giovedì 3 ottobre 2024

Wobbler - From Silence to Somewhere 2017 (Symphonic Prog) Norvegia

                  Wobbler - From Silence to Somewhere

                                                   2017

                                Symphonic Prog (Norvegia)

Wobbler - From Silence To Somewhere

L'album "From Silence to Somewhere" dei Wobbler segna un'importante pietra miliare nel panorama musicale contemporaneo. Con una fusione di Rock Progressivo, melodie vocative e una narrativa sonora avvincente, il gruppo presenta un a proposta artistica originale. Questo lavoro è caratterizzato da una varietà di elementi musicali che si intrecciano, creando un'esperienza immersiva per l'ascoltatore. La struttura dell'album è ponderata, con ogni brano che contribuisce a un tema più ampio, invitando a un'analisi dettagliata di ogni pezzo. In questo articolo, esploreremo le singole tracce e con una descrizione minima, esamineremo le strutture musicali, le armonie e le tematiche che rendono questo album così distintivo.
L'album si apre con una chiara intenzione di trasportare l'ascoltatore in un viaggio sonoro unico. "From Silence to Somewhere" è composto da quattro brani, ognuno dei quali contribuisce a un arco narrativo complesso. I Wobbler utilizzano una gamma di strumenti che spaziano dal pianoforte al flauto, infondendo ogni traccia con una energia vibrante. L'album si distingue per la sua capacità di mantenere viva l'attenzione, grazie ad una alternanza di sezioni melodiche e passaggi più virtuosistici. Questa varietà rende l'ascolto non solo piacevole ma anche intrigante, stimolando l'apprezzamento per l'abilità tecnica dei musicisti.
La struttura di ciascun brano è elaborata e ben congegnata, con un attento bilanciamento tra sezioni strumentali e vocali. Il primo brano, ad esempio, si sviluppa attraverso diverse parti che si armonizzano tra loro, mantenendo un flusso coerente. I Wobbler utilizzano ritmi complessi e cambi di tempo che arricchiscono la progressione musicale. Questa attenzione ai dettagli crea un'architettura sonora che invita all'ascolto ripetuto. Ogni ascolto rivela nuove sfumature e complessità,rendendo l'album un'opera in continua evoluzione.
Nel primo brano, le armonie si intrecciano magnificamente, creando un'atmosfera quasi magica. Le melodie sono sostenute da una base armonica ricca, permettendo ai vocalist di esprimere una vasta gamma emotiva. I contrappunti tra i vari strumenti offrono un'eco che amplifica la profondità delle composizioni. Ciò non solo arricchisce l'esperienza d'ascolto, ma genera anche una risonanza emozionale che è palpabile. Le scelte intime di arrangiamento rivelano un'attenzione meticolosa per l'equilibrio sonoro.
Il secondo brano rappresenta un'evoluzione significante, spingendo i confini di ciò che il Rock Progressivo può offrire. La complessità si manifesta in una serie di passaggi dinamici e cambi di tonalità, che abbondano in sorprese musicali. Le deviazioni ritmiche incoraggiano l'ascoltatore a rimanere attento e a lasciarsi trasportare dalle spire melodiche. La strumentazione rispecchia una maturità artistica, mostrando come i Wobbler sappiano unire innovazione e tradizione in maniera fluida. Questo brano in particolare evidenzia una padronanza timbrica che si traduce in una narrazione coinvolgente.
Il terzo brano dell'album è caratterizzato da complesse interazioni strumentali che si intrecciano in modo affascinante. Questa traccia mette in evidenza il dialogo tra i vari componenti del gruppo, dimostrando la loro affinità musicale. Ogni strumento, dall'organo alle chitarre, gioca un ruolo cruciale nello sviluppo narrativo del brano. Le sezioni strumentali offrono momenti di pura estasi sonora, mentre le parti vocali conferiscono profondità e significato. L'interazione tra gli strumenti crea un tessuto sonoro ricco e stratificato, evidenziando la maestria del gruppo.
Il quarto brano affronta tematiche profonde, invitando l'ascoltatore a riflettere su questioni esistenziali. Le liriche, intrise di simbolismo, si intrecciano con la musica per creare un'esperienza profondamente emozionale. Le armonie vocali, unite a una strumentazione delicata, conferiscono una sensazione di introspezione. Questo pezzo culmina in un'esplosione di suoni che rappresentano la ricerca di significato e di connessione umana. L'intensità emotiva di questo brano lo rende il punto culminante dell'intero album.


Valutazione complessiva dell'album e il suo impatto sulla scena musicale contemporanea

In  conclusione, "From Silence to Somewhere" è un'opera che non solo manifesta la creatività dei Wobbler, ma pone anche interrogativi sul futuro del rock progressivo. La combinazione di tecnica, emozione e innovazione garantisce che l'album risuoni nel panorama musicale contemporaneo. Ogni traccia non è solo un pezzo musicale, ma un viaggio che coinvolge l'ascoltatore in una narrazione complessa. L'impatto emotivo e la qualità artistica di quest'opera suggeriscono che i Wobbler continueranno a plasmare il genere e a ispirare nuove generazioni di musicisti. Quest'album rappresenta un traguardo significativo e una testimonianza della potenza duratura del Rock Progressivo.

Tracklist:

1) From Silence to Somewhere
2) Rendered in Shades of Green
3) Fermented Hours
4) Foxlight

Line-up

Andreas Wettergreen Stromman Prestmo - Voce, chitarre elettriche ed acustiche, percussioni
Marius Halleland - Chitarre acustiche e d elettriche a 6 e 12 corde, Cori
Lars Fredrik Froislie - Hammond C3, Mellotron, Minimoog model D, Pianoforte a Coda, Solina, Rhodes MKII, Spinetta, Cori e tastiere varie 
Cristian Karl Hultgren - Basso, pedaliera, Fiati
Martin Nordrum Kneppen - Batteria, Fiati

Con

Ketil Vestrum Einarsen - Flauto (brano 1,4)
Renato Manzi - Voce da vecchio (brano 3)
Oystein Bech Gadmar - Cromorno (brano 4)

                                                                        (Full album)


mercoledì 2 ottobre 2024

Beardfish - Sleeping in Traffic: Part One (Eclectic Prog) Svezia

Beardfish - Sleeping in Traffic: Part One

Eclectic Prog (Svezia) 2007


Beardfish - Sleeping in Traffic: Part One

 L'album "Sleeping in Traffic: Part One)" dei Beardfish è un'opera che mescola rock progressivo, melodie intricate e liriche pensierose. La struttura generale dell'album è affascinante, presentando un fluido equilibrio tra brani più energici e momenti di introspezione musicale. Ogni brano offre una nuova dimensione sonora , trasformando l'ascolto in viaggio emozionale che coinvolge l'ascoltatore in modo profondo. L'album esplora vari stili, pur mantenendo un'unità tematica che lo rende coeso e coinvolgente. Andiamo ad analizzare i vari brani per comprendere meglio la loro struttura e le tematiche trattate.

Il primo brano dell'album "...On the verge of sanity" si apre con armonie complesse e una melodia accattivante. Le chitarre intrecciano riff che creano un'atmosfera dinamica, mentre le tastiere aggiungono profondità con sezioni melodiche immersive. Le armonie vocali sono un punto forte, essendo essenziali per costruire il carattere del pezzo. L'equilibrio tra ritmi sostenuti e momenti di calma permette all'ascoltatore di assaporare ogni strato musicale. Nel complesso, questo brano cattura l'attenzione e invita a scoprire ciò che segue nell'album.

Il secondo brano "Sunrise" è caratterizzato da liriche che esplorano la vulnerabilità e la ricerca di significato. Le parole evocative si intrecciano con la musica in modo tale da amplificare il messaggio emotivo. Sono presenti riflessioni sulla vita e le relazioni, che risuonano profondamente nell'ascoltatore. La collaborazione tra i testi e la musica rende il brano particolarmente toccante, dimostrando la capacità della band di coniugare poesia e sonorità. Attraverso il suo ritmo incalzante, questa traccia invita l'ascoltatore a riflettere sulle proprie esperienze.

Il terzo brano "Afternoon conversation" mostra un'evoluzione musicale che mette in luce la versatilità dei Beardfish. La complessità compositiva cresce, grazie a cambi di tempo e sezioni strumentali elaborate. La ricchezza sonora e le variazioni melodiche esemplificano l'abilità della band nel mantenere viva l'attenzione dell'ascoltatore. Ogni passaggio musicale sembra un gradino verso una rivelazione emotiva finale, contribuendo così a creare un'esperienza unica. Questo brano, come anche gli altri nell'album, rappresenta un viaggio attraverso la creatività e l'innovazione musicale.

I contrasti ben rappresentati dei brani che seguono offrono una gamma di emozioni e atmosfere. Ogni traccia, pur mantenendo una certa coerenza stilistica, presenta caratteristiche distintive che ne  arricchiscono  il messaggio complessivo. Le transizioni tra i pezzi più energici e momenti di calma riflettono le sfide e le gioie della vita. Questo dinamismo contribuisce a rendere "Sleeping in Traffic: Part One" un ascolto variegato e coinvolgente. Le connessioni tematiche tra i brani accrescono la sensazione di un'unità narrativa che attraversa tutto l'album.

In conclusione, "Sleeping in Traffic: Part One" dei Beardfish è un'opera che invita alla riflessione e all'ascolto attento. L'album riesce a evocare una vasta gamma di emozioni grazie alla sua complessità musicale e alle liriche significative. L'impatto emotivo si manifesta non solo nei singoli brani, ma nell'insieme dell'opera, creando un'esperienza indimenticabile. I temi universali diventano parte della narrazione musicale. Quest'album rimane un esempio eccellente della maturità artistica della band e della loro capacità di innovare nel panorama musicale contemporaneo.

Tracklist:

01) ...on the verge of sanity

02) Sunrise

03) Afternoon Conversation

04) And never know

05) Roulette

06) Dark poet

07) Harmony

08) The ungodly slob

09) Without you

10) Same old song (sunset)

Line-up

Rikard Sjoblom - Voce, chitarra elettrica ed acustica, tastiere, percussioni

Robert Hansen - Basso

David Zackrisson - Chitarra acustica ed elettrica, percussioni

Magnus Ostgren - Batteria, percussioni

                                                                         (Full album)



martedì 1 ottobre 2024

IQ - Ever 1997 (New Prog) UK

                                                IQ - Ever 

                                     New Prog (1977) UK

IQ - Ever

L'album "Ever" degli IQ rappresenta un momento cruciale nella storia del rock progressivo, segnando 'definitivamente' il ritorno di questo genere su una scena musicale che sembrava in declino. La partenza di Fish dai Marillion, aveva lasciato molte incertezze sul futuro del Prog, almeno fino all'uscita di quest'album capolavoro rilasciato dagli IQ nel 1997. L'uscita di questo album ha riacceso la passione di molti fan della musica prog, questo capolavoro dimostrava che la scena era ancora viva e vibrante. "Ever" è diventato  un fondamentale punto di riferimento nella storia del New Prog.
Uno degli aspetti più notevoli di "Ever" è la traccia "Further Away", riconosciuta dai membri della band come una delle loro composizioni più impegnative. Questo brano supera i 14 minuti, esplora diverse sezioni musicali e cambi di tempo. Può sembrare difficile eseguirlo dal vivo, ma la band ha gestito la sfida con maestria, creando un pezzo di grande intensità emotiva e compositiva. L'apertura melodica, sostenuta da tastiere eteree e un basso innovativo, si fonde in un crescendo di chitarre potenti e ritmi incalzanti. Essa riflette perfettamente l'essenza della musica Prog, combinando complessità e bellezza in un unico brano sinfonico.
La qualità sonora dell'album è eccellente, contribuendo notevolmente all'esperienza complessiva.
La struttura di ogni brano è stata curata nei minimi dettagli, con arrangiamenti sofisticati che rendono ogni ascolto un viaggio unico.
Brani come "The Darkest Hour" e "Fading Senses" dimostrano la capacità della band di amalgamare melodie orecchiabili con complessità armoniche.
"Out Of Nowhere" offre un ritorno a ritmi più energici, mantenendo l'ascoltatore coinvolto dal primo all'ultimo brano.
Le tracce finali di "Leap of Faith" e "Came Down" confermano che l'album mantiene un livello elevato di qualità artistica fino alla fine.
Inoltre, l'album dal vivo "ForEver Live" ha ulteriormente evidenziato l'importanza di "Ever" nella carriera degli IQ. La musica dal vivo cattura l'energia e l'emozione che solo una performance in tempo reale può offrire. Quest'album ha anche posto un confronto diretto con opere Prog storiche, rivelando come gli IQ possano continuare a innovare pur mantenendo fedeli le radici del genere. "Ever" ha rappresentato non solo un ritorno del Progressive, ma anche una dichiarazione che il genere ha ancora molto da esplorare e offrire. La sua rilevanza nel tempo è innegabile e continua a influenzare nuove generazioni di musicisti ed appassionati.

Tracklist:

1) The Darkest Hour     10:52

2) Fading Senses             6:36

    a) After All

    b) Fading Senses

3) Out Of Nowhere         5:10

4) Further Away             14:31

5) Leap Of Faith              7:22

6) Came Down                5:56

Line-up

Peter Nicholls - Voce solista

Martin Orford - Tastiere, mellotron, synth, flauto, cori

Mike Holmes - Chitarre

John Jowitt - Basso, cori

Paul Cook - Batteria

 Per un primo ascolto      

                                                                      Further Away


                                                                     The Darkest Hour


lunedì 30 settembre 2024

Discipline - Unfolded Like Staircase 1997 (Symphonic Prog) USA

                     Discipline - Unfolded Like Staircase

                               Symphonic Prog (USA) 1977


Discipline - Unfolded Like Staircase


Nel 1997, il panorama musicale era caratterizzato da una varietà di stili, dal grunge al pop elettronico. Gli statunitensi Discipline emersero come una forza unica in questo contesto, lasciando un segno indelebile con l'album "Unfolded Like Staircase". La band si distinse per la sua fusione di rock progressivo  e atmosfere malinconiche, creando un'opera che è diventata  un classico nel suo genere. Quest'album non è solo un insieme di brani, ma un viaggio emotivo che attraverso tematiche profonde e complesse.

Panoramica sulla band 'Discipline'
I Discipline sono una band originaria degli Stati Uniti che si è formata negli anni '90, focalizzandosi su un sound che mescola rock progressivo con influenze contemporanee. I membri fondatori si sono ispirati  a gruppi storici come i King Crimson e gli Yes, cercando di ricreare una narrativa musicale attraverso le loro composizioni. La loro tecnica strumentale e l'abilità vocale hanno rapidamente guadagnato attenzione nella scena musicale underground. "Unfolded Like Staircase" rappresenta il culmine della loro creatività, un'espressione completa della loro visione artistica.
Esplorazione del significato delle liriche
Le liriche di "Unfolded Like Staircase" sono enigmatiche e introspettive, spesso riflettendo temi di crescita personale e introspezione. I testi si presentano come una narrativa che invita gli ascoltatori a esplorare le proprie esperienze ed emozioni. L'immagine della scala che si 'unfold' rappresenta il viaggio della vita, con i suoi alti e bassi. Ogni brano funge da capitolo di questa storia, richiamando alla mente riflessioni sul tempo e sul cambiamento.
Struttura musicale e sviluppo armonico
Musicalmente, l'album si distingue per la sua complessità e per le transizioni fluide tra le varie sezioni. I brani presentano strutture non lineari che mantengono l'ascoltatore coinvolto, con riff intricati e assoli di chitarra che si intrecciano in ricche armonie. A livello armonico, i Discipline utilizzano progressioni di accordi che creano tensione e rilascio, accompagnando le liriche in modo significativo. Questa attenzione alla struttura rende l'album un'esperienza d'ascolto unica e coinvolgente.
Strumentazione e approccio melodico
La strumentazione di "Unfolded Like Staircase" è variegata, incorporando chitarre, tastiere e batteria in un modo che esalta le melodie sofisticate. Ogni strumento è usato con maestria per aggiungere profondità e dinamismo ai brani. Le linee melodiche spesso si intrecciano e si sovrappongono, creando un tessuto sonoro ricco e coinvolgente. Il risultato è un sound che è sia complesso che accessibile, attirando una vasta gamma di ascoltatori.
Impatto e ricezione critica dell'album
Il rilascio di "Unfolded Like Staircase" ha avuto un impatto significativo sulla scena musicale, catturando l'attenzione di critici e fan. E' stato acclamato per la sua originalità e per la capacità della band di portare freschezza e novità  nel Progressive Rock. Le recensione hanno lodato la narrativa lirica e la complessità musicale, consolidando la reputazione dei Discipline come nuovi pionieri del genere. Col tempo, l'album ha guadagnato lo status di culto, continuando a ispirare nuove generazioni di musicisti ed appassionati.
Riflessioni sulle influenze artistiche e culturali
Infine, "Unfolded Like Staircase" è il prodotto di un'epoca ricca di influenze artistiche e culturali. Gli anni '90 hanno visto un'esplosione di sperimentazione musicale, e i Discipline hanno saputo catturare questo spirito innovativo. Il loro lavoro non è solo una rielaborazione del passato, ma un contributo significa alla musica contemporanea. Quest'album serve come testimonianza della capacità della musica di riflettere e plasmare la cultura, rimanendo rilevante attraverso i decenni.

Tracklist

1) Canto IV (Limbo)    13:48

2) Crutches                   13:12

    a) The Carrot

    b) The Silent Mirror

    c) Down The Hatch

    d) Crutches

3) Into The Dream        22:05

    a) Descent

    b) Chock Full O'Guts

    c) Drawn And Quartered

    d) Clearing

    e) Stealing The Key

    f) Sum Music

    g) Turtles All The Way Down

4) Before The Storm     15:51

    a) The Ocean

    b) The Storm

    c) Eden

Per un primo ascolto

                                                                 Canto IV (Limbo)


                                                               Into The Dream (part 1)

                                                                 Into The Dream (part 2)


domenica 29 settembre 2024

La Simbiosi - L' Angelo della Morte 1973 (Progressive Rock) Italia

                         La Simbiosi - L' Angelo della Morte

                                               (postumo)

La Simbiosi - L'Angelo della Morte

Cover Back


Cover Disc


La Simbiosi è stata una band, come tante, che non è riuscita a registrare un album negli anni '70 nonostante avesse prodotto del  materiale veramente originale.
Costituita alla fine degli anni '60, incarnava il fervore musicale del Rock Progressivo dell'epoca. Questo movimento andava oltre la semplice forma canzone, puntando ad esplorare composizioni più complesse ed articolate. La band fondeva suoni rock con influenze classiche, folk e sperimentazioni, creando sonorità uniche. Queste audaci scelte musicali rivelavano la volontà condivisa in Italia di superare i confini tradizionali della musica, in un periodo di grande fermento artistico e culturale.
Negli anni '60 e '70, molte band come La Simbiosi avvertivano l'esigenza di esprimere la propria creatività attraverso brani originali. Seppur le cover di canzoni già celebri fossero necessarie per guadagnarsi da vivere, la band si concentrava attivamente sulla creazione di materiale inedito. Con questa dedizione si preparavano per i lancio del loro primo album "L' Angelo della Morte", progetto tanto ambizioso quanto atteso. Le esibizioni in locali e durante le feste di piazza non erano semplicemente occasione di intrattenimento; costituivano anche una preziosa opportunità per testare e affinare i loro brani originali, permettendo alla band di raccogliere feedback diretti dal pubblico.
Il primo vero concerto in cui la Simbiosi si esibì con brani inediti si tenne nella primavera del 1972, segnando un evento storico per la band e per i suoi fan. Questo significativo appuntamento fu organizzato da me medesimo e dal mio amico d'infanzia Costantino in una sala cinematografica del paese, trasformando l'ambiente in un palco per la creatività musicale. La performance rappresentò un vero e proprio punto di svolta, poichè il pubblico potè finalmente immergersi nella vera essenza musicale della band, allontanandosi dalle consuete cover ( Santana, Deep Purple e Creedence Clearwater Revival su tutti) per apprezzare l'originalità della loro proposta artistica. All'epoca, i componenti la band non si rendevano neanche conto, che con le musiche proposte, erano entrati, a loro insaputa, nel grande panorama del progressive rock italiano
Nel luglio del 1973, ancora con uno spettacolo organizzato da me medesimo insieme al mio amico Costantino, La Simbiosi si esibì nuovamente presentando ancora una volta soltanto i loro brani originali, questa volta condividendo il palco con gli "Experience" del chitarrista 'Maurino' clone del grande Jimi Hendrix, in un concerto che restò impresso nella memoria collettiva. L'evento, tenutosi presso la villa comunale del paese, presentò l'intero album "L'Angelo della Morte" in una performance che affascinò il pubblico presente. Grazie alla promozione effettuata tramite un raduno religioso noto come "Mariapoli" ed all'articolo di un autorevole giornale siciliano, l'affluenza di pubblico fu incredibile. I volantini distribuiti in precedenza riscossero una straordinaria risposta, attirando migliaia di persone. Purtroppo, molti di essi si trovarono costretti a rimanere fuori per la mancanza di spazio, segno inequivocabile del grande interesse che la band aveva suscitato.
Nel 1974 La Simbiosi, oramai al culmine della popolarità, ricevette l'invito per partecipare ad un festival pop che si sarebbe tenuto in estate, nel paese di Belpasso (CT), insieme a band ed artisti blasonati, tra i quali anche il "Rovescio Della Medaglia".
Nonostante, però, i successi ottenuti, il percorso verso la registrazione dell'album "L' Angelo della Morte" si rivelò costellato di sfide significative, La partecipazione a numerosi eventi festivi distraeva definitivamente i membri della band dai lavori di composizione e registrazione. La realtà quotidiana del suonare per divertirsi creava un divario tra il loro potenziale creativo e la necessità economica di esibirsi regolarmente. Questo conflitto interiore tra creatività e sopravvivenza economica costrinse La Simbiosi a riflettere sul proprio futuro artistico portando inesorabilmente allo scioglimento definitivo della band.

Questa registrazione postuma è frutto della riesumazione di vecchie registrazioni effettuate ai tempi su nastro magnetico e del collage di frammenti musicali ritrovati, oltre a nuove registrazioni artigianali coese con le tracce già esistenti.
Il supporto fisico del disco non esiste, nonostante ciò, voglio raccontarne la storia con una recensione brano per brano utile alla comprensione dell'intero concetto espresso dalla musica.

Tracklist:

1) Ouverture
2) Il Lento scorrere de tempo
3) Attraversando la felicità
4) L' Angelo della morte (suite)
    a) Rivelazione
    b) Attesa
    c) Ultimo viaggio
    d) Un'altra vita oltre il confine
5) Ancora quì
6) Ultima meta
7) Ricordi del passato
8) Falsa eternità
9) Epilogo 

                                                                       RECENSIONE
1) Ouverture
Il brano "Ouverture rappresenta l'apertura dell'album, fungendo da introduzione a un percorso musicale e tematico profondo. Questa composizione, affidata a pochi ma essenziali strumenti, è caratterizzata da un'atmosfera intensa, che prepara l'ascoltatore a una narrazione che esplora la mortalità e la possibilità di ritorno alla vita. Attraverso melodie evocative e armonie ricche, l'intera opera comunica una dualità tra vita e morte, tematica centrale dell'intero album.

2) Il Lento scorrere del tempo
Il tempo scorre lento, costante, inesorabile. Una presenza fissa nella nostra vita, segnando ogni istante, ogni momento vissuto. Questo brano esplora la percezione del tempo che sembra fermarsi, rallentare, mentre ci perdiamo nei dettagli del quotidiano. Riflette su come ogni minuto, ogni secondo che si trascina lentamente, modella le nostre esistenze, le nostre decisioni e i nostri ricordi. Vivere significa navigare attraverso il fluire del tempo, accettando i suoi ritmi, le sue pause, i suoi acceleri. La morale? Sapersi adattare al suo scorrere, per non rimanere intrappolati in un momento che è già passato o in uno che deve ancora venire.

3) Attraversando la felicità

Attraverso un'esplosione di note leggere, allegre e giocose, la melodia racconta il viaggio di che cerca la felicità. Non un obiettivo da raggiungere, ma un percorso da vivere, un'esperienza da assaporare in ogni suo frammento. Il brano intreccia le voci di coloro che hanno trovato brillanti momenti di gioia nelle piccole cose, coloro che rincorrono sogni e coloro che, semplicemente, vivono. La felicità emerge come un arcobaleno dopo la pioggia, effimera ma intensa, un tesoro che si nasconde nella quotidianità della vita.

4) L' Angelo della morte (suite)

    a) Rivelazione
La prima parte del brano introduce l'inevitabilità della morte come parte integrante della vita. Una realtà da accettare, non temere. La rivelazione di tale fine apre la strada a un'esistenza più significativa, spingendoci a vivere pienamente ogni giorno.
    b) Attesa
L' attesa della fine si svela attraverso la lentezza del tempo, l'accettazione della vita come un dono prezioso. Racconta di come questo periodo di attesa modelli comportamenti e percezioni, inducendoci a riflettere sull'essenza stessa dell'esistere.
    c) Ultimo viaggio
Il viaggio finale si dipana nella consapevolezza e nell'accettazione della morte. Il brano esplora i pensieri, le speranze e le paure che accompagnano questo ultimo percorso, offrendo una riflessione sulla transizione verso l'ignoto.
    d) Un'altra vita oltre il confine
La conclusione apre a speculazioni su ciò che potrebbe attenderci oltre la vita terrena. La morte vista non come fine, ma come passaggio a un'esistenza diversa, forse un nuovo inizio, un'altra avventura da scoprire.

5) Ancora Qui

"Ancora qui", il brano lento dell'album che invita alla riflessione esplorando, con l'emotività trasmessa dalla sola musica, temi profondi e universali, come la continuità dell'esistenza e il ritorno delle anime, il brano si apre con una melodia delicata, che cattura subito l'ascoltatore trasportandolo in un viaggio emotivo, poetico e riflessivo, suggerendo che la morte non è la fine, ma piuttosto una trasformazione. Questa idea è rafforzata dalla dolce melodia evocativa articolata da flauto e tastiere. L'arrangiamento strumentale, con i suoi toni eterei e le sue armonie soft, crea un'atmosfera quasi mistica, perfettamente in linea con il tema del brano. "Ancora qui", per sempre.

6) Ultima meta
"Ultima meta" delinea un viaggio musicale penetrante che va oltre il mero ascolto, trasportando l'ascoltatore in un universo sonoro che lo riconduce alle radici del suo passato, con gli errori e le conquiste. Il brano narra di come, guardando indietro, possiamo imparare a lasciar andare, a muoverci verso il futuro senza il peso delle nostre esperienze passate. Si tratta di un viaggio emotivo, un rilascio, un'apertura verso nuove possibilità, illustrando l'importanza cruciale di non lasciare che il nostro passato definisca chi siamo, ma piuttosto di usarlo come trampolino di lancio per ciò che potremmo diventare.

7) Ricordi del passato

Ricordi del passato e un brano che alterna un breve tratto vocale alle conseguenti parti strumentali, evocando il ricordo di chi prima di noi a varcato il confine ultimo. Questa traccia presenta una struttura inaspettatamente fluida, con transizioni morbide tra le varie sezioni musicali, con cambi di tempo e dinamica che mantengono l'ascoltatore coinvolto dall'inizio alla fine, le melodie complesse si intrecciano a ritmi sincopati, creando un'atmosfera unica e coinvolgente.

8) Falsa eternità

In un'epoca ossessionata dall'apparenza e dalla giovinezza eterna, questo brano critica l'illusione di poter ingannare il tempo.Sottolinea come la vera unica eternità risieda nei momenti che viviamo, nell'istante presente, nell'autenticità delle nostre esperienze. La vera immortalità si raggiunge vivendo pienamente, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi resta, non aspirando a un'inesistente giovinezza perpetua.

9) Epilogo

L'epilogo è una riflessione poetica che intreccia tutti i temi trattati: il tempo, la vita, la morte, la felicità. Riassume l'esistenza come un'opera d'arte, un'incredibile avventura da vivere con coraggio, amore e una consapevolezza acuta del momento presente. Invita ad abbracciare l'inevitabile, a cercare la felicità in ogni respiro, a lasciare il passato dove appartiene e ad accogliere ogni nuova alba con speranza e gratitudine.

CONCLUSIONI

le influenze musicali di "La Simbiosi" erano profondamente radicate nel suono che caratterizzava i grandi del progressive italiano come "Le Orme" e la "Premiata Forneria Marconi". Tuttavia, il gruppo era determinato a creare un suono distintivo, che pur avendo radici nel progressive, trascendesse le convenzioni per esplorare nuove sonorità. Il loro approccio alla musica si caratterizzava per l'utilizzo di strumentazioni complesse e per la ricerca di una narrativa , spesso soltanto strumentale, coerente all'interno delle loro composizioni, che spiccava per originalità in un'epoca già ricca di innovazioni.

sabato 28 settembre 2024

Banco del Mutuo Soccorso - Greggio e Pericoloso (Original Soundtrack) 1981 (2024)

                         Banco del Mutuo Soccorso

                              "Greggio e Pericoloso" (1981)

                                    (Original Soundtrack)

Banco del Mutuo Soccorso - Greggio e Pericoloso

Colonna sonora inedita del Banco del Mutuo Soccorso del 1981

Pubblicata per la prima volta in assoluto in formato fisico! 

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"Greggio e Pericoloso" è un romanzo del 1975 scritto dall'ingegnere e divulgatore scientifico Roberto Vacca, che racconta un'intricata storia di intrighi fanta-economici e politici derivanti dalla possibilità che una risorsa come il petrolio possa rivelarsi, sul nostro pianeta, inesauribile. Nel 1981 quello stesso libro diventa materiale per la sceneggiatura di una mini-serie di quattro episodi, realizzati e trasmessi dalla RAI nell'autunno del medesimo anno.
A comporre e registrare i brani della colonna sonora di "Greggio e Pericoloso" è chiamato il Banco del Mutuo Soccorso, che in questo frangente ritrova e recupera alcune sfumature progressive del proprio sound che negli album della discografia ufficiale della band - in particolare nei contemporanei "Urgentissimo" (1980) è "Buone Notizie" (1981) erano stati accantonati in maniera quasi totale; due aspetti sono particolarmente esaltati in queste dodici tracce strumentali: uno più energico, data dal jazz-funk elettrico, e uno più riflessivo e al tempo stesso carico di tensione, espresso da sonorità accostabili all'elettronica tedesca dei cosiddetti corrieri cosmici degli anni '70.
Nonostante l'indubbia qualità del materiale, questa colonna sonora - insieme ad altre realizzate dal gruppo che mai hanno visto la luce - è rimasta completamente inedita fino ai giorni nostri, e per la primissima volta in assoluto dopo oltre 40 anni viene finalmente pubblicata in formato fisico e resa nota ai moltissimi appassionati di prog italiano che probabilmente ne ignoravano completamente l'esistenza.


Tracklist:


01) Greggio e pericoloso (Titles)
02) Greggio e Pericoloso (Seq. 2)
03) Greggio e Pericoloso (Seq. 3)
04) Greggio e Pericoloso (Seq. 4)
05) Greggio e Pericoloso (Seq. 5)
06) Greggio e Pericoloso (Seq. 6)
07) Greggio e Pericoloso (Seq. 7)
08) Greggio e Pericoloso (Seq. 8)
09) Greggio e Pericoloso (Seq. 9)
10) Greggio e Pericoloso (Seq. 10)
11) Greggio e Pericoloso (Seq. 11)
12) Greggio e Pericoloso (Seq. 12)

Per un primo ascolto

Greggio e Pericoloso ( Titles)
                                                             Greggio e Pericoloso (Seq 4)


giovedì 19 settembre 2024

Pendragon - The Masquerade Overture (Symphonic/New Prog) 1996 (UK)

                        Pendragon - The Masquerade Overture

                                               1996 (UK)

Pendragon - The Masquerade Overture


Pubblicato nel 1996, "The Masquerade Overture" dei Pendragon rappresenta un punto di svolta nella carriera della band. Quest'album è una composizione straordinaria di melodie intricate e testi profondi. In questo lavoro, il gruppo riesce a fondere la loro distintiva sonorità progressive con un approccio più melodico ed accessibile. La produzione si distingue per la sua precisione, creando un'atmosfera conivolgente che cattura l'ascoltatore sin dal primo ascolto.
Le radici di "The Masquerade Overture" affondano in un periodo di transizione per la band. Dopo il successo di alcuni album precedenti, i Pendragon desideravano evolversi musicalmente. Quest'album è stato concepito come una narrativa in musica, dove ogni traccia contribuisce a una storia più ampia. Il concetto di maschere e identità è centrale, riflettendo le esperienze umane universali.
Dal punto di vista musicale, "The Masquerade Overture" è una gioia per le orecchie. Le melodie sono ricche e variegate, caratterizzate da armonie vocali affascinanti. L'uso di chitarre elettriche, tastiere e sezioni ritmiche crea un paesaggio sonoro stratificato. Le transizioni tra sezioni melodiche e passaggi più complessi sono gestiste con maestria, mantenendo viva l'attenzione dell'ascoltatore.
I brani dell'album seguono una struttura ben definita, pur mantenendo un certo grado do libertà musicale. Ogni pezzo è costruito attorno ad un tema centrale, spesso con introduzioni lunghe e atmosfere eteree. Le transizioni sonore sono fluide, portando l'ascoltatore da momenti di quiete introspettive a esplosioni di energia. La varietà di stili all'interno dello stesso album mantiene un'energia fresca e stimolante.
I testi di "The Masquerade Overture" affrontano tematiche di identità, illusione e ricerca di autenticità. La narrazione coinvolgente invita l'ascoltatore a riflettere sulle proprie esperienze e sul significato di indossare una maschera. La profondità dei testi è supportata dalla bellezza delle melodie, creando un legame emotivo tra la musica e il messaggio. Questi temi universali fanno dell'album un'opera duratura nel panorama musicale.
La narrativa di "The Masquerade Overture" si snoda attraverso le tracce, creando un'esperienza di ascolto coesa. Ogni brano racconta una parte della storia complessiva, con elementi di teatro e dramma. Questo approccio narrativo distingue l'album da molti altri nella scena progressive. La capacità di raccontare una storia coinvolgente attraverso la musica è ciò che rende questo lavoro così speciale.
L'impatto di "The Masquerade Overture" sulla scena musicale è stato significativo. Ha ispirato molte band del progressive e ha consolidato la reputazione dei Pendragon come pionieri del settore. La fusione di melodie accattivanti e testi profondi ha creato un sottogenere che continua a influenzare artisti contemporanei. La band ha dimostrato che il rock progressivo può essere sia artistico che accessibile.
Criticamente, "The Masquerade Overture" ha ricevuto elogi per la sua composizione e produzione. I fan hanno celebrato l'album per la sua capacità di evocare emozioni e di far riflettere. Le recensioni hanno spesso sottolineato la maestria musicale e la profondità lirica come punti di forza. Questo album ha lasciato un'eredità duratura e continua ad essere un punto di riferimento del Rock Progressivo.

Per un primo ascolto
                                                                 "Masters of Illusion"


                                                                 "Guardian of my Soul"


mercoledì 18 settembre 2024

Various Artists - Il Progressive Rock in Quebec (Canada) - Anni 70 - CD 1 / CD 2

                       Il Progressive Rock in Quebec (Canada)


                                                            Front Cover Album Collage

Il rock progressivo del Quebec degli anni '70 rappresenta u'epoca vibrante e innovativa nella storia della musica. L'adattamento delle tendenze globali del rock progressivo ha portato un sound distintivo, caratterizzato da complessità strutturale, sperimentazioni sonore ed eclettismo musicale. Questo periodo ha visto gruppi e artisti spingersi oltre i confini tradizionali del rock, incorporando elementi di jazz,
 musica classica, folk e avant-garde, riflettendo l'identità unica e diversificata del Quebec, distinguendosi per l'uso creativo di strumentazioni, strutture armoniche complesse, liriche e poetiche spesso incentrate su temi sociali e politici. La lingua francese aggiunge un ulteriore layer di originalità, rendendo la musica intimamente legata all'identità culturale del Quebec. Al di là dei testi, l'approccio alla composizione è audace, con esplorazioni di lunghe suite musicali, cambi di tempo dinamici e l'integrazione di segmenti strumentali estesi, creando paesaggi sonori ricchi e stratificati. Ognuno dei 20 brani di questa compilation dimostra la straordinaria capacità di sperimentazione e innovazione, raccontando una storia non solo attraverso le parole, ma tramite la musica stessa.

                                                  CD 1
Tracklist:

01) Morse Code - La Marche Des Hommes
02) Offenbach - Marylin
03) Harmonium - En Pleine Face
04) Jacques Tom Rivest - Voyage Au Tibet
05) Rush - Xanadu
06) Klaatu - The Loneliest Of Creatures
07) Contraction - Claire Fontaine
08) Maneige - Les Epinettes
08) Octobre - Le Chant Du Guerrier
10) Vos Voisins - Voisins (Mon Chum)

01) La marcia ritmica che apre "La Marche Des Hommes" dei Morse Code si sviluppa in una suite complessa, in cui l'alternarsi di momenti lirici e ricchi di tensione racconta la progressione dell'uomo attraverso la storia. La composizione è imbottita di cambi di tempo audaci che stimolano l'attenzione dell'ascoltatore e lo invitano in un viaggio emotivo e riflessivo senza pari.

                                                  Morse Code - La Marche Des Hommes

02) "Marylin" degli Offenbach spicca per la sua capacità di mescolare melodie accattivanti con un rock energico. Il brano è un omaggio alla figura iconica di Marylin Monroe e la band riesce a catturare l'essenza della sua tragedia personale attraverso un'atmosfera malinconica, mantenendo allo stesso tempo un ritmo che invita ad un ascolto attento.

                                                                  Offenbach - Marylin

03) "En Pleine Face" degli Harmonium si distingue per le sue intricate composizioni e dinamiche, Il brano fluttua tra momenti di quieta introspezione e esplosioni di energia, creando un contrasto che riflette i conflitti interni esplorati nel testo. La band utilizza una vasta gamma di strumenti acustici per arricchire la composizione, rendendo ogni ascolto un'esperienza nuova e profondamente emotiva.

                                                           Harmonium - En Pleine Face

04) "Voyage Au Tibet" di Jacques Tom Rivest è una traccia che si discosta nettamente dalla formula tradizionale rock, incorporando elementi etnici e strumenti non convenzionali che evocano i paesaggi mistici del Tibet. Questo brano rappresenta un vero e proprio viaggio spirituale, arricchito da testi contemplativi e melodie evocative che trasportano l'ascoltatore in un'altra dimensione.

                                                     Jaques Tom Rivest - Voyage Au Tibet

05) I Rush, con "Xanadu", riescono magistralmente a fondere il rock progressivo con la letteratura, ispirandosi all'omonima poesia di Samuel Taylor Coleridge. Il brano è un epico viaggio attraverso sonorità elaborate e una narrazione intensa, che esplora il desiderio dell'uomo di raggiungere l'immortalità. Riuscendo a creare un ambiente sonoro intricato, "Xanadu" rimane uno dei brani più innovativi del periodo.
                                                                        Rush - Xanadu

06) "The Loneliest of Creatures" dei Klaatu cattura l'attenzione per la sua atmosfera intima e riflessiva. Il brano esplora la solitudine e l'isolamento attraverso arrangiamenti delicati e una narrazione poetica, creando un contrasto emotivo profondo. L'utilizzo di armonie vocali eteree e la stratificazione di texture sonore contribuiscono a creare un'esperienza d'ascolto quasi mistica.

                                                        Klaatu - The Loneliest Creatures

07) "Claire Fontaine" dei Contraction si distingue per l'uso innovativo delle armonie e per una struttura complessa che mantiene l'ascoltatore in una tensione continua. Il brano è un esperimento sonoro che sfida le convenzioni, fondendo elementi jazz con il rock progressivo e riuscendo a creare un'atmosfera unica e inconfondibile.
                                                          Contraction - Claire Fontaine

08) I Maneige, con "Les Epinettes", offrono un'esplosione di pattern ritmici complessi che evidenziano la maestria tecnica dei musicisti. Il brano è un intricato labirinto sonoro, dove ogni strumento gioca un ruolo cruciale nel creare un tessuto musicale ricco e variegato, pieno di sorprese.
                                                                Maneige - Les Epinettes

09) "Le Chant Du Guerrier" degli Octobre è un potente inno che unisce drammaticità e intensità. Il brano si sviluppa attraverso una crescente tensione musicale e lirica, culminando in un apice emotivo sorprendente. La capacità della band di intrecciare melodie evocative con un testo carico di significato ne fa un esempio emblematico di come il rock progressivo possa eccellere nella narrazione musicale.
                                               Octobre - Les Nouvelles Terres (Full album)
                                               "Le Chant Du Guerrier" è il secondo brano

10) "Voisins (Mon Chum)" dei Vos Voisins è una testimonianza dell'innata capacità del rock progressivo di sperimentare oltre i confini. Con un approccio quasi sperimentale alla composizione e all'arrangiamento, il brano mescola sonorità psichedeliche con testi profondamente personali, offrendo un'immersione totale in un'esperienza unica, dove il confine tra realtà e visione diventa indistinto.
                                                        Vos Voisins - Voisins (Mon Chum)


                                                   CD 2

Tracklist:

01) Nightwinds - As The Crow Flies
02) Saga - The Perfectionist
03) Et Cetera - Eclaircie
04) Pollen - Vivre la Mort
05) FM - Phasors on Stun
06) Jackal - At the Station
07) Dionysos - Agneau de Dieu
08) Fiori & Segun - Ca Fait du Bien
09) Lighthouse- You and Me
10) Sloche - Algebrique

1) In "As the Crow Flies" i Nightwinds mettono in mostra un'ambientazione sonora coinvolgente che unisce tecniche di narrazione a una strumentazione ricca. La traccia è impreziosita da intricate parti di tastiera e da un contesto ritmico dinamico, che funge da tela sulla quale si dipanano evocative melodie vocali. La capacità del gruppo di equilibrare intensità emotiva con la precisione tecnica illustra l'essenza del rock progressivo del Quebec.
                                                         Nightwinds - As The Crow Flies

2) "The Perfectionist" dei Saga esemplifica l'abilità compositiva del gruppo attraverso un'accattivante apertura acustica che precede l'esplosione in un'avventura musicale elettrificante. Gli sviluppi tematici si succedono con precisione disarmante, conducendo l'ascoltatore attraverso una serie di variazioni emotive e sonore. La fusione dei riff di chitarra con passaggi sintetizzati crea un'esperienza sonora multi faccettata, sottolineando la maestria tecnica al centro del genere.
                                                                Saga - The Perfectionist

3) "Eclaircie" degli Et Cetera è una composizione che affascina per la sua delicata tessitura armonica e l'ambientazione intimista. Il Brano fonde dolci melodie vocali con l'uso meditabondo di strumenti acustici. Questo brano evidenzia la capacità del genere di incanalare profondi stati d'animo attraverso la musica, offrendo una pausa riflessiva nell'ascolto dell'intero album.
                              Et Cetera - Et Cetera (Full album) Eclaircie è il secondo brano

4) "Vivre La Mort" dei Pollen si contraddistingue per i suoi temi profondi e gli arrangiamenti melodici audaci. L'utilizzo innovativo di armonie vocali e la combinazione di strumenti elettrici con sezioni orchestrali conferiscono al brano una potenza e una profondità che riflettono la serietà del tema trattato. E' un esempio eloquente di come il rock progressivo possa essere allo stesso tempo evocativo e intellettualmente stimolante.
                                                                Pollen - Vivre La Mort

5) Gli FM in "Phasos on Stun" esplorano nuove dimensioni sonore attraverso l'uso di sintetizzatori ed effetti elettronici, creando paesaggi sonori futuristici. La traccia fa uso di texture innovative e di sequenze ritmiche sperimentali, dimostrano come il rock progressivo del Quebec abbia abbracciato la tecnologia per espandere i confini della composizione musicale. Il brano sta a testimoniare il desiderio di esplorazione e l'apertura verso nuove possibilità sonore caratteristiche del periodo.
                                                                 FM - Phasors on Stun

6) "At the Station" dei Jackal offre un esempio perfetto di come i riff di chitarra e i ritmi complessi possano essere utilizzati per costruire un brano dinamico ed avvincente. Il brano si sviluppa attraverso l'intreccio di sezioni ritmiche articolate e assolo di chitarra incisivi, manifestando l'energia e la vitalità che hanno alimentato la scena del Rock Progressivo nel Quebec.
                                                                 Jackal - At the Station

7) "Agneau de Dieu" dei Dionysos incarna la tendenza di molti gruppi di rock progressivo del Quebec di toccare temi di simbolismo e spiritualità nelle loro opere. La profondità dei testi si accompagna a composizioni musicali che invitano alla riflessione, attraverso l'uso di melodie suggestive e arricchite da un profondo senso emotivo. Questo brano sottolinea l'intreccio tra musica e significati più ampi che caratterizzano il genere.
                                                             Dionysos - Agneau de Dieu

8) "Ca Fait Du Bien" dei Fiori & Sèguin è un'espressione di pura gioia e ottimismo, che si distingue per le sue melodiose linee vocali e l'accompagnamento chitarristico evocativo. La semplicità dell'arrangiamento contrasta con la ricchezza emotiva del testo, offrendo un momento di leggerezza intriso di significato. E' una dimostrazione di come con il rock progressivo si possano toccare corde diverse, celebrando la varietà dell'esperienza umana attraverso la musica.
                                                        Fiori & Sèguin - Ca Fait Du Bien

9) La traccia "You and Me" dei Lighthouse riflette l'abilità del gruppo nel tessere elementi di rock, jazz e orchestrali in una composizione coesa e impressionante. La dinamica sezione di ottoni e gli intricati passaggi di pianoforte sottolineano l'approccio innovativo alla strumentazione, mentre l'armonia vocale arricchisce la dimensione emotiva del pezzo. Questo brano rappresenta un eccellente esempio di come la fusione di generi possa risultare in musiche straordinariamente originali e suggestive.
                                                               Lighthouse - You and Me

10) "Algebrique" degli Sloche esplora la complessità ritmica e melodica attraverso la poliritmia e l'uso audace di sincopi e cambi di tempo. La straordinaria tecnica strumentale di ciascun membro del gruppo contribuisce a creare un tessuto musicale denso e avvolgente. Questa traccia dimostra il desiderio incessante di sperimentazione che definisce il Rock Progressivo del Quebec, chiudendo il cerchio su un'epoca irripetibile di pionierismo musicale.
                                                                    Sloche - Algebrique

Questi 20 brani rappresentano un periodo unico e irripetibile nella storia della musica, caratterizzato da una fervente sperimentazione e da un desiderio inesauribile di esplorare nuovi orizzonti musicali. Il Rock Progressivo del Quebec degli anni '70 continua a essere una fonte di ispirazione per musicisti ed ascoltatori in cerca di esperienze autentiche e innovative.

lunedì 16 settembre 2024

Piccola storia personale

                                  Piccola storia personale

Era l'estate del 1965 quando a soli 11 anni la mia esistenza prese una svolta inaspettata verso il mondo della musica. L'acquisto del mio primo disco "Mr. Tambourine Man" dei The Byrds segnò l'inizio di questa rivoluzione personale. Avvertii un'intima connessione con quelle note, capaci di trasportarmi lontano dal luogo in cui mi trovavo, un piccolo paese le cui radici affondavano in una tradizione culturale distante anni luce dalle nuove correnti musicali che stavano emergendo a livello globale.
                                              The Byrds - Mr Tambourine Man

Quella solitudine culturale fu il mio compagno costante. Non c'erano amici o conoscenti con cui condividere 'seriamente' l'entusiasmo verso ciò che consideravo una vera e propria epifania artistica. La musica "pop", come veniva definita all'epoca, era per molti un concetto estraneo, se non addirittura alieno. Il mio unico tramite con quel mondo parallelo era una piccola radiolina a transistor, attraverso la quale navigavo tra onde lunghe e corte alla ricerca di una musica che parlasse la mia stessa lingua emotiva.

In quel periodo, la musica leggera italiana dominava le stazioni radio locali, un genere che, nonostante la sua indiscutibile 'qualità', non riusciva a rispecchiare le tempeste che infuriavano nel mio animo giovane. Ero alla ricerca di qualcosa che potesse rompere gli argini della tradizione, che potesse trasportarmi oltre i confini visibili del mio piccolo mondo. La radiolina divenne così la mia finestra sul mondo, un legame fragile ma prezioso con una realtà musicale che sentivo profondamente mia.

Le difficoltà finanziarie rappresentavano un ostacolo non indifferente nel mio cammino di esplorazione musicale. I miei genitori, per quanto benevoli, non potevano permettersi di indulgere troppo frequentemente in spese considerate superflue come l'acquisto di dischi. Così, fu necessario attendere con pazienza, risparmiando ogni singola lira che riuscivo a mettere da parte, per poter infine arricchire la mia collezione con un nuovo tesoro: "A Quick One" dei The Who, nel 1966.

                                        The Who - Run Run Run (A Quick One)

Questi due dischi, così diversi tra loro ma entrambi rivoluzionari nel mio universo personale, segnarono l'inizio di una lunga e fruttuosa ricerca musicale. La scoperta di quel suono, quel battito nuovo e così radicalmente diverso dalla musica leggera italiana che riempiva le strade del mio paese, fu come una rivelazione. Mi resi conto che , nonostante l'isolamento culturale e le limitazioni economiche, la musica aveva il potere di unire, di parlare una lingua universale che superava ogni barriera.

Guardando indietro a quegli anni, è chiaro quanto la mia passione per la musica "pop" e quella radiolina a transistor abbiano segnato profondamente il corso della mia vita. Quella che iniziò come una scoperta casuale in un caldo pomeriggio d'estate si trasformò in una vocazione profonda, un viaggio attraverso le onde sonore che continua ancora oggi. L'estate del 1965 non fu soltanto l'inizio del mio percorso nel mondo della musica, ma il momento in cui trovai la mia vera voce.

La Sinfonia di una Vita: Un Viaggio nel Progressive Rock

Nel silenzio della mia stanza, circondato da una collezione sempre in crescita di vinili, rifletto sul cammino che mi ha portato a definire la colonna sonora della mia vita. Negli anni che seguirono la mia iniziale scoperta della musica, riuscii ad arricchire la mia collezione con inedite meraviglie in vinile. Era come se ogni nuova aggiunta fosse un tassello in più del vasto puzzle della mia identità musicale. Band come i Procol Harum "Shine on Brightly" (1968) , i Moody Blues "Days of Future Passed" (1967), I The Nice "Ars Longa Vita Brevis" (1968), i Vanilla Fudge "The Beat Goes On" (1968), i Deep Purple " The Book of Taliesyn" (1968) ed i Pink Floyd che muovevano i primi psichedelici passi con l'istrionico Syd Barret e gli album "The Piper at the gates of Dawn" (1967) e " A Saucerful of Secrets (1968), non erano semplici nomi scritti sulle copertine, ma veri e propri maestri che delineavano il percorso da seguire. La loro musica, che attingeva a piene mani dal folk, dal jazz, dalla musica popolare, classica e sinfonica, introduceva audaci sperimentazioni sonore che avrebbero segnato indelebilmente il mio gusto musicale.

Il vero punto di svolta, tuttavia, si verificò nel 1969, quando le mie orecchie incrociarono per la prima volta le melodie di "In The Court of the Crimson King" dei King Crimson. Non era semplicemente un album, ma un manifesto, una dichiarazione d'intenti che sfidava le convenzioni del rock per esplorare territori inesplorati. L'ascolto di quelle tracce fu una rivelazione; la complessità delle composizioni, l'intreccio tra strumentazioni classiche e modernità, il tutto impreziosito da testi che sfidavano l'immaginazione. Questo disco non ha solo dato il La a centinaia di capolavori, ma ha segnato la nascita e la consacrazione del Progressive Rock, un genere che avrebbe dato voce alle più svariate sperimentazioni artistiche.

La scoperta di quel capolavoro segnò un nuovo inizio del mio viaggio personale nella musica. Da quel momento, la mia esistenza si intrecciò indissolubilmente alle armonie del Progressive Rock, unico e poliedrico, capace di evocare paesaggi sonori di estrema bellezza e complessità. Quella che era iniziata come una semplice curiosità si trasformò ben presto in una passione sfrenata, un bisogno quasi fisico di esplorare l'infinito universo musicale aperto dai King Crimson e dai loro eredi. Ogni nuovo album, ogni concerto, ogni nota che riecheggiava nelle mie orecchie, era un mattoncino in più nella costruzione di quella che sarebbe diventata la mia vita nel 'pianeta della musica'. (Franco Mussida

Osservando la mia collezione di vinili, non posso fare a meno di sorridere, pensando a come quei dischi, apparentemente semplici oggetti, rappresentino in realtà le varie tappe di un viaggio incredibile attraverso la musica. Un viaggio che ha arricchito la mia vita di armonie deliziose, evocando emozioni, ricostruendo ricordi e incitando sogni. E mentre il giradischi continua a suonare, mi immergo nuovamente nelle sinfonie che hanno segnato il mio percorso, conscio che la mia avventura nella musica, quell'esplorazione senza fine delle sue più sottili sfumature, è ben lungi dall'essere terminata.

Nino Anastasio
                                                King Crimson - Epitaph (1969)

                        King Crimson - In The Court of the Crimson King (1969)

                                King Crimson - 21st Century Schizoid Man (1969)