PROGRESSIVE ROCK. '70/ '80/ '90 e oltre - Neo Prog. Psichedelic Prog. Heavy Prog. Crossover Prog. Symphonic Prog. Italian Progressive Rock. Eclectic Prog. Rock.
(QUESTA MUSICA TI SALVERA' LA VITA)
G E N E S I S M A R I L L I O N
"Stanger Skies" è il quarto capitolo discografico del progetto Ellesmere del polistrumentista RobertoVitelli, musicalmente e visivamente fortemente legato al precedente "Wyrd" del 2021: dal punto di vista iconografico infatti si rinnova il sodalizio con il celebre illustratore Rodney Matthews, autore di un quadro di copertina meraviglioso che raffigura due mondi contrapposti, uno 'freddo', legato alle prime 4 tracce del disco, ed uno 'caldo', connesso alle due lunghe composizioni che chiudono l'album."Stranger Skies" tratta quindi nuovamente il tema del viaggio e della scoperta di due nuovi mondi inesplorati, vero trait d'union di tutti gli album di Ellesmere.
Musicalmente siamo a cospetto di un lavoro che prosegue naturalmente il discorso interrotto con "Wyrd", sulle orme di un progressive rock sinfonico magniloquente ed energico, non più in larga parte strumentale come in passato ma con un vero cantante al servizio delle composizioni, nella figura di John Wilkinson, co-autore insieme a Roberto dei testi della title-track. i nomi principali a cui si ispira questo album sono i Genesis di "A Trick Of The Tail " e i Rush di "Moving Pictures".
Come da consuetudine, il progetto Ellesmere si avvale di una nutrita schiera di collaboratori di classe, che in questo, oltre al nucleo principale composto da Roberto Vitelli (basso, tastiere e principale songwriter), Mattias Olsson (batteria), John Wilkinson (voce), e Giacomo Anselmi (chitarra) rispondono ai nomi di Clive Nolan (tastiere), Graeme Taylor (chitarra acustica) , Tomas Bodin (tastiere), John Hackett (Flauto), David Jackson (sassofoni e strumenti a fiato), Bob Hodges (tastiere), Stefano Vicarelli (tastiere) e Riccardo Romano (cori, chitarra acustica 12 corde).
Un must per ogni amante di Symphonic Prog e di moderno Progressive Rock.
Ezra Winston - The Myth Of The Chrysavides. Quest'album rappresenta in tutto e per tutto la ripartenza del progressive rock nel nostro paese. La band è composta da musicisti molto dotati tecnicamente e sono stati i primi ad incidere in Italia dopo anni di silenzio. L' album è ricco di interessanti e pregiati spunti progressivi senza nessun apparente riferimento alla musica anglosassone e con delle personalizzazioni lontane dal nascente Neo Prog. Il disco autoprodotto è una vera chicca per tutti gli appassionati del genere. E' uscito in vinile in sole mille copie ed è considerato una rarità del New Prog made in Italy.
Track list:
01 - The Birth And The First Flight (4:25)
02 - The Journey In The World Above Part 1 (16:06)
(Un)Connected il nuovo magnifico viaggio progressivo de "La Bocca della Verità.
(Un)Connected (dis-connessi) significa che ci illudiamo di essere in contatto gli uni con gli altri, perchè la tecnologia, oggi, ci dà questa sensazione. In realtà il web ed il mondo virtuale stanno lentamente diventando un surrogato, quasi un'aberrazione, della realtà e non più solamente una piacevole estraniazione momentanea da essa.
La presunta facilità e velocità con la quale oggi riusciamo ad ottenere qualsiasi cosa (dagli oggetti ai rapporti interpersonali) ci impediscono sempre più di approfondire i rapporti umani, che sono basati sulla comprensione, sulla fiducia conquistata nel tempo, sull'amore, sull'odio, sulle delusioni e la loro accettazione come momento di riflessione e di crescita.
Quindi "connessi" ma in realtà anche "disconnessi" perchè ormai stiamo diventando incapaci di mettere in atto una comunicazione profonda prima di tutto con noi stessi, poi con gli altri. La conseguenza a tutto ciò è che si sentiamo più soli di prima.
L'unica via che ci rimane per dare un senso alla nostra esistenza nell'età contemporanea è la riscoperta dell'amore. Senza esso la nostra vita è priva di significato. Amore sentimentale, amore per l'arte, amore per la natura, amore per gli altri.
Dunque vivere una vita all'insegna dei grandi valori ci rende utili e pronti ad accettare la caducità della vita stessa che oggi, in maniera narcisistica, rinneghiamo come se quasi riguardasse solamente gli altri.
Quindi: non far finta che non esista la morte, ma accettarla come parte della vita stessa ed impegnarsi (prima di tutto con noi stessi) affinchè possiamo vivere la vita in modo significativo.
Vivere la vita nel segno dell'Amore, del rispetto e della Bellezza della Natura, cercando una qualche forma di spiritualità che ci consenta di entrare in contatto con noi stessi ed il mondo, ci renderà migliori.
Tracks listing:
01) Connected Ouverture 6:30
02) Winter in Our Mind 5:00
03) Hikkomori Humanity 5:57
04) I'm Gonna Buy Something 6:30
05) Lullaby of the Ancient 2:35
06) Blind Trust 6:05
07) Liquid Suite 15:30
08) (Un)connected 6:02
09) Returned (The Last Farewell) 6:30
10) Cryogenic Hope 5:25
11) Like a Amphibious 4:45
Line-up
Fabrizio Marziani - Voce solista, Chitarra Classica ed Acustica
Jimmy Bax - Organo Hammond, Mellotron, Tastiere, Cori
Un film in musica composto da otto "scene", ciascuna rappresentante un momento cruciale di un dramma familiare che ha come sfondo la fine di tutto. Dopo il bucolico paesaggio nevoso di After All, ambientato nel natale del 2066, si narra la follia della guerra in tre momenti (The ArmageddonParade/God's Will/The Power The Migth) prima della separazione di Remember My Voice e le terribili esperienze vissute dal bambino protagonista del secondo trittico di brani (Rain of Fire/TheForest of Glass/Sick Tranquillity).
Torna la speranza con la conciliazione familiare nella struggente Just You and Me e la speranza per un nuovo mondo, si spera migliore, di Building a New World prima di tornare alla scena iniziale di AfterAll.
Con una guerra vera che ci assale la vista e la coscienza tutti i giorni, il disco dei Moongarden, il nono, vorrebbe far riflettere sulla follia quotidiana in cui ci cala la propaganda tutti i giorni. Le nostre ideologie avrebbero ben poco motivo di esistere senza di noi, dopotutto.
Forse la storia ha un lieto fine e si, forse questo lieto fine è ingenuo alla luce dei fatti, ma ci piacerebbe credere che la voglia di vivere (e creare!) dell'umanità sia qualcosa che resisterà a qualsiasi impulso autodistruttivo.
Musicalmente sospeso tra atmosfere vintage nella migliore tradizione del rock sinfonico e il sound design progettato da Roversi (frutto di decenni di lavoro come produttore), il disco rappresenta non solo il primo concept album della band, ma anche la loro vetta creativa, essendo a tutti gli effetti, il culmine di una carriera che parte dai lontanissimi anni novanta per approdare ad uno stile che è ormai innegabilmente il Moongarden sound che tutti ormai conosciamo ed apprezziamo.
Tracklist:
CD 1 - Christmas Night 2066
01) After All
02) The Armageddon Parade
03) God's Will
04) The Power The Might
05) Remember My Voice (feat. Leonora)
06) Rain Of Fire
07) The Forest Of Glass
08) Sick Tranquillity In A Desert Of Rubble
09) Just You And Me
10) Building A New World
11) After All It's Christmas
CD 2 - Still More Oddities (Extra Content)
01) Moongarden & Il Porto Di Venere - The People'e Choice
02) Moongarden & Mangala Vallis - Empty Ships
03) Moongarden & Simone Rossetti (The Watch) - Invisible Touch
04) Monngarden - Hairless Heart
05) Moongarden - The Asia Medley: Sole Survivor/Cutting It Fine
"I Supplicanti" è il primo ed unico album pubblicato da questa band.
Dedico questo post agli amanti dei Genesis dell'era Collins. Pur mantenendo quel tipo di sound dell'Italian Progressive Rock che spesso ha contraddistinto le produzioni nostrane , i Camera Astralis sembrano voler fare, con questo disco, un omaggio ai grandi Genesis di "A Trick of the Tail", "Windand Wuthering" e " And then there Were Three". Grandi volate di tastiere, tappeti di piano e sintetizzatori e assoli di chitarra potenti e precisi con le loro incantevoli melodie ci riportano indietro di parecchi anni ad assaporare di nuovo quella ricercatezza strumentale che ha caratterizzato il sound dei Genesis. Una gradita sorpresa dal vocalist Franco Vassia, che possiamo definire il Phil Collins italiano grazie ad un timbro vocale quasi identico a quello dell'istrionico front man dei Genesis.
Album assolutamente imperdibile.
Track Lists:
1) Cantar delle Centi... 1:59
2) Di Ansia e D'Ombra 4:15
3) La Ruota del Pavone 8:17
4) Febbre D'Arlecchino 4:22
5) Il Gioco dell'Oca 6:22
6) I Margini del Sogno 6:08
7) I Giorni dell'Inchiostro 6:35
8) Ballando Sui Vetri 7:19
Line-up
Andrea Tarnini - Piano elettrico ed acustico
Gianni Giannella - Basso
Davide Sgorlon - Chitarra elettrica ed acustica 6&12 corde
Gli Hoverplain sono una band nata dall’unione artistica di tre musicisti Cremonesi. Il gruppo sviluppa nella propria musica un sound spontaneo e unico che miscela metal, rock acustico e progressive con cantato in italiano, uno stile dignitosamente unico e personale difficile da accostare a band già esistenti. Il nodo che lega l’amicizia e il feeling fra i tre musicisti è stretto e chiaro: scrivere canzoni prima di tutto per poter sognare, senza porsi troppi limiti riguardo il genere musicale e cercando con duro lavoro di esprimere davvero nei testi e nelle musiche i propri sogni, idee, sentimenti, lavorando con impegno negli arrangiamenti e nei suoni, seguendo il più possibile la propria cultura, esperienza e gusto e non tralasciando mai la ricerca di una ispirazione intensa nelle parole e di soluzioni intelligenti ed originali nelle musiche.
L'Hoverplain (la pianura sospesa) è il lato più artistico della nostra pianura padana, il lato spirituale, quello che ormai va scomparendo. L'Hoverplain è sospesa nell'aria, tra la terra e il cielo, tra il bene e il male, è piena di avventure e prove da superare…
Secondo lavoro per questo interessante gruppo di Chicago. "Under a Crescent Moon" è un doppio CD di Prog melodico di grande qualità, fantastica la vocalist "Janey Age (Jana Hurdesova)"con una voce incredibile. "Glass Hammer, Mostly Autumn e Lana Lane" per citare qualche gruppo a cui fare riferimento. Raccomandato vivamente ad ogni fan di prog melodico.
Veramente unico questo disco datato 1982 degli americani IXT ADUX.
Unico, perchè, il gruppo è riuscito a realizzare,in assoluto, il disco
più bello e ricco di atmosfere progressive senza l'uso delle tastiere,
alle quali noi prog-dipendenti siamo così legati.
Il disco è stato prodotto dall'etichetta californiana "Madame X Records"
anche se a mio avviso , si tratta sostanzialmente di un'autoproduzione.
Vorrei raccomandare a voi tutti quest'opera meravigliosa, che si snoda
in cinque brani ricchi di riferimenti :"King Crimson" con assoli
"Frippiani" e "Gentle Giant" per gli intrecci musicali di notevole
fattura e pregevolezza.
Per un primo ascolto
Track list:
1) Another Day In Cleveland (5:15)
2) Out Of Time (7:55)
3) 35,000 (5:24)
4) Capriccio (6:06)
5) Foogato (12:54)
Line-up:
Daniel Williford - Chitarre e voce
Martin Austin -Chitarre e voce
Erik Miller - Basso
Peter Mehit - Percussioni
"In The Following Halfnight" pubblicato nel 1981 dagli Statunitensi Netherworld è stato per me una graditissima sorpresa. Ovviamente non parliamo ancora di Neo Prog ma di tardo Progressive Symphonic.
Se vi siete perso questo capolavoro, provate su ebay o sulla piattaforma specializzata Discogs a procurarvene una copia, perchè, questo, è uno di quelle rarità che tutte le discografie che si rispettano dovrebbero possedere. Musicalmente l'album è orientato verso l'eclectic prog degli Yes, che tanta influenza ha avuto tra le nuove formazioni negli States in seguito ai numerosi tour della band capeggiata da Jon Anderson, ma attenzione al quinto brano del disco, 'Isle of Man', perchè sembra uscito da uno dei migliori album dei Genesis.
Intanto per un primo ascolto potete approfittare dei link Youtube postati qui sotto.