva frequentemente come doveva essere il lavoro successivo. Questa discussione ha generato idee e visioni che hanno lasciato un'impronta indelebile nella nostra memoria musicale. In particolare, l'intenzione era di richiamare sonorità del precedente lavoro, qualcuna al limite di una cover, per realizzare una continuità stilistica.
Il titolo "Il Ritorno delle Anime" sembrava perfetto per dare continuità tematica al primo lavoro che speravamo intanto di riuscire a pubblicare.
La labilità di questi ricordi, unita alla passione per la musica, ha portato alla creazione di un progetto che, sebbene considerato irrealizzabile, è stato ripensato in un nuovo contesto. Dopo quasi cinquant'anni, ho tentato di dar vita a quest'album impalpabile, che esiste solo nei pensieri e nelle idee. Grazie ai progressi delle nuove tecnologie, è stato possibile dare forma a questi motivi musicali che hanno trovato nuova vita.
Tuttavia è importante chiarire che non ci si deve aspettare un'uscita discografica ufficiale per questo lavoro. Proprio come per "L'Angelo della Morte", anche "Il Ritorno delle Anime" non vedrà mai la luce nel panorama musicale commerciale. Nonostante ciò, c'è la possibilità che in futuro possa condividere alcuni brani in questo blog, per offrire un assaggio di questo progetto visionario. Ricorda che la musica è un viaggio e ogni brano rappresenta un frammento di storia e creatività.


La Simbiosi - Il Ritorno delle Anime (approfondimenti)

"Il ritorno delle anime", nato dai ricordi e dai progetti di quasi cinquant'anni fa, rappresenta un viaggio evocativo attraverso il passato, cercando di ricostruire una visione artistica che non è mai stata completamente realizzata. La musica di quest'opera, per lo più strumentale, incarna l'essenza di un periodo critico e ricco di ispirazioni. I brani portano con se una varietà di emozioni, collegandosi profondamente con l'eredità sonora che ha caratterizzato la scena musicale dell'epoca.

Riferimenti all'album "L'Angelo della Morte"

"Il Ritorno delle Anime" non può essere compreso senza riferirsi a "L'Angelo della Morte" del 1973. Quest'album precedente ha gettato le fondamenta su cui poggia il nuovo lavoro, fornendo richiami tematici e strumentali. La continuità tra i due album è evidente, non solo nei suoni, ma anche nei concetti che legano le composizioni. "La Simbiosi" si propone di riprendere e rielaborare motivi presenti nel primo album, rendendo omaggio al suo predecessore.

Temi ricorrenti e continuità musicale

I temi dell'esistenza, del conflitto interiore e della ricerca di identità emergono con forza in "Il Ritorno delle Anime". L'album si configura come un'estensione naturale del precedente lavoro, il che lo rende una sorta di commento evolutivo alla narrativa musicalmente espressa nel primo lavoro. L'intenzione è quella di approfondire i significati già dati, creando legami che sottolineano la crescita artistica. E' un viaggio musicale che accompagna l'ascoltatore attraverso le altezze e le profondità dell'esperienza umana.

Composizioni strumentali e loro evocazione

Le composizioni strumentali presenti nell'album riescono a evocare un'ampia gamma di emozioni. L'assenza di parole permette  una libertà interpretativa, consentendo agli ascoltatori di immergersi in paesaggi sonori suggestivi. Ogni brano si distingue per la sua capacità di trasmettere sentimenti attraverso melodie e armonie, creando un'atmosfera unica.  Questa scelta tecnica sottolinea l'importanza della musica come linguaggio universale, capace di comunicare senza l'uso di parole.

La realizzazione postuma senza supporto fisico

"Il Ritorno delle Anime" è stato realizzato artigianalmente, senza il supporto di un'etichetta discografica fisica, e mai vedrà la luce nel panorama musicale commerciale. L'opera porta comunque con se un'importanza storica e culturale e l'assenza di un formato fisico non intacca il potere evocativo della musica. In un mondo in cui la musica è sempre più digitale, quest'album rappresenta un'interessante riflessione sulla conservazione della memoria musicale.

Analisi delle tracce

La revisione delle tracce di "Il Ritorno delle Anime" è fondamentale per comprendere la sua identità musicale. Ogni brano merita un'analisi approfondita, poichè racchiude esperienze e riflessioni personali. Inoltre, la cover art dell'album completa l'immagine visiva e concettuale, offrendo spunti interpretativi che si intrecciano con la musica. La combinazione di arte visiva e sonorità crea un'esperienza unica, rendendo l'opera ancora più affascinante per gli ascoltatori.

1) Rinascita
Il brano "Rinascita" rappresenta il punto di partenza di questo viaggio, segnando una fase di trasformazione personale. Qui, la band esplora il concetto di rinnovamento e il desiderio di liberarsi da vecchi legami. La musica si evolve da suoni tenui a una potente esplosione di energia, simboleggiando il risveglio dell'anima. Questa transizione mette in risalto l'importanza di accogliere il cambiamento per crescere e prosperare.
2) Ombre del Passato
"Ombre del Passato" è una traccia che tocca le corde più profonde dell'emozione umana. Qui, la melodia evoca sensazioni di nostalgia e riflessione, facendo emergere i ricordi dolorosi che possono influenzare il presente. Questo brano invita l'ascoltatore a confrontarsi con le proprie esperienze, ponendo l'accento sull'importanza di riconciliare il passato. L'impatto emotivo di questa traccia si manifesta attraverso la vulnerabilità strumentale espressa dalla band.
3) Anime Erranti
"Anime Erranti" delinea la ricerca di se attraverso esplorazioni che spaziano dall'interno all'esterno. Il viaggio interiore è rappresentato come un cammino verso l'auto-scoperta, con tutte le sue incertezze e meraviglie. Questo brano offre un senso di libertà ma anche di smarrimento, invitando all'ascolto attento delle proprie emozioni. La metafora delle anime erranti riflette la continua ricerca di appartenenza e significato.
4) Luce nel Buio
Il brano "Luce nel Buio" si erge come un inno alla speranza in tempi di oscurità. Attraverso le sue musiche evocative, la band comunica la possibilità di trovare conforto anche nei momenti più difficili. Questo tema è esemplificato da una melodia carica di energia. La speranza diventa così una forza motrice che guida l'ascoltatore verso l'auto-realizzazione.
5) Viaggio Interiore
"Viaggio Interiore" sintetizza le esperienze dei brani precedenti, collegando il tema della ricerca personale con le emozioni vissute. Questa traccia offre introspezione profonda e incoraggia una riflessione sulle scelte fatte lungo il cammino. La narrazione strumentale si sviluppa come un filo conduttore che unisce tutte le esperienze in un'unica esperienza coerente. L'idea centrale è che ogni passo, buono o cattivo che sia, rappresenta parte del percorso verso il se.
6) Ritorno a Casa
"Ritorno a Casa" esplora il concetto di appartenenza e di ritrovare il proprio posto nel mondo. Questo brano implica una profonda connessione con le radici e una celebrazione degli affetti. La band utilizza melodie calde per evocare una sensazione di sicurezza e conforto. La casa, in questo contesto, diventa un simbolo di amore e accettazione, un luogo nel quale si possono accogliere le proprie esperienze.
7) Sogni Perduti
Il brano "Sogni Perduti" offre una riflessione sulla perdita e la resilienza. Qui, la narrazione sottolinea come i sogni non realizzati possono influenzare profondamente la percezione del presente. La melodia malinconica, già presente nell'album "L'Angelo della Morte", accompagna gli ascoltatori in un viaggio di accettazione, mostrando che anche i sogni infranti possono portare a nuove esperienze. Questo messaggio d'incoraggiamento invita a rialzarsi e riprendere il volo.
8) Echi di Memorie
"Echi di Memorie" rappresenta il collegamento tra passato e presente. Questa traccia allegra e nostalgica invita a riconsiderare i momenti significativi che ci hanno plasmato mostrando come questi influiscano sulle nostre scelte attuali. La musica riflette il conflitto tra nostalgie passate e desideri futuri, creando una tensione continua. Gli echi delle memorie, quindi, diventano un faro nella tempesta della vita.
9) Nuovi Inizi
In conclusione, "Nuovi Inizi", riprendendo il tema del primo brano dell'album, rappresenta la chiusura di questo cerchio ritrovato, evidenziando l'evoluzione emotiva presentata nell'opera. Il messaggio finale è chiaro: ogni fine porta con sè la possibilità di un nuovo inizio. L'Album, nel suo insieme, offre una complessa esplorazione dei sentimenti umani, stimolando una riflessione profonda. La bellezza di "Il Ritorno delle Anime" è intrinsecamente legata alla sua capacità di risuonare con l'ascoltatore in modo personale e significante.

L'Angelo della Morte (Bonus Track)
E' stato inserito come bonus track anche una rielaborazione dell'unica traccia vocale dell' album "L'Angelo della Morte"

domenica 20 ottobre 2024

The Flower Kings - Space Revolver 2000 (Symphonic Prog) Svezia

                         The Flower Kings - Space Revolver

                              Symphonic Prog (2000) Svezia

The Flower Kings - Space Revolver

I The Flower Kings, una delle band più influenti del progressive rock, hanno continuato a evolversi e a innovare dal 2000 in poi. Con un suono caratteristico che combina melodie affascinanti e complessi arrangiamenti musicali, la band ha attratto un pubblico sempre più vasto. I membri della band hanno esplorato nuove sonorità e tematiche, contribuendo alla loro crescita artistica.
 Questo mio post fornisce una breve analisi della loro produzione musicale recente e dell'impatto che hanno avuto nel panorama musicale contemporaneo.

Prima di "Space Revolver", la band ha pubblicato album significativi come "Back in the World of Adventures" nel 1995, "Retropolis" nel 1996, "Stardust We Are" nel 1997 e "Flower Power" nel 1999. Questi lavori hanno posto le basi per il loro suono distintivo, caratterizzato da lunghe suite musicali e arrangiamenti intricati. Con "Flower Power", la band ha ulteriormente ampliato le proprie sonorità, affrontando temi filosofici e sociali. Ogni album ha visto una progressione nella produzione e nella scrittura dei testi, cementando la reputazione della band nel genere del rock progressivo.

Album imperdibili pubblicati dopo il 2000

Space Revolver (2000): un'opera che segna una transizione verso sonorità più moderne.

The Rainmaker (2001): un album che vede un ritorno a melodie più classiche del loro repertorio.

Unfold the Future (2002): caratterizzato da una forte impronta jazz e sperimentale.

Adam & Eve (2004): un lavoro che riflette temi più maturi e personali.

Paradox Hotel (2006): la band con questo lavoro ha sperimentato ulteriormente, introducendo nuovi elementi sonori e testi introspettivi.

Waiting for Miracles (2019): album fondamentale, che mostra nuove innovazioni e collaborazioni.

Altri lavori: The Sum Of No Evil (2007), Banks of Eden (2012), Desolation Rose (2013), Islands (2020), By Royal Decree (2022) e Look At You Now (2023)

Dal 2000. i The Flower Kings hanno visto un'evoluzione del loro stile musicale, incorporando elementi di jazz fusion, rock progressivo classico e persino influenze pop. Questa fusione di generi ha reso la loro musica ancora più accessibile e interessante per un pubblico variegato. Con la crescente complessità delle composizioni, i membri della band hanno anche ampliato il loro arsenale strumentale. La sezione ritmica è diventata più dinamica e sfumata, mentre le tastiere hanno assunto un ruolo predominante, creando paesaggi sonori ricchi. La loro abilità di mescolare armonie vocali e strumentali rimane una marchio di fabbrica.

Analisi dell'album "Space Revolver"

"Space Revolver", pubblicato nel 2000, è un'opera importante nella carriera dei The Flower Kings. L'album presenta brani iconici come "I Am The Sun (part one e Two)" e "Monster Within" che combinano melodie accattivanti con strutture complesse. Le sonorità spaziali e i temi di esplorazione dell'universo riflettono l'ambizione creativa della band in questo progetto. Ogni traccia si distingue per l'uso di strumenti solisti e armonie vocali, creando un'atmosfera immersiva e coinvolgente per l'ascoltatore.

Temi e sonorità del disco

In "Space Revolver", la band esplora temi di esistenza, coscienza e l'inesauribile ricerca della verità. La produzione sonora e caratterizzata da una fusione di elementi rock e prog, con influenze psichedeliche che emergono in diverse tracce. La chitarra di Roine Stolt e le tastiere di Tomas Bodin sono al centro di ogni composizione, offrendo sia momenti di intensa grazia che esplosioni di energia sonora. Quest'album rappresenta un'importante evoluzione nel sound della band, evidenziando la loro capacità di sfidare le convenzioni musicali.
In conclusione, "Space Revolver" non è solo un capolavoro musicalmente, ma un'eco duratura del genio dei The Flower Kings. Le sue tematiche e sonorità sono ancora rilevanti, dimostrando l'universalità della loro musica. Rimanendo un punto di riferimento, l'album continua a ispirare nuove generazioni di musicisti e ascoltatori, garantendo la sua eredità nel mondo della musica.

Tracklist:

01) I Am The Sun (part one)    15:03
02) Dream On Dreamer    2:43
03) Rumble Fish Twist    8:06
04) Monster Within    12:55
05) Chicken Farmer Song    5:09
06) Underdog    5:29
07) You Don't Know What You've Got    2:39
08) Slave To Money    7:30
09) A Kings Prayer    6:02
10) I Am The Sun (part two)    10:48 

Line-up

Hasse Froberg - Voce solista e cori, Chitarra acustica
Tomas Bodin - Pianoforte, Organo, Mellotron , Sintetizzatore
Roine Stolt - Chitarra , Basso, Voce solista e cori
Jonas Reingold - Basso, Basso Fretless
Hasse Bruniusson - Percussioni, Voci

Con

 Ulf Wallander - Sassofono soprano

Per un primo ascolto
                                                          I Am The Sun (part one e two)

                                                                  Monster Within (live)



venerdì 18 ottobre 2024

Transatlantic - Bridge Across Forever 2001 (Symphonic Prog) Multinazioni

                       Transatlantic - Bridge Across Forever

                        Symphonic Prog (Multinazioni) 2001

Transatlantic - Bridge Across Forever

I Transatlantic sono una band di progressive rock formata nel 1999, composta da membri di rinomate band come Spock's Beard, Dream Theater, The Flower Kings e Marillion. L'idea di unirsi è nata dalla passione condivisa per la musica colta e le sonorità ricche. Il gruppo è composto da Neal Morse, Mike Portnoy, Roine Stolt e Pete Trawavas, ognuno portando il proprio stile distintivo e la propria esperienza musicale. La loro musica è caratterizzata da esperimenti audaci e una fusione di vari elementi del rock progressivo. Con il loro secondo album "Bridge Across Forever", hanno ulteriormente espanso il loro suono e la loro visione artistica. Questo lavoro rappresenta non solo una collaborazione tra musicisti talentuosi, ma anche una vera e propria celebrazione della musica Prog.

Composizioni principali e la loro influenza

Neal Morse, noto per le sue capacità di composizione e l'approccio eclettico al pianoforte, è la voce principale e ha un ruolo cruciale nella scrittura dei testi. Mike Portnoy, batterista di fama mondiale, è famoso per il suo stile energico e le sue complesse sequenze ritmiche. Roine Stolt, chitarrista e cantante, porta un tocco melodico influenzato dal rock scandinavo, mentre Pete Trewavas, bassista, aggiunge profondità armonica e groove. Insieme, questi musicisti mescolano le loro esperienze, creando un suono inconfondibile, ricco di armonie vocali e complessi arrangiamenti strumentali. Ogni membro contribuisce in modo significativo, rendendo il lavoro di gruppo una vera sinfonia di talenti.

Evoluzione musicale e stili distintivi

Nel corso degli anni i Transatlantic hanno evoluto il loro stile musicale, incorporando elementi di Rock, metal e musica classica. Il loro approccio fluido e sperimentale ha definito il loro suono distintivo, caratterizzato da brani lunghi e intricate strutture musicali. "Bridge Across Forever" è un esempio perfetto di questa evoluzione, dove i temi musicali e lirici si intrecciano in un viaggio sonoro esclusivo. L'album presenta complesse dinamiche musicali, con parti di tastiere elaborate, assolo di chitarra avvincenti e sezioni ritmiche pulsanti. Questo mix di influenze crea un'atmosfera unica che contraddistingue la band nel panorama del progressive rock.

Analisi dell'album "Bridge Across Forever"

Pubblicato nel 2001, "Bridge Across Forever" offre una combinazione di brani epici e momenti più intimi. Il Brano di apertura "Duel With The Devil" è un viaggio musicale che si estende per oltre 26 minuti, affrontando temi di conflitto e resa. Altri brani come "Stranger in Your Soul" e "Bridge Across Forever" mostrano la maestria collettiva del gruppo, con sezioni che richiamano momenti di grande intensità emotiva. Le melodie accattivanti e gli arrangiamenti complessi non solo catturano l'orecchio, ma invitano anche l'ascoltatore a riflettere più a fondo sul contenuto dei testi. "Bridge Across Forever" è dunque un'opera di grande respiro, dimostrando la capacità della band di unire tecnica e emozione.

Tematiche e testi di brani

I testi di "Bridge Across Forever" affrontano una varietà di temi, dall'amore e la perdita alla ricerca del significato della vita.I brani riescono ad esplorare le complessità delle relazioni umane attraverso metafore e narrazioni evocative. La presenza di un forte messaggio di unità e connessione traspare chiaramente, creando un legame profondo con l'ascoltatore. Le melodie, unite a testi potenti, offrono un'esperienza di ascolto che è tanto intellettuale quanto emotiva. Questa capacità di fondere testi significativi con una musica altrettanto complessa è una delle chiavi del successo dei Transatlantic.

Impatto e ricezione da parte del pubblico e della critica

In conclusione, "Bridge Across Forever" non è semplice album; è un capolavoro che riflette la passione e la creatività di una band davvero unica. I Transatlantic hanno dimostrato che il rock progressivo può essere sia complesso che accessibile, creando brani che sfidano il tempo e invitano alla riflessione. Attraverso un mix di competenze musicali e testi potenti, hanno inventato una narrativa musicale che continua a risuonare con i loro ascoltatori, rendendo la loro musica un viaggio emozionante da intraprendere.

Tracklist:

1) Duel With the Devil        (26:43)
2) Suite Charlotte Pike        (14:30)
3) Bridge Across Forever    (05:33)
4) Stranger in Your Soul      (26:05)

Line-up

Neal Morse - Voce, Pianoforte, Organo Hammond, Minimoog, Fender Rodhes, Sintetizzatore, Chitarre , Mandolino
Roine Stolt - Chitarra elettrica e acustica, Mellotron, Tastiere, Percussioni, Voce
Pete Trewavas - Basso, Pedali per basso, Voce
Mike Portnoy - Batteria, Voce

Con

Chris Carmichael - Violini, Viola e Violoncello
Keith Mears - Sassofono
The "Elite" Choir - Cori

Per un primo ascolto
                                                                 Duel With the Devil 

                                                                  Bridge Across Forever


giovedì 17 ottobre 2024

The Neal Morse Band - The Similitude of a Dream 2016 (Symphonic Prog (US)

             The Neal Morse Band - The Similitude of a Dream

                                 Symphonic Prog (US) 2016

The Neal Morse Band - The Similitude of a Dream

Il panorama musicale contemporaneo ha trovato una nuova gemma nella forma della 'Neal Morse Band', il cui album "The Similitude of a Dream" ha catturato l'attenzione di numerosi appassionati e critici. Quest'opera monumentale è più di un semplice insieme di melodie; rappresenta un viaggio sonoro e narrativo profondo e complesso. La band unisce talenti eccezionali e diverse influenze, creando un sound unico che trascende i confini del genere. All'interno di questo contesto, verranno esplorati i vari elementi che compongono questa produzione, dal background della band alle tematiche affrontate nell'album stesso.

La Formazione della Neal Morse Band

La Neal Morse Band è composta da musicisti di alto calibro, ognuno con un proprio percorso artistico. Neal Morse, già noto per il suo talento compositivo e la sua versatilità, guida la band non solo come cantante principale ma anche come tastierista. Accanto a lui, troviamo Mike Portnoy alla batteria, nome leggendario nel panorama progressive rock, noto per il suo stile energico e innovativo. Inoltre, completano la formazione, Eric Gillette alla chitarra e voce, Randy George al basso e Bill Hubauer alle tastiere e ai cori, portando con se un bagaglio artistico ricco di esperienze. Questa combinazione di talenti contribuisce significativamente alla complessità dell'album.
Ogni membro della Neal Morse Band gioca un ruolo cruciale nel creare l'atmosfera distintiva dell'album, Mike Portnoy non è solo un batterista, ma una forza creativa che influisce notevolmente sula struttura dei brani. Randy George, con il suo groove potente, aggiunge profondità ai brani, mentre Bill Hubauer e Erik Gillette con le loro armonie arricchiscono la tessitura musicale. Le interazioni tra questi musicisti sono significative, creando un dialogo musicale che rende ogni traccia un'esperienza unica. La chimica tra loro è palpabile, rendendo l'ascolto dell'album ancora più coinvolgente.

Stili Musicali e Influenze

"The Similituda of a Dream" è caratterizzato da una fusione di stili musicali, attingendo dal rock progressivo, dal rock sinfonico e dalle influenze del jazz. L'approccio eclettico della band si riflette nella varietà di sonorità e melodie, che si intrecciano per creare un'esperienza musicale complessiva travolgente: Gli amanti del prog rock troveranno elementi riconoscibili tratti da band storiche, ma con una freschezza che rende l'album unico nel suo genere. La capacità di Neal Morse di mescolare influenze diverse senza perdere la propria identità è una delle chiavi del successo di questo prodotto.

Tematiche dell'album

La struttura di "The Similitude of a Dream" è organizzata in una successione di brani che si intrecciano narrativamente. Ogni traccia offre una nuova prospettiva e si costruisce su quella precedente, contribuendo a formare un concept album coerente. Il lavoro è diviso da 2 parti, ognuna con diverse tracce ricche di complessità e realtà sonora. Ciò che colpisce è la capacità della band di mantenere l'ascoltatore coinvolto per l'intera durata dell'album, trasformando ogni ascolto in un'esperienza diversa e memorabile.

Accoglienza e Recensioni da Critici Musicali

Il ricevimento di "The Similitude of a Dream" da parte della critica è stato estremamente positivo, con molti recensori che lodano l'album per la sua ambizione e la ricchezza musicale. Le recensioni hanno evidenziato la qualità della scrittura e la maestria dei musicisti, mettendo in risalto come ogni elemento si combini per creare un'esperienza complessiva potente. Molti hanno sottolineato come l'album rappresenti un punto culminante nella carriera di Neal Morse e della sua band, consolidando ulteriormente la loro posizione nel panorama musicale. Con la sua capacità di evocare emozioni profonde e riflessioni, questo lavoro si afferma come un'opera imprescindibile per i fan del genere.

In conclusione, "The Similitude of a Dream" non è solo un album, ma un viaggio emozionale che esplora la condizione umana attraverso la musica. La Neal Morse Band, con le sue risonanze uniche e le esperienze narrate, offre al mondo una visione coinvolgente della propria essenza artistica. L'album si configura come un must per gli appassionati di Rock Progressivo e rappresenta un capitolo significativo nella discografia di Neal Morse.

Tracklist:

CD 1
01) Long Day
02) Overture
03) The Dream
04) City of Destruction
05) We Have Go to Go
06) Makes No Sense
07) Draw The Line
08) The Slough
09) Back To The City
10) The Ways of a Fool
11) So Far Gone
12) Breath of Angels

CD 2
01) Slave To Your Mind
02) Shortcut To Salvation
03) The Man In The Iron Cage
04) The Road Called Home
05) Sloth
06) Freedom Song
07) I'm Running
08) The Mask
09) Confrontation
10) The Battle
11) Broken Sky / Long Day (Reprise)

Line-up
Neal Morse - Voce, chitarre 6 e 12 corde, mandolino , percussioni
Eric Gillette - Chitarra, voce
Bill Hubauer - Organo, pianoforte, sintetizzatore, voce
Randy George - Basso
MIke Portnoy - Batteria, voce

Con

Bruce Babad - Sassofono
Rich Mouser - Chitarre elettriche
Sarah Hubauber - Sassofono contralto e baritono
Chris Carmichael - Archi
Jim Hoke - Sassofono tenore e baritono
Steve Herrman - Tromba
Dave Buzzard - Effetti sonori
Spencer Mckee - Marimba
Eric Darken - Percussioni
Alfreda McCrary - Cori
Ann McCrary -Cori
Regina McCrary - Cori

Per un primo ascolto
                                                       Broken Sky / Long Day (Reprise)

                                                                         19 min. live

domenica 13 ottobre 2024

Ske - 1000 Autunni 2011 (Eclectic Prog) Italia

                              Ske - 1000 Autunni

                                                     Eclectic Prog (Italia) 2011

Ske - 1000 Autunni

L'album "1000 Autunni", pubblicato nel 2011, rappresenta un importante traguardo musicale del tastierista Paolo Botta, noto per il suo lavoro con gli Yugen. Questo progetto solista riflette l'evoluzione artistica di Botta, che combina elementi di rock progressivo con influenze sperimentali. "1000 Autunni" si distingue non solo per la sua complessità sonora, ma anche per  profondità concettuale dei suoi brani. Ogni traccia si presenta come un viaggio musicale unico, capace di trasportare l'ascoltatore in atmosfere evocative ed intime. Questa breve recensione offre un'analisi dell'album nel suo contesto artistico.

Contesto del progetto solista di Paolo Botta

Il progetto solista di Paolo Botta nasce come un'estensione della sua creatività, dopo la sua esperienza con gli Yugen. Botta cerca di esplorare nuove sonorità, distaccandosi temporaneamente dal suo lavoro con la band. Questa scelta non rappresentata una rottura, ma piuttosto un'evoluzione del suo stile musicale. Attraverso "1000 Autunni", l'artista riesce a esprimere la sua visione artistica in modo più personale e diretto. Il progetto si caratterizza per un uso innovativo delle tastiere, fondendo armonie complesse con melodie eteree.

Struttura complessiva dell'album

La struttura complessiva di "1000 Autunni" è attentamente pianificata, con ciascun brano che si interconnette per creare un'esperienza coerente. L'album presenta una progressione tematica che esplora vari aspetti della natura e delle emozioni umane. Attraverso l'alternanza di momenti di intensità e quiete, Botta riesce a mantenere alta l'attenzione dell'ascoltatore. Le transizioni tra i brani sono fluide, contribuendo a una narrazione musicale che si snoda in modo organico. Questa cura dei dettagli rende l'album un viaggio avvincente e coinvolgente.

Breve storia degli "Yugen"

Gli Yugen, fondati nel 2000, hanno rappresentato una delle formazioni più innovative della nuova scena prog italiana. Sotto la direzione di Botta, la band ha esplorato suoni complessi, mescolando elementi sperimentali con influenze di musica classica e jazz. Il loro approccio distintivo ha portato alla creazione di album apprezzati dalla critica e dai fan. L'influenza degli Yugen si percepisce anche nel lavoro solista di Botta, come dimostra "1000 Autunni". La band ha lasciato un segno significativo nella musica contemporanea, promuovendo l'idea di un rock progressivo in continua evoluzione.

Influenza degli Yugen su "1000 Autunni"

L'influenza degli Yugen su "1000 Autunni" è evidente non solo nella complessità musicale ma anche nei temi trattati. La libertà compositiva e la sperimentazione tipica della band sono presenti in tutto l'album,. Botta applica le stesse dinamiche e tecniche già espresse con gli Yugen per creare un'opera che, pur essendo solista, mantiene viva la sua eredità musicale. Questo collegamento tra il progetto solista e la band evidenzia la crescita e l'evoluzione dell'artista. "1000 Autunni" può essere visto come una naturale estensione del percorso intrapreso con gli Yugen, proponendo un sound maturo e riflessivo.

Impatto dell'album nella scena musicale contemporanea

"1000 Autunni" ha avuto un impatto significativo nella scena musicale contemporanea, ricevendo un'accoglienza positiva da parte della critica e degli appassionati di Rock Progressivo. L'album ha dimostrato che la musica strumentale può essere accessibile e coinvolgente, pur mantenendo una profonda complessità. Questo lavoro ha ispirato altri artisti a esplorare la fusione di generi e stili, spingendo i confini della musica progressiva. In un'epoca in cui la musica spesso si orienta verso suoni più commerciali, "1000 Autunni" si distingue come un'opera d'arte musicale autentica e ricca di significato. La saggezza e la maturità musicale di Botta continuano a influenzare e ispirare i musicisti contemporanei.

Tracklist:

01) Fraguglie
02) Denti
03) Carta e Burro
04) Scrupoli
05) Delta
06) Scogli
07) Sotto Sotto
08) Mummia
09) Scogli 2
10) La Nefazia di Multatuli
11) Scogli 3
12) Rassegnati

Line-up

Paolo "Ske" Botta - Organo, Piano elettrico, sintetizzatori e tastiere varie

Con

Roberta Pagani - Voce
Valerio Neth Reina - Voce
Francesco Zago - Chitarra acustica ed elettrica
Maurizio Fasoli - Piano
Fabio Ciro Ceriani - Thumb piano e percussioni
Giuseppe Jos Olivini - Theremin e percussioni
Valerio Cipollone - Clarinetto, Sax
Markus Stauss - Sax
Fabrice Toussaint - Trombone , percussioni
Nicolas Nikolopoulos - Flauto
Enrica di Bastiano - Arpa
Elia Leon Mariani - Violino
Pierre Wawrzyniak - Basso
Mattia Signò - Batteria, percussioni

Per un primo ascolto
                                                                          Fraguglie

                                                                La Nefazia di Multatuli

                                                                         Denti (live)


sabato 12 ottobre 2024

Anglagard - Hybris 1992 (Symphonic Prog) Svezia

                              Anglagard - Hybris 

                              Symphonic Prog (1992) Svezia 

Anglagard - "Hybris"


La Rivoluzione del Prog Rock: Gli ANGLAGARD e il loro impatto incredibile

Negli anni '80, il Progressive Rock ha subito notevoli trasformazioni a causa dell'ascesa di nuovi generi musicali: Il Punk e la New Wave hanno messo in discussione le convenzioni del Prog, portando alla sua progressiva marginalizzazione. Nonostante la crisi, ci sono stati tentativi di mantenere viva la fiamma del Prog, ma molti artisti, tra i quali gli Yes e i Genesis, hanno virato verso sonorità più Pop. Questo ha creato un divario incolmabile per i puristi del prog, che hanno assistito alla trasformazione dei loro eroi in ciò che consideravano deludenti compromessi commerciali.

Effetti del Punk e della New Wave sul Prog

Il Punk ha infuso energia e urgenza nella musica rock, mentre la new wave ha portato una nuova estetica visiva e sonora. Questi cambiamenti hanno reso difficile per il Prog Rock prosperare, portando molti musicisti a esplorare  nuove direzioni. Anche se alcuni gruppi hanno cercato di mantenere il prog vivo, molti hanno ceduto alla pressione di evolversi in stili più commerciali. Questo ha generato frustrazione tra i fan storici e gli artisti più giovani che non si identificavano con il nuovo panorama musicale.

L'emergenza del Neo Prog e band influenti

Negli anni '80, si è anche assistito a una rinascita dell'interesse per il Rock Progressivo, che ha portato alla nascita del Neo Prog. Questa nuova ondata ha preso ispirazione dai grandi nomi del passato, come Genesis, Yes, Gentle Giant, ma ha anche introdotto suoni moderni e innovativi. Le band Neo Prog hanno spesso incorporato elementi di musica elettronica , ampliando così il loro raggio d'azione musicale.
Un aspetto distintivo del Neo prog è la sua attenzione alla narrativa e alla composizione lirica. I testi delle canzoni spesso presentano temi fantastici e concetti complessi, creando un legame profondo con l'ascoltatore. Questo approccio ha aiutato a differenziare il Neo prog da altre forme di rock più commerciali, mantenendo viva, seppur in una nicchia, la tradizione del Rock Progressivo.

Band influenti del Neo Prog

Tra le band più influenti del movimento Neo prog si possono citare i Marillion, che hanno rappresentato uno dei punti di riferimento principali. Il loro album "Misplaced Childhood" è considerato un capolavoro, combinando melodie accattivanti con testi emotivamente profondi. Altre band, come i Pendragon e gli IQ, hanno contribuito a consolidare il genere con album che riflettono una forte identità musicale e stilistica.
Un altro gruppo significativo sono stati i Pallas, che hanno portato un mix di energia e complessità nelle loro composizioni. Le loro performance dal vivo, caratterizzate da un'energia travolgente e da una presenza scenica forte, hanno attratto un ampio pubblico. Queste band hanno non solo arricchito il panorama musicale del Progressive, ma hanno anche attirato l'attenzione su una nuova generazione di artisti nel settore.

Nascita e background degli ANGLAGARD

In questo contesto tumultuoso, è nata, tra gli altri, la band svedese ANGLAGARD, composta da membri di varie età, ognuno con una visione unica del Progressive Rock. I musicisti più giovani erano ben consapevoli del declino del genere e desiderosi di riportarlo in vita. Nonostante la loro giovane età, erano influenzati dai grandi album del passato e desideravano fare qualcosa di radicalmente diverso. La loro determinazione si rifletteva nella loro decisione di abbandonare attrezzature digitali e concentrarsi su strumenti analogici classici.

Strumenti e approccio musicale distintivo della band

La band ha investito in strumenti storici come il Mellotron e l'Organo Hammond, ritenuti essenziali per il loro suono retrò. Questa scelta non era solo estetica ma anche filosofica: volevano far rivivere le sonorità del prog rock degli anni '70, resistendo alle tendenze  moderne. Ci sono refusi di un'epoca passata nella loro musica, con arrangiamenti complessi che richiamano al virtuosismo di band storiche. La loro abilità nell'eseguire musiche intrigate ha catturato l'attenzione di molti nella scena musicale.

Riconoscimento e impatto di "Hybris" nella scena Prog

Il loro impatto è culminato con l'uscita di "Hybris". Album che è rapidamente diventato un pilastro nella scena Prog degli anni '90. Anche se il suo rilascio ha avuto luogo in un'epoca in cui molti si erano allontanati dal Prog, "Hybris" ha riesumato l'interesse per il genere. La musica dell'album era ricca di melodie sfaccettate e di influenze che andavano ben oltre il Neo-Prog. La critica ed i fan hanno accolto l'album con entusiasmo; molti l'anno considerato una boccata d'aria fresca in un panorama stagnante.

Design e produzione dell'album "Hybris"

La produzione di "Hybris" è stata un altro aspetto fondamentale del suo successo: curata nei minimi dettagli, l'opera ha presentato un design affascinante e un libretto completo di informazioni. Ogni copia dell'album è stata un'opera d'arte assestante, con foto e testi che celebrano sia la musica che la storia della band. Questo livello di attenzione al dettaglio ha reso "Hybris" un'esperienza immersiva tanto per i fan quanto per i nuovi ascoltatori. In questo modo, gli ANGLAGARD non solo hanno ridato vita al Prog Rock, ma hanno anche segnato un nuovo inizio per il genere, attirando persino l'attenzione di coloro che avevano abbandonato il progressive decenni prima.

Tracklist:

1) Jordròk (Earth Smoke) 11:10
2) Vandringar I Vilsenhet (Wanderings in Confusion)  11:53
3) Ifràn Klarhet Till Klarhet (From Clarity to Clarity) 08:05
4) Kurg Bore (King Winter) 12:56

Line-up

Johan Hògberg - Basso
Mattias Olsson - Batteria, percussioni
Jonas Engdegàrd - Chitarre elettriche ed acustiche
Anna Holmgren - Flauto
Tomas Jonson - Organo Hammond, Mellotron, Solina, Sintetizzatori, Piano
Tord Lindman - Voce, Chitarre elettriche , acustiche

Per un primo ascolto
                                                  Jordròk
                                            Vandringar I Vilsenhet
                                                                  Kurg Bore

                                          Ifràn Klarhet Till Klarhet 


DISCOGRAFIA
                                                                      
"Epilog" 1994
 
                                                                  
"Viljans Oga" (2012)


Pendragon - Not of This World 2001 (New Prog) UK

                       Pendragon - Not of This World

                                      New Prog (UK) 2001

Pendragon - Not of this World

L'album "Not of this World" dei Pendragon, pubblicato nel 2001, rappresenta una pietra miliare nel panorama del Neo Prog contemporaneo. Con un mix di melodie evocative e strutture musicali complesse, l'opera è un viaggio emotivo attraverso temi di introspezione e ricerca. Questa lavoro non solo afferma la maestria della band, ma offre anche una profonda riflessione sui conflitti esistenziali che molti di noi affrontano. In questa breve recensione, analizzeremo le melodie, la struttura musicale, le tematiche liriche e il loro impatto emotivo, con un occhio attento alla ricezione critica nel contesto del rock progressivo.

Analisi delle melodie nell'album

Le melodie di "Not of this World" sono ricche di sfumature e variazioni, che catturano l'ascoltatore fin dal primo ascolto. Ogni traccia è caratterizzata da melodie che fluiscono in modo armonioso, grazie all'uso di chitarre scintillanti e tastiere avvolgenti. L'album si distingue per la sua capacità di unire parti melodiche incantevoli a sezioni più complesse e dinamiche, creando un equilibrio affascinante. Le linee vocali di Nick Barrett sono particorlamante incisive, esprimendo una vulnerabilità che si rispecchia nelle melodie stesse. Questa fusione di melodia e emozione è una testimonianza della maestria compositiva della band.

Struttura musicale dei brani

Ogni brano del'album presenta una struttura musicale ben definita, spesso caratterizzata da cambi di ritmo e di atmosfera. Le tracce sono costruite su progressioni armoniche che evolvono fluidamente, permettendo alla musica di svilupparsi in modo organico. Alcuni pezzi, come "A Man of Nomadic Traits", offrono una sintesi di passaggi melodici delicati che si intrecciano con sezioni più potenti e strumentali. Questa approccio compositivo dimostra la padronanza della band nel tessere trame musicali complesse, dando vita a pezzi che si distinguono sia per la loro intimità che per la loro grandezza. L'uso di strumenti diversi arricchisce ulteriormente queste strutture e aggiunge profondità all'intero album.

Tematiche liriche principali

Le liriche di "Not of this World" affrontano tematiche profonde e spesso esistenziali. I testi esplorano la ricerca di significato e verità nel mondo moderno, ponendo domande sulla nostra esistenza e sul nostro posto nell'universo. L'album affronta anche il dolore, la solitudine e la speranza, riflettendo su esperienze umane universali. Ogni brano invita l'ascoltatore a contemplare la propria vita e le proprie emozioni attraverso in linguaggio poetico ed evocativo. Le liriche non sono solo un accompagnamento alla musica, ma diventano parte integrante del messaggio complessivo dell'album.

Impatto emotivo delle melodie

Il potere emotivo delle melodie di "Not of tihs World" è palpabile e riesce a toccare corde profonde nell'animo degli ascoltatori. Le melodie dolciastre si alternano a parti più drammatiche, creando un effetto a spirale che coinvolge l'ascoltatore in un'intensa esperienza musicale. Ogni brano rivela una nuova dimensione emotiva, che permette di vivere gioia e tristezza in modo vivido. Questa flessibilità emotiva è ciò che ha reso l'album un classico del genere, capace di rimanere rilevante nel tempo. L'interazione tra parole e musica crea una connessione profonda che non può essere ignorata.

Confronto con album precedenti

Rispetto agli album precedenti della band, "Not of this World" mostra una maturità e una complessità musicale superiore. Mentre opere come "The World" del 1991, "The Window of Life" del 1993 e "The Masquerade Overture" del 1996 avevano già dimostrato la capacità dei Pendragon di creare atmosfere uniche, quest'album porta la loro composizione ad un livello completamente nuovo. Le melodie sono più ricche e le strutture più audaci, evidenziando l'evoluzione della band nel tempo. Questo sviluppo si riflette anche nella produzione, che è più raffinata e curata. I fan della band apprezzeranno senza dubbio questo passo avanti, che dimostra la loro continua crescita artistica.

Ricezione critica e impatto nel genere

In conclusione, "Not of this World" è un capolavoro che combina melodie evocative, strutture complesse e testi profondi per creare un'esperienza musicale indimenticabile. L'album è un trionfo artistico che continua ad ispirare e coinvolgere ascoltatori di ogni età. Con il suo impatto sul genere e la sua capacità di smuovere emozioni, resta un'icona del Rock Progressivo contemporaneo. La maestria dei Pendragon nell'arte della composizione  della performance è indiscutibile,confermando il loro posto nel pantheon della musica progressiva.

Tracklist:

1) If I Were the Wind ( and You Were the Rain ) 
2) Dance of the Seven Veil
    a) Part 1: Faithless
    b) All Over Now
3) Not of this World
    a) Part 1: Not of this World
    b) Part 2: Give it to Me
    c) Part 3: Green Eyed Angel
4) A Man of Nomadic Traits
5) World's End
    a) Part 1: The Lost Children
    b) And Finally

Line-up

Nick Barrett - Chitarra e voce
Clive Nolan - Tatsiere
Peter Gee - Basso
Fudge Smith - Batteria

Con 

Tina Riley - Voci e cori

Per un primo ascolto

                                                             A Man of Nomadic Traits

                                                       Not of this World Part 1,2,3 (live)


giovedì 10 ottobre 2024

Moon Safari - Blomljud 2008 (Symphonic Prog) Svezia

                                 Moon Safari - Blomljud

                                Symphonic Prog (Svezia)

Moon Safari - Blomljud (2008)

I Moon Safari, una band svedese formata nel 2003, hanno guadagnato popolarità nel genere progressive grazie al loro stile unico ed alle loro composizioni musicali complesse. Con un mix di armonie vocali profonde e strumentazioni variegate, la band ha saputo raccontare storie musicali straordinarie. Il doppio album"Blomljud", è il loro secondo lavoro, dopo il debutto del 2005, ed è un perfetto esempio della loro evoluzione sonora e della loro influenza nel panorama musicale contemporaneo. Questa mia piccola recensione tenterà di esplorare la storia della band, l'analisi dell'album e il impatto nel genere.

Storia e formazione della band

I Moon Safari sono stati fondati da un gruppo di musicisti appassionati di rock progressivo e musiche vintage. La band è composta da Simon Akesson, il  tastierista, e da altri membri che hanno contribuito con il loro talento. Sin dai loro esordi, i Moon Safari hanno aspirato a riportare in vita sonorità classiche degli anni '70, infondendo modernità nelle loro produzioni. La loro dedizione alla musica è evidente nella cura maniacale dei dettagli nei loro brani. Ogni membro porta un bagaglio di influenze che si riflette nella loro proposta artistica.

Analisi dell'Album "Blomljud"

L'album "Blomljud" si presenta come un viaggio musicale articolato in diverse tracce che offrono un mix di melodie sognanti e strutture complesse. La title track "Blomljud" è caratterizzata da arpeggi delicati e arrangiamenti strumentali strabilianti. Ogni brano è un capitolo che racconta emozioni e paesaggi sonori. La produzione dell'album è di alta qualità e mette in risalto le abilità strumentali della band e le armonie vocali. Attraverso "Blomljud". i Moon Safari hanno saputo catturare l'attenzione di una vasta audience grazie alla loro originalità e alla profonda connessione emotiva che riescono a creare con gli ascoltatori.

Tematiche e Stili Musicali

Le tematiche di "Blomljud" si intrecciano con elementi naturali e riflessivi, trasportando l'ascoltatore in un viaggio psicologico attraverso le emozioni. Il disco amalgama il rock progressivo con il pop e il folk. Le influenze di band iconiche come Genesis, Yes e Camel si possono percepire, ma con un tocco indubbiamente personale. La musicalità della band si distingue per la giocosità e l'ermetismo dei testi, che evocano paesaggi sonori unici. Il risultato è un album che non solo intrattiene, ma invita anche alla riflessione.

Struttura di Brani e Sonorità

La struttura dei brani di "Blomljud" è caratterizzata da transizioni fluide che uniscono melodie e ritmiche diverse. Non mancano i momenti di tensione seguiti da sezioni melodiche più rilassate, creando un contrasto affascinante. Le sonorità sono ricche di strati, con tastiere che si intrecciano con chitarre e sezioni di fiati, rendendo ogni ascolto un'esperienza unica. L'approccio coraggioso della band nella composizione delle tracce permette una varietà di emozioni da esplorare. Ogni brano è un'opera assestante. Pur mantenendo un filo conduttore che attraversa l'intero doppio album.

In conclusione, già al loro secondo lavoro, i Moon Safari, hanno saputo concepire un'opera spettacolare che li ha proiettati nell'olimpo del Progressive Rock globale. "blomljud" è un capolavoro assoluto che va ascoltato e riascoltato, in quanto, ad ogni nuovo ascolto si percepisce tutta la peculiarità tecnico-melodica della band.

Tracklist:

CD 1 - Ka-On I (51:40)
1) Constant Bloom
2) Methuselah's Children
3) In The Countryside
4) Moon walk
5) Bluebells
6) The Ghost of Flowers Past

CD 2 - Ka-on II (52:14)
1) Yasgur's Farm
2) Lady of the Woodlands
3) A Tle of Three and Tree
4) Other Half of the Sky
    a) Written in the Stars
    b) The Meaning of Success
    c) Child Inside the Man
    d) After
5) To Sail Beyond the Sunset

Per un primo ascolto:
                                                                  "Methuselah's Children"

                                                                "Other Half of the Sky"