PROGRESSIVE ROCK. '70/ '80/ '90 e oltre - Neo Prog. Psichedelic Prog. Heavy Prog. Crossover Prog. Symphonic Prog. Italian Progressive Rock. Eclectic Prog. Rock.
(QUESTA MUSICA TI SALVERA' LA VITA)
G E N E S I S M A R I L L I O N
" Finchè non saremo liberi Torneremo ancora...Ancora e ancora"
FRANCO BATTIATO.
Genio indiscusso della musica Italiana.
Dalla sperimentazione al rock, al pop colto, alla lirica, musicista completo ed eclettico, oltre che: Scrittore,Poeta,Cantante,Compositore,Pittore e Regista.
Dopo anni di malattia, per la quale si era ritirato dalle scene, Franco Battiato da oggi non è più con noi. Ha lasciato un vuoto incolmabile, ma al contempo ci ha lasciato la sua musica immortale, che è un enorme patrimonio per noi, che siamo cresciuti ed invecchiati con la sua musica, e per tutte le generazioni future. La sua musica senza tempo, sarà un riferimento costante per qualsiasi generazione futura, ed i testi mai banali, spirituali ed essenziali alla comprensione dell'essere.
GRAZIE FRANCO.
Il modo migliore per ricordare il nostro grande Maestro, è ascoltare la sua musica, ed io voglio, con il mio blog, essere uno dei vettori di questa iniziativa.
Qui sotto potete riascoltare i brani più significativi della sua carriera artistica.
La Convenzione (45 giri) 1972
Meccanica (Fetus) 1971
Areknames (Pollution) 1972
Aria di rivoluzione (Sulle Corde di Aries) 1973
I Cancelli della memoria (Click) 1974
Orient Effects ( M.elle Le Gladiator) 1975
Cafè - Table - Musik (Aka: Za) 1977
Martyre Celeste (Juke Box) 1978
Sud Afternoon (L'Egitto Prima delle Sabbie) 1978
Stranizza D'Amuri (L'Era del Cinghiale Bianco) 1979
Up Patriots To Arms (Patriots) 1980
Summer on a Solitary Beach (La Voce del Padrone) 1981
Voglio Vederti Danzare (L'Arca di Noè) 1982
Mal D'Africa (Orizzonti Perduti) 1983
Via Lattea (Mondi Lontanissimi) 1985
L'Oceano del Silenzio (Fisiognomica) 1988
Povera Patria (Come un Cammello in una Grondaia) 1991
Sui Giardini della Persistenza ( Cafè De La Paix ) 1993
L'Esistenza di Dio (L'Ombrello e la Macchina da Cucire) 1995
La Cura (L'Imboscata) 1996
Il Ballo del Potere (Gommalacca) 1998
Invito al Viaggio (Fleurs) 1999
La Corrente delle Stelle (Campi Magnetici) 2000
Il Potere del Canto (Ferro Battuto) 2001
Le Tue Radici (Fleurs 3) 2002
Apparenza e Realtà (Dieci Stratagemmi) 2004
I Giorni della Monotonia (Il Vuoto) 2007
La Quiete Dopo un Addio (Inneres Auge) 2009
Un Irresistibile richiamo (Apriti Sesamo) 2012
Battiato & Pinaxa - Joe Patti's Experimental Group (2014)
Torneremo ancora 2019
FRANCO BATTIATO LIVE IN CONCERT
Al teatro Bellini di Catania (Concerto di Natale 1993)
Mai definizione fu più azzeccata per presentare al mondo l'uscita del primo e felicissimo lavoro omonimo.
I neo-nati Ambigram, un gruppo formatosi dall'unione di musicisti (e figure di altissimo livello) del panorama musicale. Fra loro compare anche, in fase di produzione, il "gigante" Greg Lake (Wherever he is now, for the help given in developing this project over the years). Proprio come racchiuso nel significato del nome, Ambigram è un disco che si presta ad essere letto e fruito con differenti narrazioni; è un album complesso ma facilmente fruibile e, soprattutto, decisamente coinvolgente ad ogni successivo ascolto. La definizione, che più ama utilizzare per descrivere la proprio musica il lead vocal Francesco Rapaccioli, è rock 'pro-aggressive'...non lasciatevi ingannare dal gioco di parole: La base di cui si nutre il loro sound è un solido rock di matrice oltreoceanica con melodie ispirate alla classica scuola anglosassone; il risultato che ne consegue è pulito, senza eccessi, con arrangiamenti realizzati alla perfezione. In tutto il lavoro si percepisce una ricerca e uno studio accuratissimo del dettaglio, complici i preziosi interventi di Max Repetti (Piano e Keyboards) e Annie Barbazza con Marco Rancati (Vocals) nonchè le numerose " special guest" che hanno collaborato al progetto: Paolo Tofani (guitar solo on track 6-7) e Camillo Mozzoni (Oboe on track 2-7): La "macchina del ritmo" è sapientemente condotta da Gigi Cavalli Cocchi (drums) che scandisce con potenza ed eleganza i tempi; mentre le chitarre di Beppe Lombardo, accompagnate dal basso di Max Marchini, hanno la capacità di rendere ogni pezzo unico. Le voci di Francesco Rapaccioli e dei cori si plasmano letteralmente su ogni nota, si sorreggono, fondono, uniscono...il risultato è a 'carica continua' priva di isterismi, adattabile ad ogni orecchio che ami il buon gusto, il rock interpretato nelle sue forme meno estreme e, perchè no, con l'aggiunta di qualche nota 'pop', interpretata e sviluppata nella sua versione più "nobile" energica e vitale.
Finalmente è giunto il tempo per la pubblicazione del 17° volume dedicato al progressive rock made in Italy.
Come sempre, approfitterò di link postati da nostri amici, su youtube per darvi la possibilità di un ascolto immediato.Chi lo volesse, inoltre, potrà scaricare i brani con il link di youtube e usare l'Art Cover qui pubblicata per creare la propria copia personale di questo volume della compilation. Ricordo, che sarà composta da 30 CD.
Track List:
01) Mauro Pagani - Europa Minor 06:03
02) Mauro Barbajà - Una Promessa 04:49
03) Assemblea Musicale Teatrale - I Fiaswcheggiatori 04:39
04) The Juniors - Sweet 04:00
05) Tritons - I Can't Get No Satisfaction 04:00 06) Lapera - Transizione 03:00
07) Acid Group - Toh! Guarda Caso 04:00
08) Toto Torquati - Uomo Nasce, Fiore Cresce Appassisce e Muore 07:00
Ellesmere,
creatura symphonic-prog fondata e guidata dal polistrumentista italiano Roberto
Vitelli, autore di tutte le musiche e dei testi, torna a sorpresa sulle scene a
un solo anno di distanza dal secondo album "Ellesmere II / From sea and
beyond" con un lavoro che impressiona quanto a freschezza, energia,
impatto e cura minuziosa dei suoni e degli arrangiamenti.
"Wyrd"
si lascia ammirare innanzitutto a partire dall'artwork di copertina, ad opera
di Rodney Matthews, iconico illustratore di caratura pari a quella del
leggendario Roger Dean. Musicalmente si prosegue sui medesimi territori del
disco precedente, perciò i nomi di riferimento restano i classici Yes, King
Crimson, Kansas, con l'aggiunta di una buona dose di jazz-rock, presente in
ogni canzone; ma non mancano riferimenti al progressive rock contemporaneo e ad
artisti quali Transatlantic, Flower Kings e Spock's Beard. "Wyrd" è
quindi Un terzo capitolo epico e trascinante ancor più del precedente, quasi
completamente strumentale e coinvolgente dal primo all'ultimo minuto.
Come da
tradizione, inoltre, anche "Wyrd" vanta un lungo elenco di ospiti
illustri: Mattias Olsson (Änglagård, White Willow / batteria), Tomas Bodin (The
Flower Kings / tastiere), David Cross (King Crimson / violino), John Hackett
(fratello del celebre Steve Hackett e costante presenza nei suoi dischi solisti
/ flauto), David Jackson (Van der Graaf Generator, Osanna / sassofono), Tony
Pagliuca (Le Orme / tastiere), Luciano Regoli (Raccomandata Ricevuta Ritorno /
voce), Fabio Liberatori (Loy & Altomare, Lucio Dalla, Ron / tastiere),
Fabio Bonuglia (tastiere) e Giorgio Pizzala (voce).
In un
percorso di evoluzione musicale e stilistica che ha avuto come punto di
partenza il prog acustico e pastorale di "Les Châteaux De La Loire"
(2015), ci auguriamo che "Wyrd" non sia punto di arrivo, ma di
passaggio verso nuovi inesplorati lidi!
Tracklist:
1 - Sfida (7:26)
2 - The Eery Manor (6:24)
3 - Endeavour (8:24)
4 - Ajar (8:05)
5 - Endeless (13:14)
Line-up
Roberto Vitelli - Basso, Chitarre
Fabio Bonuglia - Tastiere
Mattia Olsson - Batteria
Album imperdibile per tuti gli appassionati del genere e non.
I Logos sono un gruppo di progressive rock attivi dal 1996 con all'attivo 4 album, ricevendo ottimi riscontri da pubblico e critica internazionale, specie, per il terzo lavoro " L'Enigma della Vita " (Andromeda Relix 2014).
Questa nuova opera, nasce dall'incontro del gruppo con Marika Fasoli nel 2016 in una delle sue mostre, dove l'artista presentava i suoi lavori della fortunata serie dedicata agli origami.
In quell'occasione, l'artista racconta la commovente storia di Sadako e i componenti della band ne rimasero affascinati e coinvolgendo il giovane paroliere Marco Zuffo e la stessa Marika Fasoli, decidono di scrivere una canzone su Sadako.
Durante la fase di produzione dell'album, la band ha voluto enfatizzare il messaggio, anche, attraverso l'arte visiva. Il gruppo non stava semplicemente cercando di produrre un video clip per promuovere l'album, ma un opera d'arte completa su più livelli per attirare l'attenzione sul fatto che la guerra fa ormai parte della nostra vita quotidiana e che tutti noi sembriamo, per lo più, rassegnati o semplicemente indifferenti.
Elia Cristofoli, regista e videomaker professionista, è stato così coinvolto nel progetto, ed ha contribuito con molte novità e idee entusiasmanti.
Nell'estate 2020 l'etichetta Andromeda Relix pubblica l'album, con il supporto e l'ispirazione di Marco Zuffo.
La cover-art è di Marika Fasoli e il "video arts" di Elia Cristofoli.
"Sadako e le mille gru di carta" è tutto questo: voci, parole, musica, carta piegata e spiegata, immagine fissa e in movimento.
Una scintilla creativa di diverse forme artistiche fuse in un unico corpo:
Il corpo di Sadako.
HIROSHIMA (6 Agosto 1945 ore 08:14 e 45 Sec.)
Sadako era una bambina che abitava ad
Hiroshima. Aveva due anni quando il 6 agosto 1945 venne sganciata la bomba.
Quel giorno lei era al parco col fratello, di pochi anni più grande, a pochi
chilometri dal luogo della detonazione. L’onda d’urto la scaraventò lontana.
Sadako e il fratello riuscirono a sopravvivere sia all’esplosione che
all’avvelenamento da radiazione. Le radiazioni provocarono malattie e morti
successive al bombardamento per circa il 20% di coloro che erano scampati
all’esplosione; alla fine del 1945 le persone uccise ad Hiroshima e Nagasaki
sono stimate in circa 200.000.
Crescendo Sadako divenne forte ed atletica. All’età di undici
anni, dopo una gara sportiva, si sentì male. Le fu diagnosticata una grave
forma di leucemia, conseguenza delle radiazioni sprigionate dalla famigerata
bomba. Un
conto non dovuto ed ereditato da quel giorno lontano.
Mentre era ricoverata le venne raccontata un’antica leggenda secondo la quale chi fosse riuscito a creare mille gru di carta
con la tecnica degli origami avrebbe visto un proprio desiderio esaudirsi.
Durante i mesi passati in ospedale Sadako realizzò 644 gru, con qualsiasi tipo
di carta. Poi morì. Le gru mancanti furono completate dai suoi amici.
A Sadako sono dedicate due statue, una ad Hiroshima (Giappone)
e una a Seattle (USA): ogni anno centinaia di persone piegano migliaia di gru
di carta per lei.
Track list:
1 - Origami in Sol - (02:16)
2 - Paesaggi di Insonnia (11:27)
3 - Un Lieto Inquietarsi (10:48)
4 - Il Sarto (06:00)
5 - Zaini di Elio (12:38)
6 - Sadako e le Mille Gru di Carta (21:20)
Line-up:
Luca Zerman - Voce, Hammond, Synth
Claudio Antolini - Pianoforte, Synth
Fabio Gaspari - Voce, basso, chitarra, Mandolino
Alessandro Perbellini - Batteria
Partecipazioni:
Elisa Montalto Voce in "Il Sarto"
Massimo Maoli - Chitarra in "Sadako e le mille gru di carta"
Simone Chiampan - Batteria in "Il Sarto"
Federico Zoccatelli - Sassofono in "Paesaggi d'Insonnia"
I Prometheo, band progressive rock,nascono nel 2008, ispirati dalla mitologia greca e dai concept album degli anni '70 e '80 con le loro sonorità "vintage".
Dopo essersi dedicati alle cover iconiche del prog italiano ed internazionale, interpretando brani di PFM, Banco del Mutuo Soccorso, Area, King Crimson, Jethro Tull, Yes in una lunga serie di concerti, la band decide di dedicarsi alla composizione, e partendo dal "Prometeo incatenato" di Eschilo nasce il progetto "D'un fuoco rapito, d'un giovane uomo, di un amore insensato". spettacolo musicale e teatrale che ripercorre le vicissitudini di Prometeo dal furto della fiamma fino alle catene e alla rupe.
Il progetto viene presto presentato dal vivo in locali, teatri e presso associazioni culturali, in particolare ricordiamo le esibizioni presso il teatro Bravò, il dipartimento di Fisica Merlin dell'Università di Bari, l'Auditorium D.Marin, la Notte Europea dei Ricercatori pressi il Fortino S. Antonio, in una sessione acustica presso il Laboratorio Urbano "Manufacta" a Martina Franca, in apertura alla "Progressive Night" assieme ai Barock Project presso il Pellicano Pub a Bari.
Dopo diversi line up e la pubblicazione dell'Ep autoprodotto "D'un Fuoco Rapito", la band non tralascia la musica dal vivo e la partecipazione ai contest )i più recenti: Barezzi Road Contest con una reinterpretazione dell'aria "Questa o quella per me pari sono" di Giuseppe Verdi e il Premio Massara a Lucca in cui la band accede alla finale).
Il 15 ottobre 2019 pubblicano il loro primo album "D'un fuoco rapito,d'un giovane uomo, d'un amore insensato", realizzato grazie al supporto di Puglia Sounds e Teatro Pubblico Pugliese. Negli ultimi mesi del 2019 iniziano la tourneè promozionale dell'album che li vede impegnati in locali e teatri.
Il disco, accompagnato dal videoclip del singolo "Il ratto del fuoco", inizia un fortunato giro del Mondo, con streaming in oltre venti paesi, interviste in radio e giornali e con recensioni lusinghiere da Francia, Germania, Stati Uniti e Canada.
CAMELOT CLUB PROG - NEWSLETTER LUGLIO 2020
Dopo l'uscita del primo singolo realizzato con il supporto di Puglia Sound e Teatro Pubblico Pugliese, questi ragazzi pugliesi dediti al rock progressivo, si presentano nel panorama musicale con un esordio che li pone tra le band più promettenti del panorama rock italiano. D'un fuoco rapito,d'un giovane uomo,d'un amore insensato, è stato pubblicato per la Falena Records, oggi distribuito in esclusiva da Maracash Records, ed il fatto che il nome della band è stato preso dalla mitologia greca fa già presagire le concettualità che animano questo esordio, fatto di un bel progressive con alcuni passaggi contaminati da jazz e funky. La loro è una dimostrazione di raggiunta maturità con idee compositive anche molto personali, ma che si rifanno ai grandi gruppi progressive che negli anni settanta hanno coniato il made in Italy; da questi, infatti, i "Prometheo" hanno carpito l'idea di fondo progressive per coniare il proprio sound che già nel brano di apertura si presenta in tutta la sua completezza. Infatti, Prothos è un vero e proprio biglietto da visita per i Prometheo, un pezzo che già ricorda quel rock italico di cui parlavamo prima, dove gli stili, fondendosi, danno vita ad un rock basilare e che contraddistinguono la band pugliese. Basta a ciò ricordare i tocchi di hammond di Andrea Siano che richiamano fortemente quei fraseggi fondamentali che, anni fa abbiamo riscontrato ad esempio in " è festa della P.F.M." Sembra proprio che i Prometheo abbiano, quali principali ispiratori, proprio la Premiata che non è più quella degli esordi ed anni a seguire, fino a Jet Lag, forse. Con il Ratto Del Fuoco si torna indietro agli albori del teatro rock dei quali gli interpreti principali, almeno qui in Italia furono gli "Osanna (Palepoli)". Infatti, proprio tutti quei riferimenti musicali sono contenuti in questo pezzo capace di passare da ritmiche sostenute e cambi di tempo, che proprio della band partenopea hanno molto. E la napoletanità rock dei suoni in questo pezzo contiene, a conclusione, una bella chitarra solista, quella di Alessandro Memmi. Fuga è il pezzo giusto ad interrompere l'ondata di rock, un brano della sola durata di 1:38, quasi fosse quel passaggio al clavicembalo del Banco contenuto in "Banco del Mutuo Soccorso". E così dopo la quiete ritorna la tempesta musicale di Canto I che è davvero dirompente con il suo rock, quello che non ci si stanca mai di ascoltare, perchè frutto di una compattezza della band e di un comune modo di intendere la musica. I Prometheo sanno quel che vogliono, ed oltre a mantenere alto lo scettro del progressive rock, sono, secondo il nostro modesto parere una delle migliori band del panorama musicale pugliese. e non solo quello E così i Prometheo pubblicano questo disco che dimostra come la creatività pugliese sia diventata un marchio. Un disco da avere a tutti i costi.
Cari amici, voglio dedicare questo post ad un compagno di vita, fedele e disinteressato, che ha condiviso con noi tutti i 17 anni della sua vita. Con grande dolore lo abbiamo perso, oggi, a causa di una terribile malattia. Lo voglio ricordare, quì , per sempre. Ciao Jerrino, non ti dimenticheremo mai.
Torna disponibile in copie limitate il Boxet numerato ( ogni LP con busta personalizzata ) + 3 acquarelli + booklet.
Dopo 5.000 concerti e forte di una grande esperienza in tutto il mondo, PFM sente il bisogno e il desiderio di tornare dalla grande madre e riabbracciare la musica Classica, dove la band e l'orchestra suonano nel rispetto delle reciproche diversità. L'esecuzione dei brani del nuovo disco si avvale di una riduzione della partitura originale, con inserimenti di musica creta ad hoc dalla PFM, per una lettura trasversale e sperimentale del brano scritto dai grandi compositori e innervata da arrangiamenti inediti proposti dalla band. L'incontro spazia sul piano sonoro e stilistico con l'empatia tra classico ed elettrico, in una sintesi musicale libera da condizionamenti. Gli arrangiamenti non seguono uno schema fisso. La PFM si è affidata al poter immaginifico della scrittura originale del brano, integrandola con la propria visione contemporanea. La scelta di brani di autori così diversi tra loro (Mozart, Verdi, Saint Saens, Prokofiev, Rossini, Dvroak, ecc.) ha permesso alla band di lavorare su una ampia gamma di possibilità espressive, di usare più linguaggi popolari con spazi dominati dall'orchestra e dalle fughe strumentali della PFM, ma con molti momenti di insieme. La svolta per il progetto avvenne vicino a Roncole di Busseto, con l'esecuzione dell'Ouverture del Nabucco di Verdi con un quartetto d'archi. Quella rilettura, ricca di sfumature blues, accese l'entusiasmo del pubblico Verdiano, tanto che, finita l'esecuzione, volle riascoltarla immediatamente una seconda volta. Il progetto PFM e Orchestra, uniti in un intreccio sonoro senza barriere, è un esperimento che favorisce l'incontro tra generazioni e permette di godere dell'abbraccio tra due mondi distinti ma non distanti. Un progetto unico che riafferma come tutta la musica sia gioia assoluta. Basta essere pronti ad ascoltarla da punti di vista diversi, senza pregiudizi.
Tracklist:
01- Il Flauto Magico - Ouverture (Mozart)
02 - Danza Macabra (Saint Saens)
03 - Danza Slava N. 1 (Dvorak)
04 - Sinfonia N. 5 - Adagietto (Mahler)
05 - Romeo e Giulietta - Danza dei Cavalieri (Prokofiev)
06 - La Grande Pasqua Russa (Rimskij-Korsakov)
07 - Nabucco - Ouverture (Verdi)
08 - La Luna Nuova
09 - Promenade the Puzzle
10 - Dove... Quando
11 - Maestro della Voce
12 - Impressioni di Settembre
13 - Suite Italiana (Mendelssohn)
14 - Guglielmo Tell - Ouverture (Rossini) Live
Line-up
Franco Mussida: Acoustic, electric & 12-String guitars, vocals, orchestration
Patrick Djivas: Bass
Franz Di Cioccio: Drums, percussion, vocals
Lucio Fabbri: Keyboards, violin
Alessandro Scaglione: Keyboards
Roberto Gualdi: Drums, Percussion
Symphonic Orchestra
Bruno Santori: Orchestrations & Conducting
Oliviero Lacagnina: Orchestrations